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Autore: aasil    01/10/2015    7 recensioni
Christine parte per il college e porta con sé una valigia ricolma di sogni e speranze. E' convinta di condividere la sua nuova casa con altre quattro ragazze, ma il destino ha deciso di aggiungere un po' di pepe alla sua vita.
Dal primo capitolo:
"Quello che mi trovai davanti fu ben diverso da ciò che mi aspettavo.
«T-tu non sei.. Una ragazza» Mi sentii dire. Non lo avevo detto a voce alta vero? A giudicare dalla risata del ragazzo appoggiato allo stipite della porta, l'avevo fatto eccome.
«Direi di no, e visto che abbiamo appurato questa grande notizia, vattene via che devo tornare a finire la mia doccia.» Notai in quel momento lo stato in cui si trovava: i capelli castani erano spettinati e ancora bagnati, goccioline d'acqua imperlavano il suo volto dai lineamenti perfetti e un accenno di barba intorno alla bocca lo rendeva tremendamente sexy."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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SOLO AMICI?





«Bene ragazzi, esattamente fra due mesi sarà Natale. In questa occasione verrà organizzato uno spettacolo al Celebrity Theatre. Saranno presenti molti giornalisti, quindi mi auguro che farete del vostro meglio.» Miss. Edwards era seria e parlava con solennità. Quello sarebbe stato il momento perfetto per dimostrare quanto valevo!
«Lo spettacolo sarà suddiviso in due serate. Durante la prima si esibirà la classe di teatro, mentre durante la seconda andrete sul palco voi. Si esatto, non fate quelle facce! Siete qui per questo o sbaglio?» La professoressa era più tesa del solito, la sua espressione non ammetteva indecisioni e ripensamenti. Sentii la mano di Alex, che era seduto al mio fianco, posarsi sul mio ginocchio. Lo strinse dolcemente e mi sorrise. Era passato qualche giorno dalla nostra decisione di essere amici e per il momento le cose andavano abbastanza bene. Lui sembrava felice, io invece soffrivo come un viandante che vede il miraggio di un'oasi nel bel mezzo del deserto. Stargli vicino mi provocava una sorta di assuefazione e ne volevo sempre di più, non riuscivo ad accontentarmi delle attenzioni amichevoli che mi dedicava.
«Come avrete potuto notare la nostra classe si è ridotta da ottanta studenti a sessanta. Coloro che avevano preso sottogamba questa scuola hanno fatto bene ad andarsene. Chi fra di voi non si sente in grado di affrontare questo percorso può uscire anche in questo momento.» Nessuno fiatò. Si potevano sentire i respiri agitati degli studenti che si guardavano intorno per vedere se qualcuno abbandonava il corso.
«In questi due mesi vi ho osservati attentamente e so quali sono le vostre potenzialità e i vostri difetti. Ho lasciato che ogni settimana foste voi a scegliere il brano da eseguire in modo da analizzare il vostro spirito creativo, e devo dire che su alcuni di voi ho le idee molto chiare mentre su altri devo ancora prendermi del tempo per pensare.» Fece una breve pausa di silenzio, la tensione si poteva tagliare a fette.

