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Autore: Soccer Geek    28/09/2015    1 recensioni
Sono passati due anni dalla sconfitta di Deep Blue. I fratelli Ikisatashi hanno fatto ritorno al loro pianeta con la Mew Aqua e l’intenzione di renderlo bello e abitabile come la Terra. Nel frattempo i membri della squadra Mew Mew sono andati avanti con le loro vite sulla Terra, nonostante non siano ancora sicure del perché possano ancora trasformarsi in Mew Mew. Nessuno dei due gruppi ha più visto l’altro dal loro addio. Improvvisamente Kisshu appare di fronte a Ichigo e Retasu, sanguinando e dicendo di essere stato tradito. Ora le TMM si trovano nel mezzo di un’altra guerra intergalattic, dato che il fratellastro di Kisshu, Mylo, è venuto non solo per ucciderlo, ma per conquistare la Terra insieme al pianeta natale degli alieni appena rinnovato. Fortunatamente questa volta non sono soli in questa battaglia. (Presentazione tradotta)
**
[Long-fiction TRADUZIONE – tutti i dettagli all’interno ^^]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 
Ryo e Keiichiro offrirono agli alieni le stanze libere del Caffè al piano di sopra, che Pai e Taruto accettarono immediatamente. Volevano stare il più possibile vicini a Kisshu, e visto che sembrava che lui sarebbe rimasto al Caffè Mew Mew per un bel po’, sarebbero rimasti anche loro.
I due fratelli alieni andarono con Purin alla loro nave per impacchettare alcune cose, come vestiti e appunti di ricerca di Pai, che lui desiderava condividere con Ryo e Keiichiro.
 
Ryo inoltre ordinò alle Mew Mew di rimanere al caffè, perché voleva che fossero tutte insieme se e quando Mylo avesse attaccato. Fortunatamente per Purin, suo padre era a casa quindi non doveva preoccuparsi per i suoi fratellini.
 
Mentre aspettavano che gli alieni tornassero, Ichigo sedette accanto a Kisshu nella stanza di sopra, per il suo turno di guardia, il ciondolo Mew Mew stretto in mano. Sul tavolo accanto a lei c’erano una brocca d’acqua, un bicchiere, un flacone di antidolorifici, il suo cellulare e del cibo che avrebbe dovuto essere adatto allo stomaco di Kisshu, se si fosse svegliato affamato. Non c’era bisogno di dirlo, era preparata.
 
Ichigo usò quel tempo anche come un’opportunità per fare un po’ di compiti e leggere l’ultimo dei romanzi assegnatole tra il lavoro estivo. Stava leggendo da circa un’ora, quando sentì le molle del materasso cigolare piano e il rumore di stoffa contro stoffa. Ichigo segnò la pagina e si voltò, per vedere gli occhi d’oro di Kisshu aprirsi di scatto.
 
«Buon mattino, raggio di sole» disse ichigo allegramente.
 
«È mattina?» gracchiò Kisshu, sbattendo le palpebre un po’ di volte.
 
«Beh, veramente no, è quasi il tramonto. Però Purin una volta mi ha detto che a qualunque ora ci si svegli è sempre mattino» spiegò Ichigo. In realtà era pomeriggio inoltrato e il sole stava iniziando ad abbassarsi.
 
«Sembra qualcosa che la scimmia direbbe» disse Kisshu, alzandosi di poco sui gomiti. «Cosa fai qui?»
 
Pai aveva richiesto che fossero lui e Taruto a dire a Kisshu che Mylo lo stava cercando. Ichigo fu molto felice di non avere quel compito.
 
«Qualcuno doveva tenerti d’occhio. Per un po’ non eravamo sicuri che ce l’avresti fatta» era una mezza verità e Kisshu sembrò bersela.
 
«È bello sapere che ti importa, micetta» disse Kisshu, appoggiando il mento sul braccio piegato e ghignando verso di lei.
 
Ichigo sorrise e alzò gli occhi al cielo. «Quindi, come ti senti?» chiese.
 
«Affamato» rispose Kisshu. Guardò le portate di cibo sul vassoio: «Cos’hai per me, gattina?»
 
«Crackers, zuppa, ramen, ghiaccioli, gelatina…» disse Ichigo, elencando. Kisshu mugugnò deluso.
 
«Niente frutta?» chiese rivolto a Ichigo, spingendo fuori il labbro inferiore in un broncio.
 
