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Autore: Atra    27/09/2015    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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-Atra!-.
Le mie ginocchia e i palmi delle mani incontrano il freddo pavimento metallico dell'ascensore, soffocando il richiamo di mio fratello con il rumore che producono.
Improvvisamente i miei occhi si rovesciano all’indietro e un peso insostenibile sembra calarmi sul petto. Sento Seifer inginocchiarsi freneticamente accanto a me:
-Respira, per l'amor di Hyne! Respira, sorellina!- esclama scrollandomi violentemente e strappandomi un gemito strozzato che introduce un briciolo di ossigeno fra le mie labbra secche e ruvide.
-Dannazione, non riuscirò mai a portarti fuori di qui in questo stato- impreca ringhiando mio fratello, prima di scattare in piedi e sferrare un forte pugno alla parete dell'ascensore, che si blocca di colpo con uno stridio acuto.
In questo momento gli occhi di mio fratello si accendono di un bagliore dorato, mentre sento la sua mano infilarsi sotto la mia nuca e l'altra sotto la schiena. Poi la sua fronte sfiora la mia e il suo respiro mi accarezza il viso, quando dice:
-Scusa, Atra-.
Improvvisamente una sensazione molto familiare mi invade la mente...è come se delle dita gelide stessero esplorando la superficie della mia mente.
D'un tratto qualcosa si strappa da me e fa male: ora nella mia mente c'è solo il dolore a farmi compagnia. Non c'è più...Leviathan.
Seifer mi ha Assimilato Leviathan.
Un lamento mi sfugge dalle labbra, mentre il panico si fa strada nel mio cuore e supera anche la fiducia cieca che ho in mio fratello, traducendosi in disperazione e impotenza allo stato puro.
-Ehi, sta’ buona sorellina- borbotta lui, allontanandosi da me e stringendo gli occhi ormai quasi completamente dorati.
Senza la Junction il mio corpo non è certamente più debole di prima: Leviathan mi ha trasferito tutta l'energia che poteva e l'ultimo briciolo gli è stato sottratto dal Drain che mi è stato lanciato prima che le porte dell'ascensore si chiudessero.
Improvvisamente mio fratello si avvicina di nuovo a me e la sua mano fredda mi sfiora la tempia, rimanendo ferma anche nonostante i miei deboli tentativi di sottrarmi al suo contatto. Una presenza estranea e familiare al tempo stesso si infila nella mia mente e subito comincia a lavorare per ristabilire un collegamento che era stato spezzato quasi un giorno fa.
-Siren...- mormoro, percependo chiaramente gli impulsi della G.F., che in risposta mi invia una scossa più forte. Seifer annuisce:
-Leviathan è K.O., ti ha dato tutto quello che poteva e per un po' è meglio lasciarlo riposare. Non è molto e non ti farà sentire meno stanca, ma ti sarà d’aiuto fino a quando non saremo fuori, cioè...presto, mi auguro- mi dice, tendendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi sulle gambe traballanti. Mi appoggio al corrimano dentro all'ascensore e socchiudo gli occhi, cercando di farmi bastare l'energia inviatami da Siren, troppo poca per il mio corpo stremato.
Seifer si dirige verso il quadro comandi e fa ripartire l'ascensore, che deve aver bloccato prima sferrando un pugno al quadro comandi, appoggiando poi la testa alla parete e guardandomi preoccupato ansimare ancora convulsamente:
-Tranquillo - sbuffo, anticipando la sua domanda - Adesso sono in piedi. Grazie- sorrido debolmente, nascondendogli il fatto che, per un momento tanto breve quanto un battito di ciglia, io abbia provato terrore verso di lui.
-Andrà tutto bene - Seifer stringe le labbra e il pugno nel suo solito atteggiamento battagliero, ma qualcosa nei suoi occhi leggermente dorati mi fa capire che ha colto perfettamente la mia reazione e che non l'ha dimenticata - Ti proteggerò io adesso- dice, nonostante questo.
Reprimo le parole di chiarimento che mi salgono alle labbra: non è questo il momento giusto per farlo. Ne parleremo quando tutto questo sarà finito.
-Quando si apriranno le porte dell'ascensore - mi dice, osservando distrattamente il labile riflesso dorato dei suoi occhi sul metallo delle pareti - Dovremo aprirci velocemente la strada: stammi vicino e usa solo le frecce per tenere i SeeD a distanza. Vedi di non andare a fare la sborona in giro, mi hai capito?- mi ammonisce bonariamente, distendendo l'atmosfera e stirando le labbra in un sorriso quando vede la mia faccia scettica:
-Sto bene - sbuffo seccata - Potrei farne fuori un'altra ventina, sai-.
