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Autore: Risa_chan    13/02/2009    2 recensioni
Era vero che fosse uno sconsiderato, un ribelle, che adorava fare scherzi con i suoi amici, verissimo il suo odio verso Mocciosus, non celato affatto, altrettanto ricambiato; era vero che era impulsivo, che era sempre in movimento, che adorava ridere.Ammetteva di avere anche quei innumerevoli difetti che gli venivano affibbiati, poteva amettere ogni cosa... tutte tranne una
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Perfect Boyfriend: No playboy, please !'
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Quando il gatto ci mise lo zambino
Questa ONE-SHOT  è nata come protesta contro quella immagine che mostrano Sirius Black come  un donnaiolo insensibile, che ferisce, magari involontariamente,  ogni ragazza che incontra. Secondo me non è così,  dunque do voce all’indignazione di Felpato su questa vergognosa ( scherzo, N.d.A) immagine negativa  che il mio beniamino si trova ad avere.  A parte gli scherzi, in molte ff che mi capita di leggere, vedo un personaggio decisamente  ooc  secondo il mio punto di vista . Ebbene ho deciso di scrivere un ipotetica decisione di Sirius di modificare questa reputazione! Credo che lui sia uno che abbia combattuto molto contro il giudizio che mai si era voluto  per via della famiglia,  o anche per il fatto che sia un evaso e per tanti motivi. Sirius è il tipico ragazzo bello e dannato da una parte, ma allegro e vitale dall’altra, dinamico e energico. Un po’ Black un po’ no. Sicuramente non è un don Giovanni. Lui è fedele solo a me ( sto ancora scherzando N.d.A).
Leggete e capirete, ovviamente, non ho resistito all’idea di non inserire una divertente e tenera storia d’amore. Oltre, ad averlo ucciso la Row si è dimenticata la fidanzata. So che non si è sposato, ma qui, c’è proprio la storia che fa il caso nostro:  condivido le scelte di Jo(Tranne gli assassini), e le rispetto, per cui non scriverò mai qualcosa che vada a cambiare completamente la storia da lei scritta( Mi limiterò a inventare ingegnosi stratagemmi  per  fare i miei comodi), in ogni caso è mia convinzione che anche Sirius Black abbia vissuto un grande amore: solo non ha avuto tempo di scoprirlo!
 
Un'ultima precisazione: questa storia è precedente a quella di  alla ricerca di un ragazzo imperfetto, ma entrambe doveva far parte di una trilogia, idea che ho lasciato perdere perchè l'utima non sono riuscita a scriverla, ma, se ritroverà l'ipirazione giusta magari la publicherò!
Buona lettura,

Fanny

Reputazioni infami

Una reputazione non si cancella tanto facilmente, lo sapeva bene; era come un marchio sulla pelle.
Era vero che fosse uno sconsiderato, un ribelle, che adorava fare scherzi con i suoi amici, verissimo il suo odio verso Mocciosus, non celato affatto, altrettanto ricambiato; era vero che era impulsivo, che era sempre in movimento, che adorava ridere. Probabilmente ammetteva di avere anche quei innumerevoli difetti che gli venivano affibbiati, quali l’arroganza, orgoglio, forse non era sempre gentile e pacato come Remus, faceva andare fuori dai gangheri La Professoressa McGranitt un po’ troppo spesso... che un po’ presuntuoso e un gran bel po’ Idiota lo era. Non aveva nessun problema ad ammetterlo. Però, c’era da dire che a 17 anni, essere idioti per un ragazzo era la norma. Soprattutto se si era brillanti, popolari, belli come lui. Un po’ difficile non montarsi la testa. Non credete anche voi?
Eppure era cresciuto ugualmente, no? Anche lui aveva affrontato dei grossi problemi nonostante non mostrasse i suoi sentimenti al mondo; In fondo Era un Black, mal riuscito per carità, orgoglioso di essere un rinnegato, anzi ,di aver rinnegato la sua famiglia, Tuttavia dopo essere vissuto per quasi 16 anni   in una famiglia del genere un qualche sorta d’imprinting deve avergli lasciato.  
Per questo motivo non mostrava le sue debolezze o  quanto lo facesse soffrire, ciò non toglie , però,che non abbia passato momenti bui persino lui.
Lui  poteva ammettere, ogni cosa.
Ebbene,c’era una cosa che Sirius Black proprio non accettava: passare da un Don Giovanni da strapazzo, quello che cambiava ragazza ogni sera.
 Non. Era.  Affatto. Vero.
Lui, non cambiava ragazza ogni sera! Era una esagerazione bella e buona. Aveva avuto alcune storie, sì, non molto importanti, chissà.
Arrivare a dire che era un fottuto  bastardo, un puttaniere, che trattava le ragazze come fossero oggetti, ne passava d’acqua sotto i ponti! Ogni ragazza con cui era stato, era consenziente e sapeva benissimo a ciò cui andava in contro. Che cavolo!
Sirius faceva avanti ed indietro nel suo dormitorio, furibondo, stufo di quella reputazione che nemmeno si era voluto!
Si dette con forza sulla sedia, prese  pergamena e piuma e iniziò a pensare a tutte le ragazze con cui aveva intrecciato una relazione più o meno lunga e stabile.
Quando dico tutte, intendo  proprio tutte. Voleva dimostrare a se e anche agli altri che ciò di cui era accusato non era vero. O almeno essere sicuro di meritarsi quella nomina.
1.    Ashley
2.    LEILAH
3.    Vanessa
4.    Althea
5.    Sue
6.    Jenny
7.    Miky
8.    Claudia
9.    KAE
10.     LAUREN   

Felpato si grattò la testa pensieroso, certo che in due e tre anni, poteva ammettere che erano molte... senza contare  tutte le sue spasimanti ( non facevano testo).... non arrivavano in ogni caso ad una ogni sera, per Merlino! E poi, queste ragazze non erano assolutamente intenzionate ad una storia seria a parte forse due e tre. Decise di sottolineare quelle che avrebbero potuto soffrire per lui e quelle più importanti per lui.
1.    Ashley
2.    LEILAH ,    
3.    Vanessa
4.    Althea
5.    Sue
6.    Jenny
7.    Miky  
8.    Claudia,
9.    KAE ,  
10.  LAUREN   


