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Autore: amelia_6    30/09/2015    1 recensioni
Da una rivisitazione della mia vecchia FF "caso chiuso" ho elaborato questa storia :) spero vi piaccia! I personaggi nuovi sono li stessi ma le novità molte di più!
A Beika arrivano due nuovi studenti e con loro anche molti segreti, chi saranno? Nella storia faranno la loro comparsa vecchi e nuovi amici e nemici in quella che sarà la battaglia decisiva contro l'organizzazione. Conan rivelerà a Ran la sua vera identità? riavrà il suo vecchio corpo?
Vi invito a recensire, accetto anche le critiche! Aggiorno settimanalmente :) Buona lettura a tutti
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I corvi neri, strada a senso unico

Alle 19.00 in punto tutti erano sul luogo dello scambio che era stato comunicato da Vermouth, in via ufficiale, a Susan e Charles. Mezzora dopo arriva una Mercedes berlina nera e dall’auto scese un uomo sui sessant’anni. Aveva il fisico allenato, i capelli erano bianchi mentre gli occhi di un azzurro così chiaro da sembrare ghiaccio. «Buona sera» dice, la sua voce è rauca e aveva un accento straniero, Americano per la precisione. «Vermouth dimmi cara chi sono i nostri Soci» «Allora capo, loro sono Luna e Sunny lei è italiana mentre lui è americano, abili nelle scienze hanno detto che hanno un prototipo di sostanza chimica tanto potente quanto introvabile, può uccidere un gruppo di dieci persone nel giro si pochi secondi.» «Molto interessante, ma le vostre facce mi sono familiari, non mi fido» disse l’uomo.

A poca distanza un gruppo di persone arrivava a piedi «Uhm capo laggiù c’è della gente cosa dobbiamo fare?» «Non sparate, catturateli» disse in maniera serafica e i suoi uomini si mossero catturando il gruppo «Oh che gruppo interessante, ditemi cosa siete qui a fare, c’è pure un bambino» «Noi, Noi siamo una famiglia non, non ci vorrete far del male, noi siamo qua per, per fare un giro» «Oh per ora non vi faccio nulla, ma più tardi ci sarà una sorpresa, su piccolo non serve che piangi dimmi sono mamma e papà?» «Sì, sì gli altri due sono il nonno, lo zio e mio cugino» disse con vece flebile «dimmi ragazzo – rivolto al più giovane – dov’è la tua mamma?» «è … è … è morta signore» rispose terrorizzato «Sta tranquillo fra poco tornerai da lei insieme ai tuoi famigliari non sei contento» il ragazzo non rispose e l’attenzione dell’uomo si posò nuovamente sui due giovani scienziati.

«Stavo dicendo, voi due avete delle facce, che mi ricordano qualcuno» la voce si era alzata, come per farsi sentire da tutti i presenti. «Non so perché ma – fece una piccola pausa - vi ho già visti dite di essere te italiana mentre tu Americano si può essere, ma non avete nessuna cadenza particolare. Cosa mi dite?» «Signore, vede io fin da piccolo ho imparato varie lingue, forse per questo?» «Io ho degli amici qui in Giappone che vengo a trovare una volta all’anno fin da piccola e quindi probabilmente non ho preso l’accento» «Capisco quindi secondo voi non avete sviluppato l’accento perché fin da bambini parlate questa lingua o altre. Ci posso stare, come mai avete voluto contattare noi?» «Abbiamo trovato quella donna e abbiamo iniziato a parlarci, volevamo smerciare quest’arma a persone che ne potessero far buon uso e lei ci ha parlato di un organizzazione e noi abbiamo accettato» ha rispondere era stata Susan «Cosa sapete su di noi?» «Che volete delle buone armi batteriologiche e che le volete sviluppare nulla di più» «Vedi, perché io dovrei fidarmi di voi quando ho un gruppo di scienziati, con tre o quattro laure ciascuno e che mi obbediscono?» «Vede, quello che abbiamo noi nessun altro lo può sviluppare, vede i due cecchini la su?» l’uomo guardò verso i due subalterni quando la donna estrasse una pistola e sparò, i due cecchini Chianti e Korn caddero «Co-cosa avete fatto?» «Una prova che un solo grammo di questa meraviglia provoca seri danni a chiunque, vede i suoi cecchini sono fortunati nei proiettili non c’è la dose letale rinverranno fra una decina di ore» «Capisco, effettivamente è molto potente ma ora i miei uomini hanno in pugno quella famigliola e vi hanno puntato, non potete fare mezzo passo» disse facendo vedere che ognuno dei complici aveva la pistola puntata, inoltra ai piedi di ciascuno c’erano gli ostaggi con le mani legate ed imbavagliati: Gin sorvegliava  un anziano mentre Vodka un uomo giovane con i capelli biondi Kir teneva in pugno sia il bambino che il ragazzino; Brandy un uomo alto corpulento con i capelli rasati e un tatuaggio sul collo a forma di foglia da the, teneva in pugno l’uomo con i capelli corti e Vermouth invece la donna dai capelli lunghi.

