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Autore: HabbyandTsukiakari    30/09/2015    1 recensioni
[Autrice: Tsukiakari] [WARNING! Maid!England!] [Accenni a tante, troppe pairing, tra cui FrUK, DenNor e HongIce, ma tante, troppe di più!] [Dedicata a Tay66!]
"Arthur non aveva mai trovato tanto scomodi i suoi vestiti. Eppure, la divisa era della sua taglia! Allora come spiegarsi il fatto che quasi non riusciva a respirare? Si accorse anche di una leggera pressione sulla sua testa. Che diavolo aveva combinato, quel mostro?"
Buona Lettura!
Tsukiakari
Genere: Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia, Allied Forces/Forze Alleate, Altri, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Third Part


E fu così che, per la seconda volta in quel sei di agosto, Arthur Kirkland si ritrovò immerso nella luce.
Aprì faticosamente gli occhi, ma li richiuse quasi subito.
Riuscì a schiudere le palpebre solo quando una lieve ombra si affacciò sul suo viso.
Avvertì il tocco lieve di alcuni ricci solleticargli il viso, e, faticosamente, mise a fuoco il viso della persona. Aveva occhi grandi e profondi, scurissimi, liquidi. Una gran massa di capelli ricci castano chiaro le circondava il viso sorridente.
–Ti sei svegliato, Arthur!
 
Arthur non capiva.
Stringeva tra le mani una tazza di tea caldo – Twinings, notò con un velo di soddisfazione –, aveva addosso la sua divisa da lavoro e faceva vagare lo sguardo stordito per la luminosa stanza. Un profumo dolce di impasto messo a cuocere gli accarezzava le narici.
–È una torta?- chiese stupidamente. Idiota. Linguaccia inutile.
–Sì- disse la ragazza (Camilla, gli pareva di aver capito) rivolgendogli un sorriso. –Ah- fece Arthur (trovando quel suo commento apatico ancora più stupido e poco galante).
Bevve un sorso di tea fumante, senza staccare lo sguardo dalla figura formosa della ragazza che si muoveva con esperienza tra gli scaffali alla ricerca di chissà cosa.
–È… è il compleanno di qualcuno?- chiese incerto.
–Sì- disse Camilla, con noncuranza. –Il mio.-.
Arthur raddrizzò la schiena, in un impulso da gentleman. –Oh, ehm. Allora, tanti auguri.- (perché diavolo ho balbettato ora mi spieghi perché ho balbettato stupida stupida stupidissima lingua!)
–Grazie mille- replicò lei pacata, versando della farina in una scodella di vetro. Per qualche istante calò il silenzio, interrotto solo dai placidi rumori degli ingredienti che cadevano uno sopra l’altro e quelli secchi dei recipienti di vetro che si appoggiavano sul piano da lavoro della cucina.
Arthur osservava rapito la naturalezza di Camilla tra quei sacchetti, quelle bottiglie e quelle ciotole, tra quegli ingredienti che lui finiva sempre per bruciare irrimediabilmente.
Fu lei a spezzare il silenzio.
–Ehi, ti piace cucinare?-.
Arthur si lasciò sfuggire un sorriso amaro. –A me sì, ma a quanto pare sono io che non piaccio alla cucina.-. Lei ridacchiò. –Non dire così, dai. Sono sicura che non sei così male. Vieni ad aiutarmi!-. –No, sul serio, non voglio incendiarti la cucina- replicò Arthur scuotendo i già spettinati capelli biondi. –Andiamo, mi occupo io dei fornelli!- lo incitò Camilla. Arthur esitò. –E va bene!- acconsentì, poggiando la tazza sul tavolo davanti a lui.


Incredibile, era riuscito a non combinare disastri! Merito sicuramente del talento di Camilla, che lo guidava e gli mostrava le giuste quantità per gli ingredienti.
Era stato piacevole.
L’unica cosa che Arthur aveva rifiutato categoricamente di preparare erano stati i cupcake, e stranamente Camilla non ne era rimasta affatto stupita.
Alla fine, mentre il dolce profumo dei dolci infornati riempiva ormai l’atmosfera della luminosa cucina, l’inglese e l’italiana si sedettero su due sedie, l’uno di fronte all’altra, separati dal tavolo – dove Camilla appoggiò le braccia. Arthur aveva intenzione di raccontarle tutta la sua storia.
Perché diamine si trovava lì?

