Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: ghepy    01/10/2015    2 recensioni
Sapete...
Gli stregoni del cerchio nero non sono poi così male...
O almeno per me.
Ma prima di parlarvi di loro, forse dovrei prima parlarvi di me.
Mi presento sono Susan. Una semplice cameriera, niente di speciale.
Che cosa posso dire? Ho i capelli lunghi e lisci di un bel color platino. Occhi azzurri...
Sono alta si e no un metro e settanta, credo...
Non mi misuro più da un bel pezzo... forse sono cresciuta in questi ultimi tempi.
Forse vi starete chiedendo del perchè una semplice umana sia entrata in contatto con gli stregoni del cerchio nero...
Beh ve lo dirò io!
Sapete tutti del perchè gli stregoni del cerchio nero siano venuti sulla terra, prendere la fata terrena bla bla, impossessarsi del cerchio bianco e bla bla...
Ma sapete... una cosa che non sono mai riuscita a capire è stata il perchè mi sia ritrovata faccia a faccia proprio con uno di loro. Insomma... non ho niente di speciale... eppure...
Quella sera di tanti secoli fa...
Ho trovato la mia via.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duman, Nuovo personaggio, Stregoni del Cerchio Nero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nelle fredde fogne dei sotterranei...

Susan era attacata ad una parete in una stanza buia, priva di luce.

Lunghe catene attaccate al muro le impedivano di muoversi e la puzza dell'acqua sporca le entrava nei polmoni, soffocandola.

Poi un rumore di passi.

Duman le si parò davanti.

<< Allora... Come ci si sente in gabbia? >> domandò il ragazzo con un ghigno stampato sulla faccia, anvanzando verso di lei.

<< Do-dove sono? >>

Tutto intorno a lei era spento, i suoni erano bassi, e la poca luce non le rendeva facile la vita.

Il ragazzo scoppiò a ridere.

<< Ti ho resa mia prigioniera! Mi pare ovvio! >>

Susan cercò di divincolarsi, ma era inutile, le catene erano troppo spesse per poter essere spezzate.

<< L-lasciami andare! >> gli urlò lei, scuotendo le catene.

<< Lasciarti andare? Non ci penso proprio bambolina! Ora che ti ho qui non ti permetterò mai più di lasciarmi! >> disse Duman prendendole il mento e

stringendoglielo forte.

Quegli occhi...

Susan si sentiva morire sotto quello sguardo malsano.

Quello sguardo demoniaco faceva scaturire in Susan una sensazione mista tra il terrore e l'angoscia.

<< Ch-che cosa vuoi? >> disse la ragazza tremante.

<< Lo sai bene... >> le si avvicinò lentamente e le poggiò la mano sul suo petto.

<< Duman... Mi fai paura così... >>

Tramite quel contatto, Susan riusciva a vedere l'animo racchiuso nel ragazzo, un insieme di melma e catrame.

<< ... Consegnami il cerchio grigio! >>

Al suono di quella frase, in Susan qualcosa si accese.

Sentiva l'energia scorrere fuori dal suo corpo, entrando in quello del giovane.

Il dolore era insopportabile.

Le grida della ragazza rieccheggiavano inesorabili.

Susan si agitava sempre più. Quel dolore! Era orribile, era come se le stesserò strappando via le ossa una dopo l'altra.

Doveva scappare, doveva fuggire!

<< BASTA! >> urlò Susan disperata.

Come colpito da un fulmine, Duman ricevette una scossa elettrica e venne scaraventato via.

Picchiò la testa.

Il pavimento si dipinse di rosso.

Le catene si sgretolarono e Susan fu libera.

Sangue... Quel liquido rosso che ora scorreva... Era sangue...

Si avvicinò lentamente al corpo del ragazzo.

Un orribile pensiero balenò nella mente della giovane.

<< D-d-d-Duman.... >> lo mosse leggermente.

<< Hey... Duman... >>

Niente.

Susan cadde in ginocchio.

Prese tra le sue braccia il ragazzo e lo scosse.

<< N-n-non fare così... Andiamo!... Ora smettila di scherzare! >>

Lo scuotè nuovamente.

Quel corpo così forte, sotto il suo tocco, si era trasformato in una bambola di pezza senza vita.

<< D-Duman.... ti prego... non lasciarmi sola... >>

Non una parola, nessun un movimento...

