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Autore: milly92    14/02/2009    5 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Goodbye My Lover(s)

Ciao e Buon S. Valentino! Come avete intenzione di trascorrere questa giornata? Io stamattina sono andata al cinema con la scuola a vedere “Sette anime” e stasera uscirò con e mie amiche single, sigh… Come titolo ho scelto quello della canzone di James Blunt, aggiungendo il plurale, perché mi sembrava il più adatto, dato che in questo cap Deb ritornerà a casa…

Grazie mille a:

Anthy: Grazie mille per i complimenti! Ammetto che sei l’unica che al momento tifa per Niko e Deb, ma immagino che tu sia contenta della piega che ha preso la storia ultimamente! ^^ Spero che anche questo cap ti sia piaciuto!

Angel Texas Ranger: Eeeeh, mi dispiace ma alla fine ho ritenuto giusto far vincere Niko, giusto per togliere a Deb la possibilità di comparire nel videoclip… xD Scherzi a parte, ti capisco se sei un po’ confusa, ma preparati alle prossime avventure/disavventure della tua omonima fuori da Music’s Planet! =D

95_angy_95: E chi è che non sperava per lo zio? =) Purtroppo nessuno può dire chi sceglierà Deb visto che l‘avventura è giunta al termine! Lo scopriremo solo… leggendo, no? ^^

vero15star: Chissà perché avevo già immaginato la tua reazione,tesoro, ihih xD Sai che io tifo Andrea/Deb come te, ma purtroppo la storia nella mia mente si è formata a partire dal cap precedente, ovvero una ragazza che si ritrova in quel programma confusa sentimentalmente il giorno della finale; tutti gli episodi precedenti sono nati proprio per arrivare da questo punto. Tranquilla, ti dico semplicemente di non preoccuparti! E ti ringrazio per l‘ennesima volta per tutti i tuoi complimenti! Bacioni!

Giulls: Ma figurati, tesoro, l’ho fatto con il cuore! ^^ Grazie mille per i complimenti,chettenera che  sei! xD Tranquilla, in questo capitolo Andrea e Deb si chiariranno definitivamente, anche perché alla fine del cap Deb partirà per ritornare nella sua città :’-(  Alla fine mancano ancora 13 cap… Ma non ho capito a cosa ti riferisci quando dici di essere curiosa riguardo lo spoiler… Forse alla questione “padre”? Un bacione!

giunigiu95: Purtroppo Deb alla fine ha capito di essere confusa, ma più che altro la chiamerei indecisione perché sa di  essere attratta sia da Niko che da Andrea… Grazie mille, spero che anche questo cap ti piaccia!

A mercoledì,

la vostra milly92.

Capitolo 42

Goodbye My Lover(s)

Quella notte non dormii affatto, la puntata terminò all’una meno un quarto e dopo ci fu una festa per Niko con tanto di giornalisti.

A soddisfare la loro sete di foto ed informazioni ci pensò Samanta, che ovviamente non pensava ad altro che al videoclip, ed io partecipai ai festeggiamenti con dei sorrisi anche se le lacrime erano di più.

Ma fatto sta che ero anche dispiaciuta per il mio gruppo che era arrivato secondo.

“Ragazzi, mi dispiace, ma sono sicura che farete successo lo stesso” dissi con sincerità rivolta a Giuseppe, Dante e Francesco, mentre Andrea se ne stava a parlare con Luke.

“Dispiace anche a noi, eheh” ironizzò Francesco. “L’importante però è che tu comprerai tutti i nostri eventuali cd”  aggiunse facendo l’occhiolino.

“Ma certo, vi farò pubblicità occulta” confermai, mentre alle nostre spalle si levava un coro di “Olèèè” seguito dal rumore di un tappo di bottiglia stappato. Poco lontano, Niko aveva aperto l’ennesima bottiglia di champagne con un sorriso da orecchio a orecchio.

“Ma, dimmi, come sei rimasta con Andrea?” mi domandò Giuseppe mentre mi accompagnava a prendere un bicchiere di champagne.

