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Autore: namelessfedah    02/10/2015    1 recensioni
Harry Styles è solito essere spintonato e deriso dalla squadra di football della scuola, quindi non si aspetta niente dal nuovo arrivato, Louis Tomlinson, che sembra essere un atleta. Riuscirà Harry ad imparare che non tutti sono uguali, che chiunque ha dei segreti, e che a volte c'è molto di più in una persona di quello che l'occhio riesce a notare?
O dove Harry e Louis stanno attraversando entrambi situazioni estremamente difficili, ed imparano a farsi forza l'un l'altro.

Harry/Louis | Highschool!AU, Athlete!Louis | Note: Menzione di violenza fisica/verbale/psicologica e maltrattamenti strettamente legati al tema dell'omofobia | Conteggio parole: 79k
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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XIX



 

"Cosa faremo quando arriveremo lì?" chiese Niall mentre seguivano le indicazioni del GPS per raggiungere casa di Louis.

"Recupereremo Louis e lo riporteremo a casa." Replicò il riccio.

"Beh, ovviamente. Ma come la mettiamo con suo padre? Se fosse cattivo come sospettiamo non sarà una passeggiata."

Harry lasciò fuoriuscire un grugnito frustrato. "Non mi importa se non sarà facile, lo tireremo fuori di lì a qualsiasi costo. Capito?"

Niall annuì velocemente alzando le mani in segno di resa. "Capito, capito; penso solo che dovremmo essere cauti, ecco tutto. Non voglio che tu rimanga ferito."

"Se venire ferito servirà a salvare Louis, sarò felice di esserlo."

Niall sospirò semplicemente, rivolgendo poi lo sguardo oltre il finestrino, osservando gli alberi scorrere. Era tremendamente chiaro a chiunque possedesse occhi ed orecchie che ad Harry importasse terribilmente di quel ragazzo. Niall era felice che Harry avesse finalmente trovato qualcuno di speciale, desiderava soltanto che il tutto si fosse svolto in circostanze migliori. Nessuno, specialmente una coppia di adolescenti, dovrebbe mai avere a che fare con quel tipo di situazioni.

Dopo alcuni minuti, il GPS comunicò loro il raggiungimento della destinazione. Il riccio frenò di scatto e spense il motore. Entrambi i ragazzi osservarono l'imponente casa bianca che corrispondeva all'indirizzo.

"Cavolo, è una casa enorme." Commentò Niall esterrefatto.

Harry annuì.

Lou vive qui?

Mentre attraversavano a grandi falcate il marciapiede antistante l'edificio, Niall si rivolse all'amico. "Ecco il piano; se quell'uomo prova a fare qualsiasi cosa, lo colpisco e corriamo via a gambe levate."

Harry non poté dire se Niall stesse scherzando oppure no.

Una volta superati i pochi scalini che davano sul portico, Niall deglutì nervosamente e bussò alla porta.

Bene, ora incontreremo il mostro.

La porta si aprì lentamente, rivelando un uomo di mezza età alto e snello. Indossava un costoso completo elegante con tanto di cravatta appariscente stretta al collo abbinata al fazzoletto da taschino. Per finire, ai piedi portava delle scarpe in vernice che sembravano essere state appena lucidate. Harry lasciò vagare lo sguardo sul volto dell'uomo, corrucciato in un'espressione dura; gli occhi scuri e pregni di disprezzo.

Harry percepì un brivido spiacevole percorrergli l'intero corpo mentre fissava gli occhi del presunto padre di Louis. "Il Signor Tomlinson?"

"Si?" chiese, gli occhi a squadrare il riccio per poi passare a Niall. "Chi vuole saperlo?"

Harry prese un respiro profondo per tenere a bada i nervi. "Il mio nome è Harry e questo è Niall."

L'uomo sbuffò. "E con questo? Non mi interessa sapere chi sei, ragazzino; voglio sapere perché sei sul mio portico."

Harry mandò giù l'improvvisa ondata di agitazione che gli stringeva la gola ed assottigliò gli occhi.

"Dov'è Louis?"

Niall fece scattare il capo verso l'amico ed arcuò le sopracciglia.

Wow, questo sì che era sottile.

L'uomo sembrò altrettanto sorpreso. "Ascolta, ragazzino. Mi vedo costretto a chiedere a te ed al tuo amico di uscire dalla mia proprietà."

"Non andrò da nessuna parte finché non parlerò con Louis." Dichiarò Harry, avvicinandosi di un passo alla porta.

