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Autore: AlessiaOUAT96    01/10/2015    1 recensioni
E se gli Avengers si trovassero nel mondo di Divergent?
La fan fiction si basa sulla precedente raccolta "Scelte"
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Il risveglio fu alquanto traumatico, non per la parte maschile del nuovo gruppo creatosi, piuttosto per l’unica componente femminile, ovvero per Wanda. Lei si svegliò in orario per la colazione e senza troppi problemi, quelli che avevano mangiato e bevuto fino a scoppiare la sera precedente dovettero beccarsi una secchiata d’acque gelida a testa accompagnata dalle sgridate della ragazza.
Ovviamente la scena non passò inosservata tra i trasfazione che, di nascosto, ridacchiavano.

In mensa, Wanda prese un vassoio per prendersi il cibo. Indossava i suoi soliti vestiti da Pacifica con l’eccezione dei pantaloni neri da tuta che aveva trovato nel dormitorio. I compagni non sembravano curarsi del loro aspetto, per ora.
-Ehi, voi non volete assaggiare la famosa torta degli Intrepidi?- chiese Wanda arrivando con un vassoio con appoggiata una fetta di quel dolce, un caffè e del succo di frutta.
-Voi non prendete nulla?- chiese di nuovo osservando i vassoi dei compagni con appoggiato solo un pezzo di pane e marmellata ciascuno e del caffè.
-Scherzi? Dopo quello che abbiamo mangiato ieri ci manca solo il dolce!- esclamò Tony.
-Ben vi sta.. potevate pensarci prima e comunque vi siete persi alcune cose..-
-Tipo?- chiese Bruce assonnato.
-Tipo che ci sarà una classifica e alla fine chi sarà sotto la linea rossa, è eliminato e vivrà da Escluso e.. Eric, un dei capofazione, sovraintenderà i nostri addestramenti e.. se non ve ne siete accorti prima, il dormitorio per gli iniziati non è diviso per sesso- appoggiò il vassoio con forza, facendolo stridere contro il tavolo –Chiaro?- era uno di quei toni che non ammettevano repliche da una parte e che dall’altra sottintendevano che era meglio non mettere il dito nella piaga sull’argomento.
Certo, a lei non dava fastidio ma era sempre meglio mettere i puntini sulle i per evitare spiacevoli eventi, era pur sempre una ragazza.
-Trasparente- risposero.

***

-Per prima cosa oggi imparerete a sparare, poi passeremo agli allenamenti per il corpo a corpo-
Ognuno degli iniziati prese in mano una pistola e cominciò a guardarla, osservarla, alcuni per capire come era fatta, altri per trovare un metodo adatto a loro per usarla.

Clint, come tutti gli altri non ne aveva mai utilizzata una ma si era allenato sin da bambino a prendere la mira, sorrise pensando che per lui non sarebbe stato difficile.
Steve invece non aveva mai allenato una sola parte del suo corpo, era muscoloso ma era stata sola una coincidenza o uno sfortunato evento durante il test.
Tony era abituato alla mira delle armature ma impugnare una pistola non gli fece né caldo né freddo. La mira? In un certo senso ce l’aveva, certo con Mark gli sarebbe stato tutto più facile ma era meglio non scoprire le proprie carte subito. Ripensò a Pepper, chissà cosa stava facendo e cosa avrebbe detto lei su quell’arma.
Bruce sperava che il suo alter ego non decidesse di fare una strage, a volte quel mostriciattolo (se lo si può chiamare così) verde era davvero imprevedibile. Sentì il peso e scrollò le spalle sperando che tutto andasse per il verso giusto.
Nel frattempo Quattro aveva spiegato la composizione dei moduli e Wanda al solo sentir nominare “mentale” si irrigidì. Aveva scoperto di essere capace di leggere e manipolare le menti altrui, se in quel modulo lo avesse fatto con la sua, avrebbero scoperto cosa era lei veramente.
Bruce invece, come se non bastasse avere in mano una pistola carica, sentì il suo cuore perdere un battito sentendo invece la parola “emotivo”. Chi tra i due lo era di più? Non serve rispondere.
“Un problema alla volta” pensò.