“Non lo so nemmeno io…” confessai dispiaciuta, cercando di scacciare dalla mente l’immagine mia e di Niko che ci baciavamo.

“Hai tutto il mio appoggio, ma perché non vedete di chiarirvi per bene?” mi appoggiò Giuseppe porgendomi un bicchiere già riempito.

“Vedremo, non lo so” dissi evasiva, incrociando lo sguardo di Niko e cercando di non arrossire. Non ci capivo più nulla, mi sentivo divisa in due.

“Ok…” rispose allontanandosi verso Kevin che lo stava chiamando.

Ne approfittai per avvicinarmi al vincitore, rivivendo un flashback di poche ore prima.

“Congratulazioni, evvai! Sono felicissima per te, Niko!” avevo urlato sentendo la gioia uscirmi dal profondo del cuore.

“Non sai quanto lo sono io, grazie a te, grazie, life coach…” mi aveva risposto quasi ridendo per la gioia, mentre la folla si accalcava intorno. “La prima cosa che farò è spedirti il primo cd, devi venire ai miei concerti…” aveva dichiarato prima di venire rapito da un giornalista.

“Hai visto, Niko ce l’ha fatta!”.

Dietro di me la voce quasi sognante di Rossella mi aveva fatto agghiacciare.

“Si, sono felicissima per lui” avevo ribattuto gelida ma sforzandomi di sorridere.

“Eh si. Lo sai che Andrea mi ha proposto di comparire nel videoclip di una canzone che lui e i ragazzi hanno riarrangiato ultimamente, “Your song”?

Mi aveva guardato ridendo sotto ai baffi, pavoneggiandosi e sentendosi quasi importante.

“Davvero? Comunque la conosco la canzone, l’hanno modificata  per me il giorno del mio compleanno, sabato, sai. E’ che mi sono messa con Andrea quando te ne sei andata, e allora…” avevo spiegato perfidamente mentre diventava bianca come un cencio. “Avevi proprio ragione, dovresti fare la veggente! Ma comunque l’ho mollato, tranquilla, quindi puoi pure continuare a passare all’attacco, Ross!”  avevo terminato allontanandomi, mentre lei sembrava stordita e arrabbiata allo stesso tempo.

Mi ero sentita umiliata, e per questo ero ritornata in uno dei corridoi vuoti dello studio, sentendomi quasi febbricitante.

“Ehi, sei qui”.

Riconoscere la voce affettuosa di Niko mi aveva provocato un senso di sollievo, e non opposi resistenza quando mi condusse in una stanza vuota e buia che poi riconobbi essere la sartoria. “Scusa, ma per fortuna Samanta sa tenere perfettamente a bada i giornalisti” .

“Va bene…” risposi mentre accendeva la luce e mi guardava negli occhi.  Mi abbracciò senza dire nulla, prima di staccarsi e fare un piccolo respiro, come quelli che precedono un discorso importante.

“Volevo dirti che… Che ho proposto spostare la sede dello studio dove farò il primo cd a Caserta”.

Accolsi la notizia con un enorme stupore, sgranando gli occhi. “Davvero?”.

“Si” annuì deciso. “Spero verrà accettata. Forse non mi crederai ma… Ma io provo qualcosa di davvero speciale per te, e se per te va bene vedermi ogni tanto…”.

“Certo che mi va bene”  avevo risposto precipitosamente, sentendo il cuore battere più forte per l’emozione.

“Allora credo di poterti raggiungere tra qualche settimana, sai che ora ci sono i paparazzi, le interviste, l’organizzazione del lavoro…”.

“Va benissimo” avevo risposto, abbracciandolo di nuovo e versando qualche lacrima, dovuto al fatto che ero felice solo per metà. E Andrea?!

“Allora, come vanno le prime ore da vera star?” gli domandai, facendolo sobbalzare dato che se ne stava fermo, approfittando dell’attimo di pace che la gente gli stava concedendo, presa dalla distribuzione gratuita del cd con l’inedito.

“Non ci sto capendo nulla” ammise, senza smettere di sorridere. Poi però il suo sorriso si appassì. “Devo darti una brutta notizia…”.

