Ciao
e Buon S. Valentino! Come avete intenzione di trascorrere questa giornata? Io
stamattina sono andata al cinema con la scuola a vedere “Sette anime” e stasera
uscirò con e mie amiche single, sigh… Come titolo ho scelto quello della canzone
di James Blunt, aggiungendo il plurale, perché mi sembrava il più adatto, dato
che in questo cap Deb ritornerà a casa…
Grazie
mille a:
Anthy:
Grazie mille per i complimenti! Ammetto che sei l’unica che al momento tifa per
Niko e Deb, ma immagino che tu sia contenta della piega che ha preso la storia ultimamente!
^^ Spero che anche questo cap ti sia piaciuto!
Angel
Texas Ranger: Eeeeh, mi dispiace ma alla fine ho ritenuto giusto far vincere
Niko, giusto per togliere a Deb la possibilità di comparire nel videoclip… xD Scherzi
a parte, ti capisco se sei un po’ confusa, ma preparati alle prossime avventure/disavventure
della tua omonima fuori da Music’s Planet! =D
95_angy_95:
E chi è che non sperava per lo zio? =) Purtroppo nessuno può dire chi sceglierà
Deb visto che l‘avventura è giunta al termine! Lo scopriremo solo… leggendo,
no? ^^
vero15star:
Chissà perché avevo già immaginato la tua reazione,tesoro, ihih xD Sai che io
tifo Andrea/Deb come te, ma purtroppo la storia nella mia mente si è formata a
partire dal cap precedente, ovvero una ragazza che si ritrova in quel programma
confusa sentimentalmente il giorno della finale; tutti gli episodi precedenti
sono nati proprio per arrivare da questo punto. Tranquilla, ti dico
semplicemente di non preoccuparti! E ti ringrazio per l‘ennesima volta per tutti
i tuoi complimenti! Bacioni!
Giulls:
Ma figurati, tesoro, l’ho fatto con il cuore! ^^ Grazie mille per i complimenti,chettenera che sei! xD Tranquilla, in questo capitolo Andrea
e Deb si chiariranno definitivamente, anche perché alla fine del cap Deb
partirà per ritornare nella sua città :’-(
Alla fine mancano ancora 13 cap… Ma non ho capito a cosa ti riferisci
quando dici di essere curiosa riguardo lo spoiler… Forse alla questione “padre”?
Un bacione!
giunigiu95:
Purtroppo Deb alla fine ha capito di essere confusa, ma più che altro la
chiamerei indecisione perché sa di
essere attratta sia da Niko che da Andrea… Grazie mille, spero che anche
questo cap ti piaccia!
A
mercoledì,
la
vostra milly92.
Capitolo 42
Goodbye My Lover(s)
Quella
notte non dormii affatto, la puntata terminò all’una meno un quarto e dopo ci
fu una festa per Niko con tanto di giornalisti.
A
soddisfare la loro sete di foto ed informazioni ci pensò Samanta, che
ovviamente non pensava ad altro che al videoclip, ed io partecipai ai
festeggiamenti con dei sorrisi anche se le lacrime erano di più.
Ma
fatto sta che ero anche dispiaciuta per il mio gruppo che era arrivato secondo.
“Ragazzi,
mi dispiace, ma sono sicura che farete successo lo stesso” dissi con sincerità
rivolta a Giuseppe, Dante e Francesco, mentre Andrea se ne stava a parlare con Luke.
“Dispiace
anche a noi, eheh” ironizzò Francesco. “L’importante però è che tu comprerai
tutti i nostri eventuali cd” aggiunse
facendo l’occhiolino.
“Ma
certo, vi farò pubblicità occulta” confermai, mentre alle nostre spalle si
levava un coro di “Olèèè” seguito dal rumore di un tappo di bottiglia stappato.
Poco lontano, Niko aveva aperto l’ennesima bottiglia di champagne con un
sorriso da orecchio a orecchio.
“Ma,
dimmi, come sei rimasta con Andrea?” mi domandò Giuseppe mentre mi accompagnava
a prendere un bicchiere di champagne.