Calde lacrime cadderò dal viso della ragazza, bagnando quel guscio vuoto che stringeva tra le mani.

Portò una mano al viso del ragazzo.

Enorme fu l'orrore quando si guardò la mano.

Era imbrattata di sangue.

Il sangue del suo caro amico, ora era nelle sue mani.

Si era sporcata di un orribile delitto.

Quel sangue... Così rosso...

Così simile a quello di tanti anni prima...

Tutto intorno a lei cambiò, non era più in una stanza buia, era nel tempio.

Lo stesso tempio dove si era consumata quella orribile tragedia secoli prima.

Il pavimento era ricolmo di cocci di vetro e sangue.

Dalla penombra della stanza comparve una donna.

Era sua madre.

Il busto della madre trasudava sangue, come se l'avessero ferita con una lancia o una spada.

<< Perchè ... Perchè l'hai fatto? >> le domandò la donna dai capelli neri allungando la mano verso la figlia.

<< Ma-mamma...? >>

<< C-come hai potuto? >> le domandava << C-come hai potuto farci questo? >>

Era stata lei?

Era stata Susan a ferire a morte sua madre? Era stata lei a causarle tutte quelle ferite?

La donna caddè in avanti, rompendosi come una bambola di porcellana.

Dal petto della ragazza uscì un urlo assordante.

Tutto intorno a lei si trasformò in fumo.

Fancendola piombare nell'oscurità.

Tutto tacque.

Susan era lì. Ripiegata su se stessa con le lacrime che non accingevano a fermarsi.

Il pavimento divenne uno specchio d'acqua, riflettendola.

Ma la ragazza nel riflesso non era lei, no... era diversa.

Lunghi capelli neri avvolgevano la ragazza riflessa nell'acqua.

Quel viso pallido, gli occhi rossi...

<< Tu... >> le puntò il dito contro il riflesso <<... TU HAI UCCISO LA TUA FAMIGLIA!>>

La giovane dai capelli neri schizzò fuori dall'acqua e sovrastò Susan, ancora incredula a ciò che stava accadendo.

Sentì il suo riflesso penetrarle nel cuore, diventando parte di lei.

Non accadde nulla.

Poi un rumore... come un gocciolio.

Dalle sue mani cominciarono a sgorgare fiumi di sangue.

Più cercava di pulirsi e più il sangue aumentava, ricoprendo ogni angolo della povera ragazza.

Il liquido rosso le entrò in bocca, soffocandola.

Susan si divincolava. Urlava terrorizzata.

Una fitta al cuore la bloccò.

Una freccia le si era conficcata nel petto, paralizzandola, e davanti a lei, con l'arco ancora in mano, c'era Jeremy.

<< J-j-je.... >>

Il fiato le morì in gola.

Voleva chiedere aiuto, voleva scappare, ma come poteva?

Il ragazzo svanì.

Al suo posto si materializzarono due pile di cadaveri.

Un corpo sopra l'altro, privi di vita e ricoperti di sangue.

Amici, parenti, bambini...

<< è solo colpa tua! >> le urlò una voce.

Susan crollò.

Si accasciò sul pavimento, nuotando nel suo stesso sangue.

Voleva morire, sparire nell'oblio per poter aver finalmente pace.

<< è stata tutta colpa tua! >> le urlavano delle voci confuse.

<< ...il cerchio nero... >> << ...non meriti di vivere!... >> << ...è solo una condanna... >> << .....nessuno merita di vivere... >> << ...sono in

quattro!... >> << ...PRENDETELA! >> << ...NON MI FERMERò MAI FINCHè LA MIA SETE NON SARà PLACATA!... >>

Poi una voce sovrastò tutte le altre.

Era quella di suo padre, la ricordava ancora!

<< Figlia mia... >> la chiamò <<... non nascoderti, non puoi sopprimere la tua vera natura... >>

'pa...pà'

Il sangue l'avvolse completamente.

Le voci svanirono.

Dal pavimento spuntò una lama.

L'attraverso come niente.

Poi un'altra, e un'altra e un'altra ancora!

Il suo corpo venne sventrato da sette sciabole.

Poi udì una voce.

<< Solo distruggendoti saremo liberi! >>

Un enorme peso le colpì la testa, schiacciandola.

 

 


Susan si risvegliò affannata.

Aveva avuto dinuovo quell'incubo.

Aveva il fiatone e la fronte sudata.

Le mani umide di sudore stringevano con forza le pregiate coperte di velluto.