“Sarebbe?” chiesi un po’ intimorita da quel tono.

“Ne ho parlato con il produttore tre secondi fa, ma mi ha detto che dovrò produrre il cd a Milano, il vero studio è li”.

“Oh” accusai la notizia con un tonfo al cuore. Ecco, il mio sogno si era smaterializzato, puff!, svanito, cancellato dalla brusca realtà. “Ve bene, figurati, tanto saresti stato impegnato comunque…” iniziai a blaterare presa dalla collera.

“Deb, sai che non dipende da me” mi ricordò.

“Lo so” dissi concisa, “Solo che mi ero illusa. Quest’esperienza è stata così sconvolgente che credevo che alla fine mi avesse portato qualcosa di buono, di concreto, ma non ho ancora imparato a tenere i piedi per terra…” spiegai con gli occhi lucidi.

“Ehi, Niko, vieni, c’è un giornalista che vuole intervistarti!” urlò Ivan avvicinandosi e prendendolo per un braccio, trascinandoselo chissà dove.

Restai come una cretina vicino al tavolo delle bibite, e guardandomi intorno notai che ero l’unica a starmene da sola.

E così era finita. Tra poche ore sarei tornata a casa, ritornando a vivere come una ragazza normale, avrei affrontato i test, e a ricordarmi quest’esperienza sarebbero rimasti solo i miei ricordi e le foto che avevo scattato. Cercai di fare il punto della situazione di ciò che avevo realizzato o meno quando la voce di Daniele mi ricondusse alla realtà. 

“E così nessuno dei due ha vinto” se ne uscì passandosi una mano tra i capelli.

“E’ meglio così, credimi” sospirai decisa, accasciandomi su una sedia.

“Comunque l’invito per domani è ancora valido” cambiò argomento, sedendosi anch’egli.

Non sapevo cosa dire, e ringraziai il cielo quando Silva ci interruppe, con il suo gioioso: “Debora!”.

“Silvia, stasera non ci siamo proprio viste!” esclamai abbracciandola.

“Lo so, è stata una serata intensa! Non sai quanto mi dispiace che hai cambiato gruppo, se fossi rimasta con Niko saresti uscita nel videoclip!”.

“Fa niente…” tagliai corto e abbozzando un sorriso.

“Fa eccome, volevo un pretesto per invitarti nella mia nuova trasmissione a settembre!” spiegò rattristita.

“Puoi trovarne un altro se ti va” concessi, per niente interessata a partecipare ad un programma tv.

Dopo stasera ho chiuso con la tv, basta…

Eppure la cosa più tragica fu salutare tutti la mattina dopo, dopo essermi appisolata per nemmeno un’ora.

Mi risvegliai alle sette meno dieci nella stanza singola dell’hotel in cui avevamo alloggiato, credendo di aver sognato tutto, in primis il bacio con Niko. Ma quando vidi l’abito bianco e oro appeso all’armadio che avevo indossato la sera prima realizzai che era tutto vero, e non sapevo se esserne felice o meno, in particolare per il fatto che se ne sarebbe andato a Milano. Pensai ad Andrea, al fatto ce non avevamo più parlato, e mi dissi di dover rimediare. Quello che c’era stato tra di noi era troppo importante per essere gettato va così e poi io ci tenevo ancora, anche se ammettevo di avere uno stranissimo modo di dimostrarlo.

Indossai rapidamente dei pantaloni di cotone neri, un top fuxia e delle converse nere, mi truccai un po’ controvoglia ed uscì dalla stanza per andare nella hall con tanto di trolley gigantesco in mano.

Quasi tutti gli altri erano giù, chi faceva colazione, chi controllava di non aver dimenticato le ultime cose. 

C’erano anche i tre giudici e Ivan, i quali ci dissero che l’autista sarebbe arrivato di lì a mezz’ora.

“Sei scesa finalmente!” mi accolse lo zio facendomi segno di sedermi su uno dei divani vicino a lui, nonostante ci fossero solo lui, Dario e Lara.