L'uomo squadrò Harry ancora una volta, partendo dal capo fino ad arrivare alle dita dei piedi. Harry tremò quasi percependo quegli occhi su di lui. Trasferì il peso da un piede all'altro a disagio mentre l'uomo riportò lo sguardo sul suo volto rivolgendogli uno sguardo di disapprovazione.

"Come conoscete mio figlio?"

"Frequentiamo la stessa scuola," Iniziò Harry, non permettendosi di distogliere lo sguardo da quei pozzi scuri.

"Capisco." Mormorò.

Niall, stufo del comportamento dell'uomo, si intromise tra i due parandosi davanti ad Harry.

"Ci dica solo dov'è Louis."

Il signor Tomlinson assottigliò lo sguardo fino a far toccare le sopracciglia.

"Dovete andarvene."

"Dov'è? È qui?" Chiese Harry supplicante, questa vota portandosi di fronte a Niall nel tentativo di dare uno sguardo all'interno della casa.

"Se non ve ne andate subito chiamerò la polizia!" Gridò l'uomo, la furia ad impregnare le sue parole.

"Certo." Lo interruppe Niall suonando compiaciuto e non tirandosi indietro. "La chiami pure. Quando arriveranno, ci assicureremo di menzionar loro il modo in cui picchia brutalmente il suo stesso figlio."

Il volto dell'uomo tramutò da rabbioso a confuso in un attimo. "Di cosa diavolo state parlando?"

Harry percepì la propria rabbia sciabordare.

Come osa anche solo provare a negarlo?

"Sa perfettamente di cosa sto parlando," Continuò Niall. "Razza di stronzo omofobo!"

Gli occhi del Signor Tomlinson si spalancarono all'accusa. "Cosa diavolo vi ha raccontato quel piccolo sporco frocio?"

Harry trasalì a quelle parole. Dietro di lui, Niall serrò i pugni, prendendo grossi, profondi respiri per cercare di fermarsi dal colpire l'uomo ancora fermo sotto l'arco della porta.

"Non osi parlare di lui in questo modo." Esclamò Harry, cercando disperatamente di trattenere le lacrime.

L'uomo rivolse ad Harry uno sguardo disgustato. "Non dirmi che sei una di quelle fatine anche tu."

Niall rimase immobile, la mascella stretta ed il corpo vibrante di rabbia. Non riusciva a credere alle parole sputate fuori dalla bocca di quella sottospecie di uomo. Percepiva la nausea invadergli lo stomaco al solo sentirle. Stava quasi per dare all'uomo il suo parere che Harry lo batté sul tempo.

"Non credo siano affari suoi, ma no, non sono una creatura mistica."

Niall si lasciò scappare una piccola risatina.

Il Signor Tomlinson gli rivolse un ennesimo sguardo irato.

"Ora," Disse Harry. "Ci lasci parlare con Louis."

"Il disgustoso piccolo mostro non è qui." Sputò. "A dire il vero, non si fa vedere da mesi."

Aspetta, cosa?

"Ho cacciato via il mostro non appena ho scoperto che non era altro che un omosessuale. Sapete che era così stupido da riuscire a farsi picchiare a scuola per questo? Abbiamo addirittura dovuto portarlo in ospedale, spendendo i miei soldi."

Gli occhi di entrambi i ragazzi si spalancarono e le mascelle caddero, ma nessuno dei due riuscì a proferire parola.

"Il piccolo, debole bambino è venuto a piangere da me quando si è risvegliato; raccontandomi cosa gli avevano fatto. Pensava davvero che l'avrei confortato, che sarei stato dalla sua parte."

Il Signor Tomlinson era completamente indifferente ai due ragazzi scioccati in piedi di fronte a lui mentre continuava con il suo sproloquio.

"Avrei tanto voluto assistere alla scena. Quel frocio lo meritava. Aveva probabilmente proposto a quei ragazzi di andare a letto con lui. Non è altro che una puttana."

"La smetta!" Strillò Niall dopo essere rinvenuto dal visibile stupore.

L'uomo indietreggiò leggermente alla ferocia del tono del ragazzo.

Harry era completamente senza parole. Aveva lasciato che le lacrime gli inondassero le guance tempo prima e non c'era modo di fermarle.

Come può qualcuno parlare in questo modo di suo figlio; del suo stesso sangue?

Oscillò leggermente perdendo quasi l'equilibrio, riusciva a sentire le proprie gambe tremare.

Era davvero un mostro.

