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Autore: Veggie12775    14/02/2009    10 recensioni
Storia ambientata dopo il quinto romanzo. Non tiene conto degli avvenimenti del sesto e del settimo libro ma ci sono alcuni riferimenti. Harry è disperato per la morte del suo amato padrino Sirius Black e Hermione, desiderando aiutare l'amico decide di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare che ciò avvenga ed utilizza un incantesimo trovato in un libro antico nella sezione proibita della biblioteca ma commette un errore e finisce vent'anni indietro nel tempo dove fa la conoscenza del giovane Severus Piton di cui s'innamora. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SEI


Era passata una settimana da quella disastrosa giornata a Hogsmeade e da allora Hermione non aveva più parlato con Severus.
Il ragazzo, infatti, faceva di tutto per ignorarla: se guardava in direzione del tavolo dei Serpeverde, lo vedeva impegnato a parlare con Lucius e Narcissa e se cercava di avvicinarsi lui si alzava da tavola e si allontanava in fretta e naturalmente non trascorrevano più il tempo insieme a studiare in biblioteca o a preparare pozioni.
Hermione sentiva molto la sua mancanza e si sentiva sola nonostante l’amicizia con Lily.
Quella mattina si trovava a tavola e come i giorni precedenti lanciava frequenti occhiate al tavolo dei Serpeverde nella speranza d’incrociare lo sguardo di Severus ma come sempre lui teneva il viso girato dalla parte opposta.
“Lily, vuoi venire a fare un giro a Hogsmeade con me? Naturalmente può venire anche Hermione” chiese James alla bella ragazza con i capelli rossi.
Lily era molto dubbiosa sulla risposta da dare.
James, infatti, nonostante i suoi modi da bulletto, aveva iniziato a piacerle parecchio ed era convinta di amarlo, tuttavia per il momento non se la sentiva di concedergli troppo. Se però ad accompagnarla ci fosse stata Hermione…
“Beh, non saprei… tu, Hermione, cosa ne dici?” “Cosa?” chiese lei che non aveva prestato attenzione dato che non distoglieva lo sguardo da Severus.
“James mi ha chiesto di andare a Hogsmeade, tu che ne dici? Hai voglia di andarci?”
“Ecco, io… no, non mi va” rispose Hermione.
James le lanciò un’occhiataccia sapendo che con il suo rifiuto aveva mandato in fumo la sua possibilità di passare la giornata con Lily che non avrebbe mai accettato di venire senza l’amica.
“Si può sapere perché non vuoi venire? Cos’hai di meglio da fare? In fondo sabato scorso ci sei andata con quello sgorbio di Mocciosus, andarci con noi sarà un vero miglioramento.”
Sentendo le sue parole, Hermione si alzò di scatto e lo fulminò con gli occhi.
“Come ti permetti? Chi frequento sono affari miei! Severus è un mio amico e per colpa delle tue velenose parole hai rovinato la nostra amicizia. Lily, se tu vuoi uscire con lui io non ho nulla in contrario, ma non chiedermi più di accompagnarti” disse Hermione prima di allontanarsi da tavolo e uscire dalla Sala.
“Che significa, James? Cos’hai fatto sabato scorso?” chiese Lily.
“Ecco, io…”
“Hai di nuovo tormentato Piton, non è vero? Si può sapere quando ti deciderai a crescere e a comportarti da persona adulta?”
“Ma Lily… Aspetta, Lily!” la chiamò lui a gran voce ma la ragazza non lo ascoltò e uscì dalla Sala in cerca dell’amica.


La trovò nel parco seduta accanto ad un albero.
“Hermione, mi dispiace. Io non ne sapevo niente.”
“Certo, non è mica colpa tua!”
Le due ragazze riamsero per un po’ in silenzio poi Lily chiese: “Lui ti piace molto, non è vero? Piton, intendo.”
“Sì, abbiamo trascorso molto tempo insieme studiando e preparando delle pozioni e siamo diventati amici e ora lui non mi rivolge nemmeno la parola! Lily, mi manca e gli voglio bene.” “Hermione, sono certa che tutto si risolverà” cercò d’incoraggiarla Lily.