«Vede il problema è che quella gente noi non la conosciamo, potete benissimo sparare a non ci fa ne caldo ne freddo» disse Charles «infatti, per noi sono pericolosi quanto lo siete voi» disse Susan con un sorriso beffardo «Ora però mi lasci dire una cosa Yoshirou Kuroto, i suoi novant’anni li porta davvero bene come la sua cara moglie Sharon Vineyard» disse Susan puntando la pistola «Chi sei?» l’uomo era furente, la ragazza lo aveva in pugno, gli occhi gli presero fuoco «Si salutano così i vecchi amici?» disse con disprezzo Charles per poi levarsi il travestimento, anche la fidanzata lo fece e l’uomo non poté che rimanere stupito «Vedi caro signor Black, posso chiamarti così vero? Devi svelarci il segreto della tua giovinezza eterna perché noi invecchiamo mentre tu hai la stessa faccia di sessant’anni fa l’unica cosa di diverso è che non sorridi più» Susan parlava all’uomo come fosse un vecchio parente «Oh ma certo tu sei la figlia di Matthew, nipote di colui che nel nostro campo è noto come l’uomo nero mentre tu dovresti essere il nipote dell’uomo bianco sbaglio?» «No vedi i nostri nonni nonostante le origini italiane hanno vissuto qui per la maggior parte della loro vita tanto da prendere nomi giapponesi: Kuroichi il mio mentre il nonno di Charles si chiamava Haru» «Si lo so, eravamo grandi amici ma erano dei traditori li ho dovuti far uccidere, ma ora basta con le chiacchiere liberatemi da questa seccatura» disse ripensando ai due uomini per poi dare l’ordine ai suoi agenti.

Quelle parole diedero il via il bambino e il giovane si alzarono facendo notare che non erano stati legati «Kir!» urlò Gin «Scusa Gin ma dopo tanti anni ho voglia di gettare la maschera» «Traditrice» urlò l’uomo «No non ho mai tradito nessuno faccio solo gli interessi degli stati uniti d’America» puntò la pistola e si avvicinò alla donna per slegarla mentre i ragazzi liberavano gli alti «Ecco ora siete liberi, una famiglia felice libera» disse «Ti ringrazio» esclamò l’uomo più vecchio al bambino prima di togliersi il travestimento «Ma vedi cara Hidemi, noi siamo una famiglia molto particolare» «Rye» disse il capo prendendo la sua pistola «Vedo che dovrò ucciderti di persona» disse sparando ma l’uomo aveva indossato un giubbotto antiproiettile e quindi non aveva un graffio. Akai ricambiò la cortesia e riuscì a prendere il braccio sinistro del mitico capo dell’organizzazione «Ora capisco perché fa fare agli altri, inizia a sentire l’età anche lei» disse Jodie che si era liberata della parrucca e aveva preso in mano la pistola seguita da James e Camel. «Siete tutti agenti dell’FBI molto, molto interessante. Ma ditemi perché avete con voi un moccioso» «Sono un detective» l’uomo fece una faccia sorpresa «Ma vede, a causa di un veleno che la sua organizzazione mi ha fatto inferire ora sono costretto in questo corpo» «Oh quindi hai nel tuo corpo gli effetti dell’Aptx4869 sviluppato dai Miyano» «Sì e vede voglio indietro il mio corpo» disse prendendo anche lui una pistola. Le armi erano arrivate li tramite un simpatico ragazzo vestito di bianco e nascoste con un trucco prima dell’incontro.

Yoshirou Kuroto però non era stupido e sparò in aria, a quel segnale altri uomini, rigorosamente vestiti di nero, vennero fuori e iniziarono a sparare. Gli agenti dell’FBI e della Cia ne approfittarono e si misero in un posto più sicuro dove potevano sparare senza rischiare di essere colpiti. I colpi rimbalzavano ma nessuno riusciva a prevalere finché i colpi non attirarono i poliziotti. «Settant’anni che faccio questo lavoro e non sono mai riuscito a farmi incastrare Sharon non, non mi avrai mica tradito?» «Scusa caro, ma avevo paura che il divorzio con te non fosse abbastanza» «Maledetta» furono le ultime parole di uno dei più potenti criminali internazionali, Conan aveva puntato l’arma contenente il veleno e aveva sparato mirando a braccia e gambe dell’uomo. Nessuno degli uomini che fino ad allora avevano seguito i suoi ordini, neppure Gin e Brandy i due peggiori, o migliori dipende dai punti di vista, aveva ricordato che la dose sparata non era abbastanza forte da uccidere un uomo. Nonostante tutto però non si era erano arresi alle forze dell’ordine, forse per vendicarsi. Ma numerosi agenti delle società segrete degli USA, dell’Italia e della Francia erano intervenuti e avevano fermato quegli uomini. Una delle più potenti organizzazioni era stata sconfitta i suoi membri erano stati traditi dagli amici e ingannati dai nemici, ma la cosa che bruciava di più era che era stato un bambino a fermare il più potente criminale, il capo di quell’organizzazione. Quella gente aveva preso una strada a senso unico che terminava con un vicolo cieco.

***************************************************Autrice**************************************************
ta ta tan ... ecco a voi il primo capitolo della fine :)
Cosa deve ancora succedere? Shinichi riavrà il suo corpo?
E Susan e Charles che sembrano spariti per lasciar posto a Conan!
Quali altri segreti ci sono ancora da sciogliere?

Aspetto le vostre recensioni ;) Al prossimo capitolo, Amelia_6
  
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