Seifer stringe l'elsa dell'Hyperion e il suo pollice ha uno scatto verso di me, mentre il suo collo si inclina:
-Sì, ma gradirei portarti fuori di qui tutta intera, grazie - dice con una smorfia.
Sollevo gli occhi al cielo e soffio forte per sottolineare il mio disaccordo, ma quando incontro lo sguardo deciso di mio fratello non posso fare altro che annuire una sola volta, ma che basta a Seifer.
-Così mi piace la mia sorellina!- ridacchia, il viso nuovamente sereno e gli occhi tornati color del ghiaccio, nel momento in cui le porte dell'ascensore si spalancano.
Davanti a noi si staglia una Hall diversa da come l'abbiamo sempre conosciuta: l'acqua ha travolto la mappa centrale, strappandola dal pavimento e scagliandola contro il parapetto sinistro del ponte che unisce la Hall ai tornelli per i giardino, distruggendone un pezzo. Il lampadario giace proprio al centro dello spazio centrale ai piedi delle scale, emettendo ancora di tanto in tanto una luce sfarfallante che crepita a singhiozzo.
-Maledizione...Leviathan ha esagerato un po'- constato imbarazzata, facendo scorrere lo sguardo tutto intorno. Alcuni SeeD e studenti sono impegnati a levare le macerie del ponte e la nostra comparsa desta non poco panico:
-Levatevi dai piedi!- grida Seifer, scendendo a precipizio le scale con il Gunblade puntato verso gli unici studenti inermi.
-Fermatevi immediatamente!- esclama Shu, rialzandosi dal punto in cui stava lavorando e puntando subito dopo la balestra verso di noi.
Io non mi limito a mirarla, ma scaglio una freccia che la colpisce alla caviglia.
Shu cade a terra e Seifer arriva alla fine delle scale, mulinando l'Hyperion.
-Atra, veloce!- mi urla. Io scendo le scale un po' barcollando e arrivo ansimante alla fine, cercando di non vomitare l'anima.
Subito alcuni SeeD ci si avventano contro, ma mio fratello li elimina facilmente con qualche colpo ben piazzato e comincia a correre, mentre io gli sto alle calcagna con una freccia incoccata.
Improvvisamente una SeeD si inserisce nel mio capo visivo sulla destra e cerca di sferrarmi un calcio. Arretro velocemente e scocco la freccia, che si conficca dritta nel suo torace. Non riesco a preparare il colpo seguente perché un forte pugno da dietro mi piega in avanti, offrendomi alla lama del coltello di un altro soldato, che riesco a evitare per un soffio parandola con un'estremità dell'arco. Afferro l'angolo opposto della mia arma con l'altra mano e intercetto il fendente successivo, facendo poi pressione in avanti per scrollarmi di dosso l'avversario e spedirlo a terra con una ginocchiata.
Faccio per voltarmi, quando un altro pugno mi colpisce la base del collo a sinistra e qualcosa di liquido mi scivola lungo l'incavo fra scapola e sterno.
Completo la rotazione e faccio per scoccare la freccia che ho preparato, ma un altro pugno mi raggiunge al mento e sento chiaramente dei lunghi spuntoni affondare nella mia carne e poi strapparla con uno strattone quando il SeeD ritira la mano, dotata di tirapugni. Stringo i denti e scaglio lo stesso la freccia con tutta la forza che ho, trapassando il centro del petto del mio avversario e facendolo crollare a terra.
Lo seguo subito dopo, quando un forte calcio alla base della schiena mi mozza il respiro e mi sbilancia in avanti. Poi uno stivale si pianta esattamente in mezzo alle mie scapole, schiacciandomi sul pavimento e impedendomi di rialzarmi.
Osservo il mio sangue gocciolare sul pavimento e maledico la mia testardaggine: è ovvio che non sono in grado di continuare a combattere!
Seifer dovrebbe rendersene conto e provare a fuggire da solo: lui ce la farebbe di sicuro. Non voglio essere il punto debole ancora una volta, come tante altre in passato, preferisco guardare in faccia il mio destino e riconoscere di aver perso. Non lo farei per me stessa, perché se fosse per me continuerei a combattere fino a cadere morta di fatica, ma per Seifer sì.