“Non
lo so nemmeno io…” confessai dispiaciuta, cercando di scacciare dalla mente
l’immagine mia e di Niko che ci baciavamo.
“Hai
tutto il mio appoggio, ma perché non vedete di chiarirvi per bene?” mi appoggiò
Giuseppe porgendomi un bicchiere già riempito.
“Vedremo,
non lo so” dissi evasiva, incrociando lo sguardo di Niko e cercando di non
arrossire. Non ci capivo più nulla, mi sentivo divisa in due.
“Ok…”
rispose allontanandosi verso Kevin che lo stava chiamando.
Ne
approfittai per avvicinarmi al vincitore, rivivendo un flashback di poche ore
prima.
“Congratulazioni, evvai! Sono
felicissima per te, Niko!” avevo urlato sentendo la gioia uscirmi dal profondo
del cuore.
“Non sai quanto lo sono io, grazie a te,
grazie, life coach…” mi aveva risposto quasi ridendo per la gioia, mentre la
folla si accalcava intorno. “La prima cosa che farò è spedirti il primo cd,
devi venire ai miei concerti…” aveva dichiarato prima di venire rapito da un
giornalista.
“Hai visto, Niko ce l’ha fatta!”.
Dietro di me la voce quasi sognante di Rossella
mi aveva fatto agghiacciare.
“Si, sono felicissima per lui” avevo
ribattuto gelida ma sforzandomi di sorridere.
“Eh si. Lo sai che Andrea mi ha proposto
di comparire nel videoclip di una canzone che lui e i ragazzi hanno riarrangiato
ultimamente, “Your song”?
Mi aveva guardato ridendo sotto ai
baffi, pavoneggiandosi e sentendosi quasi importante.
“Davvero? Comunque la conosco la
canzone, l’hanno modificata per me il
giorno del mio compleanno, sabato, sai. E’ che mi sono messa con Andrea quando
te ne sei andata, e allora…” avevo spiegato perfidamente mentre diventava bianca
come un cencio. “Avevi proprio ragione, dovresti fare la veggente! Ma comunque
l’ho mollato, tranquilla, quindi puoi pure continuare a passare all’attacco, Ross!” avevo terminato allontanandomi, mentre lei
sembrava stordita e arrabbiata allo stesso tempo.
Mi ero sentita umiliata, e per questo
ero ritornata in uno dei corridoi vuoti dello studio, sentendomi quasi
febbricitante.
“Ehi, sei qui”.
Riconoscere la voce affettuosa di Niko mi
aveva provocato un senso di sollievo, e non opposi resistenza quando mi
condusse in una stanza vuota e buia che poi riconobbi essere la sartoria.
“Scusa, ma per fortuna Samanta sa tenere perfettamente a bada i giornalisti” .
“Va bene…” risposi mentre accendeva la
luce e mi guardava negli occhi. Mi
abbracciò senza dire nulla, prima di staccarsi e fare un piccolo respiro, come
quelli che precedono un discorso importante.
“Volevo dirti che… Che ho proposto
spostare la sede dello studio dove farò il primo cd a Caserta”.
Accolsi la notizia con un enorme
stupore, sgranando gli occhi. “Davvero?”.
“Si” annuì deciso. “Spero verrà
accettata. Forse non mi crederai ma… Ma io provo qualcosa di davvero speciale
per te, e se per te va bene vedermi ogni tanto…”.
“Certo che mi va bene” avevo risposto precipitosamente, sentendo il
cuore battere più forte per l’emozione.
“Allora credo di poterti raggiungere tra
qualche settimana, sai che ora ci sono i paparazzi, le interviste,
l’organizzazione del lavoro…”.
“Va benissimo” avevo risposto,
abbracciandolo di nuovo e versando qualche lacrima, dovuto al fatto che ero
felice solo per metà. E Andrea?!
“Allora,
come vanno le prime ore da vera star?” gli domandai, facendolo sobbalzare dato
che se ne stava fermo, approfittando dell’attimo di pace che la gente gli stava
concedendo, presa dalla distribuzione gratuita del cd con l’inedito.
“Non
ci sto capendo nulla” ammise, senza smettere di sorridere. Poi però il suo
sorriso si appassì. “Devo darti una brutta notizia…”.
