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Autore: giuliabianconi99    29/09/2015    1 recensioni
La mia vita cambiò totalmente con il suo arrivo: con l'arrivo di colui che cambiò definitivamente la mia vita.
Solitamente una coppia si conosce bene, va a convivere, si sposa e poi ha figli...
Noi facemmo tutto all'incontrario...
Questa è la mia vita, da quando ho scoperto di essere rimasta incinta,
incinta di Justin Bieber.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A NEW DAY, A NEW LIFE


Ore 20:26
Sentii suonare il campanello di casa e di corsa, andai ad aprire la porta:“Mammaaaaaaaaa, ben tornata!” dissi, lanciandomi con le braccia attorno al suo collo, mi era mancata davvero tanto.
Diedi un bacino sulla guancia al mio patrigno (Sergio) ed iniziai con le presentazioni:
“Mamma lui è Justin. Justin, lei è mia madre, Agnese”
“Molto piacere, signora.”
“Per favore non chiamarmi 'signora', mi fai sentire vecchia. Non ti mangio mica, se mi chiami per nome” disse gentilmente.
“Mmm... ma che buon profumino! Avete preparato la cena?” chiese, con gli occhi a cuoricino
“Eh si mamma, sorpresa?”
“Cavolo, non me lo sarei mai aspettato, tu non sei capace di cucinare!”
“Eh basta, anche te ti ci metti!” le risposi, scherzosamente.

Dopo la cena, io e Justin ci offrimmo, per lavare i piatti: non mi sembrava carino farli lavare a loro, che erano appena tornati, da un lungo viaggio.
Io sciacquavo le stoviglie e Justin le asciugava, e senza rendermene conto, mia madre entrò in cucina:“Hey piccioncini, da quanto tempo state assieme?”
“Tra due giorni, facciamo esattamente un mese” le rispose Justin
Aspetta, aspetta, aspetta! Ma quindi stiamo insieme?” pensai, tutta emozionata
“Wow, siete proprio carini insieme!”.

Oramai si era fatto tardi e me lo sentivo, era giunto il momento di dirglielo.
“Amore, glielo devo dire” gli sussurrai, per non farmi sentire da mia madre, che era rimasta in cucina con noi
“Ok”
“Mamma, ascoltami ti devo dire una cosa...”
“Dimmi tutto”
“Ok... allora, non so proprio su che piano mettertela, ma vedi, io sono...” iniziai a tremare.
Come potevo dire una cosa del genere, a mia madre?! L'avrei delusa... ero davvero una figlia irresponsabile. A quell'età, avrei dovuto godermi la vita, avrei dovuto divertirmi, andare a ballare, fare la scema con le mie amiche, ma mi ritrovavo incappata, in questo impiccio.
Justin fece passare il suo braccio, dietro alla mia schiena e posò la mano sul mio fianco, stringendomi forte a se, cercando di rassicurarmi, era come se quella stretta volesse significare: 'Tranquilla, ci sono qua io. Ti proteggerò da qualsiasi cosa'. In qualche modo quella dolce presa, mi diede forza, per continuare quel difficile discorso. Respirai profondamente e...
“Mamma, sono incinta.”
L'amore della mia vita, mi diede un bacio sulla fronte, come “premio” del mio coraggio: non è facile dare un colpo così duro, alla propria madre.
“Tu... cosa?!” sbottò di colpo
“Mamma ascoltami, non era mia intenzione...”
“Ci manca solo che lo fosse! Ti rendi conto, di ciò che hai combinato?! Fammi indovinare... lui è il padre, giusto?” disse, puntando il dito contro Justin
“Si.”
“Ti rendi conto di ciò che hai fatto a mia figlia?! Le hai rovinato la vita!” disse, rivolgendosi a Justin
“Signora, mi dispiace... davvero”disse Justin, abbassando lo sguardo
“Sai dove me le infilo le tue scuse?!”
“Ok, mamma, ora basta. É una situazione difficile per tutti, non occorre complicarla!”
In quell'esatto istante, si voltò di spalle e senza nemmeno guardarmi in faccia, mi disse: “Vai in camera tua e raccogli le tue cose. Domani mattina, ti voglio fuori da casa mia”
“Cosa?” chiesi in un sussurro, ero davvero sbalordita dal suo comportamento.
Come può farmi questo? La situazione è già messa di merda, perché cazzo la deve complicare?! Io sto per diventare madre, lei dovrebbe capirmi più di tutti... è l'unica donna, che ho sempre amato e questo è il suo ringraziamento?!
Corsi in camera mia, con le lacrime che mi rigavano le guance e mi buttai sul letto. Justin mi seguì e chiuse la porta.
“Amore mio, stai tranquilla. Vedrai che troveremo una soluzione”
“Come... come?! Mia madre mi ha appena voltato le spalle, come ha potuto?! Sai cosa? Sono davvero un'egoista! Come ho potuto fare questo a mia madre e a te?! Sono davvero una stronza ed egoista del cazzo... Scusami, scusami, scusami!” lo abbracciai forte e infilai la testa nell'incavo le suo collo.
“Cucciola mia, non è vero! Adesso prova a calmarti.”
“Ok, facciamo così: domani andiamo in clinica e la facciamo finita. Così è meglio per tutti, no?”
“Cat, ma sei impazzita?! Che stai blaterando?”
“Ma come? Eri tu il primo, a non voler diventare padre e adesso... che cosa è cambiato?”
“Ascoltami, è il NOSTRO bambino ed io voglio vederlo giocare, lo voglio vedere imparare a camminare, ma la cosa che voglio ancora di più, è vederlo crescere. Capito?”
“Grazie, grazie, grazie!” non volevo sentirmi dire altro che quelle stupende parole. Non volevo davvero togliere la vita al mio bambino, ma se poteva servire a migliorare la situazione, avrei sofferto, silenziosamente, ma avrei sofferto ugualmente.