Mi mordo forte il labbro e volto appena la testa per vedere mio fratello aprirsi la strada fra quattro SeeD abbattendone due per volta, prima di voltarsi e notare che io sono a terra, circondata ormai da quattro SeeD.
Restituisco il suo sguardo finché i miei occhi non si velano di lacrime e la sua figura diventa indistinta come avvolta dalla foschia.
Mi dispiace, fratellone. Ho fallito.
Un bagliore ammicca verso di me, mentre gli occhi di Seifer ritornano dorati e lui si irrigidisce, difendendosi meccanicamente dall'assalto di tre SeeD e spedendoli a terra con un solo colpo di taglio che li trapassa uno dopo l'altro.
Poi solleva il mento e scuote lentamente la testa, prima di voltarsi e continuare a correre verso i tornelli del giardino.
Verso la libertà. Senza di me.
È la decisione giusta...lo so, dannazione, lo so. Allo stesso tempo non so spiegarmi il perché della piccola lacrima che mi ha solcato la guancia ed è caduta sul pavimento, accanto alle gocce del mio sangue.
Stringo i pugni per non dare ai SeeD la soddisfazione di vedermi piangere, mentre i loro mormorii concitati mi riempiono le orecchie, nello stesso momento in cui il rumore ticchettante di alcuni passi risuona nella Hall.
Volto con fatica la faccia verso le scale e l'ascensore, per sentirmi gelare il sangue nelle vene.
La Trepe scende l'ultimo gradino e si ferma, la frusta arrotolata attorno a un braccio. È in condizioni pietose: i capelli scompigliati, le guance sporche di fuliggine e di sudore, un taglio al labbro il cui sangue si è rappreso ad un angolo della bocca.
Tuttavia la sua espressione è tutt'altro che pietosa. I suoi lineamenti sono un concerto di rabbia, risentimento, determinazione, oltraggio.
Shu, che nel frattempo si è curata la ferita alla caviglia, la raggiunge e le sussurra qualcosa all'orecchio, accennando a me con il mento.
Non appena gli occhi della Trepe si posano sulla mia figura a terra, la osservo con tutto l'odio che ho in corpo, sperando fino all'ultimo che gli sguardi possano uccidere veramente. Ma la prof., mio malgrado ancora viva e vegeta, comincia a camminare verso di me, facendo nel frattempo un cenno ai SeeD che mi stanno sorvegliando.
Subito il piede sulla mia schiena si solleva e mi libera dalla mia posizione, ma immediatamente due paia di mani si stringono attorno alle mie spalle e mi tirano malamente in piedi. Osservo le mie gambe tremanti per lo sforzo e lancio alla prof. uno sguardo carico di disprezzo, giusto per chiarire che non sto tremando dalla paura.
-Sai cosa succederà adesso, Atra. Hai ucciso delle persone. Hai violato la sicurezza del Garden e del suo Centro Disciplinare. Hai ferito degli studenti e hai provocato gravi danni alle nostre strutture. Giudicarti non è più facoltà nostra, purtroppo- elenca subito e duramente la prof., gli occhi freddi come il marmo che pungono sempre di più a ogni accusa. So bene che questo non sarebbe il momento giusto, ma una risata mi sfugge lo stesso dalle labbra:
-Purtroppo? E del Codice 5 che cosa mi dice, professoressa?- la canzono sollevando il mento. Le labbra della Trepe diventano una stretta linea orizzontale, prima che lei si volti leggermente a fulminare Shu, dietro di lei, con lo sguardo e poi torni a guardare me:
-Il Codice 5 non è stato applicato all'unanimità, Atra - mi spiega, ignorando l'altra risata che sputo tra le labbra alle sue parole - E dico purtroppo perché la tua situazione è così grave da non darci garanzie sulla tua sorte-.
C'è mai stato un caso di condanna alla pena capitale per una responsabilità del genere? È chiaro che la situazione adesso passerà alle autorità di Balamb, ma potrebbero davvero condannarmi a morte? E i SeeD potrebbero eseguire la condanna qui e ora?
Deglutisco a fatica, cercando di mantenere il contegno adatto:
-Fate come volete - dico con voce roca e dissimulando il turbamento dietro a un sorriso canzonatorio - Tanto sapete già con chi avete a che fare. Non scendo a compromessi: fate ciò che dovete e risparmiatevi i vostri purtroppo, così come io mi risparmio i miei insulti-.
