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Autore: ineedofthem    29/09/2015    9 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 9
RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 9


Nei giorni a seguire, Lucia viene ricoverata in terapia intensiva, perchè ancora troppo debole, ma risponde bene alle cure e i medicinali somministrati diminuiscono sempre di più.
Passo a trovarla spesso e volentieri, e lei mi chiede, con insistenza, quando tornerà nella sua stanza. La terapia intensiva è un posto dove una bambina non dovrebbe mai stare, peggio di tutto l'ospedale messo insieme, asettico e dalle parete spoglie, nessuna finestra da cui poter vedere il Sole sorgere o tramontare, e dal forte odore di medicine e di tristezza.
Salgo le scale che mi portano al terzo piano trepidante, Luca dice che questo sarà il suo ultimo giorno lì dentro, e non vedo l'ora di comunicarlo a Lucia, ne sarà entusiasta.
Quando entro,saluto gli infermieri che ormai non ci fanno nemmeno più caso alla mia presenza, passo la maggior parte del tempo qui dentro. Mi avvicino cauta al lettino di Lucia notando una persona al suo capezzale.
"Edoo!"esclamo felice, tappandomi subito dopo la bocca, ricevendo le occhiatacce di un'infermiera.
"Oh Lucia, ma guarda un pò chi c'è qui? La dottoressina Anita" lui mi circonda le spalle, e io appoggio la testa nell'incavo del suo collo sorridendo, mentre la bambina esulta contenta.
"Invece tu che ci fai qui, sbruffone?" gli dico, punzecchiandogli il petto con un dito.
Lui fa una smorfia, facendo ridere Lucia fragorosamente. "Ma sentitela! Sbruffone a me? Hei, hei, ragazzina calma con le parole e tu principessina difendimi, su!"indica la bambina pavoneggiandosi e lei si nasconde dietro il suo pupazzetto di Elsa.
"Shiii..."ammette facendo sbucare la testolina piano e fa un sorriso dolce. "Edo è mio amico. Guarda Anita, guarda che mi ha portato" dice facendo oscillare il pupazzo, gli occhi le brillano di gioia e il mio cuore scalpita alla vista di Lucia così felice.
Mi copro la bocca con le mani sorpresa, Edoardo invece si abbassa alla sua altezza.
"Brava la mia nanerottola"le dice, facendole strane smorfie.
Lucia si copre gli occhi con le manine e poi li scopre facendogli la linguaccia. Rido alla scena, non so chi sia il bambino al momento.
"Beh tesoro, devo ammettere che hai scelto proprio la persona sbagliata con cui stringere un'amicizia, così profonda"mi fingo superiore, portandomi una mano al petto melodrommatica.
Loro si sussurrano cose all'orecchio confabulando contro di me.
"Lucia non la pensare, Anita è solo gelosa" mi fa una linguaccia Edo.
A quel punto appoggio le mani sui fianchi e metto il broncio, mentre lui ride divertito, battendo il cinque con la piccolina.
"Ma chi? Io?"mi indico fingendomi seria, ma un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra.
Edoardo annuisce vigorosamente. "Sisi proprio tu, la dottoressina più antipatica che io conosca"mi prende in giro, mentre "noo Anita è buona"controbbatte Lucia ridendo.
"Ah si? mi volto a guardare il ragazzo interrogativa e poi faccio l'occhiolino alla bimba.
Lui cogliendomi di sorpresa comincia a farmi il solletico sotto gli occhi divertiti di Lucia e quelli furenti della stessa infermiera di prima. Speriamo non ci cacci.
"No Edoo, bastai daai"rido cercando di divincolarmi perchè io al solletico proprio non resisto.
"Ma cos'è tutto questo baccano?!"una voce maschile ci fa voltare di scatto, zittendoci.
"Ciao Luca"lo saluto con un sorriso, l'infermiera, di poco prima, si allontana borbottando un "che indisciplinati".
"Anita, siamo in una terapia intensiva, non posso tollerare che vi mettiate a ridere e scherzare come se niente fosse"mi rimprovera lui serio.