Leiah, ad esempio, per lui era stata  una storia di un certo significato, anche se era durata solo 8 mesi.  Si erano lasciati senza rimpianti, in ogni caso.
 Althea, era stata una storia passeggera perché  si sarebbe trasferita  in Francia: avevano deciso di passare una meravigliosa estate per poi dirsi addio... una storia a distanza non era il caso per nessuno dei due. Chissà,  avrebbe funzionato?
Felpato non era il tipo da rimpiangere nulla.
Kae, lei aveva sofferto, ed era convinto che lasciarla aveva fatto più bene a lei che a lui: non erano fatti per stare insieme. I fatti lo avevano dimostrato: quella di Kae era una semplice cotta, ed ora stava con il suo grande amore. Rise: lo aveva pure ringraziato.
Guardò ancora il foglio e il suo sguardo si posò sul nome di Vanessa. Lei, quasi certamente era stato un errore. Non nel senso letteralmente del termine, ma, lei era innamorata di lui, come lui non lo era di lei. Anche se Vanessa tendeva ad nascondere dietro la sua superficialità, ed lui si era fatto convincere che per lei era solo un divertimento, un bel ragazzo con cui passare ore liete. Si era arresa a quell’immagine che a tutti i costi il popolo studentesco di Hogwarts le aveva affibbiato, una ragazza facile senza cervello.
Lei non era così, almeno con lui. Ecco perché non l’aveva sottolineata, e poi, la relazione con lei era del tutto eccezionale.
Scosse la testa, lasciando cadere la piuma, e  mettendo le braccia dietro la testa iniziando a dondolare con le gambe posteriori.
Non si era mai innamorato era vero, ma perché tutti continuavano a dire che era un don Giovanni della peggiore specie? Ci si metteva pure la Evans.
“Devi ammettere che  sei.... uno che cambia!”
Non ricordava nemmeno come ci erano arrivati a quel discorso... ah, è vero...  Sostenevano che lui era rimasto scioccato per il fatto che una ragazza non  era rimasta colpita dal suo fascino, e chi sa perché scatenava tanta ilarità nei suoi amici... ed era venuta fuori quella diavolo di storia!
Lui, non si chiamava James Potter,  che si dannava l’anima perché una ragazza gli diceva no. Capita anche ai migliori.
Quello che l’aveva ferito, non era tanto  il fatto in sé o  le parole,ma perché di nuovo non era accettato per quello che era, se non altro  lui la vedeva così. Prima in un modo, ora in un altro, la gente  gli creava dei panni che a lui andavano stretti.
Era sempre lui quello nella parte del torto! Era come a casa alla fine.
Scatto in piedi, al diavolo tutti! Il peggio che se ne erano convinti anche i suoi migliori amici.
Uscì senza degnare di uno sguardo niente e nessuno, si diresse  verso il parco e si stese sotto il loro faggio.
 Un miagolio lo distrasse dai suoi pensieri, girò di scatto la testa ed incontrò due occhi gialli con un’espressione intelligente, il pelo nero luminoso: il gatto si avvicinò annusandolo per poi miagolare felice.
“Ciao!” disse  allungando una mano per grattargli dietro le orecchie.
Il gatto miagolò soddisfatto. Sirius notò una targhetta e la girò:
“ Ti chiami Callisto.... sei una bella gattina, Callisto! Piacere di conoscerti!” disse Felpato prendendola  fra le braccia.
La gatta, miagolò in risposta.
“Su, vai, ti staranno cercando.” Disse lasciandola.
Ma Il gatto non accennava ad muoversi, tutto il contrario, si acciambellò vicino a lui.
Il ragazzo rimase perplesso, poi sorrise lasciò perdere. Un po’ di compagnia gli avrebbe fatto bene.
Non saprei dire quanto tempo era passato, ad un altro sentirono una voce gridare:”Callisto! Dove sei?”
Una  ragazza Corvonero  si avvicinò e prese  in braccio la gatta guardandolo con uno sguardo interrogativo. Era molto carina,  aveva occhi incredibilmente azzurri, con le forme al posto giusto. Sirius era troppo di cattivo umore per accorgersene. Notò però lo sguardo interrogativo, ovviamente mal interpretato dal ragazzo. Sirius si voltò e chiuse gli occhi: “Oh, no...ora penserà che ho usato violenza alla gatta!”
“Non guardare me...e lei che si è avvicinata non io...” disse alzandosi.
“Hm...” rispose la ragazza.
Si allontanò in fretta, ma accadde qualcosa di inaspettato. La gatta fece un balzo dalle braccia dalla padrona  e corse  verso Sirius.
“Ehi!”
“Cosa c’è?!” chiese esasperato Sirius.
La ragazza indicò un punto in mezzo alle sue gambe, fu allora che notò la gatta che faceva le fusa tutta contenta. Mancava solo la gatta, ed era a posto! Che voleva da lui?  Aveva carenza d’affetto per caso? Voleva un papà?
Sirius prese il gatto e gli disse: “ Callisto, oggi non è proprio aria,ok? Torna domani, ora però va con la tua padrona!”
Consegnò la gatta alla ragazza che  si scusò:
“Non so che gli sia preso! Di solito è molto diffidente con gli estranei, mi dispiace!”
“Figurati...” disse  girandosi e andandosene.
Non sapeva cosa fare ed era intenzionato a tenere il broncio ai suoi amici, non che fosse difficile, Volesse il cielo, James sarebbe stato molto concentrato sulla rossa, Piter, aveva tanto da fare con i compiti e certamente con l’ausilio di Remus.
Malgrado ciò, si annoiava, che avrebbe fatto da solo? Gli scherzi senza James non erano lontanamente divertenti; C’era sempre da dire che le loro scherni erano molto diminuiti per cui... trovare una dolce compagnia? Non se ne parlava, stava cercando di riabilitare il suo nome dalla fama di Don Giovanni,  non sarebbe più uscito con nessuna!
Era una questione di principio. E quando Sirius Black si metteva in testa una cosa era quella, punto.
C’era un problema: lui senza far niente non ci sapeva stare. Già sentiva l’insofferenza si agitava nel suo animo. La noia gli annebbiava la mente.
Studiare! Perché no? Lui non aveva molto bisogno di studiare, per la verità, e riusciva  ad ottenere il massimo con il minimo sforzo, ma a mali estremi, estremi  rimedi.
“Black!”
Si volta,e sbuffò: “Cosa c’è, Evans?”
“James ti sta cercando.”
Felpato alzò un sopracciglio e disse: “Perché mi cerca? Pensavo che  avesse altro da fare...”
Lily Evans, arrossì un poco e rispose: “ beh, io ho promesso di passare un po’ di tempo con Mary, e poi, visto che ti sei offeso...”
“Ah, già perché ora tu hai  deciso che mi sono offeso deve essere così!” disse irritato.
“Perché non è così?”
“No! Non erano complimenti quelli.”
“Erano semplici costatazioni dei fatti.”
“Benissimo!” disse  andandosene via.
Sapeva cosa pensava la Evans, e non avrebbe cambiato nulla, per lei era un infantile, immaturo, arrogante, esibizionista  e don Giovanni... e lo sarebbe stato a vita.  E non gli importava, perché lui era così... anche se lui non si sentiva  così stronzo con le ragazze.
A lui pesava essere sempre sotto giudizio, gli ricordava troppo sua madre: e per quanto non lo  mostrasse ancora faceva male, era sì libero da dogmi che non condivideva, libero di fare, di essere e anche di dire e ne era felice.
 Faceva male, lo stesso. Era inevitabile anche se non lo riusciva ad accettare.
Era un Black testardo e orgoglioso.
Entrò in Sala comune, dove Piter e Remus alzarono lo sguardo, vide chiaramente Remus sospirare, e questo lo fece infuriare ancora di più.
Andò di sopra prese i libri e tornò giù sedendosi al posto più lontano possibile.
“Felpato!” esclamò James entrando dal buco del ritratto della Signora Grassa.
Sirius vide Lunastorta fare segno a Ramoso di lasciarlo stare, e mimare: “Fra poco gli passa.”
Lo conosceva  così bene? Evidentemente sì... visto che già gli stava passando, ma c’era qualcosa dentro di lui che si ribellava. Sapeva che stava esagerando, però era più forte di lui. Riuscì ad non rivolgere la parola ai suoi amici per il resto del pomeriggio.
Alle lezioni  che seguirono si sedette come ogni giorno  insieme a loro senza parlare, le risposte a qualche domanda si limitavano a qualche parola monosillabica ed alternati a grugniti.
“Devo preoccuparmi? Di solito sei sempre logorroico...” disse James a Pozioni.
Grugnì in risposta.
“ Un'altra teoria di Lily – sono perfetta – Evans?” pensò.
Si sorprese perché non ce l’aveva mai avuta troppo con la Evans, ora per una frase che aveva detto, pensava certe cose?  Era diventato troppo permaloso?
Sorrise.  Era proprio  un cretino.  
James Lo guardava senza capire, un po’ preoccupato a dire il vero.
“ cosa c’è adesso?”
“No, niente.”
La sera a cena sembrava tutto come sempre, anche se i suoi amici temevano un altro scoppio di collera. Lo osservavano mentre mangiava tranquillo. Alzò lo sguardo ed incontrò quello dei suoi amici che non smettevano di osservarlo, posò la posate e sospirando chiese:
“Cosa c’è?”
“Niente...”
“Niente? Mi sta osservando come se fossi un calderone che sta per scoppiare. Tranquilli, mi è passata.” Disse riprendendo a mangiare.
“Davvero?” chiese Remus.
“ Sì... credevo che lo sapeste!” continuò tranquillo.
“eh?” fece James.
“Si. Mi conoscete, no? Sapete che mi passa in fretta.”
“Black?”
Il ragazzo si voltò e Pamela Harris sbatté le ciglia  seducente. Sirius poteva sentire gli sguardi dei suoi amici, e magari vedere le loro facce, vedere  Lily alzare gli occhi. Traduzione: Ci risiamo!”
“mi chiedevo se ti andava di uscire con me, uno di questi giorni...”
“No, grazie. Sono molto impegnato.”
Silenzio alla tavola di Grifondoro.  Il silenzio passò alla tavola di Corvonero, che passò al tavolo di Tassorosso, che   di conseguenza al tavolo Serpeverde: ammutolì anche il tavolo degli insegnanti.
“Come, prego?”
La Harris era ormai convinta di poter fare una scopata come si deve, che rimase interdetta.
“sono spiacente, ma, sono molto impegnato per cui non posso uscire con te, Ti ringrazio comunque di avermi tenuto in considerazione, ne sono davvero onorato.” Rispose riprendendo a mangiare, segno lampante che la conversazione era finita.
Non voleva mettersi contro una come la Harris per cui la decisone migliore era quella di terminare in fretta prima che il suo impulso avesse la meglio. Detto fatto, quella tornò con la coda fra le gambe seduta al suo posto.  
Tutta la scuola tornò alle loro precedenti occupazioni, ovviamente con in bocca ciò che avevano visto.
“ Mi sembra  di capire che c’è qualcosa che non va.” Disse Remus.
“Mi sembra di capire che devo iniziarmi a preoccuparmi sul serio...” continuò James.
 Al contrario La Evans non ci andò leggera: “cos’è una tattica?”
“Sei tanto sorpresa Evans? Non ti preoccupare che non piangerà tutte le sue lacrime... è solo stufa degli uomini mediocri che spesso le capitano... e poi, voglio farla finita con questi pregiudizi da quattro soldi! Non è colpa mia se sono corteggiato... è indipendente dalla mia volontà! Sarei un ipocrita se dicessi che non mi faccia piacere! Ma, Finisce lì.” Esclamò.
Evans aprì bocca ma non ne uscì nulla. Silenzio, nel quale tutti lo guardavano a bocca aperta.
“Quindi, Signor Black le smentisce la ce che lei è un donnaiolo? ” chiese divertita Lily.
Sirius alzò gli occhi al cielo: “ Smentisco il fatto che sono un donnaiolo, che si porta a letto tutto ciò che respira.”
“Ok, come non detto.”
Ma, sapeva che non lo avevano preso troppo sul serio. Una marchio non si cancella tanto facilmente.
Una Gatta di troppo