“Signorina Granger, posso parlarti?” chiese il professor Silente arrivando in quel momento.
“Sì, certo. Ci vediamo più tardi, Lily.”
Hermione si allontanò con il preside e mentre passeggiavano per il parco chiacchierarono.
“Hermione, la fornitura di scaglie di drago arriverà fra due settimane così potrò rimandarti a casa.”
“Davvero? Beh, è una splendida notizia, professore! Sento molto la mancanza dei miei amici.!”
“Sì, certo, me lo immagino e mi fa piacere che tu non abbia sviluppato un particolare attaccamento per qualcuno da cui per forza di cose dovresti separarti” le disse lui osservandola con i penetranti occhi azzurri da dietro le lenti a mezzaluna.
Hermione sorrise e distolse lo sguardo anche se era certa che Silente fosse a conoscenza di tutto il tempo che aveva trascorso con Severus.
“Bene, ora se vuoi scusarmi ho alcune cose da fare. Buona giornata, Hermione.”
“Buona giornata, professor Silente.”


Quella sera Hermione si trovava in biblioteca ma non riusciva a concentrarsi sui libri.
Infatti, i suoi pensieri erano tutti per Severus.
“Severus…” mormorò lei.
“Sì? Sono qui.”
Hermione si voltò e lo vide accanto all’entrata della biblioteca.
“Severus!”
“Ciao, Hermione.”
“Oh, come sono felice di rivederti” disse lei correndo ad abbracciarlo.
Severus rimase sbalordito per un istante poi la strinse fra le braccia e appoggiò la guancia sui suoi capelli ricci.
Rimasero per un po’ in quella posizione, beandosi del contatto reciproco, poi Hermione si spostò di qualche passo per guardarlo in faccia.
“Mi sei mancato, Severus.”
“Anche tu. Io… io sono stato felice con te nelle settimane scorse e il pensiero che tu provassi della pietà…”
“No! Io non ho mai provato pietà per te, Severus! Mi piaceva veramente stare con te! Tu sei l’unico a cui piaccia studiare quanto me e mi apriva ancora di più la mente discutere con te dei libri che leggevamo e sperimentare insieme le pozioni. Io non sono mai stata tanto bene con nessun altro, Severus! Io… io ti voglio bene!”
“Dici davvero?”
“Sì, ti voglio bene.”
“Oh, Hermione, anch’io! Anch’io ti voglio bene! Per me sei molto importante! Più di un’amica. Io vorrei… vorrei...”
S’interruppe, arrossendo per l’imbarazzo e stava per distogliere lo sguardo ma Hermione glielo impedì.
Gli mise le braccia attorno al collo e senza pensare alle conseguenze posò le labbra sulle sue.
Fu il loro primo bacio, tenero e dolce, al termine del quale si scambiarono uno sguardo intenso.
“Severus…”
“Hermione…”
Parlarono nello stesso istante poi scoppiarono a ridere, sgretolando la tensione.
“Prima tu, Severus.”
“Hermione… la settimana scorsa, prima che Potter m’interrompesse, stavo per chiederti una cosa…”
“Sì? Di cosa si tratta?” chiese lei incuriosita.
“Ecco… vedi, io… io quel giorno mi ero reso conto di provare qualcosa di più dell’amicizia per te e volevo chiederti se…”
“Sì?”
“Se volevi essere la mia ragazza…”
“Sì.”
“… lo so bene di non essere granché e che potresti trovarti qualcuno molto più attraente, ma io…”
“Severus!” lo interruppe lei.
“Sì? Che c’è?”
“Sì.”
“Sì?”
“Sì, voglio essere la tua ragazza.”
“Davvero?”
“Sì e ora baciami.”
“Con piacere!” I due si scambiarono un altro bacio, più appassionato del precedente, poi si tennero stretti l’uno all’altra assaporando il romantico momento vissuto.