Era in camera sua.

Era come se la ricordava.

La scrivania, il suo letto, i disegni attacati al muro... era tutto uguale.

Susan sospirò rassicurata.

Non era andata via!

Che avesse sognato tutto? Gli stregoni del cerchio nero, le winx... Duman...

Uno spiraglio di luce attraversò la stanza, interropendo i suoi pensieri.

Arrivava dalla porta.

Ma aspetta!... sentiva anche delle voci.

Si alzò dall'ernorme letto e si avvicinò di soppiatto all'uscio.

Una luce accecante si scontrò con gli occhi della ragazza.

Chiuse gli occhi, ma poi risentì le voci.

La luce scomparve.

Ora che poteva vedere meglio.

Notò due figure distinte.

La prima era una bambina dai capelli castani, mentre l'altra era una donna.

La riconobbe subito.

Era la sua regina!

Ma che stava facendo la regina con quella bambina?

<< Nonna... Ho paura... >> disse la bambina abbracciando la donna dalla lunga veste nera.

<< Non devi... Ci sono qui io con te... >> le rispose dolcemente << Finchè ci sarò io, non dovrai temere niente angioletto mio >>

Le due si strinsero in un tenero abbraccio.

<< Nonna... è stato il nonno... Io l'ho visto! >>

La regina guardò in faccia la sua nipotina.

<< Mi dispiace... ma lo dovrai dimenticare... dovrai dimenticare tutto... >>

La donna fece per porle la mano sulla fronte, ma Susan uscì dalla stanza lanciandosi contro la sovrana.

<< FERMA! NON FARLO! >>

Quando la ragazza dai capelli biondi prese il braccio della regina, venne assalita da una luce bianca.

Degli strani tentacoli di luce la stavano trasciando via, allontanandola.

Susan aveva le lacrime agli occhi.

<< TI PREGO! LASCIALA STARE! >> implorava combattendo con tutte le sue forze per liberarsi da quella stretta.

Il bianco la sovrastò.

 

 

Susan si risvegliò, questa volta per davvero.

Era nelle fogne.

Per fortuna era stato tutto un orribile sogno.

Era angosciata.

Si guardava intorno spaventata, terrorizzata all'idea di star ancora sognando.

Dopo vari minuti si calmò, riprendendo un respiro regolare.

Ora che guardava meglio vide gli stregoni del cerchio nero.

Tutti e tre erano sdraiati in terra, dormienti.

Aspetta! Come sarebbe tutti e tre?

Dov'era Duman? Che gli era successo?

Dalle sue spalle giunse uno strano rumore.

Quando si girò, si ritrovò il ragazzo a due centimentri dal muso.

Per la paura, schizzò in aria.

Dopo spavento iniziale, Susan percepì una fitta alla testa.

Si prese il capo per massaggiarselo, ma quando si vide l'arto urlò.

Le sue mani erano state rimpiazzate da due zampette nere con i cuscinetti rosa.

Si guardò.

Era diventata un gatto!

Cercava di ricordare sul come fosse diventata un gatto.

Che stesse ancora sognando? No, poco probabile.

Si sentì un collare addosso.

Ora ricordava tutto, era a causa di quel dannato collarino che le aveva messo Duman, se ora si ritrovava in quello stato pietoso! Ecco perchè gliela

aveva messo!

Quando il suo sguardo ricadde sul ragazzo con la cresta, si sentì investire da una strana sensazione.

Per fortuna stava bene.

Sospirò rassicurata.

Era così carino mentre dormiva, doveva ammetterlo.

Chissà perchè, ma per qualche strana, folle ragione, decise di avvicinarsi per guardarlo meglio.

Il respiro del ragazzo era lieve, appena percettibile, e sul suo volto vi era un'espressione di beatitudine assoluta.

Come spinta da qualcosa, gli leccò dolcemente la guancia.

'ASPETTA UN SECONDO!' pensò Susan pentendosi di ciò che aveva appena fatto.

'Che mi prende?!'

Insomma... in fin dei conti l'aveva quasi fatta fuori e in più l'aveva trasformata in un gatto!

'Datti una regolata Susan!' pensò scuotendo il capo.

Come una scossa, qualcosa le attraverso il cuore.

Con la zampa si prese il petto e strinse forte, lacerando leggermente con gli artigli la carne.

'Non dinuovo! NON ADESSO!' pensò.