Feci un piccolo cenno, cercando di non scoppiare in lacrime per l’ennesimo addio.

“Ti sei persa il momento cruciale, ossia la posticipazione delle mie nozze” disse mesto ma allo stesso tempo un po’ sorridente.

“Cosa?” domandai, risvegliandomi del tutto.

“Si, verranno posticipate  all’anno prossimo, mi hanno offerto un contratto discografico per quest’anno, ma Beatrice è contenta  lo stesso” aggiunse. “I suoi un po’ meno, ma fa niente…”.

“Ma è fantastico, non vedo l’ora di comprare il tuo cd!” esclamai, ancora un po’ scossa. “E’ come se avessi vinto!”.

“Beh, diciamo di si. Vedrò di fare qualche concerto a Caserta, se i Casertani sono tutti come te…” fece ridendo, mentre lo guardavo con un cipiglio.

“Ehi, Deb!”.

Giuseppe e gli altri Gold Boyz mi raggiunsero, posando i loro trolley. Sorrisi a tutti, arrossendo dato che Andrea mi guardava in modo un po’ strano. “Ragazzi! Finalmente! E’ così triste dovervi dirvi addio!” dissi sincera, abbracciandoli finchè non venne il turno di Andrea. “Forse questa volta dovrei parlarti io…” annunciai decisa a bassa voce.

Lui annuì e mi seguii in un angolo appartato della hall.

 “Per te è stato importante conoscermi e stare insieme?” iniziai, senza sapere da dove iniziare.  

“Ma certo! E se penso che tu mi hai usato per far ingelosire quello dopo ciò che ti ha fatto…! So che lo hai baciato, cosa  credi!” rispose, tra l’offeso e l’incredulo.

“Andrea, no, calma” lo fermai, sentendo un peso sul  cuore. “Io sono ancora presa da  te! Sono solo confusa, e mi dispiace essermi comportata così alla fine, giuro, ma… Io ti voglio davvero bene, credimi, e mi mancherai un casino…” dissi con le lacrime agli occhi.

Lui si fermò ad analizzarmi e squadrarmi per qualche istante prima di prendermi per le spalle. “Lo dicevo che non riesco ad essere imbronciato con te per tanto! Io ti voglio davvero bene, per qualche giorno ho creduto di amarti…” confessò arrossendo, lasciandomi totalmente stupita. Mi abbracciò, e non potetti far altro che stringerlo  mia volta.

Cavoli, gli voglio davvero bene…. Come farò senza di lui?

“Spero che Rossella sarà brava nel videoclip anche se un po’ me la sono presa” affermai quando ci separammo.

“Diciamo che è stato un colpo di gelosia, è stata lei a dirmi che avevi baciato Niko, non volevo nemmeno crederci…” si scusò. “Ma, tranquilla posso capire la tua situazione di confusione, e poi io te ne ho fatte passare tante con Rossella, sappi solo che sei importante per me. Allora, abbiamo chiarito?”.

“Direi di si. Grazie per tutti quei bei momenti” dissi con la voce che si spezzava.

Ci sorridemmo e raggiungemmo gli altri, che stavano parlando circa il loro viaggio.

“Ciao, vincitore” dissi a Niko, che esibiva delle grandi occhiaie bluastre e violacee sotto gli occhi mentre scendeva le scale che conducevano alla hall.

“Debora, eccoti!” esclamò, facendomi segno di salire. Ubbidii e mi condusse dietro un grande vaso.

“Io, beh… Volevo darti questo prima di salutarti, è il frutto di queste settimane trascorse insieme. Ne hanno dato uno ad ognuno di noi appena iniziato il programma” dichiarò, porgendomi un quaderno blu con su disegnata una nota musicale.

Lo guardai interrogativa, prima di constatare che era un diario.

“Oh, non ho parole…” balbettai.

“Leggilo, mi farebbe piacere. Voglio solo farti sapere come mi sono sentito…” si giustificò mentre gli gettavo le braccia al collo, infischiandomene della cameriera che stava passando in quel momento.