“Sarebbe?”
chiesi un po’ intimorita da quel tono.
“Ne
ho parlato con il produttore tre secondi fa, ma mi ha detto che dovrò produrre
il cd a Milano, il vero studio è li”.
“Oh”
accusai la notizia con un tonfo al cuore. Ecco, il mio sogno si era
smaterializzato, puff!, svanito, cancellato dalla brusca realtà. “Ve bene,
figurati, tanto saresti stato impegnato comunque…” iniziai a blaterare presa
dalla collera.
“Deb,
sai che non dipende da me” mi ricordò.
“Lo
so” dissi concisa, “Solo che mi ero illusa. Quest’esperienza è stata così
sconvolgente che credevo che alla fine mi avesse portato qualcosa di buono, di
concreto, ma non ho ancora imparato a tenere i piedi per terra…” spiegai con
gli occhi lucidi.
“Ehi,
Niko, vieni, c’è un giornalista che vuole intervistarti!” urlò Ivan
avvicinandosi e prendendolo per un braccio, trascinandoselo chissà dove.
Restai
come una cretina vicino al tavolo delle bibite, e guardandomi intorno notai che
ero l’unica a starmene da sola.
E
così era finita. Tra poche ore sarei tornata a casa, ritornando a vivere come
una ragazza normale, avrei affrontato i test, e a ricordarmi quest’esperienza
sarebbero rimasti solo i miei ricordi e le foto che avevo scattato. Cercai di
fare il punto della situazione di ciò che avevo realizzato o meno quando la
voce di Daniele mi ricondusse alla realtà.
“E
così nessuno dei due ha vinto” se ne uscì passandosi una mano tra i capelli.
“E’
meglio così, credimi” sospirai decisa, accasciandomi su una sedia.
“Comunque
l’invito per domani è ancora valido” cambiò argomento, sedendosi anch’egli.
Non
sapevo cosa dire, e ringraziai il cielo quando Silva ci interruppe, con il suo
gioioso: “Debora!”.
“Silvia,
stasera non ci siamo proprio viste!” esclamai abbracciandola.
“Lo
so, è stata una serata intensa! Non sai quanto mi dispiace che hai cambiato
gruppo, se fossi rimasta con Niko saresti uscita nel videoclip!”.
“Fa
niente…” tagliai corto e abbozzando un sorriso.
“Fa
eccome, volevo un pretesto per invitarti nella mia nuova trasmissione a
settembre!” spiegò rattristita.
“Puoi
trovarne un altro se ti va” concessi, per niente interessata a partecipare ad
un programma tv.
Dopo stasera ho chiuso con la tv, basta…
Eppure
la cosa più tragica fu salutare tutti la mattina dopo, dopo essermi appisolata
per nemmeno un’ora.
Mi
risvegliai alle sette meno dieci nella stanza singola dell’hotel in cui avevamo
alloggiato, credendo di aver sognato tutto, in primis il bacio con Niko. Ma
quando vidi l’abito bianco e oro appeso all’armadio che avevo indossato la sera
prima realizzai che era tutto vero, e non sapevo se esserne felice o meno, in
particolare per il fatto che se ne sarebbe andato a Milano. Pensai ad Andrea,
al fatto ce non avevamo più parlato, e mi dissi di dover rimediare. Quello che
c’era stato tra di noi era troppo importante per essere gettato va così e poi
io ci tenevo ancora, anche se ammettevo di avere uno stranissimo modo di
dimostrarlo.
Indossai
rapidamente dei pantaloni di cotone neri, un top fuxia e delle converse nere,
mi truccai un po’ controvoglia ed uscì dalla stanza per andare nella hall con
tanto di trolley gigantesco in mano.
Quasi
tutti gli altri erano giù, chi faceva colazione, chi controllava di non aver
dimenticato le ultime cose.
C’erano
anche i tre giudici e Ivan, i quali ci dissero che l’autista sarebbe arrivato
di lì a mezz’ora.
“Sei
scesa finalmente!” mi accolse lo zio facendomi segno di sedermi su uno dei
divani vicino a lui, nonostante ci fossero solo lui, Dario e Lara.
