Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Akane_Yuki    27/09/2015    7 recensioni
Ciao sono AlexiaKatherine, è la prima volta che pubblico una storia su questo anime.
Ok passiamo alla storia:
Allora gli alieni sono tornati la mew acqua non è bastata a far ritornare a vivere il loro pianeta e cercano una nuova fonte di energia, che sostengono che appartiene alle mew mew, ma loro non hanno idea di che cosa sia.
Ichigo ha lasciato le mew mew per cercare di tenere nascosta la sua bambina, ma il ritorno degli alieni la costringe a tornare a combattere.
Ma perche gli alieni sono tornati solo dopo 8 anni, se l acqua cristallo non era servita? E perche Ichigo vuole tenere nascosta la bambina?
Se vi interessa non dovete fare altro che andare a leggere ;)
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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STO PER CASO SOGNANDO?!
 
 
< Kisshu?! > esclamò Ichigo sconvolta.
Cosa ci faceva nella stanza di sua figlia? 
Lui si trovava a pochi passi da Kilari e uno dei suoi Sai era vicino al suo corpicino.
La ragazza si paralizzò dalla paura " cosa posso fare? La mia spilla per trasformarmi è nella mia stanza, non posso lasciare Kilari nelle sue mani... "
Sapeva benissimo che da umana non sarebbe mai riuscita a batterlo, quindi l' unica cosa che poteva fare era pregarlo:< Ti prego Kisshu non fare del male alla mia bambina >.
Dall' altra parte lui non sapeva come comportarsi; aveva già deciso di andarsene, ma così facendo avrebbe fatto credere ad Ichigo che una sua parola bastasse per farlo desistere dai suoi scopi.
E perciò decise di fingere.
Avvicinò ancora di più i suoi Sai alla bambina e chiese alla ragazza:< Perché mai dovrei ascoltarti? >
Lei lo fissò dritto negli occhi  e rispose velocemente:< Semplice perché tu sei... - si bloccò di colpo - una brava persona, anche se non lo vuoi ammettere; ormai ti conosco >.
" Cavolo nella foga del momento stavo quasi per dirglielo, ma non posso. Se lo venisse a sapere sicuramente me la porterebbe via e questo non posso permetterlo. E poi dopo quello che gli dissi tanto tempo fa, sicuramente ora mi detesta " pensò Ichigo abbassando lo sguardo.
Per un po' ci fu silenzio poi all' improvviso lui si mise a ridere e lei sorpresa lo guardò interdetta.
< Tu dici di conoscermi? Ma non prendermi in giro. Non hai mai voluto avere niente a che fare con me > rispose lui arrabbiato.
Aveva ragione ad avercela con lei però:< Questo non è vero e lo sai anche tu! Sei entrato nella mia vita prepotentemente senza neanche chiedermi il permesso > 
 
FLASHBACK
5 anni fa...
Era  una calda giornata estiva e il sole splendeva alto nel cielo.
Insomma una bellissima giornata per divertirsi e rilassasi. 
Ma una ragazza, troppo distratta dai suoi pensieri per accorgersene, camminava triste per il parco, mentre mangiava il suo gelato.
" Uffa Aoyama-kun è dovuto tornare di nuovo a Londra" pensò lei.
E poi parlando ad alta voce disse:< Ma non è giusto questa volta è stato qui solo per due settimane, di cui una l'ha passata solo con la sua famiglia >
Ormai erano già tre anni che faceva avanti indietro da Londra a Tokyo solo per vederla, ma le sue visite stavano diventando sempre più corte e quando finalmente si vedevano lui non faceva altro che parlare delle piante dell' Inghilterra così diverse da quelle del Giappone e dei suoi animali in pericolo di estinzione; specie che non aveva mai sentito nominare e che nemmeno le interessavano, ma che per amore verso di lui, ascoltava affascinata.
Fece un altro sospiro e, sedendosi su una panchina, chiuse gli occhi ripensando ai bei momenti passati con lui, per cercare di sentirsi meno sola.
Dopo un po' di tempo, all'improvviso, sentì una voce famigliare, ma che non riconobbe subito, parlare a pochi passi di distanza:< Ehi bambolina, perché non mi fai assaggiare un po' del tuo gelato? >
Quel nomignolo... solo una persona la chiamava così.
Spalancò gli occhi e vide a pochi centimetri dal suo viso due occhi color dell' oro, che non avrebbe mai pensato di rivedere una seconda volta.
Lui non sentendo arrivare una risposta dalla rossa, assaggiò il suo gelato alla fragola e sorridendo maliziosamente disse:< Che buono, ha quasi lo stesso sapore delle tue labbra. Però  è passato tanto tempo da quando le ho assaggiate, potrei aver ricordato male. Sarebbe meglio riprovarle no? >
Lei sentendo queste parole subito arrossì e gli rispose:< Ma cosa stai dicendo Kisshu? E soprattutto cosa ci fai qui? Non eri tornato sul tuo pianeta? Sei tornato per combattere ancora? > e così dicendo fece cadere il suo gelato e si mise in posizione di attacco. Ricordandosi, solo in un secondo momento, di aver perso tutti i suoi poteri dopo la battaglia contro Deep Blue.
Kisshu svolazzando a mezz'aria si mise a ridere spensieratamente e le rispose:< Quante domande non mi chiedi neanche come sto? Quanto sei cattiva micetta. Comunque stai tranquilla non voglio combattere; sono venuto qui solo per te, non sei contenta? >
Lei ignorando completamente le sue parole esclamò:< Devi finirla di chiamarmi con questi stupidi nomignoli! Ormai sei cresciuto, avrai si e no diciott'anni, giusto? Quindi chiamami con il mio nome I-chi-go >
< Che carina ti ricordi la mia età allora ti interesso infondo... Però mi dispiace ma non posso proprio accontentarti, sai vederti arrabbiata mi piace troppo > così dicendo fece un gran sorriso, che nella ragazza, non suscitò altro che maggiore irritazione.
< Sei incredibile, sono senza parole. E poi cosa intendi che sei tornato per me? Non capisco, che scopi hai? >
Lui quasi si mise a ridere di nuovo per l'ingenuità della ragazza.
< Aspetta - lei continuò - non vorrai mica provare a portarmi di nuovo sul tuo pianeta? Perché se è così non credere che te lo lasci fare senza combattere >
Lui ghignò fra sé e poi le rispose:< Beh sai all'inizio ne avevo l'intenzione, poi però mi è venuto in mente un altro metodo per conquistarti >
< Conquistarmi? Perché mai dovresti farlo? > chiese Ichigo sempre più confusa dall' alieno.
"Come ho fatto ad innamorarmi di una persona tanto ottusa?" pensò lui tristemente e poi ad alta voce, ignorando completamente le sue domande, disse:< Diventiamo amici >
Questa volta fu il turno della ragazza a ridere, lui la guardò sorpreso e lei tra le risate esclamò:< Siamo due persone completamente diverse, io sono un' umana e tu un alieno, non riusciremmo mai ad andare d'accordo e poi abbiamo sempre combattuto l'uno contro l'altra. Non capisco perché tu mi stai dicendo queste cose. Inoltre io non mi fido di te >
Kisshu non credeva alle proprie orecchie: come faceva Ichigo a non capire? Era così difficile pensare che lui era innamorato di lei? Che un alieno si potesse innamorare di un'umana? 
Queste cose però non gliele disse, perché sapeva che se avrebbe parlato lei lo avrebbe rifiutato senza neanche conoscerlo e così lui si sarebbe arrabbiato e, quando lo era, commetteva sempre azioni che poi avrebbe rimpianto.
Perciò le disse soltanto:< Facciamo così, come lo chiamate voi umani? Ah già appuntamento. Andiamo ad un appuntamento, così ti dimostrerò che di me ti puoi fidare e che  possiamo diventare amici. Vediamoci qui domani alla stessa ora >.
Non le diede neanche il tempo di controbattere che lui era già sparito.
< Ma gli appuntamenti sono per i fidanzati > esclamò Ichigo, ma inutilmente, visto che era rimasta sola.
< Tanto non verrò mai > gridò lei a pieni polmoni al vuoto davanti a sé, ma lui ovviamente non la poteva sentire. 
Qualche persona che passava lì per caso si girò a guardarla come se fosse una pazza e lei scappò da quel posto imbarazzata.
"Andare significherebbe tradire il mio Aoyoma-kun e io di certo non voglio" pensò lei soddisfatta di non accontentare l'alieno.
 