La Trepe espira brevemente l'aria trattenuta durante le mie poche parole, assumendo un'aria rassegnata. Davvero sperava che mi sarei abbassata a chiedere perdono o a dimostrare pentimento per alleggerire la mia posizione?!
Poi il viso della prof. si solleva, negli occhi un'espressione dolorosamente determinata quando incontrano i miei:
-Bene, allora. Portatela nel Centro Disciplinare; Shu, provvedi a disarmarla-.
-Con piacere, Quistis- risponde la SeeD, cominciando ad avanzare verso di me.
No, questa volta mi sono arresa ufficialmente. Non ho nessun piano: oggettivamente, non ho la forza di portarlo a termine.
Ed è proprio in questo momento che una forte esplosione echeggia dietro di noi e in breve il soffitto si copre di una coltre di fumo grigiastro.
Non posso voltarmi, ma il ringhio che risuona in questo momento e che sovrasta le grida sorprese dei SeeD è comunque abbastanza per farmi saltare il cuore nel petto, come se ricominciasse a battere solo ora:
-Prendetevela con me, bastardi!-.
Il SeeD che mi stava tenendo per il braccio sinistro emette un breve lamento e la lama di una spada mi punge leggermente la schiena, prima di ritrarsi abbattere anche il SeeD alla mia destra.
Una mano mi afferra per il polso e mi tira violentemente indietro per sottrarmi alla presa di altri due SeeD, che si sono protesi verso di me. La mia schiena sbatte contro il petto di qualcuno che sposta la mano sulla mia spalla e si china brevemente sul mio orecchio:
-Non potevo lasciarti qui, sorellina - mi sussurra la voce di Seifer, mentre il freddo pungente di un Energiga si diffonde dalla mia spalla a tutto il corpo - Il giardino è libero: finiamo il lavoro qui e diamocela a gambe-.
Inclino leggermente la testa per dargli un colpetto che significa che ho capito, mentre Siren mi invia un impulso carico di determinazione per supportarmi durante l'ultima battaglia.
La Trepe scioglie immediatamente la frusta e la fa schioccare a terra, mentre Shu carica la balestra e la soppesa leggermente, prima di affiancarla. I due SeeD rimasti si dispongono davanti a loro, mentre un terzo armato di arco sguscia lentamente dietro il muretto. Mi affretto a prendere di mira il punto preciso in cui so che la sua mano spunterà, non facendomi sorprendere, mentre mio fratello si posiziona di fronte a me per farmi da scudo.
Il silenzio creatosi dura un secondo, spezzato subito dal sussurro chiarissimo di Shu:
-Caricate Atra. È il punto debole-.
Le mie mani hanno un fremito e improvvisamente la stanchezza non mi importa più:
-CHE COSA HAI DETTO?!- sbraito, spuntando dal fianco destro di mio fratello ed esponendomi agli attacchi distanziati.
L'arciere infatti non esita ad emergere da dietro il muro per scagliare la sua freccia, ma io lo anticipo e il mio proiettile si pianta esattamente in mezzo ai suoi occhi.
Il dardo di Shu rimbalza su un Protect che sollevo voltandomi verso di lei, prima di gettarmi l'arco sulle spalle a sguainare il pugnale per caricare in avanti.
-Atra, maledizione!- mi richiama subito mio fratello, scattando in avanti e raggiungendomi. Mi abbasso per evitare che la sua mano si chiuda sul mio braccio e mi tiri indietro, mentre quello che voglio è solo andare avanti.
Gli faccio vedere io chi è il punto debole, maledizione!
Seifer dietro di me lancia una bestemmia improponibile, prima di scartare a sinistra e avventarsi sui due SeeD che stanno convergendo verso di me.
Per farmi perdonare da lui gli lancio un Protect che lo protegge dai dardi di Shu, mentre la Trepe mi raggiunge e libera la sua frusta, che si avvolge stretta attorno al mio polso e parzialmente attorno alla mia lama.
Stringo i denti e con la mano libera scaglio un Blizzard davanti a me, che colpisce violentemente la prof. al viso. Un dardo di Shu si conficca nel blocco di ghiaccio, sgretolandolo completamente. Libero il polso con un doloroso strattone, mentre una smorfia di trionfo deforma il viso della prof., che solleva l'altra mano per lanciarmi una magia. Con uno strattone in avanti, le afferro il polso con la sinistra libera e la tiro verso di me, le scintille del suo Thunder che mi pizzicano il collo.