Era un nuovo giorno: il giorno in cui dovevo fare le valigie e andarmene dalla casa, in cui ho sempre vissuto... che merda.
Ero avvolta dalle braccia del mio angelo, ogni volta che mi abbracciava, non so come, ma mi dava forza. Ovviamente, quella stronza, perché altro non era, di mia madre, entrò in camera e spalancò le finestre, facendo entrare la luce del sole, illuminando ogni singolo angolo della camera.
“Su, muovetevi, è ora di alzare i tacchi! E non state cosi attaccati, ah no vero... il casino lo avete già fatto” urlò quasi a squarciagola
Presi il mio cellulare dal comodino per controllare l'ora e...“Le 5:49, ma siamo impazziti?!
“Amore mio, mi dispiace” dissi, mettendomi una mano davanti agli occhi, tutta quella luce me li stava facendo bruciare
“Ma di che... stai tranquilla, dai alziamoci.”
Prima di iniziare a preparare le valige, mi meritavo una bella doccia fresca. Con tutto quello stress, che mi era caduto addosso così all'improvviso, me la meritavo un po' di sana tranquillità.

Non volevo lavare i capelli, visto che li avevo puliti il giorno prima, così presi direttamente il bagnoschiuma e piano, piano, lo passai prima sulle braccia, percorsi il seno, fino ad arrivare alla pancia, iniziando a massaggiarla facendo dei movimenti circolari. Non potevo fare a meno di pensare e pensare...
Sarà maschio o femmina? Sarò in grado di badare a lui? Sarò una buona madre?”.
Sono sempre stata una buona a nulla: scarsa a scuola, scarsa negli sport, scarsa a cucinare.
Non ho mai combinato niente di buono nella mia vita, “come potrei essere una buona madre?”. Non riuscii a fare a meno di non piangere, quel pensiero mi stava torturando.
Le gocce d'acqua si confondevano con le lacrime, ma l'agonia rimaneva...
“Cacchio! Mi sono dimenticata la biancheria in camera” perfetto, ora parlo pure da sola.
Mi avvolsi in un asciugamano, lo fermai sopra al seno e mi diressi in camera per vestirmi.
Justin nel frattempo, si era già vestito e pettinato, e vedendomi coperta solamente da un semplice asciugamano, gli comparve sul suo volto quel suo sorrisetto malizioso.
“Dai, smettila! Guarda che se mi fissi ancora, mi consumo.” dissi girandomi verso l'armadio, per prendere i vestiti, ma senza darmi troppa attenzione, mi afferrò da dietro e mi mese le mani sul bacino.
“Lo sai, che non puoi farti vedere da me in questo modo, sei così bella...” disse, cominciando a lasciarmi umidi baci, lungo il collo e piano, piano cominciò a scostarmi l'asciugamano, prendendo a massaggiarmi il seno.
“Tesoro, no...” dissi, ma Justin fece finta di non avermi sentito e per di più, il mio corpo mi tradiva. Iniziai ad inarcare la schiena ed ad ansimare, non potevo lasciarmi andare proprio adesso. Ok, un po' di sano sesso, non mi avrebbe fatto mica male in quella situazione, ma diciamo che non era un buon momento, per concedermi certi piaceri.