Ma le cose andarono in maniera molto diversa da come le aveva pianificato, visto che ora si ritrovava con una figlia...
"Credo che anche lui si sia ricordato del nostro "primo" incontro dopo Deep Blue. Prima era così facile, sapevo benissimo come comportarmi lo allontanavo e basta, mentre ora non so cosa fare.... Vorrei buttarmi tra le sue braccia e dirgli quanto mi è mancato, ma non ne ho più il diritto dopo quello che gli dissi" pensò lei tristemente.
"Come dovrei comportarmi? Vorrei tanto stringerla a me e baciarla fino a farle dimenticare quell'umano, ma lei lo ama e sempre lo amerà, io per lei non sono niente e questa bambina lo dimostra" pensò lui.
Per alcuni minuti regnò il silenzio, ognuno immerso nei proprio pensieri.
Si guardarono intensamente negli occhi: sentimenti opposti si scontravano in quegli sguardi.
I predominanti erano il rimorso, per aver detto cose sbagliate o per non aver detto abbastanza, l'odio, per non essere amati, la tristezza di sentirsi soli in questo grande mondo, la malinconia per un passato lontano, ma il sentimento che sopra tutti e tutto dominava era l'amore, quell' emozione forte e passionale che dopo cinque anni ancora non si era spenta, ma anzi si era ingrandito così tanto da sopprimere tutti gli altri sentimenti.
Non erano serviti a nulla gli sforzi fatto per spegnerlo o anche solo diminuirlo un poco, perché esso non si controlla è come un vento impetuoso che soffia senza posa e travolge tutto e tutti non lasciando indietro niente e nessuno.
Il primo ad interrompere quel contatto di sguardi fu Kisshu che non riuscendo più a sopportare tutta la pressione, voltò la testa in un altra direzione ed esclamò:< Basta sono stanco, mi hai fatto passare la voglia di ucciderla... >
Lei stava per tirare un sospiro di sollievo, però lui non aveva finito:< Ma non credere che la prossima volta la lascerò andare, ricordati lei ci serve, quindi tieniti pronta >.
Lei sorridendo rispose:< Grazie Kisshu >
Lui rimase per un po' abbagliato dal suo bellissimo sorriso, lottando dentro di sé con la voglia di baciarla.
Però purtroppo non poteva "lei era la ragazza di un altro" si ricordò di nuovo.
Velocemente si girò pronto ad andarsene, quando un pensiero lo colpì all'improvviso " Aspetta, perché dovrei sentirmi in colpa per qualcosa che non ho fatto, almeno mi sentirò così per un motivo"*
In pochi secondi si teletrasportò davanti alla ragazza e con poca delicatezza la sbatté contro il muro, ignorando il gemito di dolore che uscì dalla sua bocca, prese il mento della ragazza tra due dita e rapido si impossessò delle sue labbra.
Fu un bacio violento e passionale, che non lasciò alla ragazza neanche il tempo di reagire.
Dopo poco si staccò e cercando di dare alla sua voce un tono stabile, le spiegò, tentando di autoconvincersi, il motivo del suo gesto:< Vedi questo era per dimostrati che io faccio quello che voglio, quindi non pensare che la tua bambina sia salva solo perché me lo hai chiesto tu. Quello che è appena successo? Per me non ha significato niente. Tutto quello che abbiamo fatto insieme è successo solo perché ero annoiato e volevo divertirmi con qualcuno, quindi cara umana non ti sentire speciale o altro solo perché ho prestato le mie attenzioni a una come te, per me non sei niente >
Ecco questa era la sua vendetta, avrebbe fatto sentire Ichigo proprio come si era sentito lui, quando lei lo aveva scaricato senza mezzi termini.
Le diede un' ultima occhiata e poi sparì vedendo il volto afflitto della ragazza.
"Sarà triste solo perché avrà pensato di aver tradito il suo ragazzo con quel bacio, figurati se le è importato delle mie parole" nonostante il suo pensiero, dentro di lui bruciava un solo sentimento: il rimorso.
Quello che lui non sapeva però, è che se fosse rimasto un altro momento, avrebbe visto grandi lacrime uscire dagli occhi della ragazza e forse avrebbe capito che la sua tristezza derivava soltanto dalle sue cattive parole.
 