-E che cosa c’entrerebbe sparare con una pistola con il coraggio?- chiese un Candido sbadigliando che Steve riconobbe come Peter.
-Pensaci, forse ci arrivi- scappò dalla bocca di Tony.
Quattro lo guardò severo e bastò per fargli abbassare lo sguardo.
-Sveglia! Hai in mano una pistola carica, idiota. Agisci di conseguenza!- lo sgridò Quattro.
-Comunque sia, durante questo tipo di prova, verrete seguiti anche da un altro Intrepido, un’altra, se devo essere preciso- si schiarì la voce –Vi presento Peggy, una delle vostre istruttrici-

Arrivò una donna dai capelli rossi e ondulati fino alle spalle, le sue labbra erano del medesimo colore ed i suoi occhi erano verdi. Al solo vederla, il cuore di Steve accelerò solo per un istante e poi tornò normale come per timore che venisse udito.
-Quattro mi ha già presentata ed adesso vi mostrerà la posizione base e comunque.. rispondendo alla domanda che è stata posta, ti dico soltanto che è meno probabile che tu scappi via anziché usare la pistola-

Quattro si posizionò con i piedi divaricati, di fronte ai bersagli, stringendo con entrambe le mani. Spara e il proiettile colpisce il centro del bersaglio.
Ora toccava a loro. Ognuno imitò Quattro e quasi tutti colpirono almeno il bersaglio. Una ragazza Abnegante dai capelli biondi rischiò di rompersi il naso con l’impugnatura dell’arma, barcolla ma continua a sparare senza però colpire il bersaglio.
Un ragazzo Erudita dai capelli biondi le dice che stava sfidando le leggi della natura. Dopo altri tentativi ci riesce.

-Bruce.. sei riuscito a sparare senza problemi?- chiese la ragazza.
-Ehm.. sì perché?- a dire il vero si era già immaginato il motivo della domanda. Un Abnegante non lo avrebbe mai fatto perché considerato atto di egoismo, ma nel caso di Bruce più che egoismo era sete di adrenalina di un suo “conoscente”.
-Sai.. non so chi tu sia ma non dovresti più pensare alla tua vecchia fazione..- le disse Pietro dopo che aveva esaurito tutti i proiettili –Ora sei un’Intrepida-
-Comunque te l’ho detto, le statistiche non mentono mai- continuò l’Erudito.
-Eccone un altro che continua a comportarsi come se fosse tra i secchioni-
-Come mi avresti definito, Occhio di Falco?- Tony si finse offeso anche se quel nomignolo non gli dispiaceva infondo.

Steve era distratto. Qualcosa o qualcuno che camminava dietro di lui lo sconcentrava anche se era una distrazione… piacevole?
Doveva convincersi a concentrarsi sul bersaglio e non su quella presenza dai capelli rossi dietro di lui. Sudava dall’agitazione e non ne capiva il motivo. Era solo un’istruttrice, quindi perché agitarsi tanto?
-Ti faccio i miei complimenti, chiunque tu sia-
-Steve- si affrettò a rispondere.
-Ti faccio i miei complimenti, Steve. Sei uno dei pochi iniziati ad aver colpito il centro per più di una volta-
-Uhm.. grazie-
Peggy sorrise e si congedò salutando Quattro.
Non capiva ancora il motivo ma l’agitazione era scomparsa lasciando un dolce calore dentro di lui.
“Ma perché mi sento così?”