«Ad ogni modo ora consegnerò ad ogni coppia un fascicolo con tre brani che dovrete preparare entro venerdì 7 novembre, il giorno delle audizioni per il concerto.» Mi girai di scatto verso Alex in preda all'ansia, con la speranza di trovare in lui uno sguardo rassicurante. Al contrario, era nervoso e si rigirava fra le mani l'anello attaccato alla catenina d'oro bianco.
«Miss Edwards ma il 7 novembre è fra una settimana! Come possiamo preparare tre brani in così poco tempo!?» Un ragazzo con le mani tra i capelli biondo cenere tentò di far cambiare idea alla professoressa.
«Brown, Credi di poter lavorare meno di così se entrerai in una compagnia? Sono stata anche troppo generosa a concedervi una settimana. D'ora in poi dovrete impegnarvi molto di più.»
«Sembra quasi uno scherzetto di Halloween questo, non trovi?» Sussurrò crucciata Meredith alla mia destra.
Già, era proprio il 31 ottobre, una delle mie feste preferite, quando ero piccina adoravo travestirmi e bussare alle porte dei vicini per fare “dolcetto scherzetto”. Quell'anno non avevo intenzione di festeggiare però. Alcune ragazze del corso di musica mi avevano invitato ad una festa, ma dopo l'ultima volta non mi pareva il caso di ripetere quell'esperienza.
«Solo cinque delle coppie che sono state formate all'inizio del semestre saranno selezionate per esibirsi da soliste. Tutti gli altri faranno parte del coro e dell'orchestra. Non sarò l'unica giudice, saranno presenti altri quattro professori e cantanti professionisti, quindi cercate di fare una bella figura.» Miss Edwards iniziò ad attraversare le file di sedie e a lasciare ad ognuno di noi un plico di fogli. Dovevamo riuscirci! Io ed Alex dovevamo essere una di quelle cinque coppie.
Aprii il fascicolo, sulla prima pagina c'erano scritti a caratteri cubitali i nostri nomi e sotto il numero che la sorte ci aveva affidato, il 23.
«Oltre ad interpretare la canzone ne dovrete sapere il significato, la storia, gli autori e compositori, perchè vi verranno fatte anche delle domande.»
«Miss Edwards ma perchè non ci ha avvisati un po' prima? Così è impossibile..» Si lamentò Matt dal lato opposto della stanza. Lui e Meredith non si erano ancora chiariti, anche se ogni tanto il rosso lanciava qualche occhiata nella nostra direzione.
«Vi ho già detto che la prova consiste proprio in questo. Quindi basta lamentele e utilizzate ogni momento che avete per prepararvi. La lezione è finita, ora potete andare.» Rimanemmo tutti seduti, curiosi di scoprire che brani ci erano stati assegnati. Sfogliai il fascicolo, il primo era “Smell Like Teen Spirit” dei Nirvana. Impossibile, li adoravo e ritenevo troppo difficile per me riuscire ad interpretare quel tipo di musica, la mia voce era completamente diversa da quella di Kurt Cobain. Nessuno poteva emulare Cobain e fare una bella figura. Lui era una specie di divinità, avvolto da quell'alone di mistero che lo aveva portato ad una morte prematura a ventisette anni. Beh, diciamo che grazie a mio cugino che fin da quando ero piccola mi parlava di Cobain, almeno sulla parte teorica ero preparata e non avrei avuto problemi a rispondere a domande su di lui.
«Cazzo!» Sentii imprecare Alex al mio fianco.
«Cosa c'è che non va?» Girò verso di me la seconda pagina del fascicolo e potei vedere cos'era che lo aveva fatto infuriare a quel modo.
Duetto: “One” un brano di Mary J. Blige con gli U2.
«Qui deve esserci un errore, io suono, non canto!»
Ma perchè diamine Miss Edwards stava cercando di metterci così in difficoltà!? Prima i Nirvana che sono impossibili da interpretare soprattutto da una ragazza, poi un duetto la cui parte maschile è Bono il cantante degli U2! Per non parlare della parte femminile che richiedeva un'estensione vocale eccezionale.
Alex si alzò di scatto e inseguì la professoressa che era già in corridoio. Prima di alzarmi a mia volta girai l'ultima pagina per scoprire il terzo brano ed ebbi una pugnalata allo stomaco. Lì, nero su bianco, potevo leggere quelle parole che spesso avevo tentato di cantare senza successo. Quella canzone era ancora peggio delle altre due, l'avevo sempre adorata, era una sfida per me, una sfida che avevo perso più volte.
La mia voce però era allenata, sapevo di poter raggiungere quelle note altissime, ma imprimere in loro quell'emozione forte tenendo allo stesso tempo salda la voce era uno sforzo immane. Chiusi gli occhi e mi parve quasi di udire la voce sublime di Céline Dion sulle note di “My Heart Will Go On”, dolce e lenta per poi esplodere nel finale, così carico di sentimento ed energia.
Quella era la mia canzone, stavolta sarebbe stato diverso. Mi sentivo più sicura di me, ero cambiata. Non ero più una ragazzina ormai, vivevo lontana dai miei e stavo portando avanti il mio sogno di diventare un'artista. Se Miss Edwards mi aveva assegnato quei brani significava che sapeva che potevo farcela, dovevo farcela.
La professoressa che all'inizio mi era sembrata fin troppo accondiscendente e buona non finiva mai di stupirmi. Si era presa due mesi per studiarci e poi aveva deciso di sconvolgerci in quel modo, e io le avrei dimostrato di poter essere fra le cinque coppie a esibirsi.
Mi diressi in corridoio dove trovai un Alex un po' troppo agitato e una Miss Edwards dallo sguardo severo.
«Quale parte della frase “io non canto” non capisce!?» Urlò con troppa foga Alex.
«Non c'è problema Stevens, se non vuoi quel brano tu e Williams potete direttamente far parte dell'orchestra e del coro senza nemmeno partecipare alle audizioni.»
«Ma nemmeno per sogno! Noi saremo tra le cinque coppie che si esibiranno! Ma non con quel brano!» Era rosso in viso, gli occhi verdi erano spalancati e quasi fuori dalle orbite.
«Williams, fallo ragionare, e quando ci sarai riuscita insegnagli anche a cantare.» Miss Edwards si rivolse a me e poi girò i tacchi per andare in aula insegnanti.
«Alex dai, possiamo provarci..» Appoggiai la mano sul suo braccio, aveva i muscoli tesi e potevo scorgere una vena sul collo che pulsava più del normale.
«Voglio stare da solo!» Scrollò via la mia mano e se ne andò infuriato.