 
 
La mattina seguente la ragazza dai lunghi capelli rossi si alzò svogliatamente dal letto.
Dalla finestra un sole placido stava spuntando all'orizzonte e un leggero venticello entrava nella stanza. 
Quella vista di solito l'avrebbe messa di buon umore, ma non oggi.
Guardò la sveglia le cinque e mezza, rimanere a letto non sarebbe servito a niente.
Si trascinò lentamente verso il bagno, fermandosi prima davanti alla stanza di sua figlia.
Lei dormiva felice nel suo lettino ignara di quello che era successo la sera prima.
Cavolo le lacrime le stavano tornando, no non poteva permettersi di piangere ancora, si disse cercando di reprimere i brutti ricordi.
Ora aveva delle responsabilità; non era più una ragazzina, che se era triste si rinchiudeva nella sua stanza ignorando tutto e tutti, adesso era cresciuta e anche se con fatica avrebbe affrontato la giornata e sarebbe andata avanti.
Chiuse la porta della figlia alle sue spalle e si diresse verso il bagno.
Si guardò allo specchio, due grandi occhiaie spuntavano sotto i suoi occhi, per colpa della notte passata insonne.
Aprì il rubinetto dell'acqua calda, si spogliò e lentamente entrò nella vasca. 
Un bel bagno caldo era quello che le ci voleva, infatti appena entrò si sentì un poco meglio.
Si rilassò e cercò per un attimo di accantonare i brutti pensieri e godersi quel bagno.
Finito di lavarsi, si vestì, scese le scale e si diresse verso la cucina per preparare la colazione.
Quando fu pronta andò a svegliare sua figlia.
< Buongiorno mamma, come mai sei già sveglia? >
< Avevo voglia di restare un po' di più con te Ki-chan e non correre come facciamo di solito > rispose Ichigo dicendo una piccola bugia a sua figlia.
< Ah va bene > disse la bambina ancora assonnata.
Insieme scesero di sotto a fare colazione.
La bambina si sedette su una sedia e Ichigo le mise sul tavolo una tazza di latte fumante, uscendo poi fuori un attimo dalla cucina.
"Uffa la mamma si è dimenticata di darmi i biscotti" pensò tra sé Kilari. 
Così scese della sedia e spingendola la mise davanti al ripiano della cucina. 
La bambina salì, in piedi, sopra alla sedia e con una manina tentò di raggiungere lo scaffale contenente i suoi adorati biscotti con il cioccolato.
Purtroppo però, era ancora troppo piccola e non ci arrivava, così si allungò rimanendo in equilibrio sulla sedia solo con le punte dei piedi. Stava per raggiungere con le mani la scatola, quando Ichigo, entrando nella stanza, vide quello che la bambina stava facendo e spaventata disse:< Kilari attenta >
Fu questione di un attimo, la bambina perse l'equilibrio e scivolò dalla sedia, Ichigo corse a prenderla, ma ormai era troppo tardi. Sarebbe caduta al suolo e si sarebbe fatta molto male.
Kilari chiuse gli occhi, aspettando l'impatto con il pavimento, ma questo dopo molti minuti non arrivò.
Lei aprì piano piano gli occhi e vide che stava fluttuando a pochi centimetri dal suolo.
Sorpresa guardò sua madre che sembrava ancora più stupita di lei. Felice di quello che aveva appena scoperto, la bambina iniziò a svolazzare per la stanza.
Ichigo non riusciva a formula pensieri di senso compiuto, non aveva mai pensato che Ki-chan avrebbe potuto sviluppare le capacità degli alieni. " Non so come devo comportarmi Kisshu non mi ha mai detto a che età ha imparato a volare... forse sa anche teletrasportarsi chi lo sa? L'unica cosa che so per certo è che nessuno umano deve vedere che cosa sa fare" e dopo aver pensato questo disse:< KI-chan scendi ora non puoi continuare a volare >
< Perché mamma? E' così divertente > esclamò la bambina.
< Va bene tesoro, però ora vieni qua mi devi promettere una cosa >
< Che cosa mamma? > chiese la bambina avvicinandosi ad Ichigo.
< Devi promettermi che questo resterà un segreto tra me e te. Va bene? Non lo dovrai dire a nessuno >
< Neanche a Ucchan e Aya-chan? > chiese lei.
< Neanche a loro. Questo sarà il nostro piccolo segreto. Ok? >
< Va bene mamma non lo dirò a nessuno >
Dopo questa loro chiacchierata finirono di mangiare e poi uscirono di casa alla buon ora.
Ichigo accompagnò sua figlia all' asilo e dopo essersi fatta promettere ancora di mantenere il segreto, la ragazza si diresse al caffè mew mew.
Il locale non era ancora aperto, visto che oggi era arrivata in anticipo.
Prima di entrare fece un sospiro e cercando di essere il più naturale possibile entrò nel locale con un gran sorriso.
< Buongiorno ragazze >
Loro si girarono sbalordite, vedendo arrivare Ichigo in anticipo e la prima che glielo fece notare fu Minto:< Ichigo hai per caso la febbre oggi? >
< Ma cosa stai dicendo sono in perfetta forma non vedi > " in realtà non proprio", ma questi pensieri se li tenne per lei.
< Secondo me hai contratto una qualche specie di malattia rara qualcos'altro... Aspetta forse ho capito tu sei una sosia che cerca di rubare la vita alla vera Ichigo > continuò Minto sicura della propria tesi.
< Ma cosa stai dicendo Minto sono io... Uffa non mi prendere in giro! >
< Lasciala stare Minto magari oggi ha sentito la sveglia > si intromise Zakuro.
< Ooh Zakuro non ti ci mettere anche tu > esclamò Ichigo scuotendo la testa.
Intanto dallo spogliatoio uscì Purin, che tutta contenta si diresse subito dalla rossa e le chiese:< Ciaoo Ichigo. Come sta la piccola Ki-chan? >
< Sta benissimo l'ho appena accompagnata all' asilo > 
< Ah che bello che bello! > esclamò tutta contenta la ragazza saltellando nella stanza.
< Sbaglio o sei più felice del solito? TI è successo per caso qualcosa? > chiese Minto 
< E' cosa? N-no è tutto come al solito > rispose la ragazza diventando rossa come un pomodoro.
< Sicura? > chiese la blu sospettosa.
< C-certo certo e adesso sbrighiamoci è quasi ora di aprire il negozio > cambiò discorso Purin.
< Aspettate manca Retasu... che strano che faccia tardi > disse Ichigo.
< Ha chiamato dicendo che oggi si sarebbe presa la giornata libera > rispose Ryou entrando all'improvviso nella stanza.
< Eh ora basta poltrire al lavoro >
 