La ragazza ascoltò attentamente il suo racconto, annuendo come per incitarlo ad andare avanti.
-…e così, eccomi qui. Non so davvero come… ho semplicemente battuto la testa e…- –Sì, lo so- lo interruppe Camilla senza smettere di annuire.
Arthur la guardò, confuso. –In che senso… in che senso lo sai?- –Non posso spiegarti. Ora devi solo…- –Ma sei una maga, o qualcosa del genere?- chiese l’inglese serio alzando un sopracciglio. –Perché anch’io…- –Oh no, niente del genere!- rise lei, scuotendo i ricci. –Senti, meglio che tu non faccia domande, ok? So che detto così sembra un po’ strano, ma devi fidarti di me.- –Ma… sai almeno come sono finito qui?- insistette Arthur. –No. Assolutamente no. Ed è questo il problema. Probabilmente è stata la magia di Oliver, in qualche modo. C’è questo headcanon secondo cui la magia dei Second Player è molto instabile…- –Headcanon?- –Oh, sì, ehm- balbettò la ragazza –n-niente di importante. Puoi scusarmi un secondo? Devo inviare un messaggio importante, sono subito da te.- –Uhm… d’accordo.-.
Arthur le rivolse un lieve sorriso di riconoscenza, mentre lei si alzava e si dirigeva verso un’altra stanza.
 
 


La mora entrò nella primitivamente disordinata stanza del computer, e si lasciò cadere poco elegantemente sulla sua sedia. Aprì il browser e digitò tre lettere sulla barra di navigazione, per poi premere un link ed effettuare l’accesso a un sito web. Controllò la casella di posta elettronica e le sue labbra si distesero nel vedere che c’era un nuovo messaggio. Aprì impaziente il link.


Da Tay66 a te (6/08/15, ore 14:32)

Oggetto: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:…

Testo del messaggio:

Tsuki, spero che tu legga questo messaggio il prima possibile.



Il sorriso della ragazza si affievolì, e il suo sguardo nocciola si fece serio. Lesse tutto il breve messaggio due o tre volte, prima di decidersi a rispondere.
Si passò una mano sulla fronte, mentre l’altra passava agilmente ad aprire un documento Word.
Come cavolo è possibile?!
 




–Scusa per l’attesa, rieccomi!- disse Camilla, rientrando in cucina. –Oh, non fa niente- la rassicurò Arthur.
Lei si sedette di nuovo davanti a lui e gli prese le mani, facendolo sussultare. –Ora è davvero importante che ti fidi di me, Arthur. D’accordo?.
L’inglese annuì lentamente.
–Bene. Neanch’io so cosa sta succedendo, te lo assicuro. Quello che so è che ora devi dormire. Soltanto dormire. Ok?-.
Arthur deglutì. –Perché?-
–Devi fidarti, Arthur- insistette lei, guardandolo negli occhi.
Lui trasse un profondo respiro.
–Va bene.-.
Lei lo guidò al divano in salotto e lo fece stendere. –Ora dormi, dai. Vedrai che andrà tutto a posto.-
–Camilla?- mugugnò Arthur, già circondato dalle braccia di Morfeo.
–Tu… io… ti rivedrò?-.
Il britannico percepì in modo ovattato il sorriso della giovane donna. –Quello che so, Arthur, è che io rivedrò te.



Quanta tristezza, dalla luce al buio.
 
 
 


Passi e sussurri. –Si è svegliato?- –Vee, ancora no…-. Freddo. Era disteso su un pavimento, e percepì che era proprio il consumato parquet del locale. –Allora meglio che intervenga il fratellone! Gli farò la respirazione bocca a bocca…-
Due secondi e la gola di Francis si trovò compressa da dieci dita inglesi. –Che diavolo pensavi di fare, frog?!- –Sì, è sveglio- commentò Lukas, inespressivo.
Arthur si tirò su di scatto, preoccupato, ma fortunatamente aveva indosso la sua solita, orripilante divisa da cameriere maschile.
–Che… cos’è successo?- balbettò, incredulo.
–Sei inciampato mentre portavi a tavola e hai battuto la testa, mon lapin- rispose Francis dandogli una pacca rassicurante sulla spalla. Arthur si scansò schifato. –Non toccarmi, pervertito! Ho visto come mi guardavi mentre avevo addosso quel… quella cosa.-. Francis sembrava non capire. –Quale cosa?-. Arthur cominciava a perdere la pazienza. –Quell’osceno vestito da maid!- –Perché, avevi un vestito da maid? Devo vederlo!- ridacchiò il francese. –Ma che diamine…- –Arthur- li interruppe Lukas. –Dobbiamo parlare.