Il giorno seguente  iniziò nei modi più normali anche per gli standard di una scuola di magia e stregoneria. Le solite lezioni mattutine, i soliti  effusioni tra Lily e Ramoso, i soliti borbottii di Lunastorta e i soliti squittii di Coda. Dopo pranzo i ragazzi si stavano  dirigendo verso la sala comune per prendere i libri per le lezioni  del pomeriggio.  
“ Quanti sguardi languidi hai contato,  Ramoso?” chiese Remus
“Hmm... direi 15 solo la mattina.” Rispose.
“Ah, ah, ah! Muoio dal ridere!” esclamò Felpato.
Anche Coda ridacchiò.
“più tosto, dove hai lasciato la tua  Evans? ”chiese irritato Felpato
“ E’ con le sue amiche, no?” rispose ancora con col sorriso dipinto sul viso.
Entrarono dal buco del ritratto della Signora Grassa, e si diressero ridenti nel loro dormitorio.
“Sai, credo che, nemmeno ti coverebbe fidanzarti... le tue ammiratrici potrebbero morirne....” disse James
“... o diventare assassine!” finì Remus per lui aprendo la porta del dormitorio del settimo anno.
Due occhi gialli  videro  entrare  Sirius con attenzione e trepidazione.  Finalmente era arrivato, era da un po’ che aspettava.
Un miagolio.
I ragazzi rimasero stupiti.
“Un gatto nella nostra stanza?” chiese Lunastorta ai suoi amici.
James alzò le spalle, Piter sembrò incapace di dire qualcosa e  guardò Sirius che aveva aggrottato le sopracciglia.
Un altro miagolio. Un gatto nero balzò giù dal letto di Sirius e fissando il proprietario.
Lo aveva preso alla lettera.
“Oh Merlino! Come ci sei finita qui?” chiese chinandosi e avvicinando le mani grandi verso la gatta, che felicissima si fece coccolare dal ragazzo.
“Finita? Cosa nei sai che è femmina?” chiese stupidamente Coda.
Sirius mostrò la targhetta, con il nome finemente intagliato.
“Sembra che ti conosca....” disse Remus.
“E’ così. Ieri gironzolava fuori e mi si è avvicinata. Continua a scappare, la birba.” Disse.
Si alzò e andò a prendere i suoi libri,  Callisto , gli rimase vicina sempre, camminandogli a fianco o fermandosi fra le sue gambe. Sempre miagolando  e facendo le fusa.
“ mi sa che anche il gatto si sia preso un bella cotta per te, Sir!” esclamò divertito James.
“Non dire fesserie!” disse prendendo la gatta in braccio, che miagolò mi forte segno che era ancora più felice. Erano così comode quelle braccia forti.
“Dove lo porti?”
“Dalla sua padrona.”
“ ora si spiega tutto!”
“James, non essere idiota. Ieri, per caso, la gatta mi si è avvicinata, e quando la padrona è venuta ha cercarla, l’ho vista. Non sapevo di chi era prima.  ”
“Tu guarda che coincidenza... è finita del tuo dormitorio!”
“Che vorresti insinuare?! Che ho rapito il gatto per provarci?!”
“No, Sirius mi hai frainteso. Non intendevo quello... ho detto che è strano...”
“ Probabilmente si è ritrovata nella sala comune sbagliata, Per una coincidenza è finita nella nostra stanza.” provò a dire Lunastorta.
La gatta miagolò per far notare il suo assenso.
“To’ lo dice pure Callisto.” Disse Remus. La gatta, però, era tutta concentrata ad fare le fusa e guardare in su verso Sirius. Si rampicava col le zampe sul petto muscoloso del ragazzo per avvicinare il muso al  suo viso.
“per me è innamorata di te!”
“Ramoso!” esclamarono Sirius e Remus esasperati.
Sirius  cercava di intravedere la ragazza, non sapeva molto di lei a dire la verità: era una Corvonero, gli pareva che fosse del suo anno, o di un anno dietro di lui. Poco importava, lui doveva solo restituire la gatta. Punto.
Non voleva provarci con quella ragazza, voleva solo restituire quella palla di pelo che sembrava averlo preso in simpatia...In effetti aveva un comportamento molto strano...come se veramente non avesse aspettato altro che quel incontro con lui.
“ Abbiamo Incantesimi, vero? E la seguiamo con i Corvonero?”
“Sì, certo.” Rispose Lunastorta
Infatti, eccola, che parlava con delle sue amiche davanti alla porta dell’aula.
“Ok, bellezza, è ora che ti ricongiunga con la tua padrona” disse lasciando andare la gatta, che spiccò un elegante salto atterrando con grazia sul pavimento.
Senza dire o fare altro Felpato si avviò dentro  l’aula.
“Guarda, Ally!  È Callisto....”
Allison  si voltò per guardare la sua gatta, ma quella dopo un solo sguardo alla sua padrona si voltò per  seguire .... Sirius Black.
Perché ? prima di tutto perché Sirius Black? Ally in quel momento non era interessata a quesiti del genere, l’unica cosa che le importava era riacciuffare Callisto, che stesse seguendo Black o chicchessia.
“ Per Merlino,Callisto, vieni qui!” esclamò.
Si avvicinò ai famosissimi malandrini che stavano osservando la gatta con un sorriso divertito, o meglio, Potter sghignazzava divertito, Lupin osservava perplesso e Minus non ci capiva nulla. Ma quello quando mai capiva qualcosa?
Black Non sembrava essersi accorto di nulla.
“  Che hai da ridere, James?” chiese voltandosi.
A questo punto non poté non accorgersi della ragazza che inseguiva il gatto, che inseguiva lui.
Ally riuscì a prendere il gatto, proprio  davanti a Sirius. Callisto era parecchio agitata cercava con una zampa di toccare il ragazzo.
Sirius ed Allison guardavano la gatta perplessi.
“lo sai che l’ho trovata nel mio dormitorio?” chiese lui
“Cosa?! Non è possibile!”
“Tutto vero! È  balzata dal letto di Sirius!” s’ intromise James.
“Non so proprio che pensare! Non era mai successo!”
“E’ la prima volta che scappa?”
“Sì...io non...”
In quel momento entrò il Professor Vitious  che interruppe qualsiasi discorso.
“Ragazzi sedetevi!” esclamò l’insegnate.
 Ally chiese il premesso di riportare il gatto in sala comune, richiesta che le fu accordata.  bensì c’era chi non era d’accordo. Callisto scappò e fece in tutti i modi per non farsi prendere, salì addirittura sopra l’armadio. C’era un tale scompiglio in classe che, nonostante fosse la lezione di incantesimi non era mai stata così rumorosa.
“Ora Basta!”
“Callisto, vieni qui.” Prese in mano la situazione Sirius.
Con sorpresa di tutti, la gatta miagolò e spicco un salto e andò incontro a Sirius.
“Lo dicevo che era innamorata di te!”
Tutti si voltarono verso James Potter che se la rideva di brutto. Il suo migliore amico lo fulminò e poi disse ad Allison: “Ti accompagno prima che scappi di nuovo! Forse io riesco a tenerla in modo che non scappi di nuovo.”