 
< Uffa Seiko è in ritardo > disse fra sé Retasu, mentre aspettava alla stazione di Tokyo la sua migliore amica.
Dopo dieci minuti sentì una voce che la chiamava.
Si girò e vide una ragazza dai corti capelli castani che correva nella sua direzione.
< Retasu scusami per il ritardo > disse con il fiatone.
< Finalmente sei arrivata era da tanto che aspettavo > 
"Una volta avrei detto che ero appena arrivata per non farla sentire a disagio, ma ormai non sono più quella ragazza timida e insicura di tanto tempo fa... tutto questo grazie a loro, le mie amiche e compagne, le mew mew " pensò Retasu.
< Perdonamiii, il treno ha fatto tardi > disse la ragazza.
< Va bene dai non preoccuparti infondo non è colpa tua > 
Ok, forse non era cambiata così tanto...
< Allora cosa mi racconti Retasu? E' una vita che non ci vediamo >
< Diciamo che sono successe molte cose da quando sei partita... >
< Ooh davvero? Allora dopo mi racconterai tutto; ma ora si fa... shopping!! > esclamò felice Seiko.
< Veramente io preferirei andare in una libreria, ci sarebbe un libro che... > cercò di proporre la verde, però la sua amica era già partita per la sua strada e non prestava la minima attenzione alla ragazza.
 " Credo che sarà una lunga giornata " pensò tra sé Retasu inseguendo la mora.
 
< Retasu prova questo, quello e ancora questo su veloce >
Da più di due ore erano in un negozio di vestiti e Seiko non concedeva un attimo di tregua alla povera ragazza.
< Ma questo sicuramente  non mi starà mai bene Seiko-chan >
< Tu ti sottovaluti troppo amica mia, se solo lo volessi faresti stragi di cuori con il corpo bello che ti ritrovi >
< Seiko ma che dici?! > esclamò imbarazzata la verde.
< Tu provali e basta sono sicura che con questo abito farai cadere ai tuoi piedi qualsiasi ragazzo >
< Dici sul serio? > chiese Retasu senza rendersene conto.
< Aspetta mi stai dicendo che c'è qualcuno che ti piace? Allora com'è? Alto? Magro? Timido o sfacciato? Ti  ha già chiesto di uscire? > Così facendo Retasu aveva innescato la bomba qual' era la sua migliore amica ed era sicura che non sarebbe riuscita a trattenerla.
< Guarda che ti stai sbagliando Seiko... > cercò inutilmente di rimediare.
< Aspetta non mi dirai che è quel bel biondino che c'è al tuo locale, perché se è così io approvo pienamente > continuò la mora assorta nei suoi pensieri.
< Beh se devo essere sincera prima lui mi piaceva tanto, però poi... >
< Cosa? Mi stai dicendo che ti piace un altro? Come hai fatto a cambiare idea lui è assolutamente perfetto sotto ogni punto di vista > disse maliziosa Seiko.
< Ma Seiko! -esclamò imbarazzata Retasu - Devo ammettere che hai ragione, però questo qui è... diverso > disse la ragazza.
 " Almeno a lei posso dirglielo tanto non lo conosce; ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e sicuramente le mie compagne non possono capirlo" pensò lei non immaginando neppure lontanamente che due sue amiche erano nella stessa situazione.
< Cosa intendi per diverso? > Chiese l'amica ridestandola dai suoi pensieri.
< Non ho mai pensato che mi potesse piacere un ragazzo del genere... Lui  è bello, bellissimo, misterioso, intrigante, forse un po' troppo arrogante, crede di avere sempre ragione; ma infondo è questo che mi piace di più di lui > finì Retasu immersa nel suo racconto
 < Oddio Retasu sei davvero innamorata di questo ragazzo > disse la mora stupita.
< All' inizio non lo volevo ammettere... però credo che ormai sia così > esclamò la ragazza imbarazzata.
< Ooh sono così felice per te > e così dicendo Seiko le saltò addosso stringendola in un tenero abbraccio.
" purtroppo però questo sentimento non potrò mai rivelarlo, perché siamo nemici e niente gli farà cambiare idea" pensò Retasu tristemente e nascondendosi in quel abbraccio fece scendere dal suo viso qualche lacrima silenziosa.
 