***

-Cosa?! E da quanto chi non passa diventa un Escluso?-
-Sono le nuove regole, è così e basta- rispose Lauren all’interno che aveva protestato –Motivo per impegnarvi al massimo se non volete abbandonare gli Intrepidi-

“Sapevo che c’era qualcosa che non andava” pensò Natasha.
Da quando aveva origliato quella conversazione, le cose si stavano riempiendo di mistero e c’erano stati parecchi cambiamenti. Era sicura che era tra una donna e qualcun altro di cui non aveva potuto distinguerne il sesso data la voce contraffatta.
Gli Intrepidi avevano una curiosità che li portava ad esplorare un po’ troppo oltre i limiti previsti e per questo erano state prese delle misure di sicurezza.
C’era qualcosa sotto. Nat lo sapeva e pensava che c’entrasse con quella conversazione anche se ricordava di aver sentito solo qualche parola comprensibile: “iniziazione”, “espulsione” e “divergenti”.
Ma cosa c’entravano i divergenti ora? Secondo alcuni erano un pericolo, secondo altri una rarità; ma se erano stati citati in quel dialogo, allora doveva essere una cosa seria, nel bene o nel male anche se a Natasha sembrava più la seconda.
Doveva scoprire di più al riguardo ma doveva fare parecchia attenzione.
Di una cosa era certa. Quel dialogo e quelle parole nascondevano qualcosa di più grande, qualcosa di potenzialmente pericoloso.

***

Ci stavano prendendo la mano a sedersi assieme allo stesso tavolo ed a chiacchierare animatamente.
Gli interni non erano ancora arrivati ma comunque Steve pareva incantato dal tavolo, era come se il tovagliolo rosso o la maglia rossa di Scarlet gli ricordassero qualcosa.. o qualcuno.
-Ehi, Mister muscolo, che cos’ha il rosso per te oggi? È da quando la lezione è finita che sembri attratto da qualsiasi cosa rossa.. non sarà stata mica Peggy a farti quest’effetto?-
-Eh? No Tony..-
Steve arrossì lievemente ma bastò a smascherarlo –Beccato!-
-Ah! Piantala!- sbuffò e riprese a mangiare anche se infastidito dal comportamento del compagno.
-E tu falchetto? Aspetti qualcuno in particolare?- Tony sogghignò. Effettivamente Clint sembrava perso nel cercare qualcuno con lo sguardo, anche se non mancò a prendere in giro Steve per il suo comportamento.
-Ma la vuoi piantare?- chiese Wanda.
-Cosa sto facendo di male? È la verità e scommetto che te ne sei accorta pure tu..-
-Non vedi che sono concentrati su altro?-
Tony fece spallucce e continuò a chiacchierare.

Gli interni arrivarono, Thor si unì a loro ma Clint sembrò deluso. Chissà dove si era cacciata lei. Scosse la testa, probabilmente quel più Candido che Erudito aveva ragione. Tuttavia non l’avrebbe ammesso davanti a loro nemmeno sotto tortura.

***

Dopo pranzo venne il turno degli allenamenti con il sacco. Quattro gli aveva spiegato che solo per questa lezione avrebbero imparato la tecnica per attaccare e difendersi, almeno in parte, mentre per le volte successive ci sarebbero stati veri combattimenti l’uno contro l’altro.

Si mise “in posa” per far vedere i movimenti e poi li osservò mentre lo imitavano colpendo il sacco di cuoio.
Pietro era veloce ma non particolarmente forte, inoltre doveva stare attento a non dare nell’occhio per via dei poteri.
La sorella non era molto allenata e per questo dopo poco tempo le facevano male le nocche delle dita ma non mollava né dava segni di dolore, soffriva in silenzio sopportando il bruciore dei muscoli, il battito accelerato e la voglia di scaraventare il sacco da boxe dall’altra parte della stanza.
Né l’arciere né il genietto sembravano stancarsi, entrambi possedevano un po’ più di massa muscolosa rispetto ai compagni ma quello che li stupì fu Bruce. Era di giusta corporatura Abnegante e non possedeva forza apparentemente.. Ma non fu questo palese aspetto a stupirli, fu più il fatto di aver visto una scintilla verde guizzare nei suoi occhi e nello stesso istante le sue mani diventarono verdi e i suoi colpi più forti.
Durò poco, per fortuna, ma bastò per farli insospettire. Tuttavia non dissero nulla e continuando l’esercizio guardandosi, si dissero che al momento giusto glielo avrebbero chiesto.