Abbasso lo sguardo e annuisco. "Scusa, ci siamo lasciati prendere dalla mano, Lucia era così contenta"gli spiego.
Lui annuisce sospirando e osserva con sospetto il ragazzo al mio fianco. "E lei è?"gli domanda, alternando lo sguardo continuamente da me a Edoardo.
Il ragazzo a quel punto gli porge la mano. "Edoardo Colombo, un infermiere dell' ospedale" si presenta e Luca ricambia il gesto titubante.
"Lei invece deve essere il nuovo dottore, quello di cui tutta la popolazione femminile dell'ospedale parla" ammette ridendo il mio amico. Strabuzzo gli occhi, mentre un pizzico di gelosia si fa spazio dentro di me al pensiero di personale o pazienti che sospirano sognanti alla sua vista. Luca è un bell'uomo e questo non si può negare.
Luca aggrotta la fronte, sembra non capire."Sono il dottor Franzese, il nuovo cardiochirurgo"proferisce.
Edoardo annuisce vigorosamente."Beh, piacere di averla conosciuta. Adesso devo proprio scappare" si abbassa a salutarmi con un bacio sulla guancia e scompiglia i capelli a Lucia, lasciandole una carezza sulla guancia.
"Ah, Anita"richiama la mia attenzione sull'uscio della porta, gli sorrido incitandolo a parlare.
"Salutami Cristina e magari dille che se vuole, possiamo vederci per un caffè, basta che mi chiami"dice, facendomi l'occhiolino.
Rido lievemente e annuisco prima che lui esca frettoloso dalla stanza.
Incrocio lo sguardo di Luca ed è come se vi leggessi una luce nuova, adesso, gli occhi sono più vivaci e il volto più rilassato.
"Si è preso una bella cotta per la tua amica, eh?"scherza a quel punto, avvicinandosi per visitare Lucia.
Annuisco divertita, mentre lui prende a consultare i parametri delle analisi.
"Allora Lucia, non so se la dottoressa te l'ha detto, ma domani torni nella tua stanza"le si rivolge dolce e scompigliandole i capelli.
Lucia sorride entusiasta della notizia e approfittando della sua vicinanza gli cinge il collo con le braccia, lasciandolo spiazzato. Gli si stringe al petto, mentre esistante lui le lascia carezze sulla schiena.
"Anita, Anita!"mi richiama subito lei, notandomi in disparte, mi fa segno di avvicinarmi stringendoci entrambi in un caldo abbraccio. Guardandoci non posso far altro che immaginarci come una famiglia e sorrido al pensiero.

Il campanellino tintinna quando apro la porta della caffetteria e subito un odore di caffeina e di pasticcini appena sfornati mi invade le narici. Lottie alza una mano, facendomi segno di avvicinarmi al tavolo. Giulia è già qui che sorseggia la sua cioccolata calda. Sorrido apprestandomi a salutare entrambe con due baci sulle guance e, dopo aver levato giubbotto e sciarpa, mi siedo al loro fianco.
"Allora, questa novità?"dico, sfregando le mani tra loro nel vano tentativo di riscaldarle.
Carlotta ci ha mandato un messaggio nel primo pomeriggio chiedendoci di vederci al bar vicino al centro di Cristina, in modo tale che in un momento di pausa potesse esserci anche lei.
Lottie sistema i capelli dietro le orecchie. "Beh...Cristina dovrebbe essere qui tra poc...o"non fa nemmeno in tempo a finire la frase che la ragazza ci raggiunge trafelata.
Mette le mani in avanti e tira un sospiro. "Ho solo mezz'ora prima del prossimo appuntamento. Bando alle ciance, comincia a raccontare, tesoro"la incita sedendosi. Accavalla le gambe e appoggia i gomiti sul  tavolo aspettando che Lottie parli.
Giulia appoggia la sua tazza con la cioccolata a metà e si pulisce le labbra con un fazzolettino. "Ciao anche a te Cris, è un piacere per noi vederti"ride, facendo arrossire la nostra amica.
Cris scuote la testa sorridendo."Ciao ragazze, scusate se non vi ho nemmeno salutato"replica.
