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Autore: pandacattivo    14/02/2009    11 recensioni
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Ogni anno si ripeteva
la stessa noiosa scenetta. Io che fingevo di fregarmene, io che finivo
per piangere chiusa in bagno, io che non volevo ammettere a me stessa
che avrei voluto avere qualcuno con cui festeggiare quel giorno. E
quell'anno non sembrava diverso...anche se avevo sperato che qualcosa
sarebbe cambiato. Invece no, mi ritrovavo sola, logicamente.
Odiavo San Valentino per tanti motivi diversi.
[Ron/Hermione]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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ron&Herm

I Hate
Valentine's Day





Odiavo San Valentino, con tutto il mio cuore. Lo avevo sempre fatto, perchè smettere proprio in quel momento? Non c'erano motivi per farlo, in fin dei conti. Ero sempre sola, come al solito. Ogni anno si ripeteva la stessa noiosa scenetta. Io che fingevo di fregarmene, io che finivo per piangere chiusa in bagno, io che non volevo ammettere a me stessa che avrei voluto avere qualcuno con cui festeggiare quel giorno. E quell'anno non sembrava diverso...anche se avevo sperato che qualcosa sarebbe cambiato. Invece no, mi ritrovavo sola, logicamente.
Odiavo San Valentino per tanti motivi diversi. Primo fra tutti perchè quella, secondo il mio modesto parere, non era la festa degli innamorati. No...quella era solamente un giorno in più per far stare male i single. Come se non stessero già abbastanza da schifo tutto il resto dell'anno! Eh no...non bastavano 364 giorni di depressione...ce ne voleva un'altro, dove quella strana sensazione che ti attanagliava lo stomaco, saliva alle stelle. Era un giorno inutile, fatto solo per far soffrire della gente. E questo, a me, Hermione, non stava bene.
Avrei tanto voluto ricevere dei bigliettini, ogni tanto. Anzi, in realtà mi sarebbe bastato un regalo, un semplice biglietto. Da lui. Ma come potevo sperare in una cosa del genere, eh? Io ero Hermione Jane Granger e lui mi avrebbe sempre vista come una semplice amica. Mai come qualcosa di più, era logico. Eppure ci avevo quasi sperato, mi sembrava che qualcosa fosse successo, fra di noi. Avevo avuto, per un attimo, l'impressione che ci fossimo avvicinati di più, ultimamente. Ma non poteva andare tutto per il verso giusto, almeno per una volta. Ci si era messa di mezzo quella stupida oca senza cervello con la quale, per di più, ero costretta a dividere il Dormitorio.
Non sopportavo la sua vista, la sua divisa eccessivamente corta. Non riuscivo a sentire il suo profumo fortissimo e dolciastro, senza dare di matto. E poi, soprattutto, non capivo come lui avesse potuto preferire una come lei! Cosa aveva quella ragazza, che io non avevo? Era stupida, superficiale, vanitosa, pettegola...! Tutto ciò che c'era di negativo al mondo era rinchiuso in lei: Lavanda -rinominata, da me e Ginny, Lavacca.
Non gliene facevo una colpa, però. Perchè non ne avevo motivo. L'unico da incolpare veramente era quell'energumeno di Ron del quale, incosapevolmente, mi ero innamorata. Ok, forse amore era un verbo parecchio forte...ma esprimeva bene quello che provavo. Io amavo Ronald Bilius Weasley. E non volevo più nasconderlo...no. Mi ero stancata di fingere, di stare ferma senza reagire. Dovevo fare qualcosa prima che Lavacca se lo prendesse completamente, e lo rinchiudesse nella sue grinfie. Lui era mio e di nessun'altra, volevo che le cose fossero ben chiare a tutte.
Mi alzai dal pavimento del bagno, sul quale avevo pianto fino a poco tempo prima, con una determinazione infinita. Mi sentivo sicura di me stessa, senza uno straccio di paura. Gli avrei detto quello che provavo, finalmente. Perchè così non si poteva certo continuare.



