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Autore: mrsSalvatore    26/09/2015    2 recensioni
Alison ha appena otto anni quando incontra Luke Hemmings, un ragazzino di un anno più grande di lei, antipatico e pieno di sé, con cui proprio non riesce ad andare d'accordo; e sebbene i due trascorrano di lì in avanti quasi tutte le giornate insieme, entrambi continueranno ad insistere sul fatto che non sono assolutamente, per niente, mai e poi mai nella vita, amici.
Ma se Alison, bambina viziata e strafottente, è sicura di questo, come mai per lei Luke e una semplice altalena in legno diventeranno le fondamenta della sua infanzia?
“La verità è che il mondo sarebbe migliore se tutti quanti almeno una volta al giorno andassero su un’altalena. Di sicuro sorriderebbero un po’ di più.”
Storia pubblicata anche su Wattpad
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un cigolio costante proviene dai pali arrugginiti che la sostengono. L'altalena di legno vecchio continua ad andare su e giù, su e giù. Alison sta cantando una canzoncina ripetitiva con la sua voce da bambina, mentre con i piedi si spinge sempre più in alto:
Su e giù, canta.
Su e giù;
Volo io che voli tu:
Ma se troppo in alto vai,
Alla fine tu cadrai.
E' il ventuno marzo, primo giorno di primavera, e dopo aver ottenuto finalmente il permesso da parte della madre, la piccola biondina si è precipitata al parco giochi dove ha sempre trascorso il suo tempo l'estate prima, quando si è trasferita nel Connecticut. Era da più di una settimana che supplicava la mamma a lasciarla tornare alle altalene, ma lei continuava a dire che era ancora freddo, e che avrebbe dovuto aspettare la primavera. Così quella mattina non appena aveva aperto occhio dopo una notte insonne aveva iniziato a saltellare di gioia da una stanza all'altra.
-Non così in fretta, signorina.- le aveva raccomandato la madre. Alla mattina, prima di fare qualsiasi altra cosa, doveva andare in chiesa, essendo quella una domenica. Ma ora la messa è finita, e manca ancora qualche minuto al pranzo, così Alison se ne sta lì su quella vecchia altalena a cantare una filastrocca che la fa ridere perché è stra buffissima. A dire la verità, sebbene sia ormai iniziata la primavera, il caldo non è ancora arrivato. La bambina è stretta nel suo cappottino celeste, da cui sotto si intravede la gonna ricamata di pizzo del vestito della domenica. Quella mattina la zia le ha legato i capelli color caramello in due trecce ai lati della testa, dalle quali sono sfuggite numerose ciocche di capelli che continuano a ricaderle scompostamente sul volto ogni qualvolta che l'altalena raggiunge il suo zenit.
Il paesaggio tutto attorno è brullo, il prato bruciato dal sole è perlopiù formato da rovi ed erbacce, mentre poco distante qualche albero muove pigramente le sue foglie al vento. Alison si dà una spinta con i piedi per dondolare più in alto, per vedere la città lontano, colma di gente che brulica per le vie. Le vola addosso un insetto nero e lei soffia forte e arriccia il naso.
-Che schifo.- mormora stizzita. Sua madre le ripete che deve smetterla di dire "che schifo" per ogni singola cosa, che ha quasi nove anni e quelle parole non stanno bene in bocca ad una signorina. Ma ad Alison non importa, perché "che schifo" è l'unica brutta parola che si concede, e in più le piace tanto.
E' quasi arrivata per la quarta volta a "alla fine tu cadrai" quando sente dei passi dietro di lei. Si volta di scatto puntando i piedi per terra per vedere il disgraziato che l'ha interrotta mentre cantava e appena scopre il colpevole storce il naso sbuffando. E' un bambino di qualche anno più grande di lei, l'ha già visto un paio di volte in chiesa o in paese ma non ha idea di chi lui sia.
Il bambino la fissa per qualche attimo e poi si siede sull'altalena di fianco a quella di Alison. Quest'ultima sbuffa una volta di più, mentre il ragazzino ghigna divertito. Ha capito che la cosa la infastidisce e questo sembra piacergli. Inizia a girare l'altalena mentre è seduto, in modo che le corde si intreccino e il sedile diventi più alto. Una volta finita questa sua operazione si volta a guardare Alison desideroso di vedere il disprezzo nei suoi occhi, e venendo accontentato. Dopo questo alza i piedi da terra, e l'altalena prende a girare su se stessa. Il bambino ride appena, mentre Alison sbuffa ancora. Ecco un'altra cosa che odia sua madre, il fatto che lei abbia sempre qualcosa per cui sbuffare.
Quando le corde dell'altalena sono di nuovo parallele, il bambino sale sul sedile di legno con i piedi e inizia a dondolarsi avanti e indietro, poi rivolge un sorrisino soddisfatto ad Alison, quando quest'ultima, carica di disgusto, esclama: "Che schifo. Così la sporchi tutta!"
Il bambino ridacchia e sta per controbattere quando viene interrotto dalle voci dei suoi compagni di gioco, rimasti a guardare lo spettacolino poco più in là.
-L, vieni qua! Non stare con quella bambina!- grida un ragazzino dai capelli scuri, compagno di scuola di entrambi, prima di esibirsi in una grande boccaccia per simulare l'orrore per lo stare nei pressi di una femmina.
-Hai sentito?!- chiede stizzita Alison -Vattene via!-
Il bambino le rivolge un'occhiataccia e dopo essersi dato uno slancio dall'altalena, atterra a quattro zampe sul terriccio pieno di polvere.
-Che schifo.- dice Alison, allora il bambino si alza e le si avvicina.
-'Che vuoi?!- grida lei -Va' via!-
Lui adesso ha uno sguardo cattivo e le si fa sempre più vicino, fino a quando con le mani sporche di terra gliele strofina sul cappotto azzurro nuovo di qualche giorno.
-Che schifo.- piagnucola Alison, mentre sente qualche lacrima che lotta per uscire dai suoi occhi dello stesso colore che aveva il suo cappotto prima che quel bambino maleducato non glielo sporcasse.
-Stai piangendo.- nota lui, ma questa volta non sta più ridendo, lo dice serio, e in modo cattivo.
-Non è vero!- grida lei, mentre il ragazzino dice che sì, lei sta piangendo come le femminucce.
-Non è vero! Non è vero!- piange Alison. Poi si alza di scatto e dà un forte spintone a quel ragazzino che finisce per terra.
-Ti odio!- gli sputa cattiva, poi si volta e fugge,mentre lacrime calde le rigano il viso, e la risata di quel bambino le pervade le orecchie.


