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Autore: Seekerofdreams_    29/09/2015    2 recensioni
L'amore arriva all'improvviso, quando meno te l'aspetti e questo Liam lo sa bene.
Un viaggio attraverso la quotidianità di uno dei componenti della boyband più famosa del mondo.
E se fosse uno di loro ad innamorarsi di una fan?
Una storia romantica, a tratti emozionante, a tratti drammatica che smuoverà la vostra parte più intima.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.Chapter XXI.

 

 

È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama.
(Fëdor Dostoevskij)

*

 

– Voglio farmi un tatuaggio, forse anche più di uno – esordisce Liam mentre siamo accoccolati a guardare un film sul divano. Domani ripartirà per il tour e ci siamo concessi una sera in tranquillità come una coppia del tutto normale, senza pensare che tra poche ore l'oceano ci separerà fisicamente.

Mi stendo a prendere il telecomando e abbasso un po' il volume prima di girarmi curiosa verso di lui – Un tatuaggio? E cosa vuoi fare? – chiedo.

Toglie il braccio destro dalle mie spalle e si guarda la mano, poi porta il palmo verso il basso e si sfiora il dorso salendo piano verso il braccio.

– Non ho ancora deciso in realtà, ho qualche idea in mente e so che non sono un tipo da teschi e rose ma ho questa voglia strana di tatuarli – dice pensieroso, lo guardo un po' stralunata – Lo sai che ti rimarrà per sempre si? Non può essere solo una voglia – dico seria.

Di sicuro l'ultima cosa che mi aspettavo era un teschio ma in fondo il braccio è suo e non posso vietargli di tatuarsi qualcosa se per lui è importante e poi è proprio amare le stranezze di una persona quello che ti fa capire che è proprio quella che stavi cercando.

Passo la mano tra i suoi capelli leggermente più corti sulla nuca e gli bacio dolcemente una guancia, lui mi sorride di rimando e si allunga per rialzare il volume. Continuiamo a guardare questo vecchio poliziesco cercando di allontanare il dolore del doverci separare ancora una volta.

Ci addormentiamo così, incuranti di tutto, con la mia testa sul suo petto e le sue braccia intorno al mio corpo perché è quello che ci basta per stasera, essere insieme, non importa dove o come.

 

A farmi aprire gli occhi è il brontolare continuo del mio stomaco e l'odore di caffè, faccio una smorfia prima di mettermi a sedere sul divano, mi guardo intorno fino ad incrociare lo sguardo divertito di Liam poggiato distrattamente contro il tavolo, piedi incrociati e tazza bollente tra le mani – Buongiorno dormigliona – sorride. Mi mordo il labbro e non posso evitare di sorridere veramente di cuore, può una persona renderti ogni giorno più felice? Perché lui lo fa, ogni stramaledetta volta penso che non possa regalarmi altro e invece mi basta guardarlo negli occhi per innamorarmi di una nuova parte di lui.

– Buongiorno – bisbiglio assonnata, si avvicina per scompigliarmi i capelli e mi lascia un piccolo bacio sulle labbra.

– Forza, dobbiamo andare lo sai – dice sporgendo il labbro inferiore in avanti.

Annuisco e mi alzo per stiracchiarmi – Ho il tempo di fare una doccia? – chiedo.

– Si, intanto ti preparo la colazione – dice dolcemente e io recupero tutto quello di cui ho bisogno prima di chiudermi in bagno.

– Liz? – lo sento chiamarmi.

Apro di poco la porta e – Dimmi – rispondo. Si affaccia con un mestolo in una mano e le uova in un'altra – Sei pronta per una colazione alla Payne? – ride e io annuisco.

– Non vedo l'ora di mettere alla prova la tua arte culinaria – lo prendo in giro e lui si finge offeso arricciando il naso all'insù.

– Mangerai la colazione migliore di sempre dolcezza – mi minaccia con il mestolo e io chiudo la porta felice prima di spogliarmi e buttarmi sotto il getto d'acqua fresca.