"Beh, adesso posso iniziare?"chiede divertita Lottie.
Annuiamo in contemporanea assumendo anche la stessa posizione e la nostra amica ci guarda preoccupata cominciando poi, finalmente, a parlare.
"Non sapete chi ho incontrato..."lascia la frase in sospeso, e io roteo gli occhi al cielo perchè non sopporto il suo volerci tenere sulle spine.
Batto le mani. "E avanti Lottie, parla!"la incito.
"Ok, ho rivisto Federico Bianchi!"trilla parlando tutto d'un fiato.
La guardiamo allibite e ci lanciamo sguardi sorpresi.
Federico Bianchi, rappresentante d'istituto del nostro liceo e alunno con la più alta media in matematica. Non l'avevo mai potuto vedere e non solo perchè riusciva sempre a soffiarmi il voto più alto in tale materia. Odiavo il suo muoversi così disinvolto nei corridoi, sfoggiando un sorriso brillante e quello sguardo affascinante capace di far cadere le ragazze ai suoi piedi. Carlotta ci era cascata e al liceo si era innamorata di lui, finendo miseramente per soffrire per uno come lui.
"Quanto è piccolo il mondo, sembra proprio che il passato stia tornando a bussare alle nostre porte" ammetto lanciando un'occhiata eloquente a Lottie.
"Daaai, raccontaci che siamo curiose"aggiunge Giulia curiosa.
Lei prende un lungo sospiro prima di ricominciare a parlare."Ero in classe durante la mia ora di lezione,no?" si assicura di aver tutta la nostra attenzione prendendo una pausa. "Quando hanno bussato ed è entrato questo ragazzo, ossia Federico Bianchi. Era appena arrivato e pensava che toccasse a lui stare in classe, avendo sbagliato a leggere l'orario. E niente, si è presentato, e io l'ho riconosciuto subito, insomma i suoi occhi verdi con quelle pagliuzze grigiaste sono inconfondibili e poi ha tagliato i capelli, sapete? Ah, ed è il nuovo docente di matematica"spiega logorroicamente.
Sorrido notandola arrossire. E' davvero incredibile quello che ci stia capitando, prima Luca e adesso addirittura anche Federico rispunta fuori.
Cristina fa una smorfia, avvicinando le sue mani a quelle di Carlotta sul tavolo."Promettici di essere prudente, stavolta. Non vogliamo che tu soffra, non più" le dice premurosa.
Lei ci fa segno di avvicinarci e stringe le nostre mani, forte. "Ho la capacità di innamorarmi sempre degli stronzi, è vero, ma starò attenta, non mi farò ingannare dal suo fascino"ammette con un sorriso.
Annuiamo speranzose e poi io chiamo la cameriera per far portare delle cioccolate calde a me e Lottie, invece per Cris un caffè.
"Lucia sta meglio?"mi chiede a bruciapelo Giulia e io mi irrigidisco sulla sedia. "Non la conosco nemmeno, ma mi sono affezionata a quella bimba, aaah sono così...sentimentale"ride lei, finendo poi per contagiarci tutte.
"Sta molto meglio, stamattina sono andata a trovarla e ho trovato Edoardo, lì" spiego con un sorriso.
"Edo era lì?"trilla a quel punto Cristina, facendoci voltare tutte nella sua direzione.
"Siamo passati già ai soprannomi, eh?"la prendo in giro e lei arrossisce abbassando lo sguardo.
"Mi ha chiesto di te e mi ha detto di dirti che se vuoi potete vedervi per un caffè, basta che lo chiami" gli racconto seria, ma lei non osa incrociare il mio sguardo.
"Secondo me dovresti farlo, Cris"le parla dolce Lottie.
"Sì Cris, chiamalo"aggiunge Giulia.
Lei si tortura le dita delle mani curate e, evitando di proposito di guardarci, si alza frettolosa. "Beh, io adesso dovrei proprio andare"dice allontanandosi.
"Ma..il caffè? tenta di fermarla Giulia, ma lei è già uscita.