La situazione era davvero imbarazzante per Allison Carter: non che fosse timida o altro, però Callisto le aveva combinato un guaio bello grosso. Camminavano fianco a fianco, in silenzio, Callisto ancora nelle braccia di Sirius tutta felice e miagolante.
“Tu, guardala! Fa la gatta morta!”
Sirius scoppiò a ridere.  Allison si tappò la bocca:Non si era accorta di averlo pensato ad alta voce.
“ sarà nella sua natura!”
Ally scoppiò a ridere: “Non mi sono mai...”
“Lo hai già detto...” disse cercando di ricordare chi fosse la ragazza.
“Allison Carter.”
“Ma certo, Carter... scusa, non sono molto bravo a ricordare i nomi!”
“ Allora abbiamo qualcosa in comune!”
“A parte una bella gatta da pelare?”
Ally rise di nuovo. La nomina di Sirius Black lo precedeva, e dovette ammettere che era simpatico.  Black e Potter erano i ragazzi più popolari del settimo anno, per ovvie ragioni:  l’alto numero di guai e scherzi, il talento, il mettersi in mostra eccetera.
Ally era una Corvonero di quelle  classiche,  grande intelligenza e furbizia, amichevole, un po’ misteriosa e solitaria, legata a quella cerchia d’amici e  ovviamente nessuno che riesca a metterle i piedi sopra la testa. Il suo rapporto con le regole non era morboso, ma, come giusto che sia, le giovani streghe sono più ligie al dovere.
Ecco, I Gryffindor sono di tutt’altra pasta: Coraggiosi, amanti dell’avventura, un po’ burloni e tremendamente affascinati, come il tipo che le era affianco. Nessuno li batteva in questo: di un  Hufflepuff  colpiva per la bontà, un Ravenclaw per intelligenza, un Slytherin per la potenza ( anche se di solito erano assolutamente mal visti)... Beh, nessuno poteva eguagliare il fascino di Un Grifondoro.
Di un Grifondoro come Sirius Black più di ogni altra cosa.

Arrivati alla porta della sala comune  fu davvero dura convincere Callisto a lasciarsi portare dentro, ma alla fine ci riuscirono. Tornando in classe Sirius sentì i bisbigli dei ragazzi convinti che il grande Sirius Black avesse colpito ancora, d’istinto si girò verso la ragazza e notò il suo stesso fastidio. Doveva essere una  con la testa che cosa aspettarsi da una Raven?  Probabilmente già la vostra mente contorta andrà o ad un bacio romantico in riva al lago nero o, a un estenuate rincorsa alla Lily – James. Devo fermare le vostre fervide fantasie perché non è il nostro caso. Non del Black autentico, quello “ non- sono – un- don - Giovanni”.
Ne lui e ne lei avevano intenzione di avere una relazione, ne la minima idea di provare attrazione l’uno per l’altra. Con ciò non dico che non fu così, dico che la cosa è molto ma molto più lenta.

“Non farci caso è sempre così. Dopo un po’si stuferanno.”
 “Non ne dubito. Non è quello il problema. presumibilmente sono a corto di gossip freschi e si attaccano su tutto, anche  se è un insulto! Quando avranno di meglio di parlare non si ricorderanno nemmeno di averne parlato. L’irritazione, però, è un effetto molto contro indicativo!”
Il ragazzo rise: “Non ti facevo così ironica Carter!”
“Che peccato, Black... dovrò rimediare per far bella mostra delle mie qualità da spara frecciate! Che ne dici di una gara all’ultima battuta?”