 


Angolo autrice:

Ciao a tutti!
E' la prima Fan-Fiction a capitoli che pubblico e sono un po' nervosa perchè ho paura che la storia non prenda, ma ho deciso di buttarmi. Allora, questo "capitolo" lo definirei più un prologo. C'è una piccola Alison e un piccolo Luke che si conoscono, e da subito non vanno d'accordo: Alison è un po' una saputella, mentre Luke tende ad essere impulsivo.
Non so quanto vi interessi, ma nella mia mente Alison ha l'aspetto di Minx, la bambina della serie tv The Whispers, mentre Luke ha un volto un po' indefinito (ma è comunque un bimbo molto carino); e questa cosa dell'altalena è una parte fondamentale nella storia, quindi tornerà fuori molte altre volte.
Sinceramente non so che altro dire, tranne che questo capitolo è l'inizio della Prima Parte della storia che ho in mente, infatti i due saranno bambini ancora per un po'; mentre con la Seconda Parte avranno più o meno l'età di Hemmings ora. I capitoli tenderanno ad essere piuttosto brevi, quindi se più di qualcuno sarà interessato alla storia potrei postare anche più volte alla settimana.
Insomma, spero che questa intro vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate e se vi invoglia.

Grazie dell'attenzione, alla prossima!

-Sve

  
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