 

 

 

***


 


Passai il pomeriggio ad ascoltare la canzone di Céline Dion e a canticchiarla. Alex mi sconvolgeva, non poteva essere dolce e poi cambiare umore in così poco tempo. Volevo stargli vicino, ma lui doveva permettermelo.
Mi misi a pancia all'aria sul letto e vidi Meredith che sistemava dei libri su una mensola.
«Che ci fai qui? Non esci stasera? E' Halloween!» Staccai l' I-pod per sentire la sua risposta.
«No Chris, non ho voglia di uscire.. Matt mi ha detto di andare a casa sua per chiarire le cose ma non ne ho la minima intenzione.»
«Invece dovresti andarci, hai risentito Sam?»
«Si, abbiamo parlato, riso e scherzato. Non si ricorda niente del nostro bacio.. Chris come faccio ad andare da Matt se penso solo a Sam!?»
«Devi andare da Matt per mettere in chiaro le cose, non per andarci a letto Mer! Ti ricordo che sei in coppia con lui e che tra una settimana dovrete affrontare le audizioni anche voi!»
«Non me lo ricordare Chris!» Tirò i capelli ricci dalla disperazione e si alzò dal letto.
«Vatti a cambiare e poi chiarisci con lui, Mer ce la puoi fare!»
«Tu cosa fai stasera?»
«Niente, non ho voglia di uscire.. Dopo telefono ai miei e poi mi guarderò un film, non horror però.. Li odio.»
«Non mi va di lasciarti qui da sola..» Disse in tono lamentoso la mia amica. Mi misi a ridere e le tirai una cuscinata. Poi la spinsi fuori dalla porta della nostra stanza.
«Mi raccomando, comportati bene Mer.»
«Signor si, signora!»
Dopo che se ne fu andata tornai sul letto e chiamai mia madre. Ovviamente non le avevo detto nulla di quello che mi era successo. Era inutile farla preoccupare. Mi raccontò che il mio fratellino Lucas aveva preso una A a matematica e che era molto bravo a scuola. Poi accennò al fatto che mia cugina Elizabeth si sarebbe sposata di lì a poco.
Sentii bussare alla porta e pochi secondi dopo comparve Alex. Guardarlo era un piacere per gli occhi, la maglietta di cotone a maniche lunghe grigia faceva risaltare ancora di più quelle iridi smeraldine, che erano molto più dolci di quando quel pomeriggio mi aveva trattata a pesci in faccia. Aveva una busta in una mano e un DVD nell'altra.
«Sono venuto per farmi perdonare per essermi comportato da stronzo oggi.» Il mio cuore perse un battito, i suoi cambiamenti d'umore mi facevano girare la testa.
«Non dovresti essere al lavoro?» Suonai più acida di quanto volessi.
«Se vuoi me ne vado..» Fece una faccia da cucciolo bastonato e non potei rimanere seria.
Mi alzai dal letto, pesi la busta di dolcetti e mi diressi verso il salotto e lui mi seguì a ruota.