Erano arrivati davanti all’aula di incantesimi. Sirius si voltò verso la ragazza guardandola negli occhi, e rispose: “credo che  Vitious non sarebbe d’accordo. Sarà pre la prossima volta Carter.”
Entrarono in classe ed entrambi tornarono a ignorarsi. Non avrebbero tradito alle loro promesse.
Dunque, nei giorni seguenti i due si limitarono a salutarsi e di dirsi qualche battuta così di tanto in tanto.
A parte, un piccolo particolare: Sirius, aveva smesso  un po’ volontariamente un po’ involontariamente, di fare il ragazzo carino e gentile se una ragazza, provava un certo interesse per lui... fatto che non passò inosservato dai suoi amici.
“Mi sono preso un periodo sabatico.” Rispose alla domanda di James  “Perché eviti April Crosby?"
“Un cosa?” chiese James
“Sabatico, cioè di riposo. Perché?” disse Remus.
“Ci deve essere sempre un perché?”
“Immagino che con  te non c’è mai un perché...”
“mpf....”
“ Ho capito! Non ti piace! Che ne dici di Lisa James?”
“non mi interessa, Ramoso...”
“ Carita Adams?”
“ James, non potrebbe soltanto  non  esserci una ragazza che mi interessa in particolar modo? Siete incredibili! Non eravate voi quelli che sostenevano che uscissi con troppe ragazze?  Ora, perché non lo faccio?!”
“Ah! È per quello!”
“mi pare di aver capito che secondo voi dovevo concentrarmi su una sola senza uscire con tutte, o sbaglio?”
“Sì, è vero....” disse Remus
“Non posso avere solo deciso di seguire il consiglio?”
“Non è questo il punto!”
“A no?”
 “la volete finire?” chiese stizzita Lily.
Remus non ci provava più  e si chinava su un libro e li lasciava fare, quei due pazzi scatenati. Quella volta decise di chiudere il libro e rispose al posto di Ramoso.
“Quello che vuole dire, è semplicemente che una persona non cambia all’improvviso e  forse c’è un problema. E che smettere di rivolgere la parola a tutte le ragazze non è la cosa migliore.  se ci volessi dire il perché... ”
“perché sì.”
“Non è una risposta soddisfacente...”
“Qual è il problema, Lunastorta?!” esclamò esasperato Sirius.
“Non lo so! è questo che ti stiamo chiedendo. Tu che smetti di fare galante alle ragazze, è fantascienza, Sirius...”
“perché tu sai tutto di me, non è vero?” l’amarezza con cui fu pronunciata quella frase colpirono Remus come  una pugnalata. E’ vero che la parola ferisce più della spada.
Felpato sospirò, rendendosi conto di aver detto troppo, o averlo detto  male. Lily lo guardava con un sopracciglio alzato.  
“Scusami.”
“Non fa niente.” Rispose Remus
Capì che doveva dire qualcosa.
“Non c’è nessuna che mi interessa, ok? Siete voi che dite che  vendo illusioni alle mie mille ammiratrici!””
“Non hanno detto questo.” Intervenne Evans.
Sirius invocò tutta la calma che aveva e rispose.
“Ok, ho capito. Qualunque cosa che faccio non va bene. Non mi importa, non voglio uscire con qualcuna, fatevene una ragione!” disse voltando le spalle agli amici e avviandosi verso la scala a chiocciola che porta ai dormitori.
“me ne vado a letto, Buona Notte!”
Si sentì seguito e voltandosi fu sorpreso di incontrare Lily Evans. Sbatté le palpebre per essere sicuro che non fosse una allucinazione, poi lei parlò.
“Perché?”
“Ancora? Non c’è una....”
“non intendevo quello, Black. Tu poi fare quello che vuoi, non m’interessa. Quello che mi chiedo è perché ti tieni tutto dentro?”
Sirius guardò Lily incredulo e rispose: “Ramoso sa tutto di me... e lo sanno anche Lunastorta e Coda.”
“Sai che non è così. James mi ha detto che il più delle volte con te usa l’immaginazione. Ti capisce per vie indirette.... eppure non sa veramente quello che ti passa per la testa, dice che sei troppo orgoglioso per parlarne.”
“Ha ragione.”
Lily scosse la testa: “Lo vedi? Trovi sempre il modo di nasconderti. Paralane , no? Se è vero che Remus non sa tutto di te, aiutalo a capire....”
Sirius si sedette sul letto e poco dopo parlò:
“Remus non ha bisogno di capire, perché lo vive sulla sua pelle tutti i giorni.”
“ con una famiglia come la mia, dove il tuo sangue è più importante di te, impari che non è decoroso provare sentimenti. Mio padre diceva sempre che un Black come si rispetti deve saper trattenere le emozioni... non ci sono mai riuscito pienamente. Sei sempre  sotto giudizio... quello non si fa, quell’altro neanche... oppure, comportati come un Black degno di questo nome...senza contare le sparate contro babanofili, mezzosangue e Babbani....”
Si bloccò. Lily trattenne il fiato, per impedirsi di commentare.
“Non ho mai capito cosa avessimo di così speciale noi, rispetto ai nostri vicini babbani....  c’erano dei ragazzi che giocavano nella piazzetta, però ne io ne mio fratello avevamo il permesso di uscire. -Un Black non si mischia con quella feccia, ricordatelo!-  Rimanevamo chiusi in quella tetra casa tutti i sacrosanti giorni. A loro, non andavo bene come ero... Non è colpa mia se le ragazze si fanno film mentali solo perché gli ho raccolto la penna che loro volutamente mi hanno buttato sui piedi...non è colpa mia se continuate a pensare che appena parlo con una ragazza ci provo! Sono stufo!” disse
“Stufo di sentirmi giudicato ogni cosa che faccio perché...”
“Ti fa pensare a casa tua.” Disse James. I suoi amici lì avevano raggiunti: sorridevano.
Era incredibile l’empatia che c’era tra quei due e Lily gli invidiava un po’ quel magnifico rapporto.
Sirius abbassò gli occhi e non rispose.
“noi Sappiamo come sei...”
“Iniziavo a pensare che la pensavate come il resto della scuola.”
“idiota! Noi saremo come il resto della scuola! Noi siamo superiori! Disse James scherzoso imitando quei pazzi  esaltati della razza lanciando un cuscino addosso al suo migliore amico.
Mentre qui quattro inscenavano una guerra di cuscini, Lily seduta per terra, pensò che sapeva pochissimo di Sirius, e che forse da lì avrebbe imparato a conoscerlo...sorrise al pensiero di come le cose cambiano nel giro di  tre settimane.
All’inizio di quell’anno scolastico James Potter era sembrato più maturo, un po’ per sfinimento un po’ perché quel ragazzo era simpatico era uscita con lui. Ora, si frequentavano regolarmente.
Non c’è molto da dire in verità su di loro, perché una coppia così e solo inscritta nel destino, è qualcosa che va al di là e al di qua di una qualsiasi  parola.

Mal d’amore o piani ingegnosi?

La lezione di cura delle creature magiche si teneva nei pressi della Foresta proibita; ad ogni lezione le creature venivano ospitate  in un recinto abbastanza ampio per essere bene osservate dagli studenti.
I Malandrini chiacchieravano tranquillamente camminando  verso il recinto insieme agli altri  Grifondoro. I temi principali  della loro conversazione erano in ordine , Quidditch e Severus Piton.
“ Cosa vi è saltato in mente?”chiese sussurrando Remus
“Era un’innocente scherzo! Tra l’altro lui e la sua banda di amici serpi hanno attentato la nostra squadra per  via della prossima partita.” Rispose James.
“Non mi sembra un motivo convincente, e se Lily ti avesse visto?”
“Non è accaduto, non preoccuparti sempre Lunastorta! Comunque, James non ti devi preoccupare, siamo talmente forti che li batteremo anche  1 contro 7!  ” esclamò Sirius.
“Lo so! Comunque, sarà bene aumentare gli allenamenti in vista della partita, e Felpato, non ti azzardare ad dissertarne uno!”
“Va bene, Capitano!” disse alzando le mani in segna di resa.  Piter si limitò a guardarli ammirato, strillando eccitato, da cosa non si era capito.
Remus sospirò scuotendo la testa, non sarebbero cambiati mai... guardò in avanti e si accorse che il professore era circondato da alcune ragazze, fosse accaduto qualcosa? Il gruppo intorno  all’insegnate aumentavano con l’arrivare degli studenti. Vide Lily parlare con una ragazza dai capelli castani...
“Alison!” esclamò  Remus.

