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Autore: mrsSalvatore    01/10/2015    2 recensioni
Alison ha appena otto anni quando incontra Luke Hemmings, un ragazzino di un anno più grande di lei, antipatico e pieno di sé, con cui proprio non riesce ad andare d'accordo; e sebbene i due trascorrano di lì in avanti quasi tutte le giornate insieme, entrambi continueranno ad insistere sul fatto che non sono assolutamente, per niente, mai e poi mai nella vita, amici.
Ma se Alison, bambina viziata e strafottente, è sicura di questo, come mai per lei Luke e una semplice altalena in legno diventeranno le fondamenta della sua infanzia?
“La verità è che il mondo sarebbe migliore se tutti quanti almeno una volta al giorno andassero su un’altalena. Di sicuro sorriderebbero un po’ di più.”
Storia pubblicata anche su Wattpad
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                      SETTEMBRE 1993
-Ti ho detto che quando siamo a scuola, io e te non ci conosciamo.- puntualizza Luke con voce scocciata. La scuola è ricominciata da un paio di giorni, e Alison qualche volta l’ha cercato in giro per i corridoi, chiedendo ai suoi amici dove fosse L. Ora lui sostiene che questi lo prendano in giro perché è amico di una bambina e non vuole più che lei gli parli.
-Ma ‘che fastidio ti dà?- sbotta lei –Mica dico che siamo amici, volevo solo chiederti se tornavamo a casa insieme.-
-E queste sono cose che fanno due amici.-
-Ma io e te non siamo amici, quindi non c’entra.- Alison inizia ad infastidirsi. Odia Luke, lo odia con tutta se stessa, dalla mattina alla sera, ma le piace passare del tempo con lui. E questo non implica mica il fatto che debbano essere amici.
-Certo che tu non capisci niente, eh.- dice Luke in modo saccente.
-Okay allora lascia perdere,- acconsente Alison –se non ti vedo sto meglio, quindi non ci perdo niente.-
-Perfetto.- conclude lui. Si scambiano un ultimo sguardo pieno di disgusto e poi ognuno se ne va per la sua strada. Mentre Luke si allontana, però, pensa che magari poteva essere meno duro con quella bambina, che in fondo è sola quanto lui. E’ che proprio non la tollera, è più forte di lui.
 
-Certo che i maschi fanno proprio schifo.- sostiene Alison.
-Perché, Ali?- le domanda Mary, la bambina che le siede accanto durante le lezioni.
-Perché solo perché una bambina vuole tornare a casa con loro, allora devono pensare che sono amici. Lei non vuole mica essere sua amica! Fanno tutti schifo.- ripete Alison impettita. Non le è ancora passata la discussione con Luke.
-Non tutti, Ali.- ribatte Mary. Alison la guarda aggrottando la fronte –E chi è che non fa schifo, allora?- le sembra impossibile che esista un essere di sesso maschile che non faccia schifo.
-Ashton, per esempio.- dice Mary, e un lieve rossore le colora le guance. Alison fa una boccaccia e rotea gli occhi.
-Potrà anche non fare schifo, ma è una pappamolla. E le pappemolle fanno schifo il doppio.- Mary non fa caso a cosa le ha risposto l’amica, e così Alison sbuffa. Non sopporta quando non le danno ragione, e questo è un altro motivo per cui Luke le fa così schifo. Lui deve sempre andare contro a quello che dice.
Al pomeriggio la scuola finisce, e Alison si incammina da sola verso casa.
-Idiota, aspettami.- le grida da dietro Luke. Lei si volta e gli domanda cosa ci faccia lui là.
-L’hai detto tu che tornare a casa insieme non è roba da amici, e noi non siamo amici. Quindi torniamo a casa insieme, stupida.-
Alison storce il naso e per qualche attimo è incerta sul da farsi. Non vuole dargli ragione, ma quella strada deve farla anche lei, quindi non gli resta che assecondarlo.
-E comunque lo stupido sei tu.- lo informa mentre riprende a camminare, e non ne è sicura, ma le sembra che L abbia sorriso.
 
 
                                                                                                     OTTOBRE 1993
Alison sta terminando di sistemarsi il suo abito da principessa, quando sente suonare alla porta. Corre ad aprire, tirando fuori il suo miglior sorriso, ma non c’è alcun bambino sulla soglia di casa, solo Luke.
Alison trattiene il respiro e strabuzza gli occhi –Perché non ti sei ancora vestito?! E’ tardi, ci ruberanno i dolcetti più buoni!- grida fuori di sé.
Luke le dà uno strattone e sbuffa rumorosamente –Non sono mica un bambino, non faccio queste cretinate.-
E’ la notte di Halloween, e Alison ha speso gli ultimi pomeriggi a sistemare il suo costume da principessa. Si è addirittura costruita una corona gialla con la cartapesta. E Luke come sempre le ha rovinato tutti i piani.
-Ma io volevo fare “dolcetto o scherzetto”.- si lamenta, ma a lui pare non importare.
-Ho portato un film!- esclama invece. Tira fuori una videocassetta dicendo che si tratta di un film horror.
-Io non voglio vederlo.- si lagna Alison –Voglio fare “dolcetto o scherzetto”, non posso sprecare il mio vestito per stare seduta sul divano tutta la sera.-
Luke si toglie le scarpe scalciandole lontano, poi si butta sul divano mettendo i piedi sul tavolino da caffè della madre di Alison. –Allora mi spiace molto, ma è quello che farai questa sera, visto che tua mamma ti ha affidata a me, che sono più grande.-
-Si, solo di otto mesi.- mormora Alison, e poi sbuffando rumorosamente si siede sul divano accanto a lui. Nell’ultimo periodo non fa altro che ricordarle che è più grande di lei, e con questa scusa pensa di poterle far fare qualsiasi cosa, e lei proprio non lo sopporta.
Luke cerca di sorriderle, e lei gli mette il broncio. Il resto della serata lo trascorrono guardando quel film dell’orrore. Luke guarda fisso il video, mentre Alison mette la testa sotto la coperta ogni due scene.
Il film non le piace, la terrorizza, e nella sua mente continua a ripetere “ti odio, ti odio, ti odio”. Alle volte, proprio vorrebbe ucciderlo come fa uno degli assassini in quel film, pensa.
 