«No. Ryo ha detto che, con gli antidolorifici che ti ha dato, gli acidi della frutta sarebbero troppo pesanti per il tuo stomaco e staresti male» gli rispose Ichigo, toccandogli dolcemente la punta del naso in risposta al suo broncio. «Ma ti dirò una cosa, facciamo un compromesso. Puoi avere una ghiacciolo al sapore di frutta».
 
A Kisshu piacque l’idea e Ichigo uscì dalla stanza, lasciando la porta aperta. La ragazza corse giù dalle scale, spalancò il freezer, prese un ghiacciolo e tornò su in fretta. Sorrise quando sentì il russare dall’alieno. Gongolando, lo toccò su una spalla.
Kisshu aprì gli occhi, interrotto in mezzo ad un pesante respiro e alzò la testa.
 
«Huh? Cos-?» Kisshu si guardò intorno con lo sguardo offuscato, guardando poi male una divertita Ichigo, appena si accorse di lei. «Non è divertente, koneko-chan» grugnì, arrossendo sulle guance.
 
«Al contrario, la tua espressione è impagabile» disse lei. Kisshu emise un “humph” di frustrazione e imbarazzo, le punte delle sue orecchie diventarono rosse. Ichigo sorrise e sventolò il ghiacciolo. «Lo vuoi ancora questo?» chiese.
 
Kisshu annuì. Ichigo aprì l’involucro gelato, mentre lui si metteva piano in posizione seduta, appoggiandosi ai grandi cuscini impilati. Ichigo gli diede il ghiacciolo e lui lo succhiò contento. Alzò lo sguardo su di lei qualche secondo dopo.
 
«Quindi, avete trovato Pai e Taruto?» chiese titubante.
 
«Ci hanno trovato loro in realtà e ci hanno spiegato tutto» disse Ichigo. «Erano molto preoccupati per te. Ti hanno dato un’occhiata e sono rimasti un po’ di tempo. Ryo ha offerto di farvi stare tutti e tre qui per un po’, così Pai e Taruto sono andati a fare i bagagli. Dovrebbero tornare presto». Kisshu annuì.
 
«Quindi… com’è andata in questo periodo, gattina? Romeo ti tratta bene?» chiese Kisshu.
 
«Romeo? Oh, Masaya» disse ichigo. «Io e lui abbiamo rotto un po’ di tempo fa. È stata una decisione condivisa. Siamo ancora amici però e lui si vede con una bellissima ragazza che è perfetta per lui».
 
«Non può essere» disse Kisshu, scuotendo leggermente la testa. «Hai appena detto che non si vede con te».
Ichigo arrossì e entrambi stettero in silenzio. Kisshu masticava nervosamente il suo ghiacciolo, le punte delle orecchie divenute rosse.
 
«Allora, uhm, incontrerò il tuo nuovo ragazzo?» chiese Kisshu dopo essersi schiarito la gola.
 
«Non c’è un nuovo ragazzo» disse Ichigo, cambiando posizione sulla sedia.
 
«Oh bene, ok…» disse Kisshu, gioendo mentalmente, anche se il suo viso non esprimeva emozioni, come quello di Pai. Poteva avere una possibilità…
 
«E tu?» chiese Ichigo, prima che potesse impedirselo. «Hai una bella fidanzatina Cyniclon che in questo momento starà impazzendo dalla preoccupazione per te?»
 
«No, sono sul mercato» disse Kisshu, sfoggiando il ghigno che era il suo marchio di fabbrica. Ma poi la sua voce divenne annoiata e il sorrisetto fu rimpiazzato da un’espressione cupa. «Preferirei non esserlo. Impedirebbe a tutte le ragazze passabili tra i 13 e i 30 di darmi la caccia, ogni volta che esco di casa…»
 
Ichigo ghignò all’immagine mentale di Kisshu rincorso dalle fan.
 
Stettero seduti in silenzio per qualche minuto, prima che lui parlasse di nuovo.
 
«Allora… perché non hai risposto ai messaggi?» chiese. Ichigo aggrottò la fronte.
 
«Quali messaggi?» chiese lei. Toccò a Kisshu accigliarsi.
 
«Non… non li hai ricevuti?» chiese lui. Ichigo scosse la testa. «Questo è strano…»
 
«Nessuna delle altre ragazze ha ricevuto messaggi, Taruto ha già chiesto a Purin e lei ha detto che non ha ricevuto nulla. Ci è arrivato solo quello che tu, Pai e Taruto avete mandato un anno e mezzo fa e vi abbiamo mandato una risposta. L’avete ricevuta?» chiese Ichigo. Kisshu scosse la testa.
 