Cerco di non pensare all'imminente partenza anche se mi risulta piuttosto difficile, passare del tempo qui a casa con Liam è stato come vivere un sogno nel sogno. Viverlo la mattina appena svegli, la sera prima di dormire, guardarlo tra le mura domestiche mi fa venir voglia di imparare ad amare un po' di più perché sono certa che per Liam non basta un amore qualunque, Liam si ama con le ossa e con ogni singola cellula del corpo.

L'odore del bacon mi arriva alle narici immediatamente quando mi stringo nell'accappatoio, sorrido strizzando i capelli in un asciugamano e uscendo dal bagno cercando di fare meno rumore possibile, mi appoggio con un fianco al muro e mi fermo a guardarlo canticchiare girato verso il forno a far saltare la colazione in padella, mi mordo il labbro per evitare di scoppiare a piangere come una bambina e – Ti amo – dico solo attirando la sua attenzione.

Si gira piano lui, inondandomi con i suoi occhi color cioccolato, caldi e confortanti come solo le sue braccia possono essere e sorride, sorride così intensamente che quasi sento le ginocchia tremare.

Poggia la mia colazione sul tavolo e si avvicina a me, mi accarezza il viso e chiude gli occhi ispirando forte il mio odore – Come fai ad essere sempre così bella? – chiede in un sussurro che io sento benissimo. Rido affondando il viso tra i suoi capelli e mordicchiando il suo lobo sinistro.

– Ehi! Sei una piccola mangiona – dice stringendomi i fianchi e slacciando poi l'accappatoio e infilando le mani per farmi solletico.

– Ti ringrazio per aver messo l'intimo altrimenti niente aereo per Liam oggi – dice sarcastico e io gli scoppio a ridere in faccia prima che mi trascini a sedere.

– Aspetta – dice fermandomi dal portare una forchettata alla bocca. Lo guardo sorpresa e lui tira indietro la sedia in cui sono seduta, scioglie delicatamente l'asciugamano che raccoglie i miei capelli e li friziona in modo deciso e delicato allo stesso tempo, mi massaggia un po' la testa e io chiudo gli occhi dedicandomi alle sue carezze.

– Posso farti una treccia? – chiede felice e io apro gli occhi di scatto perché non può essere reale, non può assolutamente essere reale ma mi limito ad annuire, poco dopo sparisce in bagno per ritornare con un elastico e un pettine, lascio che si prenda cura di me, che mi spazzoli dolcemente i capelli, sento le sue dita scorrerci in mezzo e alzo di poco lo sguardo per vedere il suo viso concentrato.

Mi lascio sfuggire una risata e lui si concede due secondi per farmi una pernacchia poi divide in tre ciocche distinte i miei capelli e inizia ad intrecciarli felice, una volta finito si abbassa per lasciarmi un tenero bacio sulla guancia – Sono stato bravo, guarda – dice portando la treccia sulla mia spalla.

– Bravissimo – dico sincera guardandolo negli occhi e ci sorridiamo, uno di quei sorrisi che non ha bisogno di essere spiegato o raccontato.

Facciamo colazione in silenzio mentre i rumori di una Dublino appena sveglia entrano dal balcone socchiuso, si sentono le grida di bambini pronti per riprendere la scuola e ridiamo entrambi.

– Paddy arriva tra cinque minuti – mi avverte mostrandomi il messaggio sul cellulare, annuisco e mi alzo per sparecchiare.

– Sei sicura di voler tornare in autobus dopo? Se vuoi ci salutiamo qui – dice abbracciandomi da dietro e poggiando il mento sulla mia spalla.

– Vengo, dobbiamo passare già troppo tempo separati – ammetto mordendomi il labbro.

– Mi mancherai – dice piano e io chiudo gli occhi mentre un venticello leggero mi fa rabbrividire e stringere di più a lui.

– Lo sai che puoi venire a trovarmi quando vuoi, vero? – chiede mantenendo il tono ancora basso.