 
                                                                                             NOVEMBRE 1993
Quella notte Alison non riesce a dormire. Continua a rivivere quel film che è stata costretta a vedere. Si è tirata le coperte fin sotto il mento, ma continua a tremare di paura. Probabilmente è notte fonda, quando decide che non ce la fa più. Ha l’impressione che ci sia qualcosa sotto il suo letto, che le prenderà il piede.
Si tira su a sedere di scatto e accende la luce sul comodino. Nella sua stanza è tutto immobile, l’armadio di legno è chiuso, la sua scrivania è in ordine, sulla sedia in fondo al letto i vestiti sono piegati con cura. D’un tratto scorge un’ombra fugace sulla sua porta, e sobbalza impaurita, ma è solo Gatto.
-Mi hai fatta morire di paura.- mormora.
Alison scosta piano la coperta e posa i piedi a terra, fa tutto con estrema calma e lentezza perché ha paura di attirare l’attenzione di qualche creatura in agguato. Infila le pantofole rosa scuro, che hanno un fiocco bianco sulla punta. Gliele ha regalate sua zia per il Natale di due anni prima. Ora le stanno piuttosto strette, ma le piacciono e non vuole saperne di buttarle. Con passo felpato si avvicina al gatto e lo prende in braccio, mentre quest’ultimo miagola in segno di disappunto.
La ragazzina apre con cautela la finestra e esce sulle scale anti-incendio. Forse saranno le tre di notte, e se sua mamma vedesse cosa sta facendo si arrabbierebbe a morte. Alison sale le scale silenziosamente, sperando di non fare alcun rumore, mentre il suo micio continua a fare versi impauriti. Quando arriva al piano di sopra lo posa a terra, e lui senza aspettare un secondo di più corre via, lasciando la bimba da sola. Ali dà qualche colpetto alla finestra, ma nessuno risponde. Fa freddo all’aria aperta, e d’un tratto il pigiama di cotone le sembra davvero leggero. Apre da sola la finestra, che fortunatamente non è chiusa bene, e la scavalca. Infila una gamba e poi l’altra, e anche se l’ha già fatto molte volte, rimane sempre complicato.
Luke sta dormendo inconsapevole che lei sia lì, e Alison gli si avvicina silenziosamente. Lo scuote appena, mormorando il suo nome.
-Luke.- sussurra, e come risposta riceve solo un grugnito.
-Luke,- dice alzando la voce –non riesco a dormire…- Lui sobbalza colto alla sprovvista e le rivolge un’occhiata spaesata.
-Luke, non riesco a dormire.- ripete Alison. Luke la guarda per qualche attimo senza dire niente, e poi prorompe in un “tu sei pazza”. La bambina si fissa le punte dei piedi, adesso le sembrano davvero infantili quelle pantofole, e probabilmente ora Luke la prenderà in giro, e le dirà di filarsene a letto, e lei avrà una paura folle di tornare nella sua stanza tutta sola. Si aspetta esattamente questo da lui, non certo che Luke si scosti di lato e la faccia stendere sul letto accanto a lui.
Per un po’ Alison rimane incerta sul da farsi, ma con Luke l’aspetto positivo è che l’indomani fingeranno entrambi che tutto ciò non sia mai successo. Si sfila le pantofole e poi si distende tirandosi su la trapunta.
-Adesso però stai zitta e dormi.- la ammonisce Luke voltandosi dall’altra parte. Per qualche minuto Alison tiene gli occhi aperti a fissare il soffitto scuro a pancia in su, pensando allo strano atto di gentilezza da parte del suo compagno, e poi quando probabilmente lui sta per cadere nel mondo dei sogni interviene.
-Luke…- mormora, e lui grugnisce di nuovo per farle capire che la sta ascoltando –Grazie.- termina prima di abbandonarsi ad un sonno pesante.


 
Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Sono tornata presto questa volta, perchè ho pensato "chissene importa di creare la suspense, finchè ho capitoli già pronti, posso postare anche tutti i giorni". E' per questo che ho deciso che posterò nuovamente anche domani, perchè mi va, e sopratutto perchè il prossimo capitolo sull'inverno è davvero molto carino. Ora, di nuovo questi "capitoli" non sono affatto lunghi, e mi dispiace un sacco, ma la storia che volevo scrivere era pensata come momenti raccontati della vita di questi due, che di fondo hanno un filo conduttore, quindi scusatemi davvero se la lunghezza vi dà fastidio :(

Piccola precisazione: nel caso non si sia capito, il capitolo di novembre è ambientato la stessa notte di Halloween, qualche ora dopo quello di ottobre.

Non ho altro da dire se non che la ragazza che mi ha recensito lo scorso capitolo (perdonami, non mi ricordo come ti chiami...) è stata carinissima, e vorrei ringraziarla ancora.

Un bacio su ogni guancia a tutti.

-Sve

 
  
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