Doveva soffocare quella sensazione!

Non poteva farsi prendere alla sprovvista in un momento del genere.

Dopo qualche istante la fitta svanì, insieme al dolore.

Da quando era scappata dalla regina, a volte le capitava di sentire quelle orribile dolore che le laceravano il cuore.

'Dannato telecomando! E dannata regina!' pensò infastidita.

Susan si ricompose.

Fortunatamente sapeva perfettamente come muoversi su quattro zampe, ma quelle dimensioni erano ridicole!

Era alta poco più di trenta centimentri. Non sapeva fare altro che miagolare.

<< Oh andiamo! Può andare peggio di così?! >> brontolò Susan guardandosi il manto nero della pelliccia.

Quel baccano infastidì Duman, che di tutta risposta la prese e la strinse tra le braccia.

Ma era proprio un'abitudine! Tutte le volte che ne aveva la possibilità, Duman la stringeva come se fosse un peluche.

' Ovviamente sì! ' pensò, infastidita da quella situazione.

La presa non era molto decisa, e Susan riuscì a filarsela indisturbata.

Stava per uscire da quell'accampamento di matti, ma qualcuno la prese per la pelliccia.

<< Ma tu guarda i casi della vita! >> sibilò Ogron compiaciuto.

<< Mettimi giù!... Subito! Guarda che non scherzo! >> soffiò lei.

<< Mi spiace piccola.... non parlo il gattese. >>

Gattese?

Possibile che non riuscisse a capirla?

Susan non emetteva parole, ma solo miagolii.

<< Se continui a fare tutto sto casino svegli Duman! >> disse lo stregone dai capelli rossi chiudendole la bocca con le dita.

<< Senti... >> continuò lui << Tu non vuoi stare qui e io non ti voglio, quindi vedi di non farti più rivedere qui dentro o ti trasformo in un

giocattolo per cani! >>

Ogron schioccò le dita e Susan si ritrovò teletrasportata sul marciapiede del mondo di sopra.

Il malditesta non accingeva ad andarsene. Più cercava di ricordare su cosa fosse successo più le faceva male.

Ricordò Jeremy e la terribile discussione che aveva avuto con Duman.

Era successo di nuovo! Come con la regina.

Aveva assorbito talmente tanta energia negativa che aveva perso il controllo su se stessa.

Aveva trattato male Jeremy e Duman senza motivo.

Non era la prima volta che le succedeva di litigare con qualcuno, ma questa volta aveva davvero esagerato!

Susan si guardò le zampette rosa.

A causa di quella sua dannata boccaccia ora si ritrovava dinuovo nei pasticci.

Quanto avrebbe voluto chiudere gli occhi e risvegliarsi a casa, circondata dai suoi cari...

Presa dallo sconforto iniziò a vagare per la strada.

Giunse a una piccola pozzanghera al bordo della strada.

Quando si rispecchiò rivide i suoi genitori.

<< Hai gli occhi blu di tua madre e i capelli oro di tuo padre >> le dicevano sempre a corte.

<< Sei tutta tuo padre! >> le ripetevano di continuo.

'No... io non gli assomiglio per niente' pensò rassegnata.

Furiosa colpì la pozzanghera, facendo svanire il riflesso dei suoi genitori.

Lei non assomigliava affatto a suo padre...

Lui era saggio, coraggioso, buono... forse un tempo lo era stata anche lei, ma ormai quella Susan era morta, insieme a loro.

Si ricordava ancora quando era dalla nonna paterna...

Quando era lì, sul conto di sua madre sentiva solo brutte cose.

L'avevano chiamata sciaqquetta, insensibile, poco di buono, donna senza ritegno...

Susan si ricordava ancora ti quando aveva fatto a botte con uno più grande.

Aveva chiamato sua madre 'schifosa assassina'.

Susan non ci aveva visto più.

L'aveva riempito di botte e morsi. Riusciva ancora a sentire il gusto del suo sangue in bocca...

Così denso... Sporco...

Dalla bocca di Susan cadde una goccia di saliva.

Ma che aveva per la testa?!

Susan scosse il capo.

Doveva darsi un contegno e sopratutto capire ciò che doveva fare!

Doveva trovare Jeremy! Doveva chiedergli scusa per averlo ferito in quel modo!

Si avviò per la strada.

Stranamente riusciva a fiutare l'odore di Jeremy in mezzo a tutto quel caos.

