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Autore: The_Lock    28/09/2015    1 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3.4

 

Mykonos, qualche mese prima:

Nella prima camera, la 103, Kyle si tuffò di pancia sul letto, dando la precedenza a Sydney per la doccia. Nonostante le buone intenzioni del biondo di fare più in fretta possibile, Sydney non riuscì a resistere al piacere dell'acqua tiepida sul suo corpo, e si lasciò coccolare da quella sensazione ben oltre il tempo necessario, tanto che Kyle si addormentò sul letto, respirando profondamente. Appena uscito dalla doccia, con solo un asciugamano attorcigliato in vita, ed ancora gocciolante, Sydney si fermò ad ammirare la schiena forte e muscolosa di Kyle, ed un certo desiderio si fece strada nella mente del biondo.

Sydney gattonò sul materasso facendo attenzione a non svegliare Kyle, successivamente raffreddò la lingua, la poggiò esattamente fra le due fossette di venere e seguì poi il solco della sua schiena che ora Kyle inarcava per il piacere, fino ad arrivare all'orecchio che baciò voluttuosamente.

“È il mio turno per la doccia?” domandò Kyle, sorridendogli e Sydney annuì, continuando a baciargli il collo. Con uno scatto imprevedibile, Kyle ribaltò la situazione e costrinse Sydney con la schiena sul materasso, mentre il moro gli teneva fermi i polsi.

I due si baciarono a lungo, in modo appassionato, mentre il corpo di Sydney si raffreddava e quello di Kyle si riscaldava, creando ondate di piacere anche dal semplice contatto della pelle.

“Dovremmo farlo...” sussurrò il biondo, mentre Kyle gli baciava l'orecchio. Il moro si interruppe e guardò Sydney leggermente sospettoso.
“Non vuoi aspettare?” chiese.

“Perché dovrei?”

“Perché... non sarebbe la tua prima volta?”

“Ehm, no.” confessò Sydney, corrugando la fronte.

“Ah. L'hai già fatto?” domandò Kyle con un tono che pareva ferito.

“Sì, ma cosa cambia?” domandò Sydney, mentre il moro lo liberava dalla sua presa e tornava a sedersi sul suo materasso.

“Avrei voluto essere la tua prima volta.” confessò Kyle, guardando altrove. Il biondo abbracciò il ragazzo di spalle, e gli baciò la guancia.

“Tu non l'hai mai fatto?” domandò Sydney con voce intenerita.

“Con un uomo mai. Solo due volte con una ragazza.” confessò.

“Stai tranquillo, se vuoi aspettare, io aspetterò con te.” sussurrò Sydney, scompigliandogli i capelli. Kyle sorrise e baciò Sydney sulle labbra, poi tornò a guardarlo nei suoi limpidi occhi blu e non poté fare a meno di provare uno strano sentimento per quella nuova rivelazione.

“Credo di essere geloso di quel tizio.” sorrise il moro. “A proposito, chi è?” domandò.

“Si dice il peccato ma non il peccatore.” rispose Sydney.

“Oh avanti...” lo pregò Kyle, punzecchiandogli la guancia con il dito indice. “Lo conosco?” domandò, poi, ma prima che il biondo potesse rispondere, qualcuno bussò alla loro porta: era Tyler che diceva ai due ragazzi di sbrigarsi a scendere.

 

Bukowski High School, presente:

Kyle aveva un male terribile agli occhi. Persino la luce dei neon gli procurava un forte dolore alle pupille, e si era visto costretto ad indossare gli occhiali da sole per la maggior parte del tempo. Anche le sue gengive gli facevano male, soprattutto quelle anteriori; un dolore talmente acuto che spesso doveva smettere di mangiare per evitare che gli prendessero a sanguinare.

Era passato un solo giorno dall'aggressione, eppure Kyle continuava a sentirsi sempre peggio. Forse quel vampiro gli aveva passato una malattia! O, forse, più semplicemente l'aveva trasformato. No, scacciò il pensiero con un calcio e svuotò la mente, prese una sigaretta e l'accese, fumandola avidamente, mentre aspettava che Sydney finisse di parlare con Alissa per dirigersi insieme a casa.