“Perché dovevi dirmi tutto questo ora? Perché non me lo hai detto prima?” urlai quasi, scoppiando in un pianto isterico.

“Perché sono un cretino, lo sai” disse semplicemente. “Ti prego, non piangere piccolina…”.

“Come faccio…” singhiozzai, mentre lui mi zittiva con un bacio. Mio malgrado risposi, essendo conscia del fatto che sarebbe stato l’ultimo. “Come farò? Ci ho messo una vita per capirci qualcosa di te, piacerti, ed ora…” continuai a singhiozzare quando ci separammo.

“E’ la vita, ma io farò il possibile per raggiungerti, ci tengo a te…”.

Dieci minuti dopo però fummo costretti a scendere giù, dove dovetti salutare anche gli altri con il doppio delle lacrime.

“Zio, fatti sentire…” sussurrai stringendolo più forte che mai, sopraffatta dai singhiozzi.

“Ma certo, piccolina, certo, tranquilla, ti chiamo appena arrivo a casa, su…” tentò di tranquillizzarmi.

“Davvero, Max, sappi che ti voglio un bene dell’anima, per me sei un secondo fratello, mi mancheranno le nostre chiacchierate…” confessai, inforcando gli occhiali da sole per mascherare i miei occhi rossi e gonfi.

“Sai che vale lo stesso per me” dichiarò deciso, cn gli occhi lucidi. “La tua presenza è stata confortante e… Volevo chiederti se ti andrebbe di fare da damigella d’onore alle mie nozze, anche se dovessero svolgersi tra anni ed anni” mi propose a bassa voce.

Restai sorpresa, spalancando la bocca. “Ma certo, è un onore!” esclamai riabbracciandolo.

Mi sorrise, prima che venissi rapita da Lara e Dario.

“Mi raccomando, Dà, non ballare “Umbrella” con nessun’ altra che sono gelosa” scherzai mentre ci  salutavamo. 

Anche Silvia, Maria e Luke mi vennero a salutare.

“Debora, quando verrò in Campania ti verrò a trovare, anzi, verrai qualche giorno con me, ok?” mi propose Silva stringendomi a sé.

“Ma certo. E tra parentesi, ancora grazie per tutto…”.

“Ma figurati! Mi dispiace solo aver iniziato con il piede sbagliato” si scusò malinconica, prima di sorridere e dire: “Se ti serve una mano nel mondo della tv chiamami, ti raccomanderò”.

Feci un sorriso un po’ finto mentre annuivo e salutavo Maria e Luke.

“Ciao,capitano” gli dissi abbracciandolo. “Grazie Maria, è solo merito tuo se ho vissuto tutto questo…” dissi con sincerità.

“Dai, zitta che mi fai commuovere!” mi ammonì la donna.

Ma il peggio fu salutare i Gold Boyz.

Mi riempirono la testa di: “Verrai ai nostri concerti?” e “Ci mancherai”.

Io e Andrea ci dicemmo tutto con uno sguardo prima di abbracciarci. “Grazie per tutti quei bei momenti” dissi semplicemente, mentre ero ancora tra le sue braccia. “Ti voglio bene, scusami ancora per ieri sera”.

“Tranquilla… Non sai quanto te ne voglio io!” disse, indossando anch’egli gli occhiali da sole. “Ma devo darti un’ultima cosa, vieni”. Lo seguii rapidamente vicino alle sue valigie e lo vidi estrarre un quaderno verde identico a quello di Niko da una sacca. “Dagli un’occhiata se ti va” disse con una scrollata di spalle.

“Certo, ma penso di sapere già qualcosa d quello che c’è scritto” dissi, prima di alzarmi sulle punte e baciarlo rapidamente. Mi strinse per l’ultima volta a sé prima di fare cenno di andare visto che mi stavano chiamando.

Ci sorridemmo prima che Ivan  mi raggiungesse, con indosso una tuta grigia e gli occhi cisposi, come quelli di chi si è appena svegliato.