Dopo diversi isolati, Susan sentì la pancia brontolare.

Aveva fame...

Negli ultimi tempi con i suoi continui svenimenti, catture e botte di sonno improvvise, non era riuscita a fare un pasto.

Drizzò il naso in alto.

Un delizioso odore stuzzicò il suo appetito.

Veniva da dentro uno strano negozio.

Doveva assolumente mangiare qualcosa.

Quando entrò rimase senza parole.

Era tutto pieno di strani animaletti con le ali sulla schiena, e come se non bastasse, c'erano pure le winx!

Susan si mischiò tra i cuccioli e si prese una ciotola per poter mangiare.

Non fece due bocconi che qualcuno la prese in mano.

<< E tu chi sei piccolo diavoletto? >> domandò la ragazza dai capelli blu.

<< Sta attenta musa! Sarà pieno di malattie! >> urlò la bionda.

Dallo spavento, Musa lasciò cadere malamente la gatta in terra.

Susan di tutta risposta, soffiò e arruffò il pelo inferocita.

Possibile che non si potesse neanche fare un boccone senza essere presa, stritolata e infastidita?

Voleva mangiare in santa pace! Ma non ebbe il tempo di riavvicinarsi alla ciotola che arrivò la rossa armata di scopa.

Susan non aveva mai avuto paura di folletti o giganti, ma in quel momento, quella scopa le sembrò il peggiore ti tutti i mostri della dimensione

magica.

Susan scappò via come un lampo.

'Non importa'

'Tanto i croccantini facevano schifo...' pensò per autoconvincersi.

Affamata più che mai, Susan corse fino a casa di Jeremy.

Riuscì ad infilarsi nell'ascensore e a suonare il campanello per farsi aprire.

Quando Jeremy aprì la porta rimase stupito.

Susan con una semplice smorfia del muso gli disse " non dire una parola! "

Jeremy la prese in braccio e le preparò da mangiare.

Si lanciò nel piatto.

Dopo neanche due minuti aveva già spazzolato via tutto.

Jeremy era felice di vedere Susan così affamata, di solito non osava mangiare in presenza di altre persone, talmente si sentiva a disagio per i suoi

modi poco eleganti.

Susan guardò l'amico.

<< Senti.... Ti volevo chiedere scusa per ieri... non avrei dovuto trattarti in quel modo... >> disse Susan abbassando le orecchie imbarazzata.

<< Non ti preoccupare >> la prese in braccio e l'abbracciò dolcemente << So bene che non è colpa tua... >>

Susan iniziò a fargli le fusa, strofinandosi sotto il collo del ragazzo.

<< Hai avuto di nuovo quell'incubo, vero? >>

Susan annuì leggermente.

<< Si sente... Stai ancora tremando >> disse stringendola dolcemente.

Rimasero assieme per tutta la mattinata.

Susan aveva ancora un dolore nel cuore...

Aveva trattato malissimo anche Duman, gli aveva detto tante di quelle cattiverie...

Jeremy mise la sua mano sulla zampina dell'amica.

<< Sta tranquilla, se riuscirai a restare calma riuscirai a fare pace anche con lui, e poi.... come si può resistere ad un muso così dolce? >> le

sorrise dolcemente.

Susan arrossì imbarazzata.

<< E poi alla peggio... potresti presentargli 'Sissi', no? >>

Susan scosse ripetutamente la testa, mostrando tutto il suo disappunto.

Avrebbe pulito le fogne con la lingua piuttosto!

<< Va bene, va bene... >> rispose Jeremy capendo di aver proposto l'impossibile << Ora vai! Duman ti starà cercando >>

 

Okey!

Era pronta! questa volta non avrebbe mandato tutto a rotoli.

 

 


Uscì decisa dalla casa di Jeremy.

Non si sentiva così carica da l'ultima guerra che aveva affrontato contro i golem della foresta di marmo.

Doveva vedere Duman e chiedergli scusa per tutte le cattiverie che gli aveva detto.

Vagò per vari isolati finchè non lo vide.

Era dall'altra parte della strada e aveva un'aria davvero preoccupata.

Evidentemente si era messo a cercarla, quando non l'aveva trovata accanto a sè.

Susan lo chiamò e senza pensarci due volte attraversò l'immenso incrociò.

Duman si girò lentamente e quando la vide sul suo volto si dipinse l'orrore.