Vide il biondo all'ingresso che rideva e scherzava con la sua amica, insieme spensierati in quella bolla di felicità, quando vide poco lontano il professor Gold che parlava con una collega, ma che continuava a fissare Sydney. Un'ondata di gelosia colpì Kyle come un pugnale, perché riusciva perfettamente ad intercettare i pensieri o, meglio, i sentimenti dell'uomo verso il suo ragazzo, ed erano pensieri di una lussuria incontenibile e sfacciata. Che uomo disgustoso, pensò, ringhiando e spegnendo la sigaretta sui gradini della scuola, per poi entrare, dirigersi verso Sydney e metterlo con le spalle al muro e baciarlo appassionatamente.

“Scusa! Stavamo parlando!” disse Alissa.

“Parlerete domani.” sbottò Kyle, tornando a baciare Sydney.

“Liss... aspett...!” mormorò Sydney, cercando di trattenere l'amica, ma Kyle gli si era piazzato davanti e non accennava a muoversi. “Che ti è preso?” domandò il biondo.

“Non mi piaceva come ti guardava quell'uomo... quel prof. Gold.” ringhiò, voltandosi mentre il professore usciva dalla porta, facendo finta di non vedere i ragazzi.

“Ma tu sei tutto matto.” rise Sydney, cercando di svincolarsi dalla presa del ragazzo, ma Kyle ad un certo punto si irrigidì. Non si seppe spiegare il perché, ma era riuscito a rilevare una variazione nel battito cardiaco di Sydney, e ad un certo punto, come prima gli era accaduto per i pensieri del professor Gold, ora gli accadeva per Sydney.

Il moro guardò il ragazzo con la bocca aperta, non riuscendo a capacitarsi di quel che sapeva.

“È stata la tua prima volta...” mormorò, stralunato.

“Cosa? Ma che stai dicendo?” domandò Sydney, arrossendo.

“Tu... e il professore... quanti anni avevi?” domandò, balbettando.

“Kyle ma che stai farneticando?”
“NON MENTIRMI!” urlò, sbattendo la mano sulla parete, mancando di pochi centimetri il biondo, che sussultò visibilmente. “Non mentirmi, Syd! Non ti conviene!” ringhiò, avvicinandosi al volto del ragazzo.

“Non parlarmi così!” soffiò il biondo, glaciale.

“Allora è vero! Quell'uomo mi fa schifo! E tu... come hai potuto?” domandò.

“Non sono affari tuoi!”
“Sì che sono affari miei! Te lo sei dimenticato che siamo fidanzati? O forse ora che è arrivato Gold te ne sei convenientemente scordato?”

“Stai delirando.” sibilò Sydney, divincolandosi dalla presa di Kyle ma il moro lo afferrò per il braccio e lo tenne stretto.

“Sporco pedofilo! Andrò dalla Vandom e le dirò tutto!” ringhiò, per poi puntare i suoi occhi neri su quelli azzurri di Sydney, e aggiungere “E tu verrai con me!” disse, trascinandosi dietro il ragazzo.

“Non funzionerà. Mentirò, mentirò su tutto perché io ero consenziente, Kyle!” soffiò Sydney, facendo forza affinché Kyle non lo trascinasse.

“Consenziente? Quanti anni avevi, Syd? 14? 15? A quell'età potresti solo acconsentire su che maglietta indossare la mattina!” sbraitò, mentre la sua voce rimbombava nei corridoi “Come ti ha adescato? Ti ha scritto una poesia? Ti ha abbindolato con qualche fesseria da filosofo? Ti ha promesso un bel voto?” domandò, ma a quell'ultima provocazione, Sydney non cercò più di sfuggire dalla presa di Kyle, ma la sfruttò a suo vantaggio per tirarlo a sé e tirargli un pugno in pieno volto che lo fece capitolare per terra.

Kyle alzò lo sguardo, reggendosi il mento dolorante e guardò la figura affannata del biondo, il suo petto si muoveva affannato, la sua mano tremava, e dai suoi occhi sgorgavano delle lacrime che non tentava neanche più di mascherare.

“Ti odio...” sussurrò Sydney.

 

“Vedo le stelle...” sussurrò Vanessa, ondeggiando fra le coperte bianche del letto.

“Ma è giorno, tesoro.” disse Damien, aggrottando la fronte, ma Vanessa si mise improvvisamente a sedere, pettinandosi i capelli e mostrandosi profondamente turbata da qualcosa che Damien non poteva percepire.