«Comunque per due settimane non lavoro, la polizia ha fatto chiudere temporaneamente lo Skyfall perchè non era del tutto in regola.»
«E come facevi a sapere che stasera sarei rimasta in casa?»
«Me l'ha detto Meredith.» Fece un sorriso sghembo che mi spiazzò, era talmente bello che mi toglieva il fiato.
«Perchè tu non ti sei travestito?» Chiesi scherzosamente, cercando di distrarre la mia mente dall'incanto dei suoi occhi.
«Nemmeno tu sei travestita..»
«Certo che sono travestita, stasera sembro uno zombie.» Scoppiai a ridere ma lui non fece lo stesso. Avevo i capelli raccolti in una coda scomposta e una tuta troppo grande per me.
Appoggiò il DVD sul divano e poi si avvicinò a me, che ero ancora in piedi con il sacchetto di dolcetti di ogni genere in mano.
«Non dire sciocchezze, sei bellissima.» Mi sistemò i capelli scuri dietro l'orecchio e scatenò in me una serie di brividi, conditi da un rossore ben visibile sulle guance.
«Che film hai preso per stasera?» Chiesi per allentare la tensione.
«Si chiama “La madre”, non è troppo spaventoso.»
«Un film horror?» Dovevo aver fatto una faccia buffa visto che lui rise della mia espressione.
«Dai non fare la bambina, pensavi di guardare un cartone animato la notte di Halloween?» Sbuffai sonoramente e mi sedetti sul divano.
Alex inserì il film e si mise al mio fianco, la tensione e la paura si impossessarono di me quasi subito, mi rannicchiai stringendo un cuscino fra le braccia e sgranocchiando dolcetti.
Era la storia di due sorelline ritrovate miracolosamente vive nella foresta cinque anni dopo la loro scomparsa, avvenuta il giorno dell’assassinio della madre.
Alex stava a distanza di sicurezza da me e questo non migliorava la situazione, sentivo lo stomaco contratto e sottosopra. Quando comparve all'improvviso sullo schermo la figura nera e spaventosa che era appunto “la madre” tirai un urlo a squarciagola e nascosi la testa dietro il cuscino. Percepii allora le braccia di Alex, che mi avvolsero e mi strinsero a sé cercando di calmarmi. I brividi di paura che mi percorrevano furono subito sostituiti da altri brividi, molto più piacevoli.
«Se ti spaventa troppo stacco..» Sussurrò al mio orecchio.
A quelle parole sollevai la testa dal nascondiglio del cuscino e mi ritrovai con il viso a pochi centimetri dal suo. Sentivo il suo respiro fresco infrangersi sulle mie labbra schiuse, i nostri occhi erano incatenati e non avrei potuto distoglierli da quel mare verde nemmeno se avessi voluto.
Lessi nel suo sguardo un attimo di indecisione e poi finalmente colmò quel poco spazio che era ormai rimasto fra noi. In quel momento smisi di sentire la TV, che continuava a sbraitare, il divano, il cuscino, il ronzio del lettore DVD vecchio di secoli. Per me esisteva solo lui, le sue mani che si perdevano fra i miei capelli e la sua bocca che cercava la mia con una dolcezza indescrivibile.
Aveva un sapore buonissimo, come avevo sempre immaginato, percepii il suo piercing che premeva contro le mie labbra e lo trovai estremamente piacevole ed eccitante. Volevo dannatamente sentire la sua lingua intrecciarsi alla mia, ma lui non si decideva ad approfondire quel bacio. Così mi avvicinai di più e gli misi le braccia intorno al collo, cercando un contatto più profondo. Lui prese ad accarezzarmi la schiena e sospirò, poi finalmente trasformò quel bacio casto in qualcosa di più. Tutte le mie terminazioni nervose erano impazzite, ovunque mi toccasse percepivo un fuoco nuovo, mai provato prima nella mia vita. Mi resi conto in quel momento che nessuno mi aveva mai dato un bacio come quello. Era intenso al punto di farmi girare la testa, non ne avrei mai avuto abbastanza. La sua barba corta e ispida sfregava contro il mio viso e mi rendeva sempre più insaziabile delle sensazioni che mi donava. Una senso di calore iniziò a dispiegarsi da dentro di me, mi sentivo letteralmente bruciare.
Mi attirò su di sé e mi ritrovai a cavalcioni su di lui, mi premeva contro di sé come se avesse paura che potessi andarmene da un momento all'altro.
«Andrò all'inferno per questo.» Sussurrò roco per poi avventarsi di nuovo su di me.
«Perchè?» Riuscii a dire tra un sospiro e l'altro. Non sembrava nemmeno la mia voce, traboccava di lussuria ed era flebile e incrinata. Non ero sicura di voler sentire la sua risposta, che infatti non arrivò. Mi sarei occupata dei suoi misteri un'altra volta, volevo solo sentire ancora il suo sapore, così tornai ad immergermi in quella danza di lingue, di mani e di cuori.




Buon pomeriggio a tutti voi!
Ho una comunicazione da farvi, è iniziata l'università e mi trovo in un momento di grande blocco creativo.. Non riesco proprio a mettere due parole in fila :( 
Per questo motivo il nuovo capitolo non è ancora pronto e quindi non ci saranno le solite anticipazioni di fondo..
Mi dispiace tanto, non so cosa mi stia succedendo, ma mi impegnerò al massimo per farvi avere un capitolo la prossima settimana. Cambierà il giorno di pubblicazione perchè purtroppo il lunedì, martedì e mercoledì non sono mai a casa e quindi non ho il tempo di scrivere e pubblicare. Spero quindi di poter aggiornare giovedì o al massimo venerdì prossimo.
Se avete dei suggerimenti da darmi per sbloccarmi da questo momento di vuoto mi farebbe molto piacere ♥
Statemi vicini perfavore :(

Baci

 

   
 
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