Susan si fermò e guardò alla sua destra.

Non ebbe il tempo di girare completamente la testa che venne investita da un camion.

Nella strada si udì solo un terribile suono di ossa rotte.

 

 

 


Susan si risvegliò nell'oblio.

Intorno a sè non c'erano altro che tenebre.

Stava per morire? O era già morta?

Che fosse la sua condanna?

Vagare all'infinito nell'oscurità senza mai poter avere uno spiraglio di luce?

Rassegnata al suo destino Susan si accucciò a terra.

Infondo se lo meritava... Era stata una delusione per i suoi cari e per la regina...

All'improvviso dall'alto, una luce pallida la illuminò.

'Suuuuuusannnnnn' ripeteva la voce.

Qualcuno!

Qualcuno la stava chiamando! Forse non era condannata all'oblio.

Si lanciò verso quella voce, la conosceva!

Duman!

Più si avvicinava e più la voce si faceva forte, più limpida.

 

 

 

 

Quando aprì gli occhi si sentì bloccata.

Non potento muovere la testa ne il resto del corpo, si limitò a guardare davanti a sè.

Era in un ospedale?

Intorno a lei era tutto bianco, persino il suo corpo era bianco.

Era messa in posa come una sfinge e non poteva muovere niente.

Sembrava quasi che l'avessero imbalsamata.

Era ricoperta di bende e gesso su tutto il corpo.

'O bene....magnifico! Questa mi mancava!' pensò alzando gli occhi al cielo.

Non vedeva bene.

Riusciva a vedere i colori, ma era sfocato.

<< Susan? Mi senti? >>

Qualcuno era davanti a lei e le stava parlando, ma non riusciva a vederlo.

Dun tratto tutto divenne scuro.

La voce, i suoni, diventarono ovattati.

Stava dinuovo per svenire?

La persona davanti a lei la prese e la scosse continuando a chiamarla.

Doveva impedirle di riaddormentarsi!

Dopo vari sbatacchiamenti, Susan si riprese.

Ora riusciva a vederlo bene.

Duman la osservava ansioso.

<< Susan? Risci e sentirmi? >> domandò lui guardandola negli occhi.

Non potendo muovere la bocca ne il collo, fece una sorta di mugolio.

Duman tirò un sospiro di sollievo.

 

 

 


Nella stanza regnò il silenzio, anche perchè Susan non è che potesse tenere chissà quale conversazione, avendo la mandibola bloccata.

I minuti erano interminabili e il silenzio continuava.

<< è stata colpa mia... >> disse Duman portandosi la mano alla cresta.

<< Mi dispiace di averti trattato in quel modo... e di averti messa a disagio con il tuo amico... e anche per averti trasformata in un gatto... >>

Susan sbarrò gli occhi, anche perchè non poteva fare altro.

Si stava scusando?

Nessuno si era mai scusato con lei prima d'ora!

<< ... Sopratutto mi dispiace che ora sei in questa situazione per colpa mia... >> Duman abbassò la testa colpevole.

<< Però so come posso farti guarire più in fretta! >> disse Duman.

Se Susan avesse potuto, avrebbe drizzato le orecchie.

<< Tramite la mia magia posso provare ad aiutarti a ripristinare il tuo corpo >>

<< Allora che ne dici? >> domandò Duman guardandola negli occhi.

Susan fece una faccia che valse più di mille parole. 'Ehm.... mi hai visto come sono? Come vuoi che te lo dica??!!? '

Dopo due secondi Duman si accorse di aver fatto una domanda davvero scema.

<< Aspetta... Vediamo così... >> le posò la fronte sulla sua.

' CHE RAZZA DI DOMANDA è?!!? ME LO SPIEGHI!?!?! '

A quell'urlo Duman cadde all'indietro spaventato.

Non si aspettava di certo di sentire un pensiero così forte.

<< O-o-okey... Direi che funziona... >> disse Duman sorridendo imbarazzato.

Si alzò da terra e si pulì i pantaloni.

<< Premetto che la magia nera non è una scienza esatta... Quindi non ti aspettare miracoli... >> disse Duman poggiandole le mani sul corpo ingessato.

'Tsè! Ho capito! Mi ritroverò ad avere i tentacoli e una seconda testa sul collo!'  pensò Susan.

Sentendo quel pensiero, Duman ridacchiò leggermente.

La magia del ragazzo entrò nel corpo del felino.

