Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: kamy    29/09/2015    1 recensioni
Se fosse Bulma a cominciare a trattare male l'orgoglioso principe dei sayan? Vegeta si ritroverà a credere di aver perso la sua donna. Il problema e che i guai non colpiranno solo lui, ma anche un innocente Goku. I due saiyan si ritroveranno a essere trascinati nelle tenebre tra specchi, rimorsi e combattimenti solo per trovarsi faccia a faccia con un avversario come mai ne hanno incontrati o immaginati.
Scritta a quattro mani con TheBlueMusketeer. Elly appartiene a lei.
[Remake del precedente Specchi e Ricordi].
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ringrazio anche solo chi legge.
Remake di Senza me ti pentirai.

Cap.43 MirrorChichi

Alcune gocce di pioggia ticchettarono sul viso di Goku, un paio gelide gli scesero lungo la schiena e il Son rabbrividì, stringendo le braccia al petto.

“Sto morendo di fame. Pensare che potrei essere a casa con mia moglie …” sussurrò.

Passò tra due alberi, le gocce di pioggia ticchettavano sul terreno rosso a specchio riflettente. Sentì dei passi e uno starnuto, si nascose dietro un albero, le gocce di pioggia ticchettavano sulla corteccia e facevano frusciare le fronde, alcune foglie colme d’acqua si staccarono finendo a terra. L’eroe della Terra caricò un attacco energetico nella mano, facendo brillare di azzurro le dita. Uscì dal nascondiglio e abbassò il braccio vedendo una figura femminile avanzare verso di lui. I lunghi capelli neri, da cui scendevano lucenti gocce d’acqua, le scendevano lungo le spalle ed ondeggiavano ad ogni suo passo.

“Parlavi di me?” chiese la donna. Le gocce di pioggia le solcavano il viso rosato. La voce di Chichi risuonò tutt’intorno e la figura della fanciulla venne illuminata dal chiarore di un lampo.

“Chichi sei tu? Che ci fai qui?” chiese il saiyan con voce tremante. La donna si portò una mano alla bocca, coprendo le labbra rosate con indice e medio.

“Sono venuta perché oggi non hai preso la tua medicina” disse lei gentilmente. Alzò l’altra mano mostrando una siringa, al suo interno c’era una sostanza gialla luminescente. I muscoli di Goku s’irrigidirono e il battito cardiaco del Son accelerò.

“Tu sei MirrorChichi, vero?” chiese.

- I suoi occhi … sono come mille lame nere, come diamanti oscuri andati in pezzi – pensò. La donna avanzò verso di lui, mentre Goku si raddrizzava i polsini umidi. La donna piegò di lato la testa e sbatté un paio di volte le palpebre, alcune gocce di pioggia si staccarono dalle sue ciglia.

“Non sarò la Chichi del tuo mondo, ma non per questo sono meno vera” ribatté.

- Il suo sguardo sembra tagliarmi l’anima – si disse Goku. Piegò un ginocchio e allungò l’altra gamba, facendo degli esercizi di riscaldamento.

“Mi sono stancato di questi trucchetti” brontolò. Si rizzò, strinse i pugni e incrementò l’aura.

“Perché quello che importa sei sempre tu, vero? L’universo può anche esplodere, se tu devi divertirti a combattere contro demoni e dei. Però, se qualcuno chiede giustizia, allora ti annoi” ribatté la donna. Incrementò a sua volta l’aura, goccioline di pioggia si sollevarono da terra. Le figure dei due contendenti si riflettevano nel terreno a specchio rosso, solcato da strisce d’acqua.

“Ti lamenti di non essere a casa da tua moglie, ma quando mai ci sei voluto stare? Sei sempre a inseguire qualcosa per diventare più forte”. La voce dell’avversaria era gelida. Goku rabbrividì e scansò all’indietro quando lei cercò di raggiungerlo al viso con un calcio alto rotante.

“Se non fossi abbastanza forte, non potrei proteggere la mia figlia, i nostri figli, la piccola May” ribatté rendendo la voce più roca. Fissava gli occhi della nemica, avvertendo delle fitte al petto.

- Sembrano buchi neri in cui mi vuole risucchiare con i sensi di colpa – soppesò.

“Figli? Gohan credevo considerasse Junior suo padre, a te non ti conosce affatto. E’ uno studioso a cui poco importa dei grandi eroi, se non sono in versione cartacea su un tomo di storia. Goten è convinto che suo fratello Gohan sia la sua figura paterna. Ogni volta che sei tornato da lui, lo hai solo ferito con la tua partenza successiva. Dovevi restarci con quel drago” sibilò Chichi. Goku si scansò a destra e a sinistra, evitando i colpi a mano aperta della nemica, ad ogni frase diventava più lento e gli si aprirono dei tagli sulle guance.