Annuisco e mi giro tra le sue braccia affondando il viso nel suo petto, non voglio lasciarlo andare via, non voglio svegliarmi domani mattina e non averlo a casa. Stringo le dita intorno alla sua felpa e non riesco a trattenere le lacrime – Resta solo un altro po' – dico debolmente.

Lo sento sospirare e rafforzare la presa intorno al mio corpo, come se volesse imprimersi nel mio corpo ma come glielo spiego che è già da tanto che è impresso nella mia vita, nel mio cuore?

– Ci vediamo presto, due settimane e siamo a Londra, lo sai – sussurra tra i miei capelli e io annuisco, non gli faccio notare che Londra è comunque a un mare di distanza, non voglio pensarci.

Mi stacco e asciugo le lacrime sforzandomi di sorridergli quando sentiamo il citofono risuonare per casa, mi lascia un tenero bacio sulle labbra e recuperiamo tutto.

Si ferma in mezzo al salotto e si guarda intorno – Mi mancherà questa casa – dice serio e io mi stringo nelle spalle – Sai che puoi venire quando vuoi – dico mordendomi il labbro e prima di scoppiare a piangere di nuovo e fare la figura di una ragazzina prendo la borsa ed esco. Lascio che mi segua dopo aver chiuso la porta, l'auto nera è posteggiata proprio davanti casa e Paddy dall'interno ci saluta con un sorriso accennato, buttiamo entrambi un'occhiata dall'altro lato della strada, verso l'hotel poi però entriamo in auto senza dire nulla.

– Volevi partire senza salutare? – la voce di Zayn ci fa sobbalzare entrambi sul posto.

E' seduto nell'auto e con i vetri oscurati non ci avevamo fatto caso, è vestito di nero, i jeans strappati sul ginocchio e una maglia con una fantasia tribale di colore bianco.

– Tu sei pazzo! – urlo sedendomi di fronte a lui.

– Zay – sorride Liam abbracciandolo piano. C'è un leggero imbarazzo in auto quando partiamo ma passa subito quando Zayn chiede informazioni sulle prossime date del tour, posso leggere nel suo viso un po' di nostalgia ma cerco di non darci peso, potrei anche picchiarlo un po' effettivamente. Faccio una smorfia beccandomi un'occhiataccia da parte di entrambi ma scuoto il capo per farli parlare, resto in silenzio, beandomi della parlantina di Liam e del suo profumo, butto un'occhiata fuori e mi chiedo come sarà questa relazione, non è il momento per farlo lo so, ma non posso evitare di pensare a dove ci porterà tutto questo. Io a Dublino e lui in giro per il mondo, non so niente, so solo di essere innamorata di lui... questo basta? Non lo so eppure credo che la vita non faccia mai niente per caso, nasciamo per amare, ci mettiamo del tempo per capirlo durante la nostra vita, forse alcune volte ci accontentiamo anche di un corpo caldo accanto a noi ma quello che cerchiamo nella vita è lo sguardo di qualcuno che sappia farci tremare dal freddo e riscaldarci allo stesso tempo, cerchiamo qualcuno che ci supporti nonostante tutto, cerchiamo amore sempre nonostante alcune volte l'orgoglio ci fa mandare tutto a quel paese. Amiamo e ci lasciamo amare perché non sappiamo vivere senza tutto questo e io sinceramente, non voglio nemmeno vivere senza tutto questo. Mi giro a guardare Liam, ride e non so come fa a farlo, ma quando inizia a sorridere e gli occhi diventano piccoli il mio cuore smette per qualche secondo di battere riprendendo a farlo solo poco dopo quando la sua bocca rossa si stende del tutto illuminandogli il viso.

La radio passa Drag Me Down annunciando la prima posizione in classifica dei ragazzi e Liam tira fuori un urletto felice mentre iniziamo a cantarla insieme, Zayn ci guarda abbozzando un sorriso e tenendo il tempo con il piede – Mi piace – dice a Liam e lui gli sorride grato.

Quando arriviamo in aeroporto l'entusiasmo si spegne per far spazio ad un abbraccio fraterno tra Liam e Zayn.