Nei minuti successivi non parlarono, non volendo sciupare il momento con futili parole ma i loro sguardi esprimevano la felicità che entrambi provavano per il sentimento che si erano scoperti di condividere.


C’era un gran fermento a Hogwarts in quei giorni perché il preside aveva deciso di dare una festa la sera della vigilia di Natale per gli studenti che erano rimasti a scuola durante le vacanze che quell’anno erano più del solito.
Hermione si sentiva molto felice accanto a Severus con cui trascorreva moltissimo tempo.
Studiavano, leggevano e preparavano pozioni come prima ma, oltre a questo, trascorrevano diversi momenti a scambiarsi baci e carezze.
Finalmente giunse la sera della festa e Hermione si preparò con cura perché voleva essere bellissima per Severus.
“Wow, sei davvero splendida!” le disse Lily osservandola attentamente.
“Grazie, Lily, anche tu sei bellissima. James sarà il tuo cavaliere?”
“Sì. Negli ultimi giorni è stato molto gentile e ha attenuato i suoi atteggiamenti da spaccone per cui ho deciso di dargli una possibilità.”
“Beh, mi fa piacere. In fondo sono certa che James ci tenga veramente molto a te e anche tu gli vuoi bene, no?”
“Beh, sì. Comunque, mi sono fatta promettere che stasera sia lui che i suoi amici lasceranno in pace Piton. A proposito, come procedono le cose fra di voi?”
“Bene. Come ben sai è un tipo scorbutico e solitario ma almeno con me sa essere dolce e premuroso.”
“Beh, devo ammettere che per me è un po’ difficile immaginarmelo come lo descrivi, ma se lo è mi fa davvero piacere per te! Oh, guarda che ora si è fatta! Dobbiamo sbrigarci se non vogliamo fare tardi.”
Le due ragazze, quindi, corsero fuori dalla loro stanza e andarono nella Sala Grande che era stata addobbata con bellissimi festoni natalizi.
“Wow, che incantevoli visioni ci troviamo davanti, non è vero Ramoso?” chiese Sirius all’amico quando Hermione e Lily si avvicinarono.
“Cosa? Oh sì, certo” rispose James che non aveva occhi che per Lily.
“Ciao, ragazzi” li salutarono le due fanciulle.
“Ehi, Felpato, ma chi è quel tipo insieme a tua cugina Narcissa e a Malfoy?” chiese Codaliscia.
Sirius si voltò a guardare nelle direzione indicata dall’amico ma non riconobbe il ragazzo con i capelli neri accanto alla bionda coppia che si trovava dall’altro lato della sala.
“Ma è Mocciosus!” disse Remus.
“Che cosa? Ma ne sei sicuro?” chiesero i suoi tre amici dubbiosi.
Infatti, il ragazzo in questione indossava un bel vestito e i suoi capelli erano lucidi e legati con un codino.
“Sì, certo. Guardate, sta venendo qui” ribatté Remus e man mano che si avvicinava i Malandrini riconobbero che era proprio Piton.
Lui non li degnò neanche di uno sguardo e si fermò davanti a Hermione.
“Ciao Hermione. Sei… sei bellissima” le disse Severus divorandola con gli occhi.
Hermione arrossì sotto il suo sguardo e gli porse la mano che prima di mettersi nell’incavo del braccio si portò alle labbra.
“Ehi, Mocciosus, tu sei dato una ripulita finalmente?” chiese Sirius.
Severus non lo degnò di un’occhiata e fece per allontanarsi con Hermione ma Sirius insistette.
“Hai deciso di lavarti per non far vergognare Hermione?”
Severus strinse con forza la mano della ragazza ma s’impose di non rispondere alla provocazione per non rovinare la splendida serata che voleva trascorrere accanto alla sua Hermione, ma fu quest’ultima a girarsi verso Sirius con gli occhi fiammeggianti.
“Sirius, il tuo quoziente intellettivo è talmente basso che non ti permette di dire altro che sciocchezze?”
James, accorgendosi che anche Lily era piuttosto irritata, si affrettò ad intervenire.