Mi girai di scatto, per poterlo guardare negli occhi e gli presi il viso tra le mani.
“Amore, ho detto di no.” mi guardò, con la faccia da cucciolo bastonato.
“Ma daiiiiiiii, non può fare così!”
“Quando tutto ciò si sarà sistemato, ci concederemo i nostri momen...” nemmeno il tempo di finire la frase, che mi stampò un dolce bacio sulle labbra. Quelle labbra che per molto tempo, ho sempre desiderato e ora sono di nuovo tutte mie. Solo MIE. Sembrano fatte apposta, combaciavano perfettamente con le mie.
Picchiettò sul mio labbro inferiore con la lingua, chiedendomi l'accesso, che gli concessi subito, facendogli immediatamente incontrare la mia lingua.
“Bacio poco casto, eh!” Sogghignò
“Ma quanto stupido sei?”
“Troppo, scemotta mia.”
“Oh, ma oggi siamo in vena di smancerie?”
“Sei tu che mi mandi fuori di testa.”
“Oh, ma che onore. Dai, ora fammi vestire, che tra poco dobbiamo andare” mi baciò di nuovo e finalmente mi lasciò andare.
Mi infilai l'intimo, poi dall'armadio tirai fuori un pantaloncino bianco e una maglia mono spalla verde acqua, con dei decori bianchi. Indossai il tutto e completai il look con dei sandali marroncini. Presi la valigia più grande che avevo in casa ed iniziai a svuotare l'armadio all'interno di essa. Fortunatamente, ci stette tutto.
Presi il mio bagaglio e ci dirigemmo all'uscita, senza salutare nessuno o spiccicare parola, aprii la porta ed uscimmo.
“Dove andiamo?”
“Aspetta e vedrai” disse, azionando il motore dell'auto.

Nemmeno dieci minuti dalla partenza, le lacrime cominciarono a rigarmi il viso e i singhiozzi iniziarono a farsi sempre più forti. Come aveva potuto sbattermi fuori di casa? Come?!
Avevo passato l'intera vita, dentro a quella casa e adesso, era tutto solo un lontano ricordo.
Justin senza preavviso, accostò.
“Amore, ascoltami, tutto si sistemerà per il meglio. Dai, su, vieni qui” mi disse, allargando le braccia, lasciandomi spazio, per appoggiami sul suo petto.
“Scusami.” dissi, tra le lacrime
“Cucciola, non ti devi sempre scusare. È normale, che ti senti così: stai passando un brutto momento. Quello che si deve scusare, sono io... non sono sempre stato al tuo fianco e ti ho lasciata proprio nel momento, in cui avevi più bisogno di me, questo io non me lo perdonerò mai.”
“Non importa, ora sei qui con me, è questo che conta.”
Riprendemmo il viaggio
“Vedrai che adesso le cose, andranno meglio.”



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^^^ANGOLO SCRITTRICE: Eccoci qui...
Prima di tutto voglio ringraziare tutte le mie lettrici e tutte coloro che recensiscono,
GRAZIE MILLE!
Lo so che state aspettando i momenti più hot (ihihih) e vi prometto che nel prossimo capitolo ce ne sarà uno.
Se siete ansiose di sapere come andrà avanti la storia recensite e io aggiornerò al più presto
:)^^^
  
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