Feci
un piccolo cenno, cercando di non scoppiare in lacrime per l’ennesimo addio.
“Ti
sei persa il momento cruciale, ossia la posticipazione delle mie nozze” disse
mesto ma allo stesso tempo un po’ sorridente.
“Cosa?”
domandai, risvegliandomi del tutto.
“Si,
verranno posticipate all’anno prossimo,
mi hanno offerto un contratto discografico per quest’anno, ma Beatrice è
contenta lo stesso” aggiunse. “I suoi un
po’ meno, ma fa niente…”.
“Ma
è fantastico, non vedo l’ora di comprare il tuo cd!” esclamai, ancora un po’
scossa. “E’ come se avessi vinto!”.
“Beh,
diciamo di si. Vedrò di fare qualche concerto a Caserta, se i Casertani sono
tutti come te…” fece ridendo, mentre lo guardavo con un cipiglio.
“Ehi,
Deb!”.
Giuseppe
e gli altri Gold Boyz mi raggiunsero, posando i loro trolley. Sorrisi a tutti,
arrossendo dato che Andrea mi guardava in modo un po’ strano. “Ragazzi!
Finalmente! E’ così triste dovervi dirvi addio!” dissi sincera, abbracciandoli
finchè non venne il turno di Andrea. “Forse questa volta dovrei parlarti io…”
annunciai decisa a bassa voce.
Lui
annuì e mi seguii in un angolo appartato della hall.
“Per te è stato importante conoscermi e stare
insieme?” iniziai, senza sapere da dove iniziare.
“Ma
certo! E se penso che tu mi hai usato per far ingelosire quello dopo ciò che ti
ha fatto…! So che lo hai baciato, cosa credi!” rispose, tra l’offeso e l’incredulo.
“Andrea,
no, calma” lo fermai, sentendo un peso sul
cuore. “Io sono ancora presa da
te! Sono solo confusa, e mi dispiace essermi comportata così alla fine,
giuro, ma… Io ti voglio davvero bene, credimi, e mi mancherai un casino…” dissi
con le lacrime agli occhi.
Lui
si fermò ad analizzarmi e squadrarmi per qualche istante prima di prendermi per
le spalle. “Lo dicevo che non riesco ad essere imbronciato con te per tanto! Io
ti voglio davvero bene, per qualche giorno ho creduto di amarti…” confessò
arrossendo, lasciandomi totalmente stupita. Mi abbracciò, e non potetti far
altro che stringerlo mia volta.
Cavoli, gli voglio davvero bene…. Come
farò senza di lui?
“Spero
che Rossella sarà brava nel videoclip anche se un po’ me la sono presa”
affermai quando ci separammo.
“Diciamo
che è stato un colpo di gelosia, è stata lei a dirmi che avevi baciato Niko,
non volevo nemmeno crederci…” si scusò. “Ma, tranquilla posso capire la tua
situazione di confusione, e poi io te ne ho fatte passare tante con Rossella,
sappi solo che sei importante per me. Allora, abbiamo chiarito?”.
“Direi
di si. Grazie per tutti quei bei momenti” dissi con la voce che si spezzava.
Ci
sorridemmo e raggiungemmo gli altri, che stavano parlando circa il loro
viaggio.
“Ciao,
vincitore” dissi a Niko, che esibiva delle grandi occhiaie bluastre e violacee
sotto gli occhi mentre scendeva le scale che conducevano alla hall.
“Debora,
eccoti!” esclamò, facendomi segno di salire. Ubbidii e mi condusse dietro un
grande vaso.
“Io,
beh… Volevo darti questo prima di salutarti, è il frutto di queste settimane
trascorse insieme. Ne hanno dato uno ad ognuno di noi appena iniziato il
programma” dichiarò, porgendomi un quaderno blu con su disegnata una nota musicale.
Lo
guardai interrogativa, prima di constatare che era un diario.
“Oh,
non ho parole…” balbettai.
“Leggilo,
mi farebbe piacere. Voglio solo farti sapere come mi sono sentito…” si
giustificò mentre gli gettavo le braccia al collo, infischiandomene della
cameriera che stava passando in quel momento.