Dopo aver provato tantissimi abiti andarono nel reparto costumi.
< Mi spieghi perché siamo qua se manca più di un mese all' estate? > chiese Retasu ormai stanca e con mille borse tra le mani.
< Appunto manca pochissimo tempo e poi se qualcuno ci invitasse ad andare in piscina mica possiamo andare impreparate no? Tu vai in quel camerino io ti porterò dei costumi da provare>
< Guarda che posso sceglierli da sola non ce bisogno che ti comporti come mia madre > protesto Retasu.
< Mmmh fammi pensare... Mamma Seiko? Ok mi piace ora per favore piccola mia vai nel camerino, mamma sa quale costumi si prenderebbe da sola sua figlia e questi per una ragazza di ventitré anni non le renderebbero per niente giustizia > rispose Seiko scherzando.
< E io conosco i gusti di Seiko e so per certa che mi farai sembrare unna sgualdrina > rispose a tono Retasu.
< Suvvia quanto sei drammatica, fidati della tua cara mammina e ora su vai in quel camerino >. Tutte le proteste che la mew verde fece non servirono a fermare la sua amica e anche se a malincuore dovette fare come diceva la mora.
Dopo alcuni minuti:< Non ci penso neanche > disse Retasu con decisione.
< Dai su esci voglio vedere >
< Io non mi muovo di qui, di fronte al mio camerino c'è una vetrina chiunque in strada mi potrebbe vedere >
< Dai su non fare tante storie non sta passando nessuno ora. Mi fai vedere come stai e poi torni subito dentro... con gli altri non hai fatto così tante scene > disse la mora annoiata.
< Gli altri erano interi questo è troppo io non esco >
< Erano interi perché li volevi tu così io ne avrei scelti ben altri... comunque dai fammi questo favore, se esci io ti comprerò quel libro che desideravi da tanto > disse la mora sicura che così facendo l'avrebbe convinta.
< Davvero? Me lo prometti? >
< Si si dai esci >
Lentamente Retasu uscì dal camerino e imbarazzata al massimo teneva lo sguardo puntato verso il basso.
< Cavoli stai benissimo con questo costume te lo devi assolutamente comprare quel colore ti sta d' incanto si intona perfettamente con i tuoi occhi >
Quello che indossava era un semplice costume a fascia di un bellissimo colore blu zaffiro.
< Grazie > disse Retasu felice, ma non appena alzò lo sguardo vide un ragazzo con un cappellino che gli copriva quasi tutto il volto guardare nella sua direzione.
Lei rossa come un pomodoro rientrò in fretta nel camerino e velocemente si cambiò.
Quando uscì di lì e guardò oltre la vetrina vide che quello strano ragazzo era scomparso.
< Che ti è preso così all'improvviso? > chiese Seiko sorpresa per il comportamento dell'amica.
< C'era un ragazzo che mi fissava > rispose Retasu a disagio.
< Ah solo per quello? Se ti fissava voleva dire che ti trovava carina dovresti esserne felice > disse tranquillamente Seiko.
< Bah io non saprei.. >
E così dicendo la giornata per le due amiche continuò. 
Andarono in un ristorante davvero carino dove servivano carne alla piastra davvero strepitosa e poi passarono il pomeriggio tra libreria (per Retasu) e altri negozi (per Seiko).
Quando la giornata finì le due amiche dovettero salutarsi.
< Tornerai presto a farmi visita vero Seiko-chan? > chiese Retasu triste di doverla salutare.
< Ma certo così presto che non noterai neanche la mia partenza e la prossima volta che verrò mi farai conoscere il famoso ragazzo > e così dicendo la mora le fece l'occhiolino.
< Emm certo... > lo disse anche se non lo credeva possibile.
< E poi mi porterai a quel bel locale dove lavori che fanno dei dolci assolutamente fantastici e mi dovrai anche presentare al biondino >  continuò scherzando Seiko.
" Credo che Ryou si arrabbierebbe sentendosi chiamare in questo modo" pensò Retasu.
< Ora è meglio che vada se no perdo il treno... A presto Retasu e stammi bene > disse Seiko.
< Buon viaggio e fai attenzione per la strada >
< Certamente capo > e così dicendo diede un altro grande abbraccio alla sua amica e se ne andò.
" Uffa mi mancherà moltissimo... " pensò Retasu tristemente.
E poi parlando ad alta voce disse:< Ma so dove recarmi per tirarmi su di morale e visto che è ancora presto per tornare a casa posso andarci >
 