Tuttavia la Trepe mi coglie di sorpresa e mi sferra un colpo violento allo zigomo con l'estremità inferiore della frusta, dato che il mio coltello ha dovuto lasciar temporaneamente perdere il suo polso sinistro.
Socchiudo le labbra in un gemito sorpreso, poi reagisco velocemente piantandole un ginocchio in pancia e mi scosto subito da lei arretrando di qualche passo, una mano posata sulla guancia bruciante.
La prof. crolla a terra, da dove cerca subito di afferrarmi le gambe lanciando la sua frusta. Riesco a saltare in tempo, quando ormai l'arma sta sfiorando la pelle nuda appena sopra lo stivaletto. La Trepe solleva di scatto la frusta per colpirmi mentre sono in aria, ma io la anticipo scagliandole il pugnale, che questa volta si conficca precisamente nel polso del braccio che tiene l'arma.
Un lamento le sfugge dalle labbra, poi troncato dai suoi denti che si stringono gli uni sugli altri mentre si addormenta per effetto del Morfeo che ho lanciato sulla lama. La frusta cade a terra e io mi affretto a calciarla lontano, impedendole definitivamente di sorprendermi, poi recupero il mio coltello e scavalco il suo corpo barcollando, cercando di raggiungere mio fratello per dargli manforte; ma improvvisamente la testa comincia a girarmi e io mi abbasso sulle ginocchia. Ugh, forse adesso capisco perché Seifer non voleva che fossi la prima ad attaccare: avrei dovuto dosare meglio la forza che mi è stata data.
Sollevo lo sguardo per notare che Shu è sparita, probabilmente per chiamare rinforzi: mio fratello infatti è già impegnato con altri quattro SeeD.
Seifer mulina l'Hyperion di fronte a una donna armata di tirapugni e dall'aria fintamente impressionata. Sorrido impercettibilmente: non è lei la vittima di mio fratello.
L'Hyperion scarta fulmineamente a destra e il suo proprietario ne segue il movimento fluido, voltandosi e sfiorando il grilletto della pistola.
Il proiettile penetra nella coscia del SeeD che si trovava dietro di lui e che ora gli si inginocchia davanti prima di essere spedito a terra con un calcio nel petto.
L'uomo alla destra di Seifer scatta avanti e gli rifila un pugno nel fianco. Mio fratello barcolla leggermente verso l'avversario di sinistra, il più vicino a me, ma prima che questo possa anche solo battere ciglio Seifer lo annienta con un fendente, dopo essersi passato l'Hyperion nella mano sinistra.
Un fiotto di sangue schizza ai suoi piedi, mentre lui cambia nuovamente mano con fare noncurante, fino a quando non incrocia il mio sguardo stanco.
La distrazione gli è fatale, dato che lui non ha mai amato farsi vedere combattere da me: la SeeD scatta avanti, il pugno armato di spuntoni che punta dritto verso la gola di Seifer.
-Giù le mani, lurida pu...- comincio scattando in piedi a fatica e incoccando fulminea una freccia, ma in questo momento l'altro uomo tende il palmo verso di me e subito dei tentacoli di fumo nero serpeggiano con un guizzo dalle sue dita nella mia direzione.
Improvvisamente la vista mi si annebbia e sprofondo in un'oscurità che mi lascia la sola facoltà di sentire tutto: il gemito di dolore di mio fratello; il mio corpo che cade in ginocchio; il fruscio della Trepe dietro di me, mentre striscia sul pavimento per raggiungermi.
Immediatamente Siren mi manda l'ennesimo impulso di energia e in qualche modo sembra avvertirmi che questo è l'ultimo.
Me lo farò bastare. Ora basta azioni avventate.
La freccia ancora incoccata, aspetto di sentire un suono.
La lingua mi scivola fra le labbra mentre perdo la percezione del mio corpo e la tendo tutta nella rilevazione di un movimento.
-Professoressa Trepe, li abbia...-.
O di una voce.
D'un tratto la freccia non è più sulla corda, la corda non è più contro la mia guancia e il successivo tonfo sordo mi riscuote dall'inerzia della cecità, spingendomi a reagire.
-Esna- ansimo e la vista mi ritorna proprio per vedere il corpo della donna cadere a terra, una freccia piantata al centro della fronte, e l'espressione sbigottita dell'ultimo SeeD rimasto.