–Ricapitoliamo- disse il norvegese squadrando l’amico, per quanto l’angusto e ombroso bagno lo permettesse. –Oliver ti ha appiccicato addosso un vestito da maid, tu hai battuto la testa, ti sei svegliato in una cucina sconosciuta dove una ragazza sconosciuta stava cucinando allegramente…-
–Era il suo compleanno- precisò Arthur.
–Sì, sì. E poi tu hai cucinato senza bruciare niente…-
–Lukas!-
–Smettila di interrompermi. E poi lei ha mandato un messaggio, tu ti sei addormentato e ti sei ritrovato qui, vestito normalmente.-.
–Mi credi, allora?-.
–Certo che ti credo. La magia dei Second Player è potentissima ma incredibilmente instabile, no?-.
Arthur sbiancò. –L’ha detto anche lei! Camilla, intendo!-.
Lukas si accigliò. –Sicuro che non fosse una maga?-
–Assolutamente. Gliel’ho chiesto, e lei ha negato. E poi l’avrei percepito.-
–Quella ragazza sa troppe cose per non essere una di noi- affermò Lukas aggrottando le sopracciglia con fare pensieroso. –E poi come ha fatto a farti tornare indietro? Non ha senso. Non c’è altra spiegazione, ti ha mentito e i tuoi sensi da stregone si stanno ovattando. Ci vorrà un rituale di amplificazione dei poteri, ma di questo parleremo domani con Vladimir.-.
All’improvviso, una voce che definire squillante sarebbe stato un eufemismo trillò: –Lukiee! Ma ci siete caduti dentro?-.
Lukas si irrigidì e rispose, atono: –Anko, non essere ridicolo.-.
Poi si rivolse ad Arthur, sottovoce: –Meglio che usciamo, o Mathias mi si appiccicherà ancora di più e farà l’idiota geloso.
 



Il sole stava ormai tramontando, e i clienti se n’erano andati da un pezzo.
Arthur Kirkland si era tolto quella stupida divisa e stava spazzando il pavimento, e una volta finito sarebbe potuto andare a casa.
La bocca gli si piegò in una smorfia.
Sapeva che non avrebbe dormito. Erano successe troppe cose quel giorno. Gli era sembrato di vivere una specie di incubo, ma per fortuna sembrava essere tutto finito…
Chenille!-
Ecco, appunto. Sembrava.
–Che ci fai tu qui?- chiese acidamente, lanciando un’occhiataccia alla figura familiare che si stagliava controluce sulla soglia del locale.
Francis sorrise.
–Sapevo che il tuo turno finiva a quest’ora e… sì, be’, sono passato a prenderti.-
–Potevo benissimo prendere l’autobus, come al solito.-
–E stare in piedi per tutto il viaggio ed essere sballottati di qua e di là ad ogni curva?-.
Damn. Quella rana non aveva tutti i torti.
–D’accordo- cedette l’inglese, rilassando il viso.
Ci fu un attimo di silenzio.
–E be’… grazie.-.
Francis ampliò il sorriso. –Tu che mi ringrazi? Non è da te.-
–Senti, è stata una giornata pesante, ok?- tentò di giustificarsi Arthur, mentre riponeva la vecchia scopa in un angoletto del locale.
Si avviò con il francese fuori dal locale, mentre gli ultimi raggi di sole tentavano debolmente di raggiungerli.
Arthur se ne ritrovò uno sul viso, e, invece di sottrarsi infastidito, sorrise.
–Come mai sorridi, mon lapin?- –Niente di importante.-.

L’elegante Citroen di Francis partì sollevando una nuvola di polvere, mentre un immaginario, dolce odore di impasto per dolci pareva carezzare le narici di Arthur Kirkland.
 







 
The End
 
 






Angolo dei pomodori lunatici
 
Ce. L’ho. FATTA!!!
*esplodono coriandoli*
 
Hola a tutti, Lettori!

Lo so, non ci si sente da un casino, ma proprio non ho potuto scrivere. Perdonatemi! T^T  Tra la scuola, i compiti e World Twinkle (chi di voi la sta seguendo? :3 ) proprio non ci ho raccapezzato niente!

 Ma ora sono qui, e spero che questo tanto atteso capitolo vi piaccia!
Specie a Tay, che ha dovuto aspettare così tanto tempo ;-;

Questa è la prima (mini) long che finisco *-* quindi sono doppiamente felice per averla terminata!

Ovviamente Camilla è Tay66 (ti dispiace se ho messo il tuo vero nome? Basta che mi avverti, posso cambiarlo e scrivere semplicemente “Tay” ^^ ) e ora vi spiego un paio di cosette: Camilla ha mandato un messaggio a me! Stavo scrivendo io la storia di Arthur, perciò potevo modificarla! E il fatto che Arthur si sia trovato nel mondo reale, deriva davvero dalla magia di Oliver. (L’headcanon l’ho ideato io :3 ho sempre pensato a una cosa del genere e calza a pennello, qui!)

Annuncio anche che il prossimo capitolo della Padella Addormentata è quasi finito! Aggiornamento garantito nei prossimi giorni (;

D’accordo, ci risentiamo! Grazie a Princess Vanilla e a Tay66 per aver recensito entrambi i precedenti capitoli! Grazie anche ai lettori fantasma che wow, sono tantissimi! X3

Adios, churros y besos!
Tsukiakari


 
   
 
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