Ci lanciamo degli sguardi tristi, osservando il suo posto ormai vuoto. "Non capisco perchè faccia così, è evidente che le piaccia" protesta Carlotta.
"E' ancora ferita, lo sapete che l'ultima storia non è finita bene. Ha bisogno di un pò di tempo"ammetto.
Poco dopo anche Giulia ci lascia perchè sua madre le aveva chiesto di passare per casa, così io e Carlotta rimaniamo da sole.
Sorseggio la mia cioccolata in silenzio, è più buona di quanto pensassi, e sento lo sguardo della mia amica addosso. Mi volto a guardarla interrogativa e prima che posso rendermene conto Nicola si avvicina al nostro tavolo. Le mani nelle tasche del giubbino e un berretto verde in testa. Sorride a Carlotta che abbassa lo sguardo in imbarazzo.
"Che ci fai qui? Ora ci segui?" gli domando confusa, attirando poi la sua attenzione.
Lui scuote la testa senza proferire nulla. "Gli ho detto io di venire, Anita. E' giusto che vi chiariate" risponde per lui Lottie.
La guardo allibita cercando un appiglio a cui aggrapparmi. Carlotta non dice più nulla e, dopo aver indossato cappotto e sciarpa, mi appoggia una mano sulla spalla.
"Ci sentiamo tesoro, è meglio che restiate da soli" mi dice, poi si allontana.
Osservo Nicola sedersi di fronte a me e togliersi il capellino, rivelando i capelli scombinati, che lui riavviva con una mano, lasciando che cadono tutti da un lato.
"Allora, i fiori ti sono piaciuti?"chiede appoggiando il mento su una mano.
Sorrido e sto per rispondergli che i fiori mi siano piaciuti tantissimo e che io abbia apprezzato il gesto. Non posso negare a me stessa che Nicola mi sia mancato perchè direi una bugia e non voglio che la nostra amicizia finisca così, quando la sua voce mi distoglie dai miei pensieri.
"Spero tu non abbia pensato fossero da parte di qualcun'altro"proferisce sarcasticamente.
Ho capito benissimo di chi stia parlando e arriccio le labbra in una smorfia. "Non capisco perchè tu debba sempre metterlo in mezzo"lo rimprovero seria.
Lui a quel punto scuote la testa, tirando un sospiro, poi le sue mani si avvicinano alle mie sul tavolo, e questa volta non faccio niente per sottrarmi al suo tocco, anzi lascio che si stringano.
"Scusami, finisco sempre per sbagliare, dovrei imparare a tenere la lingua a freno"sorrido alle sue parole ricordandomi quelle di Luca, lui mi guarda confuso, ma io lo incito a continuare.
"Mi dispiace così tanto, rivederlo mi ha fatto ricordare quanto tu sia stata male per lui, e lo sai quanto ci tenga a te. Perdonami, perchè davvero questi giorni senza te sono stati orribili, Anita"ammette e sento il mio cuore battere forte.
"Voglio che tu sappia che so cavarmela benissimo da sola..." non finisco nemmeno di parlare che la sua voce sovrasta la mia.
"Sì, lo so" proferisce mentre abbassa lo sguardo.
"E mi sei mancato"confesso sorridendo. Lui a quel punto fissa i suoi occhi nei miei ed esulta quasi fosse un bambino. Il sorriso che mi rivolge, subito dopo, mi fa sciogliere il cuore.

Angolo autrice:
Buonasera a tutte! A distanza di un giorno eccomi di nuovo qui a postare il capitolo per far felicissima la mia carissima Carlotta. A differenza degli altri questo è un capitolo leggero e finalmente rivediamo Lucia, che sta bene e non è in fin di vita, contente?
E' presente anche Edo che dimostra tutto il suo interesse nei confronti di Cristina che non ha il coraggio di chiamarlo. Voi che ne pensate?
E alla fine ma non meno importante riappare Nicola ed è bene quello che finisce bene, no?
Lascio a voi i commenti e ringrazio le ragazze che hanno lasciato una recensione e coloro che l'hanno aggiunta in qualsiasi lista!
Alla prossima! Bacioni <3



  
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