“Deb, mi mancherai tanto! Ricordi tutte le nostre chiacchierate?” mi apostrofò allargando le braccia per invitarmi ad abbracciarlo.

“E chi se le dimentica! E tra parentesi, hai sempre avuto ragione” rivelai abbracciandolo.

“Lo so, spero solo di rimanere in contatto con te”.

Quando l’autista ci disse che era tardi, uscii dalla hall con un groppo allo stomaco gigantesco, sentendo che tutte le lacrime del mondo non sarebbero bastate per esprimere la mia tristezza mentre salivo in auto con Daniele.

“Deb, ci vediamo presto!”.

Mi voltai, vedendo Niko e Andrea sul marciapiede che si sbracciavano per farsi vedere mentre l’auto partiva.

Mi affacciai dal finestrino, togliendomi gli occhiali da sole. “Ci conto!” urlai in risposta, mentre la macchina svoltava l’angolo. Non vederli più fu il primo vero segnale che mi fece comprendere di essermi allontanata per davvero da quel sogno.

E’ finita, mi dissi accasciandomi sul sediolino, letteralmente finita. Addio stress, dieta, litigi, prove… Addio Niko… Addio Andrea…

Non mi accorsi nemmeno di Daniele che diceva: “Dai, ce la faremo al di fuori del loft” e mi stringeva la mano destra tra le sue.

Aprii la borsa per prendere i fazzoletti quando vidi i quaderni di Niko e Andrea. Senza meditarci li aprii e lessi il frammento di qualche pagina, scritte con due grafie diverse: quella di Niko larga e disordinata, quella di Andrea stretta, ondulata e precisa.  

13/05/08, giardino del loft.

Caro diario, oggi ho fatto la  cazzata più grande della mia vita. Ho baciato Debora per quella stupida cosa del provino del film. Mi sono sentito un bastardo, ma non ho potuto evitare di sentire il cuore scoppiarmi di gioia quando ha risposto al bacio. Cavoli, non mi sentivo così preso dal secoli, ma ora devo spiegarle tutto, non posso ingannarla, deve sapere… Ma se deciderà di non parlarmi più? Ne vale la pena? Devo dirle che in realtà io volevo baciarla per davvero? Oddio, non ci capisco più nulla, è lei che mi manda in tilt… E’ amore?!

Niko

 

29/o5/08, cucina.

Caro diario, stasera ho vissuto la serata più bella di quest’avventura. Finalmente, dopo tue le sciocchezze commesse, mi sono deciso a farmi avanti con Debora, invitandola alla festa che i ragazzi hanno organizzato. Ballare con lei,stringerla a me, sentire il suo profumo mentre la baciavo mi ha decisamente mandato in tilt. Non mi era mai successa una cosa del genere, e se penso che tra una settimana dovrò dirle addio mi viene una rabbia mista ad una pazzesca voglia di piangere. Rabbia perché, che cavolo, mi ero imposto di pensare solo alla musica venendo qui, e voglia  di piangere perché non so come farò a svegliarmi la mattina sapendo che non sta dormendo a due stanze di distanza dalla mia. Cavoli, sono cotto di brutto. Come farò?

Andrea

Continuai a piangere in silenzio mentre chiudevo i quaderno all’improvviso, non potendone più e quando un’ora dopo vidi la mia casa fu come svegliarmi per davvero dal sogno che per due mesi avevo avuto l’opportunità di vivere.

 

Qualche Anticipazione:

 

“Non  è stato facile ma mi sono impegnata, anche perché lì qualcuno aveva studiato spagnolo…” dissi come se niente fosse.

Grazie Andrea, ti devo un nove.

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Ma a qualche passo dalla stanza mi bloccai, udendo la voce preoccupata di mia madre.

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“Andrea è uno stronzo” decretò subito Daniele quando glielo feci leggere. “Ma si è rincretinito?”.

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“Ma brava, brava, tu si che ci sai fare” disse Paris con la sua r moscia più accentuata che mai. “Hai superato la prova!”.

_________

“Come hai osato baciare il mio ragazzo?” urlò ancora lei, come se non mi avesse ascoltato.

  
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