Sirius e James si voltarono verso di lui sgranando gli occhi sorpresi e seguendo la traiettoria dello sguardo dell’amico.
 “Non  mangia più, non dorme, e non fa niente! Ne ho provate di tutte, non capisco cosa abbia... sospira, tutto qui. Era sempre così curiosa, sicuramente sta male!” diceva Ally a Lily.
“ Il professor Kettleburn  saprà cosa fare.” cercò di consolarla Lily
“Cosa succede?” chiese Sirius curioso.
In quel moneto, quando la sua voce profonda risuonò nell’aria, le orecchie si drizzarono,  scattò   e scappò dalla stretta del professore, veloce come un fulmine corse incontro al ragazzo.
Lily ed Ally guardavano la gatta  sorprese mentre si strisciava sulle gambe del ragazzo.
Ally sentì una vena pulsagli nelle tempie... si era così preoccupata per Callisto, mentre la gatta faceva le fusa strusciando sulle gambe di Black come se non fosse mai stata meglio. Pensare che per una settimana intera aveva fatto la moribonda, la innervosiva parecchio.
“Ah, è per te tutto questo trambusto! Sai davvero una gatta pestifera, Callisto!” disse prendendola in braccio Sirius.
James scoppiò a ridere: “Amico, hai fatto colpo pure sulle gatte! Stai attento,  alle cagne in calore perché non avresti più pace!”
“Non fa ridere, Ramoso.” Disse Remus serio.
Callisto era davvero smagrita, il pelo opaco, gli occhi che lo fissavano imploranti, la gatta si sistemò e appoggiò la testa sul suo braccio. Avesse ragione il suo migliore amico? Alzò lo sguardo verso la padrona che sembrava parecchio irritata. In contrò lo sguardo di Lily smarrito quanto il suo.
“che comportamento strano!” squittì una ragazza avvinandosi a Callisto, ottima scusa per avvicinarsi ad uno dei ragazzi più belli di Hogwarts e dintorni.
Callisto scattò su, e con  un miagolio aggressivo cercò di graffiare la ragazza che si ritrasse in tempo.
Traduzione : “ Giù le mani dal mio uomo.”
“Ehi! Diventi anche aggressiva, ora?” chiese Ally stupita. Ally si avvicinò a passo di marcia e guardò la gatta in cagnesco.
“Andiamo!” disse allargando le braccia. Callisto girò la testa.
“Cosa diavolo ti prende?!” urlò Ally.
Callisto la guardò e sembrò dirle: “Non è colpa mia se scegli i ragazzi sbagliati! Devo pur fare qualcosa!”
Alison non percepì questo messaggio inconscio, e disperata guardò Sirius, che rideva divertito.  “ Come mai si trova qui?sta male?
“ L’ho portata qui con la speranza che il professore potesse dirmi che aveva...invece nulla.” Spiegò.
Sirius continuava a grattargli le orecchie e la gatta faceva le fusa contenta.
“Sembra che all’improvviso si sia ripresa...” continuò a denti stretti.
Sirius scoppiò a ridere, e prese Callisto in modo da  poterla guardare in muso, e con un sorrisone disse: “Non si fa disperare così la propria padrona, non lo sapevi? Guardala, è al limite di un esaurimento nervoso! Facciamo così, se fai la brava potrai venirmi a trovare tutte le volte che vuoi. La strada la conosci, no?”
Callisto miagolò in risposta.  Non appena fu messa a terra di diresse verso il cibo che il professore le porgeva, e mangiò tutto. Tornando la solita gatta allegra. Ally osservava la scena sbalordita, incapace di credere a quello che vedeva.
Nel tragitto di ritorno con Callisto tra le braccia, non osava fiatare guardando dritto davanti a se . Immaginava bene quello che passava per la testa alle sue compagne, e voleva evitare qualsiasi commento malizioso. Era Black, uno dei ragazzi più popolari e adulati di tutta Hogwarts... perché era riuscito a entrare nelle simpatia di Callisto? Lei, che era sempre diffidente con i ragazzi... se pensava a come si comportava con David! Era tremenda! Appena lo vedeva solo da lontano iniziava a soffiare e a tirare fuori gli artigli... lo avrà graffiato un centinaio di volte. Che aveva quel ragazzo di tanto speciale? Era alto, attraente, era brillante e simpatico...da quando pensava tutte queste cose?! Scrollò la testa.  Non le interessava, infondo,  se la gatta lo andava a trovare che problema c’era?
“Allora Ally, bel colpo, vero?” chiese Bryony  
“Quale bel colpo  Bry?”
“Oh cielo! Non fare la finta tonta! Cavolo è Sirius Black, non il primo che capita!” esclamò quella.
 “Devi ringraziare Callisto, tesoro! Grazie a lei godrai della compagnia di un gran figo come Black.... tra parentesi, sembra che uscire con lui sia diventato molto più difficile!” esclamò  Kathleen
“No! Ma se ha la fama di uno che non disegna la compagnia femminile...”
Ally ascoltò la conversazione delle sue compagne e istintivamente ripensò a quando aveva avuto occasione di parlarci, e non sembrava come le malelingue lo descrivevano, anzi...  di solito quei tipi di ragazzi sfruttano ogni occasione per filtrare con qualcuna.
 “ allora, che intendi fare?” chiese maliziosa Kath.
“Assolutamente nulla. Che dovrei fare?” chiese
“Nulla. Cosa dovresti fare...la tua gatta lo tapina e  hai la scusa perfetta per parlarci, e magari strappare un’uscita...che dovresti fare?” chiese ironica Bry.
“Non è l’ultimo mago sulla terra...”
Bry alzò gli occhi al cielo: “Certo che no! Però già che ci sei...”
“...potresti iniziare un’amichevole relazione con uno dei Grifondoro più affascinati del nostro anno?” finì Kath.
“ Se vi piace tanto, posso mettere una buona parola per voi...” chiese sarcastica Ally.
“  Per tutte le barbe di Merlino, Allison... non eri tu che dicevi niente cose serie? Con lui il divertimento è assicurato, non credi?”
Ally ci pensò su e poi rispose che  era vero.  Sirius Black sapeva come divertirsi anche se alle volte i suoi metodi erano discutibili. Indubbiamente Black era una persona piena di sorprese...  scosse la testa, in ogni caso, lei e Black non avevano nulla in comune, di cosa avrebbero parlato?
Il problema principale di Alison Carter era che lei non voleva avere storie , ne impegnative ne avventure senza significato. Lei voleva godersi la vita in santa pace, David era stato sufficiente. La sua storia con lui era morta e sepolta, eppure aveva lasciato un fondo d’amaro nella bocca. Voleva starsene serena e felice insieme ai suoi amici in quel momento della sua vita, in quel momento storico in particolar modo. L’esistenza era diventata così incerta per i maghi e le streghe  con l’ascesa di  colui che non deve essere nominato, perché ,dunque, perder tempo a soffrire per amore? Vivi e lasci vivere, si disse mentalmente, c’era troppo dolore per lasciar posto ai problemi di cuore! Per amarsi c’era sempre tempo. O No?
 
Sentire  gli sghignazzi  di Ramoso , i borbotti di Lunastorta e i risolini di  Codaliscia contornati dalle occhiatacce di Lily era davvero irritante. Non sto scherzando, Sirius Black  iniziava ad averne abbastanza.  Cercò di concentrarsi sulla noiosa spiegazione di Kettleburn.
“ pensa se era un cesso... sei stato fortunato Felpato!”
“James piantala, ho detto.” Rispose per lui Lily.
“Ma, è vero! Comunque,  che bello che Carter frequenti anche metà delle nostre lezioni!!!”
“la cosa non mi riguarda...”
“No?”
“No!”
“Potter e Black volete fare silenzio?!” li riprese il professore.

Amici crescono...gatte ridono sotto i baffi...

