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Autore: RobDowney    26/09/2015    2 recensioni
[Cast The Maze Runner]
« Cosa ti preoccupa? »
« La vera domanda è /chi/. La vera domanda è /cosa ho fatto/ e con /chi/. » Disse tutto d'un fiato, il tono di voce era roca quasi come un sussurro, guardando un punto imprecisato della stanza continuando a strofinarsi le mani, in quel momento voleva maledirsi. « Non pensavo di essere capace di fare una cosa del genere, e sopratutto con ... lui. »
« Lui chi? »
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cast The Maze Runner, Cast The Maze Runner
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Thomas entrò nella stanza percependo chiaramente il respiro ansioso e affanoso di Dylan, e il fatto che si trovasse mezzo nudo con i boxer che gli coprivano l'inimità non lo aiutava affatto; una maledetta voglia di sapere cosa gli passasse in quella sua testolina fece capolinea. 

« Okay Dylan, che cosa c'è? » disse il biondo voltando appena il capo verso lo sguardo privo della sua solita gioia e spensieratezza di cui, solitamente, era abituato ad ammirare ed amare. 
Non lo aveva mai visto così e il cuore cominciava a martellargli la cassa toracica. « Capisco che tu voglia evitarmi, capito che non voglia più avere nessun contatto con me, ma ---  » e proprio nell'esatto momento, Dylan lo interrompe. 

« Co- cosa diavolo stai dicendo? Perché pensi che io non voglia avere un contatto con te? » il tono era dolce e delicato e pieno di stupore, ma sopratutto stanco di tutte quelle circostanze tra lui e Thomas, lo rendevano vulnerabile. 
Dylan O'Brien vulnerabile davanti a Thomas Sangster, chi lo avrebbe mai detto. 
Si sentiva uno stupido, un incapace. 
Si morse l'interno guancia per aver formulato quelle poche parole ma colme di significato che arrivavano ben oltre l'immaginazione; gli occhi color caramello cercavano disperatamente quelli profondi e scuri del biondo girati da tutta'altra parte, come un incanto. 
Così decise di avvicinarsi, nonostante fosse a torso nudo con indosso un imbarazzante boxer con lo stemma dei Mets, la sua squadra di baseball preferita. 

Thomas poco prima aveva distolto lo sguardo quando il moro lo aveva interrotto, sospirando, ma non poté evitare la domanda che gli aveva appena rivolto e quel suo avvicinarsi lento e delicato -tranquillo- ; tutto ciò lo rendeva irrequieto. Quindi si girò, ricercando nuovamente lo sguardo del ragazzo. 
« Ho pensato che non volessi più essere /mio amico/ dopo ... quello. » Era chiaro che Thomas si riferisse al bacio dato tempo addietro, ma non era il momento adatto per discuterne. Non di quello, almeno.
« Hai pensato male. » rispose Dylan, fermandosi di colpo dinanzi al biondo. No, non era del bacio che voleva parlare, anzi non voleva parlare di niente. 
Ma fu spontaneo quello di prendergli la mano e trascinarlo con delicatezza verso di lui, verso il letto, sedendosi comodamente. Sedendosi accanto a Thomas, come prima. 
Ovviamente l'inglese non si aspettava un gesto del genere ma non lasciò la presa, e si fece guidare interdetto, ma sedendosi ugualmente accanto a Dylan scrutandolo con gli occhi curiosi che attendevano qualsiasi cosa. 

In quella piccola stanza silenziosa si poteva ancora ben udire la musica assordante della festa che proveniva sotto al grande edificio, e dal grande balcone le luci di New York erano meravigliosamente visibili e affascinanti quella notte. Thomas pensò che quello era il momento adatto. « Dylan, tu cosa provi per me? » senza alcuna sfacettatura, nessun rimpianto, solo voglia di sapere. 
Dylan era perso perdutamente nel suo mondo fantastico, incantanto, con le dita incrociate a quelle del biondo, senza lasciar mai la sua mano sinistra; passarono minuti prima di rispondere ma il viso lentamente si girò verso quello del biondo e il cuore cominciò a battergli all'impazzata. Cosa provava per Thomas? Tutto.
Si leccò le labbra, improvvisamente secca e arida, ma non perse il suo contatto visivo con quello del biondo. Erano molte le ragioni che lo spinsero ad avvicinarsi sempre più; coraggio, consapevolezza, vivere quell'attimo, amare. 
Con delicatezza, Dylan, posò le dita dietro la nuca di Thomas che rimase fermo ad osservarlo senza distogliersi dal suo tocco. 
« Questo. » La sua testa si spostò con leggerezza verso sinistra; si avvicinò e con delicatezza accarezzò le labbra del biondo contro le sue.
Thomas poteva percepire il respiro irregolare del moro, i suoi occhi puntati sulle sue labbra, e il suo corpo caldo che si avvicinava con leggerezza contro il suo; spalla contro spalla. 
Le domande che si era portato per giorni furono spezzate nel momento esatto in cui Dylan poggiò definitivamente le labbra sulle sue, e dopo qualche secondo di esitazione, con il cuore in gola, rispose al bacio e sollevò entrambe le braccia portandole sulle spalle muscolose del moro; le mani si adagiarano in perfetto sincrono sulla testa di Dylan accarezzando ogni minima ciocca di capelli, profumate di vaniglia e lacca. 
Dylan si ritrova a chiudere gli occhi di rimando, rispondendo al bacio, trovandolo maledettamente buono e dolce come la prima volta. Ma questo, era un bacio -vero-. 
Vero, sotto ogni sfumatura. Vero, come l'amore. 
Spontaneamente un braccio gli cinge la vita, mentre la mano destra si posa sulla guancia del biondo carezzandola col pollice. Delicato, nessuna imperfezione, come porcellana. 
Ma fu Thomas il primo a staccarsi con dolcezza dalle labbra del moro, aprendo gli occhi e guardandolo dritto nei suoi, languidi ma sinceri. « E' una richiesta azzardata quella che sto per dirti ma ... posso dormire qui? Con te? »
Dylan non conosceva il motivo sul quel distaccamento del bacio, e per un attimo avrebbe giurato che il cuore si fosse fermato bloccandogli il respiro; nella sua testolina cominciarono a formularsi mille domande, Thomas non era contento? 
Ma a quella richiesta, azzardata, come lui stesso ha detto, non potè non sospirare di gioia e sorridergli dolcemente sollevato. « Va bene. » 
E a quella risposta, Thomas si precipitò di nuovo sulle labbra del moro avvolgendolo completamente con le braccia e sedendosi a cavalcioni sulle sue. 
Per fortuna, Dylan aveva pensato bene di chiudere la porta a chiave. 





Nota dell'autrice: 
Ed eccoci qua, con questo nuovo capitolo dove finalmente i Dylmas si danno da fare perché sono due scemi. Ecco. 
Volevo anticipamente dirvi che mi sono completamente dimenticata di darvi il titolo della canzone che avevo aggiunto nel secondo capitolo; il titolo è: Magic Love di Andreea D. Spero di non aver dimenticato nulla, okay. 
Però potete ascoltarla ugualmente anche leggendo questo capitolo, sì. 
Anyway, saluto tutte le mie best Culopesche che mi sostengono a suon di minacce ma io continuo a volerle bene perché sono 2fab4Me, grazie a chi legge in incognito questa storia stupida e nulla. Baci e abbracci di Antonio Banderas. 


 
  
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