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Autore: Ellygattina    27/09/2015    0 recensioni
Attenzione: spoiler per chi non segue le scan online!
Anche se in ritardo come al solito, ci tenevo a fare qualcosa anch'io per il colpo di scena più incredibile del manga con una raccolta scritta totalmente dal punto di vista di Zeref. Spero che vi piaccia e che mi farete sapere che ne pensate. Buona lettura!
Day 1: Birth
Day 2: Family
Day 3: Fall
Day 4: Serenity
Day 5: Sacrifice
Day 6: Curse
Day 7: Immortality
Bonus day: Memories
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Igneel, Natsu, Zeref
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Day 2: Family

I mesi passavano e i fratelli Dragneel erano sempre più uniti per la gioia dei loro genitori che non sapevano più chi ringraziare per la loro fortuna. Il piccolo Zeref, contrariamente alle previsioni di tutti infatti, si era dimostrato un tesoro e fin dall'inizio era stato il primo a scattare a ogni minimo verso insolito del fratellino, sempre pronto a giocare con lui riuscendo a fargli tornare subito il sorriso con la sua sola presenza le poche volte che piangeva. Era davvero un piacere per gli occhi vederli vicini, uniti come se avessero passato tutta una vita insieme.
In certi momenti poi, ad esempio durante i pasti, il maggiore sembrava quasi deciso a sostituire i genitori nel loro ruolo, ed era incredibile la pazienza che riusciva ad avere quando Natsu, in piena contestazione, si divertiva a scagliare la pappa ovunque urlando come un ossesso e rifiutandosi di mangiare.
Dopo alcuni lanci, vedendo la disperazione del malcapitato che tentava inutilmente di ammansirlo, interveniva sempre il fratello, che schivando abilmente le cucchiaiate di cibo e rimproverandolo affettuosamente come solo un bambino avrebbe potuto fare, riusciva chissà come a calmare il più piccolo sotto gli occhi meravigliati di chiunque si fosse trovato ad assistere alla scena mentre la madre, con le lacrime agli occhi, affermava che sarebbe stata persa senza il suo “piccolo angelo”.
A quelle parole Zeref, pur fingendo indifferenza mentre continuava a imboccare Natsu come gli era stato insegnato, si sentiva davvero in grado di toccare il cielo con un dito e allora gli sarebbe piaciuto correre fuori e gridare al mondo la sua felicità.
La nascita del rosato, infatti, aveva avuto un effetto molto positivo anche sul suo carattere, trasformando un bambino sempre un po' chiuso, solitario e malinconico in un ragazzino allegro e più incline a cercare la compagnia degli altri, e con il passare del tempo, non fu difficile incontrare per le strade del villaggio i due fratelli, che tenendosi per mano, andavano a raggiungere i loro compagni di giochi.
Quando Zeref era solo, infatti, tendeva sempre a isolarsi un po' dagli altri poiché preferiva passatempi più tranquilli alle corse folli che invece divertivano tanto i suoi coetanei. All'inizio li imitava, ma lui era un tipo comunque più tranquillo e si stufava presto, mentre invece Natsu, sempre così pieno di energia che ci si chiedeva davvero dove ne trovasse tanta essendo così piccolo, era sempre l'ultimo a sedersi esausto sull'erba, e dal momento che scherzi e dispetti sempre in agguato quando si trattava di giocare tutti insieme magari lontani dagli adulti, il maggiore era costretto a seguirlo. La cosa non gli pesava comunque perché prendeva fin troppo sul serio il suo ruolo difendendo in qualsiasi momento i diritti del più piccolo, che da parte sua lo ricambiava minacciando con i suoi pugnetti chiunque avesse osato prenderlo in giro per il suo comportamento che mal si addiceva al suo carattere, in genere così tranquillo e accomodante. Quando si trattava di Natsu, però, il ragazzino cambiava totalmente tenendo così fede alla silenziosa promessa che gli aveva fatto ormai anni addietro in quel primo pomeriggio che avevano passato insieme, e più di una volta arrivò allo scontro diretto con i più grandi sempre sostenuto dall'inconsapevole causa che invece adorava quel genere di confronti.
Da questo punto di vista, il rosato era la disperazione della famiglia, visto che il piccolo, nella foga di quello che lui evidentemente scambiava per un gioco, tendeva a causare parecchi danni al malcapitato che se l'era trovato di fronte. Non c'era dubbio però che il più giovane dei due sapesse bene come farsi rispettare, e presto non ci fu più nessuno nel villaggio disposto a infastidirli di proposito, sebbene Natsu riuscisse ancora, chissà come, a far scoppiare comunque risse di una certa entità quasi ogni giorno costringendo spesso il maggiore a separarlo a forza dagli altri per cercare di spiegargli che non si poteva andare avanti così. Il più piccolo sulle prime lo ascoltava come faceva sempre, ma in fondo Zeref sapeva già che era tutto fiato sprecato, e che ad andar bene il giorno successivo, sarebbero stati al punto di partenza. A differenza dei genitori però, non riusciva proprio ad arrabbiarsi con lui, perché in realtà adorava questo suo modo di fare così spontaneo e diverso dal suo. A volte pensava anzi che gli sarebbe piaciuto essere di più come lui anche solo per vedere le facce e ascoltare le interminabili prediche di certi abitanti del villaggio le cui proprietà erano state vittime della furia distruttrice dell'incontenibile Natsu, che incurante del pericolo, non di rado gliene combinava un'altra proprio sotto il naso costringendoli a una fuga precipitosa praticamente piegati in due dalle risate.
Ebbene sì, la monelleria e vivacità del rosato erano evidentemente contagiose per chiunque gli stesse vicino, amici compresi che spesso si trovavano coinvolti che lo volessero o meno.
Con il passare del tempo, Zeref iniziò anche la scuola dimostrando fin da subito un grande talento di cui cercò di rendere partecipe anche Natsu, che però, pur sforzandosi di stargli dietro, non ce la faceva proprio a concentrarsi finendo così per far perdere il filo del discorso anche al suo “insegnante”, che a quel punto non poteva far altro che seguirlo nella sua prossima avventura sicuramente portatrice di guai per una buona metà del villaggio, ma come era stato ampiamente dimostrato negli anni, era semplicemente impossibile resistere a questa diabolica capacità del rosato, che in fondo il fratello aveva sempre adorato facendosene trascinare più che volentieri.



Angolo autrice:
Eccomi di nuovo qui! Incredibile ma vero, sono riuscita a pubblicare stasera anche il secondo capitolo di questa raccolta. Mi dispiace che la storia sia più corta della precedente, ma non mi è venuto in mente altro. Dite la verità che però vi ho fatti ridere descrivendo i pasti in casa Dragneel e le gesta dei due fratelli che si difendono a vicenda nonostante siano due piccoletti rischiando di distruggere il villaggio ogni volta che si muovono! XD
Del resto, ci vuole ogni tanto qualcosa di allegro nella storia di questi due, no? E Natsu, non so perché, me lo immagino attaccabrighe e combinaguai già da allora. Come si può resistere a un fratellino così?
Beh, considerazioni mie a parte, spero che abbiate apprezzato questa piccola one-shot e che mi farete sapere le vostre opinioni al riguardo. Mi raccomando, ditemi se ci sono errori troppo grossi in modo che possa correggerli visto che non ho avuto il tempo di ricontrollarla bene!
Appuntamento a domani con il prossimo prompt e buonanotte.
Baci e sogni d'oro a tutti,
Ellygattina

  
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