«Non credo che sia un equivoco» disse Kisshu, le labbra strette a pensare. «Qualcuno deve voler impedire i contatti tra noi…»
 
«Mi chiedo perché» disse ichigo. Si chiese se Mylo avesse qualcosa a che fare con quella storia.
 
Kisshu scrollò le spalle e mangiò il resto dell’ghiacciolo.
«Quindi che succede ora?» chiese.
 
«Ora ti rimetti in sesto» rispose ichigo, prendendo il bastoncino dalla mano di Kisshiu e buttandolo nel cestino della spazzatura. «Dopo di che non so. Ryo e Pai stanno ancora discutendo di questo. Vuoi qualcos’altro da mangiare?»
 
«Prenderò uno di quei cracker, per favore» disse Kisshu. Ichigo sbatté gli occhi dalla sorpresa. Non aveva mai sentito Kisshu usare le buona maniere. Taruto aveva ragione. Quello non era il Kisshu che aveva conosciuto due anni prima.
 
Kisshu mormorò un grazie con la bocca piena di cracker.
 
Mentre lui masticava, Ichigo non poté fare a meno di fissare le fasce avvolte attorno alle braccia di Kisshu, sotto le quali ora sapeva esserci delle orribili cicatrici e fu grata che non ci fosse stato bisogno di toglierle per curare le sue ferite.
Con un tuffo allo stomaco Ichigo realizzò che presto la sua schiena sarebbe stata come le braccia.
 
Kisshu la guardò con la coda dei suoi occhi felini e corrugò la fronte.
 
«Tutto bene, koneko-chan?» chiese. Con la mano libera, si grattò l’avambraccio fasciato della mano che teneva il cracker.
 
«Stavo solo, ehm, pensando» disse Ichigo, arrossendo e abbassando lo sguardo.
 
«Pai e Taruto ti hanno detto come mai indosso queste» (*) disse Kisshu senza accusa. Ichigo annuì. «Immaginavo che lo avrebbero fatto» mormorò lui.
 
Kisshu si appoggiò all’indietro contro i cuscini e fissò il soffitto.
 
«Sai, ho accettato la missione della conquista della Terra come possibilità estrema. Per fare qualcosa della mia esistenza, per dare al mio popolo la vita che meritava» fece una pausa. «E dare a mio fratello un motivo per essere orgoglioso di me».
 
«Lui non è tuo fratello!» disse Ichigo balzando in piedi, strinse i pugni e sentì la rabbia salirle dentro. Non aveva neanche notato che le erano spuntate le orecchie da gatto e che la sua coda aveva il pelo ritto. «Un fratello non farebbe questo. Non farebbe del male a quelli che dovrebbe amare!»
 
«Lo pensavo anch’io» rispose tristemente il Cyniclon sedicenne.
 
«Ho invidiato Pai e Taruto. Non vanno sempre d’accordo, ma si guardano le spalle a vicenda e si vogliono bene. Era per questo che Pai era così in collera con Taruto durante la nostra battaglia finale. Voleva proteggerlo nell’unico modo che conosceva e Taruto rifiutò di lasciarglielo fare. Pai si sentì tradito perché Taruto aveva voluto mettersi contro di lui e Deep Blue. Ma poi, durante il viaggio di ritorno, si sono chiesti scusa a vicenda: è stata la fine della questione e non è stata più menzionata da allora. Loro sono fratelli, non solo di sangue. Questo era ciò che volevo. E ciò che pensavo che finalmente anche lui avesse capito e volesse».
 
Ichigo si sedette accanto a Kisshu sul letto e lo abbracciò. Gentilente gli diede un bacio sulla fronte.
 
«Mylo non sa cosa si perde» sussurrò.
 
Kisshu la guardò negli occhi e provò a sorridere. Lentamente, i loro visi si fecero più vicini, chiusero piano gli occhi, le loro labbra si stavano per incontrare…
 
Quando la porta si spalancò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

(*) “Lo sai come mi sono fatto queste cicatrici??” :’D
Scusate, non ho resistito, nd Endorphin che ride da sola traducendo.
 

NdT

L’amore è nell’aria in questo capitoletto ;)
Un po’ di movimento in più nei prossimi.
 
Un grosso ringraziamento da parte mia e dell’autrice a chi ha recensito, preferito/seguito/ricordato, o anche solo visualizzato i capitoli scorsi :)
Segnalatemi eventuali errori che correggo! Spero di risentirvi, ci sentiamo al prossimo aggiornamento
Endorphin <3

 
   
 
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