Day 2: Family
I
mesi passavano e i
fratelli Dragneel erano sempre più uniti per la gioia dei
loro
genitori che non sapevano più chi ringraziare per la loro
fortuna.
Il piccolo Zeref, contrariamente alle previsioni di tutti infatti, si
era dimostrato un tesoro e fin dall'inizio era stato il primo a
scattare a ogni minimo verso insolito del fratellino, sempre pronto a
giocare con lui riuscendo a fargli tornare subito il sorriso con la
sua sola presenza le poche volte che piangeva. Era davvero un piacere
per gli occhi vederli vicini, uniti come se avessero passato tutta
una vita insieme.
In certi momenti poi, ad
esempio durante i pasti, il maggiore sembrava quasi deciso a
sostituire i genitori nel loro ruolo, ed era incredibile la pazienza
che riusciva ad avere quando Natsu, in piena contestazione, si
divertiva a scagliare la pappa ovunque urlando come un ossesso e
rifiutandosi di mangiare.
Dopo alcuni lanci, vedendo
la disperazione del malcapitato che tentava inutilmente di
ammansirlo, interveniva sempre il fratello, che schivando abilmente
le cucchiaiate di cibo e rimproverandolo affettuosamente come solo un
bambino avrebbe potuto fare, riusciva chissà come a calmare
il più
piccolo sotto gli occhi meravigliati di chiunque si fosse trovato ad
assistere alla scena mentre la madre, con le lacrime agli occhi,
affermava che sarebbe stata persa senza il suo “piccolo
angelo”.
A quelle parole Zeref, pur
fingendo indifferenza mentre continuava a imboccare Natsu come gli
era stato insegnato, si sentiva davvero in grado di toccare il cielo
con un dito e allora gli sarebbe piaciuto correre fuori e gridare al
mondo la sua felicità.
La nascita del rosato,
infatti, aveva avuto un effetto molto positivo anche sul suo
carattere, trasformando un bambino sempre un po' chiuso, solitario e
malinconico in un ragazzino allegro e più incline a cercare
la
compagnia degli altri, e con il passare del tempo, non fu difficile
incontrare per le strade del villaggio i due fratelli, che tenendosi
per mano, andavano a raggiungere i loro compagni di giochi.
Quando Zeref era solo,
infatti, tendeva sempre a isolarsi un po' dagli altri poiché
preferiva passatempi più tranquilli alle corse folli che
invece
divertivano tanto i suoi coetanei. All'inizio li imitava, ma lui era
un tipo comunque più tranquillo e si stufava presto, mentre
invece
Natsu, sempre così pieno di energia che ci si chiedeva
davvero dove
ne trovasse tanta essendo così piccolo, era sempre l'ultimo
a
sedersi esausto sull'erba, e dal momento che scherzi e dispetti
sempre in agguato quando si trattava di giocare tutti insieme magari
lontani dagli adulti, il maggiore era costretto a seguirlo. La cosa
non gli pesava comunque perché prendeva fin troppo sul serio
il suo
ruolo difendendo in qualsiasi momento i diritti del più
piccolo, che
da parte sua lo ricambiava minacciando con i suoi pugnetti chiunque
avesse osato prenderlo in giro per il suo comportamento che mal si
addiceva al suo carattere, in genere così tranquillo e
accomodante.
Quando si trattava di Natsu, però, il ragazzino cambiava
totalmente
tenendo così fede alla silenziosa promessa che gli aveva
fatto ormai
anni addietro in quel primo pomeriggio che avevano passato insieme, e
più di una volta arrivò allo scontro diretto con
i più grandi
sempre sostenuto dall'inconsapevole causa che invece adorava quel
genere di confronti.
Da questo punto di vista, il
rosato era la disperazione della famiglia, visto che il piccolo,
nella foga di quello che lui evidentemente scambiava per un gioco,
tendeva a causare parecchi danni al malcapitato che se l'era trovato
di fronte. Non c'era dubbio però che il più
giovane dei due sapesse
bene come farsi rispettare, e presto non ci fu più nessuno
nel
villaggio disposto a infastidirli di proposito, sebbene Natsu
riuscisse ancora, chissà come, a far scoppiare comunque
risse di una
certa entità quasi ogni giorno costringendo spesso il
maggiore a
separarlo a forza dagli altri per cercare di spiegargli che non si
poteva andare avanti così. Il più piccolo sulle
prime lo ascoltava
come faceva sempre, ma in fondo Zeref sapeva già che era
tutto fiato
sprecato, e che ad andar bene il giorno successivo, sarebbero stati
al punto di partenza. A differenza dei genitori però, non
riusciva
proprio ad arrabbiarsi con lui, perché in realtà
adorava questo suo
modo di fare così spontaneo e diverso dal suo. A volte
pensava anzi
che gli sarebbe piaciuto essere di più come lui anche solo
per
vedere le facce e ascoltare le interminabili prediche di certi
abitanti del villaggio le cui proprietà erano state vittime
della
furia distruttrice dell'incontenibile Natsu, che incurante del
pericolo, non di rado gliene combinava un'altra proprio sotto il naso
costringendoli a una fuga precipitosa praticamente piegati in due
dalle risate.
Ebbene sì, la monelleria e
vivacità del rosato erano evidentemente contagiose per
chiunque gli
stesse vicino, amici compresi che spesso si trovavano coinvolti che
lo volessero o meno.
Con il passare del tempo,
Zeref iniziò anche la scuola dimostrando fin da subito un
grande
talento di cui cercò di rendere partecipe anche Natsu, che
però,
pur sforzandosi di stargli dietro, non ce la faceva proprio a
concentrarsi finendo così per far perdere il filo del
discorso anche
al suo “insegnante”, che a quel punto non poteva
far altro che
seguirlo nella sua prossima avventura sicuramente portatrice di guai
per una buona metà del villaggio, ma come era stato
ampiamente
dimostrato negli anni, era semplicemente impossibile resistere a
questa diabolica capacità del rosato, che in fondo il
fratello aveva
sempre adorato facendosene trascinare più che volentieri.
Angolo
autrice:
Eccomi di nuovo qui!
Incredibile ma vero, sono riuscita a pubblicare stasera anche il
secondo capitolo di questa raccolta. Mi dispiace che la storia sia
più corta della precedente, ma non mi è venuto in
mente altro. Dite
la verità che però vi ho fatti ridere descrivendo
i pasti in casa
Dragneel e le gesta dei due fratelli che si difendono a vicenda
nonostante siano due piccoletti rischiando di distruggere il
villaggio ogni volta che si muovono! XD
Del resto, ci vuole ogni
tanto qualcosa di allegro nella storia di questi due, no? E Natsu,
non so perché, me lo immagino attaccabrighe e combinaguai
già da
allora. Come si può resistere a un fratellino
così?
Beh, considerazioni mie a
parte, spero che abbiate apprezzato questa piccola one-shot e che mi
farete sapere le vostre opinioni al riguardo. Mi raccomando, ditemi se
ci sono errori troppo grossi in modo che possa correggerli visto che
non ho avuto il tempo di ricontrollarla bene!
Appuntamento a domani con il
prossimo prompt e buonanotte.
Baci e sogni d'oro a tutti,
Ellygattina