SBAM!

Il sacco di Steve era caduto a terra, facendo fuoriuscire un po’ di sabbia. In quel momento tutti si fermarono a guardarlo. Era imbarazzato e sotto pressione, nemmeno lui si aspettava un simile risultato. Quel nuovo corpo gli stava dando parecchie soddisfazioni.
-Complimenti, è la prima volta che un iniziato rompe un sacco da boxe- disse Quattro.
Steve si affrettò a rimetterlo a posto, per quanto potesse e guardò l’istruttore. –Per oggi può bastare per quanto ti riguarda, puoi andare se ti va oppure puoi rimanere a guardare-
Steve si sedette in un angolino asciugandosi il sudore, non era stanco o provato dallo sforzo, era più che altro, sorpreso.

La curiosità di Tony lo spinse a ridacchiare sotto i baffi dopo che Quattro si avvicinò a Tris per mostrarle dove concentrare la tensione. Per alcuni fu un gesto comune che qualcunque insegnante farebbe ma per altri no.
-Ehi, falchetto.. notato anche tu?-
-Non è l’unico..- si aggiunse Pietro.
-Sembra che tra quei due ci sia qualcosa- ecco Bruce.
-Possibile che dobbiate sempre pensare a qualcosa? Può essere un semplice gesto- rispose Wanda.
-Dai.. lo vedi anche tu come lei lo ha guardato, come si è irrigidita- rispose il fratello sorridendo.
-Chi è che si è irrigidita?- si intromise Quattro parlando sottovoce nella stessa maniera del gruppetto.
-Ah.. ehm è stata Scarlet- disse Tony imbarazzato.
Wanda spalancò gli occhi e li fulminò uno ad uno.
-Sì.. forse la tensione l’ha bloccata un po’- aggiunse Pietro.
Quattro spostò lo sguardo su Wanda che si affrettò a confermare il tutto. Per fortuna l’allenamento era concluso ed ora potevano fare ciò che volevano anche se Wanda era desiderosa di vendicarsi della figuraccia che le avevano fatto fare.

***

Si trovarono tutti al Pozzo.
-Sentite io non ho voglia di girare con i miei vestiti da Pacifica quindi credo che farò un po’ di shopping con i punti assegnatomi. Dovreste farlo anche voi-
-Non hai tutti i torti- disse Steve appena arrivato.

Wanda si comprò vari abiti, come farebbe qualsiasi ragazza e si cambiò subito indossando un abito semi lungo nero, una giacca in pelle rossa, delle calze del medesimo colore del vestito e degli anfibi neri anch’essi.
Tutti alla fine si cambiarono: Tony indossò dei pantaloni neri di tuta ed una canotta con maniche sottili, nera che metteva in risalto i muscoli accentuati leggermente.
Steve lo imitò in parte, pantaloni neri con tasche bordeaux e maglietta a mezze maniche scura.
Pietro indossò un completo di tuta nero e blu notte che metteva in risalto il suo fisico ed i suoi capelli biondi.
Bruce non si sporse molto, preferì tenere i suoi larghi pantaloni grigi e cambiarsi la parte superiore con una maglietta con maniche a tre quarti nera.
Clint optò per dei pantaloni di tuta nera, con inserti in pelle e la parte superiore fu cambiata con una canotta nera e viola scuro simile ad un giubbotto antiproiettile con il simbolo degli intrepidi disegnato vicino ad una spalla. Quasi tutti si comprarono scarpe da ginnastica e anfibi o stivali neri.
-Scusate, vado a fare un ultimo acquisto- disse l’arciere congedandosi.
-Tranquillo, qui c’è ancora qualcuno che vuole comprarsi trucchi e cose varie.. ti lascio immaginare chi-

***

Aveva intravisto un negozio di armi varie e voleva vedere se c’era quello che stava cercando. Il suo vecchio arco costruito a mano non poteva fare molto in quel momento e quindi stava cercando un sostituto, magari con qualche miglioria rispetto al precedente.