“Ho dovuto farlo, devo proteggere la Terra! Non importa quanto mi pesi, perché io stravedo per i miei figli” farfugliò. MirrorChichi poggiò le labbra sulla siringa, schioccandole un bacio.

“Vuoi scappare, non è vero? Fuggi dalla tua vita coniugale per non accettare la giusta rabbia di una donna abbandonata e frustrata. Se non vuoi chiamarmi Chichi, andrà bene Nemesi. E’ tempo della mia vendetta”. Goku avvertì la fitta all’altezza del cuore diventare più forte e si strinse la maglia con una mano, strizzando la stoffa impregnata d’acqua.

“Nemesi” ripeté Goku.

“Se non fossi resuscitato, pensavi davvero che in un giorno solo, tu avresti recuperato i sette anni persi nella vita di Goten? Sappi che quando te ne sei andato con il drago, a nessuno è importato. Tutti si aspettavano quel tuo gesto” disse gelida lo specchio. Il Son saltò, schivando la spazzata della donna. Intravide una porzione della gamba nuda di lei, lasciata scoperta dallo spacco della sua gonna e distolse lo sguardo.

“I miei figli hanno capito i miei motivi” mentì. MirrorChichi si rialzò in piedi e ridacchiò.

“Ho preferito la reincarnazione di Majinbu a voi? Perché sicuramente avranno compreso i motivi che ti hanno spinto ad andartene con Ub senza preavviso” sibilò. I capelli di Goku si sollevarono e si tinsero del color dell’oro.

“Loro lo sanno che morirei per loro, che gli voglio bene!” gridò il Son. Il riflesso spostò il capo, incontrando nuovamente lo sguardo di Goku. I loro occhi si riflettevano a vicenda.

“Anche la tua Chichi lo sa? Pensa che tu l’abbia sposata per un promessa, perché l’hai scambiata per la mammina che ti cucina da mangiare. Hai preso la principessa più bella, un fiore in sboccio, e l’hai resa un’erbaccia. L’hai consumata, rendendola isterica e sfibrata giorno per giorno. Lei, che è sempre lì ad aspettarti, morendo ad ogni addio, rinascendo più stanca ad ogni ritorno. E’ prossima alla morte, è invecchiata precocemente per colpa tua. Avreste potuto passare tutta la vita insieme, felici” gli ricordò MirrorChichi.

Si mise davanti al Son a una mano di distanza, i loro respiri si fondevano, mentre una serie di fulmini cadevano dal cielo abbattendosi intorno a loro.

“La maschera dell’eroe, dello stupido, dell’ingenuo mi si è costruita addosso. Per quanto mi pesi, è il mio ruolo, mi tocca e sono io il primo a fomentare queste credenze. E’ uno dei miei errori, ne ho fatti tanti, per espirare devo proteggere la Terra” ringhiò il Son. Una serie di rughe gli si erano formate sulla fronte e i suoi occhi neri divennero verde-acqua.

“Perché, invece, non cessi di soffrire? E soprattutto, non fai smettere di star male le persone che dici di amare?” chiese la nemica. Attivò la supervelocità e gli comparve alle spalle, balzò aderendogli alla schiena e gli immobilizzò il collo cingendolo con un braccio.

“Se stai fermo, non farà male, sarà come una puntura di zanzara. Ti potranno finalmente dimenticare, andranno avanti con le loro vite” sibilò al suo orecchio, avvicinando l’ago al suo collo. Goku le afferrò la mano con la siringa con la propria, immobilizzandogliela.

“Sono un egoista e sì, metto a repentaglio chiunque solo per potenziarmi. Amo la battaglia, io sono un saiyan”. La sua voce era cavernosa e rimbombò coprendo il rumore della pioggia.

“Però ho promesso a mia moglie che non me ne sarai andato mai più. Niente e nessuno, questa volta, mi allontanerà da lei” ruggì. Si trasformò in supersaiyan di secondo livello e aumentò la stretta sulla mano della nemica, le spezzò le dita mandando in frantumi la siringa. La donna gridò di dolore, mentre dall’arto usciva del denso sangue rosso. Si divincolò liberandosi dalla stretta e saltò, atterrando in piedi davanti a Goku, stringendo la mano ferita al proprio seno.

“Ti pentirai di questa tua scelta, di aver lasciato andare questa possibilità che ti donavo solo io” ribatté la donna. Il Son caricò una kamhehameha, la sferrò colpendola in pieno viso e il riflesso andò in frantumi. Goku cadde in ginocchio, tra i pezzi di vetro sparsi tutt’intorno e una lacrima si mischiò alle gocce di pioggia. "Perdonami Chichi, perdonami" implorò.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: kamy