Susan sentì qualcosa.

Il gesso che ricopriva la piccola creaturina si spezzò lentamente, ad eccezione per le zampe posteriori.

<< Okey... Ora prova a muoverti lentamente >>

Susan mosse leggermente il collo e la zampa sinistra.

Aveva funzionato! Beh... Più o meno... Metà del suo corpo era ancora imbalsamato nel gesso.

<< Ti chiedo scusa... Non sono riuscito a... >>

Susan gli poggiò una zampa sulla bocca per farlo taciere.

Perchè le chiedeva scusa? Le aveva riparato praticamente metà scheletro! Senza si lui, lei sarebbe ancora lì immobile a fare la mummia con tanto di

bende!

Ecco gli occhi gialli che Susan aveva visto! Così dolci, pieni di amore e tenerezza.

Ora che ci pensava.... Erano molto simili a quelli di suo padre!

Come aveva potuto dimenticarsi di quel bel color ambra?

Come ringraziamento, Susan gli leccò la guancia.

Si ritirò subito, arrossendo come non mai.

Che strana sensazione.... Era come se mille soli le stessero ardendo dentro il cuore tutti insieme...

Duman la prese in braccio e se la portò vicino al viso.

<< Se continui così, andrà a finire che ci sposeremo nell'arco di un paio di mesi >> disse lui scherzoso.

Susan arrossì come un peperone.

Matrimonio? Lei? Figuriamoci!

Lo sguardo di Duman era incatenato a quello della piccola gattina nera.

Il vento entrava dalla finestra, agitando leggermente il pelo della sua piccola amica.

Era così carina... quegli blu mare incorniciati dal nero cielo della notte.

In quel momento, tutti loro problemi e i loro disguidi erano svaniti nel nulla.

mMa qualcosa risvegliò Duman.

In quel momento entrò il dottore nella stanza.

<< Come sta la sua piccola amica? >> chiese il dottore osservando la micetta.

<< Bene, grazie >> rispose Duman ritornando a guardare la sua amata.

Il dottore notò il gesso rotto sul letto, ma si limitò a fare spallucce.

Guardò la cartella medica della sua insolita paziente.

<< Secondo la sua cartella, si dovrebbe rimettere in sesto entro un paio di mesi al massimo >>

<< La ringrazio... >> Duman non lo degnò di uno sguardo, era troppo preso nell'osservare quella splendida creatura.

Il medico fece per uscire, ma poi si ricordò una cosa.

<< Senta giovanotto... >>

<< Si? >> Duman si girò a guardarlo infastidito

<< Questo è un'ospedale per umani, non per animali, ci pensi bene e la prossima volta prima di chiamare l'ambulanza! >> ed uscì.

Okey... Duman si era fatto prendere dal panico e aveva combinato un po' di casini...

Aveva disintegrato il camion che aveva colpito Susan, fatto scappare i polizziotti e persino minacciato i medici dell'ambulanza affinchè la

curassero, della serie aveva tutto sotto controllo...

Susan inclinò la testa e drizzò le orecchie.

<< Che c'è? In fin dei conti tu sei umana, no? >> Duman distolse lo sguardo imbarazzato.

<< Ehmm....>> Susan non rispose.

<< T-ti ringrazio... >> disse Susan con un filo di voce.

Duman la guardò nuovamente.

Quegli occhi... Così profondi... Così intensi...

Susan non aveva mai visto un altro essere come Duman.

Che fosse quello di cui le aveva parlato la mamma?

Susan era solo una bambina all'epoca.

Flashback

Era nel suo bel lettone caldo durante un freddo giorno di neve, e sua madre era seduta accanto a lei.

<< Mamma? >>

<< Si tesoro? >>

<< L'altro giorno hai detto a papà che solo la magia più potente al mondo potrà spezzare il nostro incantesimo.... Di che magia si tratta? >> chiese

la piccola Susan guardando la madre.

Era così bella sua madre. Aveva dei lunghi capelli neri corvino che le arrivavano fino in fondo alla schiena.

E la sua voce... Così dolce...

La madre le sorrise teneramente.

<< è la magia dell'amore, tesoro mio >>

<< Che cos'è l'amore mamma? >>

<< Vedi Susan... Quando due persone si amano, fanno cose che gli altri non possono capire. è come se si creasse una sorta di collegamento mentale,

tramite il quale i due riescono a comunicare senza aver bisogno di parlare. Riescono a compiere grandi imprese contando l'uno sull'altra, e solo

insieme posso sconfiggere il male >>

<< E dove si trova? >>

La madre si guardò attorno.