Mio fratello è appoggiato al parapetto ancora in piedi del ponte, la mano stretta contro la linea della mascella vicino all'orecchio destro fra le cui dita cola del sangue.
Ciononostante, la mano che stringe l'Hyperion ha un fremito e lui fa leva sul muretto per sparare un colpo contro l'ultimo avversario, il quale cade riverso a pancia in giù sul pavimento della Hall, che da oggi nessuno, fra studenti, soldati e insegnanti, guarderà più allo stesso modo.
Lo sguardo di Seifer è puntato verso di me e non potrebbe essere più disgustato.
Insieme abbiamo versato sangue sul pavimento della nostra casa e stiamo cercando di fuggire dalle sue mura come se fosse una prigione. Ma chi fra le due parti ha più colpe?
In questo momento mio fratello solleva rabbiosamente una mano per lanciare un Energia alla ferita al collo e contemporaneamente si avvia a grandi passi verso di me, per poi superarmi lanciando appena uno sguardo di disprezzo alla Trepe.
-Ancora un piccolo sforzo- mi dice nervosamente, mentre io mi affretto a seguirlo.
-A tutte le unità SeeD: gli Almasy stanno scappando!- strilla in questo momento Shu nel suo apparecchio. Accidenti, non è ancora finita.
Io e Seifer scavalchiamo i tornelli e ci fiondiamo in giardino: mi fermo in cima alla scalinata a riprendere fiato e ne approfitto per gettare un'occhiata tutto intorno. Sul sentiero giacciono i corpi di una decina di SeeD, tutti passati a fil di una spada che riconoscerei fra mille.
Non abbiamo molto tempo: i passi dei SeeD riprendono a battere dietro di noi e allora ci prendiamo per mano e scendiamo le scale di gran carriera.
Mi volto solo per lanciare un Tornado che copra la nostra fuga: il vento inizia a turbinare sempre più velocemente, soffiando nella nostra direzione e spingendoci a essere ancora più veloci.
Dietro di me, sento i passi fermarsi di botto e una serie di imprecazioni e urla concitate sovrastare persino la voce del vento che ho scatenato.
Corriamo come dei forsennati verso i cancelli, sicuri che il peggio sia passato.
Quando svoltiamo la strada però...c'è ancora una figura che ci ostacola.
-Voi due!- strilla Nida.
-Fuori dai piedi!- sbraita Seifer, sollevando l'Hyperion con furia e senza smettere di correre.
Il SeeD solleva una mano guantata, il tremito della spada che aumenta con la tensione tangibile nell’aria:
-Fermi un attimo!- grida di nuovo, la voce meno sicura di fronte all’avanzare imperterrito di mio fratello.
-Per farci prendere come degli idioti?- domando accigliata, combattuta tra l'istinto di tirargli una freccia per poi andarcene e l'idea di risparmiarlo in qualche modo.
-Sentitemi un po', io non voglio ostacolarvi!- rivela improvvisamente Nida, facendomi spalancare gli occhi per lo stupore.



Olé, ci siamo, ci siamo, ci siamo!
ci siamo, è quasi finita. Dico "quasi" per scaramanzia: magari Nida dà di matto e mi fa a fettine i due Almasy a un soffio dalla libertà.
A proposito, scusatemi per il finale ma ho dovuto necessariamente fermare il capitolo qui, altrimenti sarebbe stato troppo lungo. Avrei voluto risolvere il tutto in questo capitolo, ma in questi giorni ho cambiato leggermente percorso e modificando questa parte ho capito che non ce l'avrei fatta a farci stare tutto.
Questo è l'ultimo capitolo lungo però, i prossimi sono più corti e soprattutto meno intensi...e poi avremo i primi chiarimenti fra Atra e Seifer, che hanno un po' di cui parlare, come ciò che è successo in ascensore (ammetto che anche io mi sarei spaventata, al posto di Atra) o il momento in cui lui la abbandona in balia dei SeeD...questo sì che è grave, ma l'episodio è parallelo a un altro che entrambi i fratelli hanno vissuto appena poco prima. Diciamo che...è uno scambio di ruoli.
Scoprirete presto le intenzioni di Nida e tutto ciò che ci sta dietro! E dai prossimi capitoli si chiariranno gradualmente anche tutte le domande accumulatesi fino ad ora!
Insomma, stay turned e a domenica prossima!
   
 
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