Eccoli lì il suo posto preferito: il mare.
La sabbia che entrava nelle scarpe, la brezza marina che sferza i capelli e il rumore delle onde che si rovesciavano sulla spiaggia, tutto di quel posto adorava.
Amava anche quella pace che regnava durante l'inverno. 
Presto con l'arrivo dell'estate quella spiaggia si sarebbe riempita di persone e non ci sarebbe più stata tutta quella calma e tranquillità.
Si tolse le scarpe e sistemandosi la gonna si sedette sulla sabbia, chiuse gli occhi ascoltando il rumore delle onde e immergendosi nei suoi pensieri.
Dopo pochi minuti che a lei parvero ore un forte boato la fece ridestare.
Lei si alzò di colpo e si girò nella direzione del rumore.
Un enorme mostro si stava dirigendo dalla sua parte.
Retasu era terrorizzata " Cosa faccio da sola? Non sono forte come le mie amiche non me la posso proprio cavare da sola, non ce la faccio" pensò lei.
Cercò nelle sue tasche il suo telefonino, ma all'improvviso si ricordò di averlo lasciato a casa convinta che per oggi non le sarebbe servito. 
< Che stupida che sono > si disse.
" Dovrei scappare e andare a chiamare la mie amiche" pensò lei, poi però si ricordò una cosa " Cosa sto dicendo? Io sono un guardiana della terra, il mio compito è proteggerla non posso comportarmi da vigliacca e scappare. Ichigo non lo avrebbe mai fatto"
E così con una luce più determinata negli occhi tirò fuori dalla sua tasca la sua spilla e si trasformò.
Una luce azzurrina apparve intorno a lei trasformando i suoi abiti in un vestito verde smeraldo.
Ora era pronta a combattere:< Fatti avanti kimero sono pronta >.
Di fronte a lei si ritrovò un enorme cetriolo marino cresciuto troppo.
Centinaia delle sue zampette viscide si diressero contro di lei per acchiapparla; ma MewRetasu fu più veloce. 
Con un balzo indietro si sposto ed atterrò con eleganza a qualche metro di distanza dal mostro. "Tutto grazie ai miei poteri scommetto che se ero in situazioni normali sarei sicuramente inciampata" pensò lei sconfortata.
< Che strano avrei giurato che saresti scappata non appena avresti visto la mia adorabile creatura >.
Quella voce... era sicura a chi appartenesse.
Alzò lo sguardo e vide Pai volare a qualche metro di distanza dal terreno.
< N-n-non capisco che cosa intendi? > chiese goffa MewRetasu.
< Semplice secondo i miei calcoli tu sei la più debole nella vostra squadra e in più hai un carattere troppo docile e remissivo... Quindi la più facile da eliminare > rispose lui impassibile come al suo solito.
Quelle parole oltre a ferirla la irritarono parecchio; lei non era più la ragazza timida e introversa di una volta e glielo avrebbe dimostrato:< Ti sbagli io voglio solo smettere di combattere. La guerra non porta mai niente di buono e pensavo che l'avessi capito dopo l'ultima volta... >
< Non capisco cosa vuoi dire e sinceramente non mi interessa. Prego Kimero attacca >.
Appena pronunciate quelle parole il mostro si avvicinò veloce a MewRetasu. Lei cercò di renderlo inoffensivo e lo attaccò con il suo potente getto d'acqua, ma per la troppa agitazione sbagliò la mira, prendendolo solo di striscio.
Come contrattacco  il mostro sputò dalla sua enorme bocca un getto liquido e viscoso che si diresse come una saetta nella sua direzione. MewRetasu riuscì a evitarlo anche se con grande fatica.
 Quando si girò per vedere il punto dove era caduto il liquame vide un enorme buco sulla sabbia "Cavoli quella bava mi avrebbe potuto sciogliere" pensò sconvolta.
< Perché non vuoi ascoltare? Per seguire le tue stupide convinzioni sono morte moltissime persone e se non ci fosse stata l'acqua mew persino tu e i tuoi fratelli sareste morti per degli stupidi ideali... è davvero questo quello che vuoi? > disse lei disperata, mentre tentava di evitare gli attacchi incessanti del Kimero.
La maschera d'indifferenza che l'alieno si era costruito dopo tanti anni di sofferenze e dolori si stava incrinando:< Non sono affari tuoi- disse infastidito - e poi non abbiamo altro modo per salvare la nostra gente >  continuò con tono più amareggiato.
< Invece c'è se solo lasciaste che noi... > cercò di dire MewRetasu, ma Pai la interruppe non lasciandola finire:< Voi avete avuto la vostra occasione di collaborare, però vi siete rifiutate > 
La ragazza non l'aveva mai visto così arrabbiato e non ne capiva il motivo.
Dall'altra parte neanche lui riusciva a comprendersi. 
Perché si sentiva così turbato dalle sue parole? Perché ogni cosa che lei diceva gli faceva mettere in dubbio ogni suo principio? Cosa gli stava facendo?
"Non mi dirai che per caso io... No, non è assolutamente possibile! Lei è solo una misera umana..." pensò lui con insistenza. 
Poi la guardò finalmente per davvero, non come una nemica, ma come una semplice ragazza e tutte le sue convinzioni caddero all'improvviso come un muro di carta: i suoi lunghi capelli verdi che volavano nel vento, i suoi occhi così dolci e gentili, ma che potevano essere anche determinati e combattivi, la sua tenera goffaggine che la rende ancora più dolce e carina.
"Ho davvero pensato a queste cose? Io che sono stato sempre impassibile e controllato? Io che ho sempre odiato la razza umana, reputata da me stupida ed egoista? Io, io... Ma lei è diversa" pensò lui sconvolto dai suoi stessi pensieri
"Non posso, lei è una nemica; devo farla finita una volta per tutte".
< Kimero non perdere tempo uccidila senza pietà >.
Il mostro con una mossa improvvisa, colpì la ragazza con la sua coda, che non prevedendo questo attacco, venne presa in pieno e finì contro una roccia sbattendo forte la testa.