“Sirius, per stasera basta così! Dobbiamo essere più buoni per Natale, no? Su, lascia stare Hermione e Mocciosus.”
Sirius spalancò gli occhi, sorpreso dalle parole dell’amico, poi capì che l’aveva fatto per Lily che finalmente aveva acconsentito a trascorrere la serata con lui.
“Sì, certo. Scusatemi” disse Sirius rivolgendosi a Hermione e Severus che dopo avergli rivolto un cenno si allontanarono.
“Grazie” disse James all’amico.
“E’ stato difficile scusarmi con Mocciosus ma l’ho fatto per te, Ramoso.”
“Lo so e lo apprezzo molto, Felpato” disse James prima di riportare la sua attenzione su Lily che ora gli sorrideva raggiante.


Una romantica canzone si diffuse nella Sala e molte coppie si radunarono nel centro per ballare.
“Vuoi ballare, Hermione?”
“Sì, certo.”
La coppia, quindi, raggiunse il centro della sala e si mise a ballare.
Severus teneva Hermione vicina e lei, felice dopo gli attimi di tensione con Sirius, gli sorrideva raggiante.
“Sei davvero elegante stasera, Severus, e i capelli legati ti stanno molto bene.”
“Grazie. Volevo che fosse una serata speciale per noi e ho cercato di seguire lo stile di Lucius anche se certo non posso competere con lui dato che sono brutto.”
“Tu non lo sei!” esclamò Hermione.
“Che cosa?”
“Tu non sei brutto! Per me non lo sei!” dichiarò lei e osservandolo capì che lo pensava davvero.
Sì, nonostante la pelle chiarissima, i capelli solitamente unti e il grosso naso a becco per lei era affascinante.
I suoi occhi neri come l’ebano erano così espressivi e quando lui le sorrideva la ragazza si perdeva nel suo sguardo ... per lei Severus era tutto il suo mondo e quando era con lui si dimenticava di tutto il resto.
“Oh, Hermione, sei davvero unica!” le disse Severus poco dopo compiaciuto dalle sue parole che capì che erano sincere.
La strinse ancora di più a sé e le diede un rapido bacio per poi riportarla subito alla distanze consentite dagli sguardi vigili dei professori presenti nella sala.
“Signor Piton, potrei avere l’onore di ballare con la tua bella dama?” chiese il preside al termine della canzone.
“Sì, certo. Ci vediamo dopo, Hermione.”
Severus si allontanò e appena riprese la musica Hermione e Silente cominciarono a ballare.
“E’ una splendida serata, non è vero signorina Granger?”
“Sì, la sala è stupenda, il buffet è squisito e la musica è bellissima.”
“Già e tu ti sei lasciata coinvolgere più di quanto avresti dovuto, non è vero?”
“Come? Ecco, io... io...”
“Scusami, non volevo biasimarti, piccola, ma ora è giunto il momento che tu ritorni da dove sei venuta.”
Alle sue parole, Hermione alzò di scatto la testa, allarmata.
“La fornitura di scaglie di drago della Romania è arrivata ieri mattina e ho già preparato tutti gli ingredienti per la pozione. Al termine della festa, quando tutti saranno andati a dormire, vieni nel mio ufficio così agiremo indisturbati.”
“Sì, certo, signor preside.”
“Hermione, lo so che ti senti triste, ma so anche che sei una ragazza molto intelligente e sai che è la cosa giusta da fare” le disse Albus rivolgendole un sorriso d’incoraggiamento che lei si sforzò di contraccambiare.
Al termine della canzone il preside si allontanò e Hermione rimase lì, al centro della Sala, e mentre vedeva Severus avvicinarsi tenendo due bicchieri in mano e il volto sorridente, sentì il cuore lacerarsi al pensiero dell’imminente separazione.
Lo amava, lo amava moltissimo, ma ben presto al posto di Severus, il suo dolce e innamorato compagno sedicenne, si sarebbe trovata davanti l’arcigno professor Piton che la detestava e la chiamava “Insopportabile So Tutto Io” e non era certa di riuscire a sopportarlo.
  
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