Trovai Ron stravaccato su di un divano della Sala Comune. E stranamente Lavanda era attaccata a lui e gli stava risucchiando poco educatamente la faccia, come una ventosa. Vidi Ginny, poco più in là, guardare la scena disgustata. Harry invece stava fissando come un pesce lesso la rossa, che storceva il naso, sempre più nauseata. Mi chiesi quando Harry si sarebbe deciso ad ammettere che gli piaceva la piccola di casa Weasley...era così palese! Mi diedi della sciocca. Non potevo certo parlare io, che dopo 6 anni avevo ancora dei problemi ad ammettere che io, Hermione, mi ero innamorata di quel ragazzo con una gamma di sentimenti come quella di un bradipo. Ero scioccata, ma era così. Era inutile nasconderlo ancora...che senso avrebbe avuto?
Dovetti fare uno sforzo disumano per avvicinarmi alla coppia di ventose e dare un piccolo colpetto sulla spalla di Ron. Lui riemerse dopo qualche secondo, mentre la cara Lavacca faceva un urletto di disapprovazione. Perchè, se io non la potevo sopportare, lei mi avrebbe direttamente uccisa. Aveva paura che glielo portassi via...magari! Decisi di ignorarla. Darle importanza sarebbe stata una perdita di tempo, non se lo meritava nemmeno lontanamente. Avevo cose migliori da fare, come per esempio collegare il cervello, che mi era andato momentaneamente in tilt, e dire qualcosa a Ron.
-Devo parlarti, Ronald- dissi secca e risoluta, con il mio solito tono saccente.
Sapevo che lui faceva soltanto finta di odiarlo...in realtà lo faceva impazzire, lo sapevo. Come facevo ad esserne sicura? Non c'era un perchè...sapevo solo che le cose stavano in quel modo.
-Ok- mi rispose lui, stralunato, scrollandosi di dosso la fidanzata-ventosa, e seguendomi fuori dalla Sala Comune. Perfetto...ero da sola con lui, nel giorno di San Valentino. Ed avevo una voglia enorme di confidargli tutto, di urlargli quanto mi piaceva e di saltargli addosso. Arrossii quando mi accorsi di ciò che stavo pensando. Baciare Ron? Quelli non erano pensieri da me...ma dove era finita la mia intelligenza spiccata, quando serviva? Proprio in quel momento, che sarebbe dovuto essere il più bello della mia vita, il mio cervello aveva deciso di prendersi una pausa. Spento, assente, inutile...lo maledissi. Dovevo parlare, mi dissi mentalmente, notando che Ron si era appoggiato ad un muro con le braccia incrociate e che stava aspettando me.
Il cuore prese a battermi all'impazzata, mentre lui mi chiedeva perchè lo avevo fatto uscire. Già...perchè l'avevo fatto? La determinazione, che mi aveva fatto salire l'adrenalina a mille fino a pochi minuti prima, era svanita. Scomparsa del tutto. Iniziai a ridacchiare nervosamente, mentre Ron mi guardava interrogativo e sempre più confuso.
-E' San Valentino oggi, no?- iniziai, cautamente. Non volevo essere precipitosa, ci sarei arriva pian piano.
-Così sembrerebbe, si! Che poi non ho mai sopportato molto questa festa...-
-Nemmeno io- lo interruppi. Non dovevo lasciarlo parlare troppo...altrimenti mi sarei persa, ne ero sicura. Dovevo rimanere concentrata sull'obbiettivo...cercando di non perdermi nei suoi occhi così azzurri...Ma che diamine mi prendeva? Aveva gli occhi uguali a sempre...perchè allora in quel momento mi sembravano così tremendamente belli e irresistibili?
-Allora...ecco...ti volevo dire una cosa, Ron- dissi, cercando di sembrarare naturale e disinvolta. In realtà ero nel panico, come non lo ero mai stata. Il mio cuore batteva ad un ritmo impressionante e...balbettavo! Cavolo, non era da me, assolutamente no! Io ero una ragazza intelligente, organizzata, una con la testa sulle spalle...non una adolescente tipo che andava in crisi esistenziale per San Valentino! Eppure mi ritrovavo lì. E avevo voglia di dire la verità a Ron, ne avevo da vendere. Ma sentii il coraggio venire a meno, quando lui si avvicinò a me di qualche passo.
-Sei sicura di sentirti bene? Hai uno strano aspetto...- mi disse, premuroso, posandomi una mano sulla fronte, per sentire la temperatura. Mi sorpresi di quanto mi facesse piacere anche solo quel piccolo gesto da parte sua. La mia pelle scottava, a contatto con la sua, ma forse era soltanto una mia impressione. Non seppi mai per quanto tempo rimanemmo così, immobili. Se fosse passato qualcuno nel corridoio, in quel momento, ci avrebbe preso per pazzi. Ma sinceramente non me ne importava più di tanto. Mi accorsi di essere andata in iperventilazione e che il mio respiro era affannoso. E un brivido iniziò a percorremi al schiena, mentre lui spostava la sua mano prima ad una guancia, poi all'altra. Mi decisi a fissarlo negli occhi e lo sorpresi a fissarmi con una espressione assurda. Sembrava quasi perso, assente...un pò come il mio cervello in quel momento. Era come se fosse concentrato su...di me! Poi finalmente lui ritrasse la mano ed io ripresi a respirare normalmente. Anche se per rimprendermi da quel mezzo infarto mi ci sarebbe voluta, come minimo, una settimana.
-Sto benissimo, Ronald...Ma ti devo dire una cosa importante...- dissi, riniziando il discorso per la terza volta, sperando di riuscire ad andare avanti.
-Ti ascolto...-
-Ti volevo dire che...che io...che io ti...-
- Ron-Ron, ma che fine hai fatto, tesoro???- disse una voce mielosa alle mie spalle. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene e una voglia assurda di impugnare la bacchetta e stendere Lavacca con una schiantesimo. C'ero quasi, ce l'avevo praticamente fatta...ma lei aveva dovuto rovinare tutto, come al solito.
Lavanda prese Ron a braccetto e lo trascinò fino al ritratto della Signora Grassa. Poi lui si girò verso di me e mi guardò per un istante che mi parve infinito.
-Tu cosa, Hermione?- mi domandò urlando, prima di sparire trascinato dalla fidanzata.
-Io ti amo...- sussurrai, prima di correre in bagno, per passare l'ennesimo San Valentino da sola...Io odiavo San Valentino.





Spazio autore:

Aaaaaallora...che mi dite di questa storiellina, eh?
L'ho scritta così, per fare qualcosa...per riversare un pò del mio odio per questo giorno infausto...San Valentino!
Sarà perchè lo passo semrpe da sola...XDXD
Va bè...queti sono soltanto dei piccolissimi particolari, non trovate? ^^
Spero che si capisca che a parlare in prima persona è la nostra cara Hermione...
E che la storia è ambientata al sesto anno, mentre Ron sta con Lavanda...!!!

Grazie a chi recensirà, leggerà, metterà tra i preferiuti...e chi più ne ha più ne metta!

A proposito...
Buon San Valentino a tutti!!!






   
 
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