“Perché
dovevi dirmi tutto questo ora? Perché non me lo hai detto prima?” urlai quasi,
scoppiando in un pianto isterico.
“Perché
sono un cretino, lo sai” disse semplicemente. “Ti prego, non piangere piccolina…”.
“Come
faccio…” singhiozzai, mentre lui mi zittiva con un bacio. Mio malgrado risposi,
essendo conscia del fatto che sarebbe stato l’ultimo. “Come farò? Ci ho messo
una vita per capirci qualcosa di te, piacerti, ed ora…” continuai a
singhiozzare quando ci separammo.
“E’
la vita, ma io farò il possibile per raggiungerti, ci tengo a te…”.
Dieci
minuti dopo però fummo costretti a scendere giù, dove dovetti salutare anche
gli altri con il doppio delle lacrime.
“Zio,
fatti sentire…” sussurrai stringendolo più forte che mai, sopraffatta dai
singhiozzi.
“Ma
certo, piccolina, certo, tranquilla, ti chiamo appena arrivo a casa, su…” tentò
di tranquillizzarmi.
“Davvero,
Max, sappi che ti voglio un bene dell’anima, per me sei un secondo fratello, mi
mancheranno le nostre chiacchierate…” confessai, inforcando gli occhiali da
sole per mascherare i miei occhi rossi e gonfi.
“Sai
che vale lo stesso per me” dichiarò deciso, cn gli occhi lucidi. “La tua
presenza è stata confortante e… Volevo chiederti se ti andrebbe di fare da
damigella d’onore alle mie nozze, anche se dovessero svolgersi tra anni ed
anni” mi propose a bassa voce.
Restai
sorpresa, spalancando la bocca. “Ma certo, è un onore!” esclamai
riabbracciandolo.
Mi
sorrise, prima che venissi rapita da Lara e Dario.
“Mi
raccomando, Dà, non ballare “Umbrella” con nessun’ altra che sono gelosa”
scherzai mentre ci salutavamo.
Anche
Silvia, Maria e Luke mi vennero a salutare.
“Debora,
quando verrò in Campania ti verrò a trovare, anzi, verrai qualche giorno con me,
ok?” mi propose Silva stringendomi a sé.
“Ma
certo. E tra parentesi, ancora grazie per tutto…”.
“Ma
figurati! Mi dispiace solo aver iniziato con il piede sbagliato” si scusò
malinconica, prima di sorridere e dire: “Se ti serve una mano nel mondo della
tv chiamami, ti raccomanderò”.
Feci
un sorriso un po’ finto mentre annuivo e salutavo Maria e Luke.
“Ciao,capitano”
gli dissi abbracciandolo. “Grazie Maria, è solo merito tuo se ho vissuto tutto
questo…” dissi con sincerità.
“Dai,
zitta che mi fai commuovere!” mi ammonì la donna.
Ma
il peggio fu salutare i Gold Boyz.
Mi
riempirono la testa di: “Verrai ai nostri concerti?” e “Ci mancherai”.
Io
e Andrea ci dicemmo tutto con uno sguardo prima di abbracciarci. “Grazie per
tutti quei bei momenti” dissi semplicemente, mentre ero ancora tra le sue
braccia. “Ti voglio bene, scusami ancora per ieri sera”.
“Tranquilla…
Non sai quanto te ne voglio io!” disse, indossando anch’egli gli occhiali da
sole. “Ma devo darti un’ultima cosa, vieni”. Lo seguii rapidamente vicino alle
sue valigie e lo vidi estrarre un quaderno verde identico a quello di Niko da
una sacca. “Dagli un’occhiata se ti va” disse con una scrollata di spalle.
“Certo,
ma penso di sapere già qualcosa d quello che c’è scritto” dissi, prima di
alzarmi sulle punte e baciarlo rapidamente. Mi strinse per l’ultima volta a sé
prima di fare cenno di andare visto che mi stavano chiamando.
Ci
sorridemmo prima che Ivan mi
raggiungesse, con indosso una tuta grigia e gli occhi cisposi, come quelli di
chi si è appena svegliato.