I giorni trascorrevano tranquilli, ad Hogwarts, era come un piccolo mondo isolato da tutto il resto.  Sirius accarezzava il pelo di Callisto assente, seduto sul prato da solo.
“che ci fai qui?” chiese una voce.
Sirius sorrise: “ Passavo il tempo.”
Ally si sedette accanto a lui, e con i capelli castani che le cadevano in avanti. Era bella, si ritrovò a pensare Felpato guardando i suoi occhi azzurri.
James non aveva torto...
“Spero che non ti dispiaccia se ti faccio compagnia?”
“No, figurati.”
“ come mai sei solo?”
Lui rise con quella risata simile and un latrato che le fece venire i brividi, non  dal freddo, no per la paura... ma per quanto le risuonasse dentro.
“James  ha Lily ora. Remus è già tanto impegnato da solo, tra i compiti , i doveri da prefetto, le ripetizioni a Piter senza contare i suoi malanni perenni... non ha certo tempo da perdere. Tu?”
Ally sorrise e rispose: “ A questo punto passo  metà del  mio tempo a cercare quella lì.” Disse indicando Callisto.
“Ne sei tanto affezionata?”
“Purtroppo...Stiamo insieme da quando io ero una bimba piccola e lei era un batuffolo di pelo che entrava dentro una mano. E’ come una sorella acquisita, è  la mia migliore amica!”
Sirius annuì.
“Anche se ora mi sta tradendo con te....” continuò ridendo.
“ ci sei rimasta così male?”
“ Non è che ci sono rimasta male. Il punto è che non si è mai fidata di nessun estraneo, prima d’ora. Era molto gelosa di me.  Ad esempio,il mio ex ragazzo, lo ho attaccava in continuazione...” rispose grattandosi una guancia. Lui sorrise e guardò la gatta e poi disse: “ Parli di David Owen? Credo che la tua gatta abbia capito che razza di tipo sia!”
“Brava Callisto! I Bambocci come quello vanno presi a calci nel sedere!” disse rivolto alla gatta, che miagolò per affermare il suo consenso.
“E’ molto intelligente , sembra quasi che capisca quello che dici. Non dovrebbe sorprendermi, con una padrona Corvonero.”
Ally arrossì: “ Ascolta, volevo chiederti scusa, la prima volta che, beh, ti si è avvicinata, non devo essere stata  molto educata... ero solo sorpresa.”
Sirius scosse a testa come per dire che non era nulla: “  scusami tu, devo essere apparso molto scocciato...non era per colpa tua. Avevo altri pensieri per la testa.”
“In effetti mi eri sembrato uno che voleva essere lasciato in pace.”
“Già... sai avevo pensato che avessi sospettato che era una mossa per provarci.”
“Oh, no! Non lo mai pensato! Voglio dire che penserebbe una cosa del genere? È molto stupido usare una gatta per abbordare...” disse spalancando gli occhi ingenuamente e scuotendo la testa
Sirius scoppiò a ridere seguito da Ally , che si rese conto di essere parsa molto buffa. Si sistemò i capelli   ondulati dietro un orecchio, con ancora il sorriso sulle labbra piene.
“Perché hai pesato una cosa del genere?” chiese.
“Avevo avuto una discussione con gli altri perché sostenevano che ci provo con tutte... sapevo che era una convinzione condivisa, e mi dava fastidio....”
Ally lo guardò divertita: “Ah, quindi Monsignor  Black lei nega di essere un donnaiolo incorreggibile?”
“Sì. È una menzogna.” Disse deciso. Ally divenne seria.
“Ti capisco, le persone ti giudicano sempre prima di conoscerti.”
“Sempre bambolo Owen?”
Ally annuì: “ Era convinto che fossi una di quelle ragazze soprammobile.”
“Oh, ignoralo! Quello è un idiota.”
Callisto miagolò. Traduzione : sono d’accordo!questo qui è molto meglio!!!
“E’ acqua passata. Basta, solo divertimento, per ora!”
Sirius scatto su e la guardò sbalordito: “Davvero?”
“Sì. Sono libera e disponibile... non è nel mio programma innamorarmi!”
“Nemmeno nel mio! Sai, non credo di essere pronto, ma non per questo, sia una che un don Giovanni.” Disse deciso.
Ally lo guardò di sbieco e poi scoppiò a ridere: “Se lo dici tu, Sirius!”
“E’ vero!” disse voltando la testa offeso.
Ally si avvicinò e lo scosse: “ Dai che Stavo scherzando!”
“ stai attento Alison Carter... so essere molto permaloso!”
“Ally, per favore. Credo che dovremmo convivere per colpa di Callisto..tanto vale chiamarsi per nome, che dici?”
“Ci sto, Ally” disse stringendogli la mano.
“Cosa facciamo, ci dividiamo il marmocchio a giorni?” chiese prendendo Callisto per la calotta. Ally scoppiò a ridere e si rotolò sull’erba.
“Callisto, la vedi? Si sta divertendo senza di noi!” disse lasciando il gatto che iniziò a rotolarsi insieme alla padrona.
“Hai finito?” chiese Felpato divertito.
“Sì, scusami...la storia del marmocchio era divertente!”
“Sono qui per servirla...” disse chinando la testa.
“Ogni suo desiderio è un ordine... se me lo chiederà farò il buffone per divertirla.”
“Ci stai provando?”
“ Non oserei mai!”  
Ally rise di nuovo, era davvero simpatico, e molto bello, ovviamente. Eppure il suo aspetto passava in secondo piano con la sua compagnia.
Capitò spesso di parlare con lui. La complicità che c’era tra loro era straordinaria, anche il silenzio sembrava  parlare;  la sintonia non  era amore... era alchimia, gioco e magia (le parole sono tratte dalla canzone Non'è amore di eros ramazzotti N.d.A.) . Era di più... Eppure loro non sospettavano nulla... quella nuova amicizia era importante,  e nessuno dei due voleva rovinarla.

Tutta la scuola  li considerava una coppia ,ufficiosa, ma pur sempre coppia erano.  E non a tutti andava bene.
Sirius camminava tranquillo fischiettando quando una voce lo richiamò:
“cos’è, ora, te la fai con   le Corvonero? Mi hai lasciato per lei?”
Sirius si fermò e  si voltò: “ Non ti ho lasciato per lei. Se  ben ti ricordi ti ho lasciato tempo fa.”
I suoi amici guardarono la scena ammutoliti, ma ad un sguardo di Sirius, proseguirono lasciando uno sguardo fugace alla ragazza.
“Pensate che..” sentirono iniziare Piter azzittito da una gomitata di James.
Vanessa Adams  sorrise si avvicinò fino ad un millimetro, osservava le labbra del ragazzo, poi alzò gli occhi neri verso i suoi.
“ Mi pare che la relazione fosse ripresa, o sbaglio?”
Il ragazzo non rispose, e lei continuò.
“ Posso accettare qualche scappatella, come quella Con Lauren Clarke... questa però...”
 “Van, Io ed Alison Carter siamo amici se si deve categorizzare la relazione.  E’ capitato di parlare un po’ di più..tutto qui.”
“ la gente non sembra di questo avviso.”
Sirius si allontanò da lei senza staccare gli occhi dai suoi.
“ Da quando ritieni più importante la parola di altri, invece che la mia?”
Vanessa, scostò i capelli neri e poi parlò con tranquilla armonia: “ La tua parola è ancora legge per me, Sirius. Però fatico ha credere che tra lei e te ci sia solo amicizia.”
“Mi consideri anche tu un donnaiolo?” chiese ironico.
“La gente, Sirius non cambierà la sua opinione qualsiasi cosa tu faccia!”
Sirius sorrise e distolse lo sguardo dal suo viso, per guardare fuori la finestra, Vanessa non sarebbe mai cambiata, e, volesse Dio era quello che la rendeva diversa.
“Accontentarla ad ogni suo capriccio o credenza, Van, non mi sembra la soluzione migliore.”
“Forse.... Ti avrei dato tutto. Per te avrei sacrificato qualunque cosa... non capisco perché lei e non me.”
Sirius sospirò, e si avvicinò alla ragazza le prese il mento e lo accarezzò.  
“Io e Ally non stiamo insieme e....”
Cosa dirgli? Non c’erano parole , ne frasi, ne sguardi che potessero spiegare senza fargli male. Era tutto dannatamente complicato. Si era dato del coglione cento volte, quando non era riuscito a dirgli no...lei, sempre così  controllata, sempre sicura di se, maledetto quel suo sangue freddo da Grifondoro! Era riuscita a convincerlo che tra lui e lei c’era solo sesso. E, invece, tra lui e lei c’era qualcosa di estremamente dannoso, di cui era difficile farne a meno.   C’era amore non corrisposto.
Aprì la bocca, ma lei mise una mano davanti la bocca e lo fermò.
“Non dire niente! Non c’è bisogno.” disse lei .
“ Avrei trovato sempre un modo per riaverti, sai? Se non fosse arrivata lei.”
“Che dici?”
“Un giorno capirai.”
Non disse nient’altro,  si avvicinò e si prese un bacio, uno di quelli da lasciarti senza respiro alcuno.
Sirius raggiunse i suoi amici che vinti dalla curiosità gli fecero il terzo grado, conoscendo soprattutto la natura della relazione con La Adams.
“Non era finta?” chiese Remus.
“Già, ma non per entrambi.” Rispose Sirius.
“Perché?” chiese Piter.
Fu completamente ignorato.