– Vado a chiamare un taxi per tornare in centro mentre voi vi salutate – dice uscendo dall'auto seguito da Paddy, rimaniamo in silenzio per un po' anche se sappiamo che il tempo non è dalla nostra parte, devono riconsegnare l'auto ed entrare dal retro prima che qualcuno si accorga di loro.

Ci guardiamo negli occhi e gli sorrido prima di passare una mano tra la sua barba incolta e farlo ridere – Buon viaggio – dico piano e lui annuisce avvicinandosi alle mie labbra, mi bacia piano e dolcemente, lasciando che il calore delle sue labbra passi alle mie, chiude gli occhi e lo imito poco dopo allacciando le braccia al suo collo. Qualche minuto dopo affondo il viso nel suo petto, ricambiando l'abbraccio.

– Saluta i ragazzi e buon tour – dico sincera e lui sorride – Fai la brava – sussurra baciandomi poi la punta del naso.

– Io sono brava! – protesto e lui ride afferrando poi la mia borsa da terra e ringrazio che sia lui a lasciarmi andare perché non credo di essere in grado di separarmi da lui.

– Vado – dico abbozzando un sorriso e baciandogli ancora una volta le labbra, lo abbraccio e – Ciao principessa – mi sento dire.

– Ciao amore – dico uscendo dall'auto, mi volto un secondo a salutarlo poi chiudo la portiera dell'auto mentre lui ancora agita la mano.

Sorrido a Paddy e lo abbraccio prima che salga sull'auto e guidi verso l'entrata secondaria dell'aeroporto. Rimango in piedi a vedere la macchina sparire, il finestrino è leggermente aperto e i suoi occhi luminosi sono tutto quello che vedo prima che svoltino dietro l'edificio.

Prendo un respiro profondo e afferro il cellulare.

 

Mi manchi già” invio.

Ti amo” ricevo nello stesso istante e non importa se inizia a piovere alcune volte il calore del cuore basta a farti affrontare la tempesta.

 

Zayn's POV

 

E' ferma, in piedi sul ciglio della strada dove la tettoia dei negozi non arriva a riparare dalla pioggia eppure sembra che non le importi niente, continua a fissare il punto dove l'auto è sparita e mi chiedo se al mondo c'è qualcuno disposto ad amare me come le fai con Liam. Mi avvicino piano e lascio che la pioggia bagni anche me – Liz? – la chiamo.

Alza il viso coperto dall'acqua su di me e – Mh? – dice. Ha gli occhi liquidi, riesco a distinguerli nonostante la pioggia e posso solo scostarle indietro i capelli ormai appiccicati al suo viso e stringerla tra le braccia – Vi vedrete presto – sussurro e chiudo gli occhi mentre lei annuisce.

– Ma è Zayn? Oddio! – sentiamo qualcuno dire, sposto lo sguardo verso la biglietteria e un gruppo di ragazze ci sta indicando. Maledizione, respiro piano mentre le vedo già armeggiare sul cellulare e cercare di capire se sono veramente io o no.

– Liz, devi correre – dico al suo orecchio e lei si gira per seguire il mio sguardo ma la blocco subito – No, copriti il viso e corri – dico serio, non posso fermarmi a salutare fan se c'è Liz con me, non posso esporla a tutto questo quando non so di preciso come comportarmi.

– Corri Liz, corri – dico afferrando la sua mano e trascinandola via mentre le urla iniziano a farsi sentire, svoltiamo verso la stazione degli autobus e la sento ridere dietro di me.

– Tu sei pazzo – urla mentre mettiamo i piedi in una pozza d'acqua bagnandoci i jeans – Me l'hai già detto prima – urlo mentre le persone sembrano essersi moltiplicate e non ho idea di cosa fare o dove andare per seminarli. – Di qua – dice Liz infilandosi nella postazione della polizia locale.

– Mh, buongiorno – tenta di dire agli agenti che ci guardano curiosi. Rido e dopo avergli spiegato la situazione e viste le persone per strada nonostante la pioggia, acconsentono a scortarci verso casa con una volante passando all'interno dell'aeroporto.