“I guardiani! Stasera si riuniranno! Uccidili, Damien!” spiegò, improvvisamente spaventata.

“Li ucciderò, però il guardiano del Fuoco ha carbonizzato le braccia di Adzin e adesso siamo in quattro...” spiegò, sedendosi al suo fianco.

“Eppure hai morso quel guardiano, Damien! Ne avrai un altro! È bello? L'hai scelto bello per me?” domandò, parlando con la voce di una bambina.

“È molto bello, Van.” disse con tono piatto.

“E allora uccidi Adzin! Non abbiamo posto per i deboli, lo sai. Ho bisogno del cuore per guarire e della chiave per aprire il mondo! Il cuore e la chiave, il cuore e la chiave, il cuore e la chiave!”

“Ma Adzin ci è rimasto fedele per tanto temp...”
“Non può più esserci di alcuna utilità, Damien. Uccidilo, è un debole ed io e te siamo quelli forti!”

 

Skylar continuava a sfogliare freneticamente i fogli per cercare qualche indizio sui vampiri che avevano deciso di sedimentarsi nella città, ma oltre un determinato tipo di informazioni, non riusciva a trovare altro. C'era una specie di forza invisibile che gli impediva di conoscere qualcosa di più sui vampiri, e ormai era quasi ora di andare alla festa di Lilian, quindi sarebbe stato meglio uscire da quella biblioteca polverosa e tornare a casa per prepararsi e farsi una bella doccia. Con un sospiro, Skylar voltò pagina e vide la figura di una donna che urlava nel cuore della notte; il ritratto non era molto verosimile, ma quella donna rappresentata sulla pagina, gli ricordava parecchio quella ragazza che incontrò nel capannone e che gli aveva quasi fatto perdere l'udito con il suo urlo. Vide l'intestazione della pagina e lesse ad alta voce.

“Banshee.”
 

Sydney aprì la porta controvoglia e trovò Tyler vestito con giacca e camicia a sorridergli. Il biondo, confuso, si passò una mano fra i capelli e chiede al ragazzo cosa ci facesse lì.

“La festa di Lilian.” spiegò.

“Pensavo non potessi venire.” disse Sydney, facendo entrare Tyler in casa e dirigendosi in cucina.

“Lydia ha tipo ricattato Lilian. Sai come sono le ragazze. Allora, non vieni?” domandò Tyler, incrociando le braccia e aggrottando la fronte.

“No, non credo.” disse Sydney, dando le spalle all'amico e armeggiando con il bollitore per farsi vedere occupato, mentre cercava di nascondere qualche lacrima che si andava formando agli angoli degli occhi.

“Hai paura di essere stuprato da Lilian?” scherzò Tyler.

“Non è Lilian.” miagolò Sydney, riempiendo il bollitore d'acqua.

“Oh... Sydney, va tutto bene?” domandò Tyler, avvicinandosi al ragazzo.

“Io... Kyle...” spiegò, coprendosi il volto con le mani mentre alcune lacrime scendevano lungo le guance, si congelavano e poi cadevano a terra spaccandosi come cristalli. Tyler si avvicinò all'amico e gli poggiò una mano sulla spalla per confortarlo, ma la ritirò immediatamente, accusando un gran freddo provenire dal corpo del biondo.

“Ti va di parlarne?” domandò, e Sydney fece spallucce, respirando profondamente e riprendendo il controllo delle proprie emozioni. Il bollitore fischiò, e Sydney versò l'acqua calda nelle due tazze e ne passò una a Tyler.

“Secondo me dovresti venire alla festa. Magari ci sarà anche Kyle e potrete chiarire, giusto?” propose.

“Io... non so se ci sarà niente da chiarire.” spiegò il biondo, prendendo la tazza in mano. Tyler aggrottò la fronte e si morse un labbro, stava per dire qualcosa ma poi fu distratto da ciò che accadeva alla tazza retta dal biondo. Una brina si formò velocemente sulla porcellana della tazza; il biondo se ne accorse e la poggiò sul tavolo ma non appena la vibrazione causata dallo spostamento colpì la porcellana, la tazza andò in frantumi, rilasciando il freddo vapore del tè congelato.

  
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