<< Ovunque figlia mia. Ogni cosa che si muove, che respira, è piena di amore. Spetta solo a te trovarla... Vedrai... Un giorno capirai tutto >>

Fine flashback.


I due erano sempre più vicini.

Duman le si avvicinava lentamente, e dun tratto... come se si fossero letti reciprocamente nel pensiero, si baciarono.

In quel momento, non desideravano altro se non quel contatto.

Desideravano sentirsi amati, sentirsi vivi.

Quel baciò sembrò non terminare mai.

Quando si staccarono, Susan gli appoggiò la zampa sulle labbra.

<< Aspetta un momento... Non sarai mica uno di quei pazzi che si 'amano' gli animali, vero? >>

Duman le stuzzicò l'orecchio mordendoglielo.

<< Per te lo farei... anche se preferirei sovvertire l'ordine del mondo intero... Piuttosto che obbligarti contro la tua volontà a restare in queste

sembianze>>

Susan ridacchiò e si appoggiò sotto il suo mento.

<< Sei proprio matto lo sai? >>

<< Si... sono matto di te! >>

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


hola!
ed eccomi qui!
che capitolo ragazzi! l'avrò riscritto tipo 6 volte, all'inizio non ci doveva essere nessun sogno, poi l'ho scritto, poi non mi piaceva e l'ho tolto

poi lo rimesso, insomma! è stata una guerra con me stessa e con la trama, anche perchè inizialmente dico
<< BENE! la storia sarà così e così, una decina di capitoli e ho finito >>
poi ci ripenso << e però potrei aggiungere questo e questo >>
conclusione? da una ventina scarsa di personaggi, ce ne saranno tipo 50...
mi dicono che non mi piace complicarmi la vita eh? proprio affatto!
ringrazio molto la cara tressa che ha recensito ogni singolo capitolo della mia serie
perciò...
grazie tressa :3

ora arrivano le note dolenti....
ho guardato chi segue/preferisce/ legge la storia e siete ben in cinque
okey non è un numerone, ma calcolando che parliamo di un personaggio che non è molto conosciuto, o almeno qui da noi...
il 75% dei disegni di Duman sono stati realizzati da russi, figuaratevi! hanno fatto pure un winx on ice con gli stregoni del cerchio nero( se

qualcuno lo trova, me lo può scrivere? io l'ho cercato ma non sapendo e non avendo una tastiera russa è un po' complesso -_-' )
va beh... chiudiamo questo siparietto che non centrava nulla e ritorniamo al punto di prima.
se volete il prossimo capitolo ci devono essere almeno 3 recensioni su questo capitolo U.U
non mi sembra di chiedere la luna.
apprezzo che tressa commenti sempre, però vedere che su 40 visualizzazioni mi scrive solo una è un po' triste :/
so bene che molti, o ci entrano per sbaglio o non sono iscritti, però cribbiolina! (okey ora parlo come una bimba di due anni... andiamo sempre

peggio con il declino della mia sanità mentale )
quindi la cosa è così!
sono felice che piaccia, o almeno credo, la mia storia, però vorrei avere anche dei consigli o anche delle critiche!
non dico di voler avere recensioni positive, anche se me ne arrivasse una negativa sarei felice, se ovviamente venisse spiegato il motivo di tale

disappunto.
io ho bisogno di migliorarmi! voglio imparare a scrivere ed esprimermi al meglio, ma come posso fare se nessuno mi da una mano a capire dove sbaglio?
okey...
brava ghepy! ora tutti smetteranno di seguire la tua storia e tu ti ritroverai a pubblicare capitoli su capitoli per farli tornare....
davvero brava! complimenti!
okey... adesso piccola cosa... se nel caso più assurdo ragiungessi 10 recensioni da 10 persone diverse, pubblicherò anticipatamente il disegno che

sto pensando di realizzare.
in pratica vi saranno tutti i personaggi più importanti o di rilievo nella storia che sto scrivendo, quindi
susan, duman, stregoni, sissi, giselle eccetera eccetera eccetera
quindi rompete le scatole ai vostri amici o realizzate dei nuovi canali e recensite per accorciare l'attesa ;-)


cordiali saluti
ghepy, in preda alla follia

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: ghepy