– Non sono mai entrata in una macchina della polizia – dice Liz mentre ci infiliamo al caldo nella vettura.

– C'è sempre una prima volta – sorrido e lei scuote la testa prima di rannicchiarsi contro il sedile. Passiamo davanti alla ragazze di prima e abbasso di poco il vetro salutandole con la mano – Non posso fermarmi, scusate – dico riuscendo comunque a strappare un sorriso ad ognuna di loro prima di ributtarmi contro il sedile, diamo l'indirizzo di casa all'agente e rimaniamo in silenzio per tutto il viaggio, ognuno perso nei propri pensieri e venti minuti di macchina sembrano diventare un'ora.

Ci fermiamo davanti al palazzo di Elisabeth e ringraziamo ancora una volta il poliziotto che si accontenta di un autografo per sua figlia, giurando di non divulgare informazioni sull'indirizzo e io gli tendo una mano. Non ho bisogno di dirgli che posso denunciarlo per violazione della privacy e rovinargli la carriera in caso si venga a sapere qualcosa.

Seguo Liz nell'atrio del suo condominio e mi appoggio al muro bianco, accanto alle cassette della posta rimanendo in silenzio, la guardo asciugarsi le suole delle scarpe contro un tappetto e rabbrividire dal freddo.

– Vuoi...mh, vuoi salire? – chiede più per cortesia che per altro e io mi ritrovo a negare con la testa. Non mi va di entrare in un posto che sa così tanto di loro, non sono masochista fino a questo punto.

– Senti, volevo parlarti di una cosa importante ma sei già abbastanza scossa per oggi, ne parliamo domani mattina in libreria ok? – dico serio.

Lei scuote la testa e si siede sul primo gradino – No, dimmi tutto – dice invitandomi a parlare.

– E' un discorso lungo e ti devo spiegare alcune cose quindi rimandiamo a domani sul serio – continuo deciso.

– Ok, mi devo preoccupare? Non puoi accennarmi qualcosa? – chiede sinceramente in ansia.

– Niente di grave, assolutamente... ho pensato di far diventare la libreria una catena – dico abbozzando un sorriso. La sua bocca si apre in una espressione di stupore – Oh, wow... questa non me l'aspettavo, lo ammetto! Mi sembra un'idea straordinaria per come l'hai detto pensavo mi stessi licenziando – ride e io scuoto la testa, lo capirà mai che tutto questo l'ho fatto per lei?

– No, non è per questo che sono preoccupato – ammetto infilando le mani nelle tasche bagnate.

– E cosa allora? – chiede stringendosi nelle spalle.

– Vai a casa Liz, cambiati, bevi qualcosa di caldo e domani ne parliamo – continuo a dire avviandomi verso la porta.

– Zayn Malik, porta quel sedere quasi invisibile qui e dimmi quello che hai da dire! – dice alzandosi in piedi.

– Ehi! – protesto guardandomi il sedere – Non lo offendere! – borbotto.

Alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto, manca solo che inizi a battere il piede a terra ed è la fine.

– Ok, ok – dico alzando le mani in segno di resa – Ho deciso di aprire la prima delle nuove librerie a Londra per cominciare – dico.

– Mh, ok? – risponde invitandomi a continuare.

– Voglio che sia tu a dirigerla – butto fuori dopo qualche minuto di esitazione senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi sorpresi.

 

 

_______________________________________________

Nda.

 

Et voilà... questa non ve l'aspettavate eh? Si aprono le scommesse, Liz lascerà l'Irlanda oppure no?

Mi scuso per l'enorme ritardo ma anche scrivere questo capitolo è stato difficile, negli ultimi giorni ho un mal di testa costante e non riesco a fare niente! Ho colto l'occasione questa mattina che sembra andare meglio per scrivere il capitolo, mi scuso in anticipo se non vi piace o non è abbastanza lungo... ho fatto del mio meglio!

Fatemi sapere cosa ne pensate... io penso di amare ancora di più Liam e Liz insieme, sono la dolcezza andiamo!

Un abbraccio grande,

Serena.

   
 
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