Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    25/09/2015    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-POV LIV

Era bellissimo guardare Justin a torso nudo mentre si allenava in palestra.

Mi aveva chiesto di accompagnarlo, voleva che stessi a casa a deprimermi.

Ero seduta in un angolino mentre lui faceva i pesi.

"Smettila di fare la ragazza triste, mi contagi." disse asciugando il suo corpo zuppo di sudore.

Poteva essere di sicuro una visione angelica anche da sudato. Aveva la particolarità di essere sempre perfetto in ogni occasione, una qualità invidiabile.

"Scusa." sospirai.

"Cosa fai stasera?" mi chiese sedendosi accanto a me.

"Starò a casa a mangiare gelato e a deprimermi." risposi bevendo dalla sua bottiglia.

"Smettila, Liv" sbottò. "Che fine ha fatto la ragazza attiva che portava i cani in giro?" domandò.

"Quella Liv ormai è morta e sepolta, caro Justin." dichiarai alzandomi.

"Voi ragazze siete così strane." Constatò pensieroso.

"Cosa credi che dovrei fare, non ho amici e l'unica che avevo non mi parla."

Non ero mai stata una ragazza tanto socievole, non piacevo alle persone.

"Non hai amici? Bene, stasera ti porto con me a casa di Chris e conoscerai un po' di gente."

"Chris è il ragazzo che origliava?"

"Si, lui. Una volta ogni tanto, io e alcuni amici ci riuniamo e passiamo del tempo insieme." spiegò meglio aggiustandosi i capelli.

Passare del tempo con Justin non sarebbe stato male, e dovevo ammettere che stare con lui mi piaceva.

"A che ora passi a prendermi?"

Justin sorrise e disse "Alle nove."

" Justin?"

"Mmh" mormorò iniziando a fare gli addominali.

"Cosa dovrei indossare?"

"Non lo so , ma nulla di complicato."

XXX

Mi guardai allo specchio, pensierosa.

"Dove vai di bello, signorina?" Sentii dire.

Mi voltai e vidi mamma guardarmi dalla porta. 

"A casa di amici." risposi in tono neutro spruzzando un po' di profumo.

"Li conosco questi amici?"

Aveva le braccia incrociate al petto e i capelli raccolti in un codino.

"No mamma, non li conosco nemmeno io." dichiarai prendendo il telefono che avevo messo a caricare. "È un'idea di Justin"

"Justin?"

"Si, l'amico che è venuto ieri a trovarmi." le ricordai.

"So bene chi è, ma credo che sia più di un amico per te." disse divertita mentre mi aggiustava i capelli corti.

Il mio taglio alla francesina era un po' cresciuto e adesso arrivava sulle clavicole.

"Mamma." urlai in imbarazzo.

"Sei molto carina, sono sicura che lo colpirai." affermò fiera del mio aspetto.

Il campanello suonò e il mio cuore cominciò a battere, senza un motivo.

Era Justin, non dovevo essere agitata.

Scesi velocemente le scale e corsi ad aprire la porta.

"Wow." disse guardandomi. "Sei bellissima."

Mi morsi le labbra e lo ringrazia silenziosamente.

"Ciao Justin." intervenne mia madre.

"Salve signora." rispose Justin educatamente.

"Riportamela intera e tieni le mani a posto."

"Si mamma, ciao."

Detestavo quando mi metteva in imbarazzo, e quella volta lo aveva fatto.

Camminai velocemente verso la macchina e nascosi il viso tra i capelli.

Tutte le mamme fanno così." affermò lui, ridendo.

Salii in macchina senza rispondergli e gli rubai il cappellino che indossava.

XXX

La casa del suo amico Chris era molto grande e moderna. Le pareti erano di colore beige e le tende alle finestre, marroncine.

"Ciao, io sono Chris." si presentò l'amico prendendo la mia mano.

"Liv." Risposi semplicemente con un sorriso.

"Non sorridere, mi illumini." scherzò.

"Smettila di fare il cascamorto con lei, e per di più con frasi del genere." lo rimproverò gentilmente Justin.

"Vieni, ti presento alcuni amici."

Seguii Justin in salotto incrociando le sue dita alle mie.

"Loro sono Alvin, Ross e Kyle."iniziò presentandomi i maschi. "Loro invece sono Cassidy,Courtney e Laila."continuò per le ragazze.

In linea di massima erano tutti abbastanza simpatici, forse le ragazze un tantino di meno.

Continuavano a mandarmi sguardi di fuoco, ma decisi di ignorarle, non potevo stare lì ad infastidirmi, non ne valeva la pena.

La serata procedeva tranquilla, tra risate e battute, e per qualche momento l'astio scomparì.

"Justin." lo chiamai sottovoce.

Smise di ascoltare un secondo Alvin e spostò la sua attenzione su di me.

"Devo andare in bagno."dissi.

"È la seconda porta a destra in quel corridoio."

Mi avviai, ma sentii dei passi seguirmi.

"Quindi ti reputi la sua nuova ragazza?"

Mi voltai e Laila mi fissava in cagnesco, tenendo bene in vista le sue lunghe unghie.

"Come?" chiesi confusa.

"Non fare la finta tonta, si vede che adori Justin, te lo si legge in faccia." disse stridula.

"Credimi, non so di cosa tu stia parlando."

"Justin è stato il mio ragazzo per molto tempo, e credo che provi ancora qualcosa per me." Esclamò aggiustandosi una ciocca di capelli dietro le spalle.

"Senti, non so perchè lo vieni a dire a me. Quello che c'è stato tra te e Justin non mi riguarda e per la cronaca, siamo solo amici." dichiarai cercando di togliermela dalle scatole.

"Voglio solo avvertirti che se solo proverai a pensare a lui come possibile fidanzato oppure inizierai a frequentare uno solo dei miei amici, per te sarà l'inferno."

Non riuscii a trattenere una risata, è quasi non mi piegai dal ridere.

"Smettila." urlò.

"Credimi, se solo ti saresti guardata, avresti riso da sola."dichiarai ridendo ancora.

Si voltò arrabbiata e corse in salotto.

   
 
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