Si incamminò seguendo ripide stradine scavate nella roccia. Entrò in una di quelle piccole caverne che fungevano da negozio. Il posto era lontano dagli altri e posto piuttosto in alto. Fortuna che non soffriva di vertigini.
Era molto grande ed illuminato solo da qualche lampada, l’aria puzzava di chiuso e si sentiva lo scrosciare dell’acqua. Si trovava vicino alla meta suicida preferita da tutti. Lo Strapiombo.

-Strano.. un Pacifico in un’armeria..- una voce dietro di lui lo fece sobbalzare e quando si girò vide quella ragazza dai capelli rossi e uno sguardo glaciale che lo stava osservando incuriosita.
-Non sono più un Pacifico e.. per quanto mi riguarda, quella fazione ha ben poco di mio reale interesse-
-Allora è strano vedere un iniziato da queste parti. Di solito sono in giro a cambiarsi d’abito- lo squadrò meglio –Come tu hai già fatto, anche se non credo che per quanto una persona ci provi.. non potrà mai essere chi non è realmente-

-Cercate qualcosa in particolare?- chiese quello che doveva essere il venditore. Era un uomo sulla quarantina, secondo Clint. Aveva i capelli corti e scuri, era magro e non molto alto ed aveva una bandana nera legata al braccio, forse per moda.
-Sto cercando un arco e delle frecce-
L’uomo sembrò alquanto sorpreso –Esistono i fucili.. perché proprio un arco?-
-Non dovrebbe essere interessato a vendere?-
-Era solo una curiosità comunque.. questo è l’ultimo, forse l’unico arco che possiedo- disse tirando fuori da sotto il bancone un arco nero e, visibilmente tecnologico e resistente.
-Non pensavo avessi anche questo genere di armi, Coulson- disse Natasha.
-Infatti, forse è anche l’unico- disse abbozzando un sorriso.
-Quanto vuole?- chiese l’interessato.
-Nulla.. per me sarà anche rara una simile occasione ma credo che tu abbia delle potenzialità. Consideralo un mio augurio-
-Dici sul serio? Perché con me non lo hai mai fatto?- chiese Natasha.
-Io ti conosco da tempo.. so che hai potenzialità. Lui è un trasfazione e potrei scommettere su di lui che supererà l’iniziazione, vedi di non deludermi ragazzo- cominciò a spegnere le luci –Io vado.. spero di rivederti e.. non dimenticarti le protezioni e le frecce!-

I due si allontanarono. Natasha tese le mano verso Clint.
-Piacere, io sono Vedova Nera-
-Occhio di Falco-
-Strano nome.. devi avere una buona mira immagino-
-E tu devi essere velenosa a quanto dice il tuo nome-
Lei sorrise scoprendo i suoi bianchi denti nella semi oscurità creatasi dopo che Coulson aveva chiuso la saracinesca. A volte la sua tuta nera con inserti in pelle, rifletteva la fievole luce che era rimasta.
-Può darsi.. spero di rivederti.. Occhio di Falco- si congedò all’istante prendendo la via opposta che avrebbe preso Clint. L’aveva fatto apposta? Forse sì o forse no. Essendo nata negli Intrepidi, conosceva la base molto meglio di lui.
 
 


n.d.a. eccomi qua! Secondo capitolo!
Ve li aspettavate Peggy e Coulson? (soprattutto quest’ultimo come venditore di armi?)
Ringrazio chi legge e chi recensisce che in questo momento sa che mi sto riferendo a lei..
Un bacio a tutti/e!
Ci vediamo al prossimo capitolo!

Alessia
 
   
 
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