La sua vista iniziò ad annebbiarsi, ma prima di chiudere gli occhi disse ad alta voce:< Perché ti comporti così? Pensavo che fossi diverso; forse sei davvero freddo e spietato come cerchi di apparire > E dicendo questo svenne.
Lui si avvicinò e vide una lacrima scenderle dalla sua guancia.
"Perché questa ragazza sta piangendo? Avrà forse paura? Non mi sembrava spaventata... Non sarà che sta piangendo per me?! " mille domande si affollavano nella testa dell'alieno, ma nessuna trovava una risposta.
Intanto il mostro si stava avvicinando alla ragazza ed era pronto per darle il colpo di grazia, lanciò un enorme palla di liquido verde contro la ragazza svenuta, che l'avrebbe sciolta in pochi secondo.
Pai guardo la scena; la bava di quel verme l'avrebbe colpita e di lei non ne sarebbe rimasto neanche un frammento. 
Avrebbe dovuto essere contento di eliminare una nemica, ma non si sentiva affatto felice, anzi più i secondi passavano che quel liquame si avvicinava e più sentiva la preoccupazione farsi sempre maggiore.
Era difficile da ammettere, però non riusciva a sopportare il fatto che qualcuno osasse fare del male a quella piccola umana così debole e indifesa.
"Sono sicuro che me ne pentirò subito dopo " pensò lui.
Velocemente si teletrasporto davanti a Retasu e fece apparire i suoi enormi ventagli. 
Con un rapido gesto fece scaturire da loro un fulmine, che fece esplodere l'attacco del mostro, poi ne lanciò un altro che fece sparire il kimero in pochi secondi.
"Mi sono ridotto proprio come quello stupido di Kusshu; sono proprio un idiota" pensò lui sconsolato.
Aspettò il pentimento che quell'azione ne avrebbe dovuto comportare, ma non successe niente. Anzi era sempre più convinto di aver fatto la cosa giusta.
Poi si voltò in direzione dell'umana.
Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma la ragazza lo aveva stregato.
Era la più bella creatura che avesse mai visto, gli occhiali grossi che portava non la rendevano per niente giustizia.
Oggi aveva deciso di seguirla di nascosto per cercare il posto perfetto per attaccarla isolata da tutte le sue amiche, si era persino travestito da umano e confuso fra la massa!
L'aveva visto andare in giro con quella sciocca della sua amica e le aveva visto provare almeno un migliaio di abito, stava per morire di noia, ma poi erano andati nella zona costumi e nonostante a lui queste cose non importavano affatto si sentiva alquanto imbarazzato, avrebbe voluto andarsene, però questo faceva parte della missione e non poteva fallire.
Quando poi l'aveva vista uscire dal camerino gli è sembrato che il cuore gli saltasse un battito, come poteva lei fargli questo effetto devastante? Però poi lei si era girata nella sua direzione e lui era dovuto scomparire subito, non poteva di certo farsi scoprire.
Perso nei suoi pensieri si era avvicinato sempre di più alla ragazza svenuta e si accorse di essere in quella posizioni solo dopo molto tempo.
Le sue gote presero un leggero colore rosato. Di nuovo, solo lei gli faceva questo effetto.
Un desiderio stupido gli stava nascendo in testa e, anche se cercava di non pensarci, non riusciva a toglierselo dalla mente.
Voleva baciarla.
Un semplice bacio, prima la considerava una cosa stupida e priva di significato, ma ora non riusciva a pensare ad altro.
Forse ora che dormiva poteva farlo? Non sarebbe successo niente se gliene avesse rubato uno di nascosto giusto?
"Sono sicuro che dopo averglielo dato, l'inutile fissa che ho per lei passerà".
Pochi centimetri mancavano dalle sue labbra e si sentiva una strana agitazione percorrergli per tutto il corpo.
Smise di pensare e fece scomparire quella piccola distanza che li separava.
Mille emozioni gli esplosero nella testa e il sentimento che pensava si sarebbe acquietato dopo il bacio crebbe a dismisura.
Il caso volle che Retasu si svegliò proprio in questo momento e rimase sconvolta da quello che stava succedendo. 
Quello che stava succedendo era così impossibile, così surreale che pensò addirittura di stare ancora dormendo.
Quando lui si accorse di lei era troppo tardi e velocemente si staccò da lei.
Cercò di comporre frasi di senso compiuto, ma il suo cervello era come svuotato, cosa mai successa in precedenza.
All'improvviso sentì da lontano il grido di alcune ragazze.
"Saranno sicuramente le mew mew devo andarmene subito da qui" pensò Pai. 
Diede una rapida occhiata a mewRetasu e scomparì nel nulla.
Dire che la ragazza era sconvolta era ben poco, si diede un pizzicotto per capire se stesse sognando, ma la scena non cambiò era ancora vivida nella sua mente. 
In poco tempo fu circondata dalle sue amiche che l'aiutarono ad alzarsi e le chiesero spiegazioni.
disse tutta d'un fiato Ichigo.
< Ma soprattutto come stai? Dov'è il mostro? > continuò lei preoccupata per le condizioni dell'amica.
Retasu si guardò in torno e non vide tracce del Kimero da nessuna parte. Eppure fino a qualche minuto fa ci stava combattendo!
< Sto bene non ti preoccupare Ichigo ho solo sbattuto leggermente la testa e per quanto riguarda il Kimero sinceramente non so che fine abbia fatto... > esclamò lei ancora scossa da quello che è successo con l'alieno.
< Stai dicendo che gli alieni semplicemente sono scomparsi con il mostro? Senza far nulla? > chiese Minto sospettosa.
disse Retasu ridendo imbarazzata ed evitando di raccontare quel piccolo incidente.
< Sei svenuta? Quindi non è stata solo una leggera botta in testa dobbiamo farti subito vedere da Ryou e Keiichiro... racconterai tutto quando starai meglio > disse categorica Zakuro.
A nulla valsero le continue assicurazioni di Retasu di stare bene; la viola fu irremovibile.
E così tornarono tutte insieme al caffè mew mew, felici che la loro amica stesse bene.
 