L’atteggiamento di alcune studentesse era preoccupante; perché ostinarsi a vedere  cose che non esistevano? Certo, anche le sue amiche  credevano che ci fosse qualcosa di più; per lo meno, loro non la guardavano con sguardo assassino. La Adams,appena la incontrava la fissava con mal celato odio.
“Oh, lasciala perdere! Si comporta come una prima donna... quella lì. Non gli va giù che esci con Black.” Diceva Bry.
“Un buon motivo per chiarire! Io, non esco con Sirius.”
Sia Bry che Kath la guardavano con indulgenza.
“Vedrai che Sirius la metterà al suo posto.”
 Le dava   su i nervi quel atteggiamento! Lei non cercava un ragazzo scudo! Lei, non voleva essere la fanciulla indifesa che si nasconde dietro le spalle larghe del suo fidanzato. Mai!  Eppure le sue amiche continuavano a ripetere che un ragazzo come lui. Bello, Brillante, senza macchia e senza paura, la avrebbe protetta sempre.
Che diavolo di discorso era quello?! Nessun mago poteva garantire la sua presenza... se fosse finito che so...  ad Azkaban? (esagerato lo so... ma è stato  più forte di me N.d.A.) sì, con tutti i guai in cui si cacciava... era troppo... troppo vivace... sicuro di se e dei suoi amici.... tendeva ad esagerare ecco.... e  in ogni caso a lei non interessava, loro due parlavano quando capitava. Punto.

Si certo, con lui si divertiva... era bello parlare con lui e ridere, la capiva anche se non sembrava il tipo sensibilissimo come il suo amico Lupin.  Con lui si sentiva viva, la faceva sentire libera di essere se stessa.
Non gli piacevano le maschere. Ne aveva viste fin troppe.
con tutto ciò,  loro. Due. Non. Stavano. insieme.
Il bello, o il brutto, per chi di voi, era vero!  Tecnicamente, non erano una coppia.. ogni tanto si  fermavano a parlare, trascorrevano  del tempo insieme che aumentava con il tempo magari, però ognuno  precorreva la propria vita, anche se erano già intimamente legate, per sempre.
Si confidavano i dubbi, lei soprattutto. Sirius era alle volte un enigma, capiva quello che pensava per forza d’inerzia.
“ Sono indecisa tra Auror e Guaritrice...” disse Ally.
“Due mestieri identici, eh?”
Ally gli fece una linguaccia.
“papà preferirebbe....”
“Guaritrice, vero?  Non farti condizionare... Fai solo quello che ti piace sul serio; non permettere che altri decidano della tua vita, perché sei tu che ci sei dentro , non loro.”
“come fai a saperlo?”
“In tempi come questi, l’Auror è il mestiere più pericoloso,giusto? E poi, c’è quella roba assurda sul fatto che sei una ragazza! Immagino che avrà detto: - Non è un mestiere per ragazze!- Non dargli retta, non è così! Tu sei in gamba, potresti essere un ottimo Auror...”
Ally lo guardava stupita e felice insieme.  Il giudizio di quel pazzo da legare iniziava ad essere importante per lei.
“ ... anche se nei panni della dolce infermiera non saresti male!” esclamò poi.
Ally lo colpì sulla nuca: “Cretino!”
“Sono stato sincero!”
“Comunque, cambiando discorso...sono preoccupata.”
“Per cosa?”
“Beh, Vanessa Adams sembra decisa a volermi morta.”
Sirius aprì la bocca indignato ma Ally lo fermò scuotendo la testa con vigore: “Non che mi  avesse fatto qualcosa! Non  che voglio fare...insomma hai capito! Mi chiedevo solo se non era il caso di chiarire con lei la situazione. Però volevo chiedere a te, prima...non voglio certo farmi gli affari tuoi.”
“Ally, lascia perdere. Non cambierà idea! Si è convinta come il resto della scuola...e poi...”
Ally fece segno di continuare, ma il ragazzo si alzò dalla panchina e si mise le mani in tasca e si voltò a guardarla:
“Con Van me la vedo io. E’ tutto molto complicato. Mi spiace...”
“Figurati, Sir! Sono fatti privati, dopotutto. Non sono nessuno per costringerti a parlarne.”
“Ti va di accompagnarmi agli allenamenti? Se salto James è capace di uccidermi!”
disse Sirius come se con quel gesto volesse ringraziarla. Non riusciva a dire grazie spesso, però ad Ally non importava perché era solo una piccola parola.
“Volentieri!”

  Fu in questo modo che Ally aveva iniziato ad assistere agli allenamenti di  Grifondoro su insistenza di James. Infatti, nonostante Sirius fosse un bravo cacciatore che amava il quidditch, non era nei suoi sogni profondi giocare nella  squadra, e lo aveva fatto solo perché James aveva insistito tanto per fargli partecipare ai provini, due anni prima: Ally era una scusa troppo valida per saltare gli allenamenti. Senza contare che sposava completamente i piani della gatta.
Ally, da parte sua, aveva accettato per puro sadico divertimento, vedere come James tartassava la squadra era esilarante!
“Sei sadica, lo sai?”
Si lo sapeva, ma glielo faceva ripetere centinaia di volte perché le piaceva ancor di più la sua espressione mentre lo diceva, quella luce calda negli occhi grigi, e quel sorriso furbo dipinto sulle labbra. Ma non era amore.
 ....Callisto? il suo comportamento morboso nei confronti di Sirius si attenuava tanto più il rapporto con Ally si rafforzava... eh, il suo piano era riuscito.
Anche se i diretti interessati non lo sapevano.
                                                     
Prologo: 13 Giugno 1979

L’acqua della doccia scorreva, calda sulla pelle, era rilassante... la stanza era inondata dalla luce calda del sole estivo. I bei vestiti da cerimonia erano appesi sull’armadio. Callisto ronfava beatamente sul letto sfatto ancora caldo di sonno.
Un ragazzo molto avveniente con un solo asciugamano sui fianchi con il petto ancora bagnato si stava facendo la barba.
“Ally datti una smossa!”
“Sì vengo!” urlò per sovrastare lo scrosciare dell’acqua. Chiuse il rubinetto e prese l’asciugamano. Uscì dal bagno e sostò sulla porta osservando con i suoi occhi incredibilmente azzurri il ragazzo che si vestiva.
“nervoso?” chiese divertita. Il ragazzo si voltò chiuse l’allacciatura dei pantaloni e indossò la camicia, e si avvicinò alla ragazza così tanto che lei poté sentire il suo respiro e il profumo di muschio bianco. La cinse la vita avvicinandola a se.
“E’ del matrimonio del mio migliore amico di cui stiamo parlando. Che si sposa con Lily. Quella che gli urlava contro. E’ un evento storico, più dell’invenzione dell’incantesimo auto-frenate per scope! “
Ally rise prima di congiungere le labbra con quelle del ragazzo.
Due occhi gialli li osservava, ci avevano messo un anno, ma alla fine ci erano arrivati. Anche se avrebbero avuto poco tempo per loro. Non importava quanto ne come, ma importava di esserci ,di poter vivere un po’ del loro amore.
Callisto lo sapeva.
“sbrighiamoci, testimone, altrimenti quei due non potranno sposarsi senza fedi! E ti uccideranno!” esclamò Ally staccandosi da lui e chiudendo i bottoni della camicia.
In poco tempo furono entrambi pronti: lui afferrò la scatoletta con le fedi, lei la borsetta.
E mano nella mano uscirono.

FINE

   
 
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