“Deb,
mi mancherai tanto! Ricordi tutte le nostre chiacchierate?” mi apostrofò
allargando le braccia per invitarmi ad abbracciarlo.
“E
chi se le dimentica! E tra parentesi, hai sempre avuto ragione” rivelai
abbracciandolo.
“Lo
so, spero solo di rimanere in contatto con te”.
Quando
l’autista ci disse che era tardi, uscii dalla hall con un groppo allo stomaco
gigantesco, sentendo che tutte le lacrime del mondo non sarebbero bastate per
esprimere la mia tristezza mentre salivo in auto con Daniele.
“Deb,
ci vediamo presto!”.
Mi
voltai, vedendo Niko e Andrea sul marciapiede che si sbracciavano per farsi
vedere mentre l’auto partiva.
Mi
affacciai dal finestrino, togliendomi gli occhiali da sole. “Ci conto!” urlai
in risposta, mentre la macchina svoltava l’angolo. Non vederli più fu il primo
vero segnale che mi fece comprendere di essermi allontanata per davvero da quel
sogno.
E’
finita, mi dissi accasciandomi sul sediolino, letteralmente finita. Addio
stress, dieta, litigi, prove… Addio Niko… Addio Andrea…
Non
mi accorsi nemmeno di Daniele che diceva: “Dai, ce la faremo al di fuori del
loft” e mi stringeva la mano destra tra le sue.
Aprii
la borsa per prendere i fazzoletti quando vidi i quaderni di Niko e Andrea.
Senza meditarci li aprii e lessi il frammento di qualche pagina, scritte con
due grafie diverse: quella di Niko larga e disordinata, quella di Andrea stretta,
ondulata e precisa.
13/05/08,
giardino del loft.
Caro diario, oggi ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Ho baciato
Debora per quella stupida cosa del provino del film. Mi sono sentito un
bastardo, ma non ho potuto evitare di sentire il cuore scoppiarmi di gioia
quando ha risposto al bacio. Cavoli, non mi sentivo così preso dal secoli, ma
ora devo spiegarle tutto, non posso ingannarla, deve sapere… Ma se deciderà di
non parlarmi più? Ne vale la pena? Devo dirle che in realtà io volevo baciarla
per davvero? Oddio, non ci capisco più nulla, è lei che mi manda in tilt… E’
amore?!
Niko
29/o5/08,
cucina.
Caro diario, stasera ho vissuto la
serata più bella di quest’avventura. Finalmente, dopo tue le sciocchezze
commesse, mi sono deciso a farmi avanti con Debora, invitandola alla festa che
i ragazzi hanno organizzato. Ballare con lei,stringerla a me, sentire il suo
profumo mentre la baciavo mi ha decisamente mandato in tilt. Non mi era mai
successa una cosa del genere, e se penso che tra una settimana dovrò dirle
addio mi viene una rabbia mista ad una pazzesca voglia di piangere. Rabbia
perché, che cavolo, mi ero imposto di pensare solo alla musica venendo qui, e
voglia di piangere perché non so come
farò a svegliarmi la mattina sapendo che non sta dormendo a due stanze di
distanza dalla mia. Cavoli, sono cotto di brutto. Come farò?
Andrea
Continuai
a piangere in silenzio mentre chiudevo i quaderno all’improvviso, non potendone
più e quando un’ora dopo vidi la mia casa fu come svegliarmi per davvero dal
sogno che per due mesi avevo avuto l’opportunità di vivere.
Qualche Anticipazione:
“Non è stato facile ma mi sono impegnata, anche
perché lì qualcuno aveva studiato spagnolo…” dissi come se niente fosse.
Grazie Andrea, ti devo un nove.
_________
Ma
a qualche passo dalla stanza mi bloccai, udendo la voce preoccupata di mia
madre.
_________
“Andrea
è uno stronzo” decretò subito Daniele quando glielo feci leggere. “Ma si è
rincretinito?”.
_________
“Ma
brava, brava, tu si che ci sai fare” disse Paris con la sua r moscia più
accentuata che mai. “Hai superato la prova!”.
_________
“Come
hai osato baciare il mio ragazzo?” urlò ancora lei, come se non mi avesse
ascoltato.