 
 
 
< E così hanno perso per l'ennesima volta che novità > disse sarcastica l'aliena.
< Perché non abbiamo attaccato? Era il momento migliore > protestò il ragazzo.
< Ma voi non vi volevate mica vendicare? > disse l'altro scrivendo sul computer.
< Certo quegli stupidi del consiglio degli anziani hanno mandato ancora loro in missione, quando tutti sanno che la prima è stato un disastro colossale > 
< Ma solo perché qualcuno l'ha manomessa > rise la ragazza.
<  Loro sono molto famosi nel nostro pianeta e quindi dovevamo trovare un pretesto per metterli in cattiva luce - continuò l'altro ridendo e poi curioso chiese - Ma cosa diavolo scrivi su quel coso; non avevi detti che avevi raccolto dati a sufficienza? >
IL ragazzo preso in causa si fermò all'improvviso e si girò:< Anche se ora siamo diventati più forti loro rimangono comunque una grossa minaccia, non possiamo sottovalutarli, quindi ho preso degli accorgimenti >
< Cosa vorresti dire? > chiese la ragazza per nulla interessata.
< Diciamo che ognuno per quanto forte ha delle debolezze... > iniziò a spiegare l'alieno.
< Hai trovato le loro debolezze? Di tutti e tre? > volle sapere la ragazza subito interessata all'argomento.
< Non ci credo anche di quel noioso di Pai? E' un ghiacciolo hai trovato qualcosa che lo potrebbe far sciogliere? > l'alieno rise da solo della sua battuta.
< Sono sicuro che, se tu avresti visto quello che ho visto io, ti ricrederesti. E' bastato davvero poco a sciogliersi > sogghignò tra sé il ragazzo.
< Dai cosa aspetti a dirceli? > impose la ragazza impaziente "In realtà vorrei tanto sapere quella di Kisshu, non vedo l'ora di usarla a mio vantaggio" pensò lei.
< Eccole qui - dicendo questo fece apparire tre immagini sul monitor del computer - voi ancora non le conoscete, ma sono tre delle ragazze mew mew >
< E così si sono fatti rincretinire da tre ragazze e per di più umane, non riesco a capire quale attrattiva possano avere delle misere umane > disse l'alieno più giovane.
< Grazie a loro sarà una passeggiata distruggerli... Sarà meglio prenderli uno per volta, avevo pensato di iniziare con Kisshu che fisicamente è quello più forte e vendicativo; si è invaghito per il capo delle mew mew, questa ragazza dai capelli rossi > continuò il più anziano.
< Cosa il mio adorato Kisshu si è innamorato di quella racchia?? No non ci posso credere ci deve essere sicuramente un errore come ha potuto preferire lei a una come me? > urlò la ragazza furiosa.
< Sai dovresti calmarti a tutti può  succedere > disse il ragazzo seduto sul divano, ridendo.
< Non lo posso accettare quando lo incontrerò farò di tutto per riaverlo > parlò tra sé l'aliena.
< Ho trovato un modo facile e veloce per distruggerlo > parlò il più grande indicando la porta.
< Lui? Perché mai ci servirebbe? E' solo un umano > si lamentò la ragazza.
< Piacere sono contento di fare la vostra conoscenza, sono sicuro che lavoreremo bene insieme, io sono Masaya Aoyama > 
 
 
 
 
*scusate, ma questa frase l'ho presa da una serie tv che io adoro (anche se un po' modificata) e che non potevo assolutamente non metterla
 
 
 
 
ANGOLO D'AUTRICE(FORSE):
Ma ciaoooo ragazze come state?? 
Io non molto bene visto che la scuola purtroppo è iniziata (me tanto triste)
Si stava così bene con il sole,il mare, il divano...
Comunque cosa ne pensate di questo capitolo? E' incentrato tutto su Pai e Retasu che io trovo assolutamente adorabili. 
Avevo notato che non avevo scritto molto di loro, così ho dedicato tutto il capitolo alla loro coppia.
Tra Kisshu ed Ichigo va sempre peggio.... Però almeno si sono baciati no? ahahahh
Lei anche se cresciuta rimane la solita tonta lui il solito egoista.... Ma insomma li amiamo anche per questo no?
Come ogni volta spero che il capitolo vi sia piaciuto e se ne avete voglia recensite, come al solito sono sempre contenta di ricevere i vostri commenti.
Cosa ne pensate dei nuovi alieni? Combineranno qualcosa?
Lo scoprirete nella prossima puntata di A tutto reality.... Ok la smetto sono pazza, ma perdonatemi è mezza notte e mezza io vado in palla già alle undici di sera (deboluccia la ragazza no? )
Chiedo di nuovo scusa per i miei scleri e ripeto che spero vi sia piaciuto.
ULTIMO AVVISO, poi me ne vado promesso, è che ci tengo moltissimo a RINGRAZIARE tutte quelle gentilissime ragazze che mi hanno recensito il capitolo... Grazie siete state tutte dolcissime e mi piacerebbe RINGRAZIARE anche mi ha messo la mia storia tra le preferite/ricordate/seguite grazie mille.
Massi ve lo dico anche in giapponese magari sembro più acculturata (ma dovee ahahah) Arigatogozaimasu.
Ora vi saluto veramente visto che ho scritto un papiro.
Ciaoo e a prestoooo :) 
 
 
  
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