Era come se l'uomo stesse conficcando ripetutamente un pugnale dritto nel suo cuore. Era devastato nel sentire a cosa quell'uomo avesse esposto Louis, quel piccolo angelo. Il riccio era in un tale stato di shock che non riusciva nemmeno più ad elaborare le parole che Niall e quel mostro stavano dicendo, o meglio, urlando l'uno all'altro.

La situazione non cambiò finché Niall non afferrò con forza il suo braccio e lo trascinò verso la strada. Riuscì, inoltre, a realizzare che la porta era stata sbattuta e che il Signor Tomlinson era sparito.

"Andiamo, Harry. Ti porto via da qui." Il tono di voce di Niall era ancora pregno di furia, ma Harry sapeva che non era minimamente diretta a lui.

"L-Louis?" Singhiozzò; le lacrime salate continuavano a farsi strada sulle sue guance.

Niall sospirò. "Non è qui. Non c'è mai stato."

"C-cosa?" Sussultò Harry. Non poteva crederci, era così sicuro che Louis fosse lì.

"Quel mostro non era l'unico a far del male a Louis a quanto pare." Replicò Niall.

Harry non capì.

Il Signor Tomlinson era un mostro.

"C'è qualcun altro che fa del male a Louis." Sentenziò Niall mentre aiutava l'amico tremante a salire in macchina.

C'era un altro mostro lì fuori.

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Un brivido percorse l'intera schiena di Louis non appena portò il braccio sano intorno al busto in uno stretto abbraccio solitario.

La fredda aria autunnale sferzava le sue guance ed il vento lo avvolgeva. Il suo intero corpo tremava notevolmente seduto sull'inequivocabilmente fredda panchina di una fermata dell'autobus. Affondò il mento nel petto ancora una volta, appallottolandosi come un piccolo bambino.

Non avrei mai dovuto lasciare casa degli Styles. Erano così gentili con me. Ed Harry era... perfetto.

Louis imprecò contro la sua stupidità.

Avrei dovuto dirglielo. Volevano solo aiutarmi. Mi avrebbero aiutato.

Non appena aveva realizzato di aver passato così tanto tempo lì, era andato nel panico. Aveva intenzione di rimanere solo per alcune ore, non per un giorno intero.

Sapeva di essere nei guai.

Il suo cuore si bloccò quando adocchiò un veicolo familiare avvicinarsi e fermarsi proprio davanti a lui. Esitò prima di alzarsi dalla fredda panchina e camminò verso il SUV nero prima di aprire la portiera con mani tremanti e saltare su.

"Dove cazzo sei stato?"

Louis sussultò.

Eccolo che arriva.

"Guardami quando ti parlo! Ti ho fatto una domanda."

Louis deglutì rumorosamente e si voltò per la prima volta quella sera verso l'altro occupante del veicolo; le lacrime ad inondare le sue guance rosee e fredde per il vento.

L'altra persona osservò le contusioni scure che decoravano le sue braccia e notò la fasciatura che gli teneva ferma la spalla.

"Gesù, Louis. non pensavo fosse così male." Disse con un cipiglio per poi indicare la fasciatura. "Non sei andato in ospedale, giusto?"

Louis si ritrovò incapace di proferir parola, quindi si limitò a scuotere la testa.

"Ascolta, sono davvero dispiaciuto. Non volevo colpirti così forte, ma questo è ciò che accade quando non fai quello che dico."

Louis non rispose, sentì semplicemente le lacrime scorrere più velocemente. Si scostò immediatamente quando percepì una mano ruvida intenta ad asciugargliele.

"Non fare così, ti ho detto che mi dispiace." Disse ironico l'uomo, strofinando le mani sulle cosce di Louis questa volta.

Il castano serrò gli occhi e prese un respiro tremolante. "Ti prego, voglio solo andare a casa."

"Okay, ci andremo. Tua madre era terribilmente preoccupata per te."

Gli occhi di Louis si spalancarono nel panico. "Sta bene? ti prego, dimmi che sta bene."

L'uomo rise. "Oh, Louis, piccolo. Sei così carino quando sei spaventato."

"Ti prego... dimmelo." Mugolò Louis.

"Non preoccuparti, mi sono preso davvero tanta cura di lei."

 
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QUESTO CAPITOLO E' COSI' PIENO D'AZIONE. MI SONO DIVERTITA TROPPO A TRADURLO. Parlo della parte tecnica, ovviamente, considerando che accadono solo cose disastrose. Stranamente, scopriremo a breve chi è l'uomo misterioso, ed avremo finalmente dei veri momenti Larry! Che poi, il fatto che per venti capitoli non ci siano stati, è giustificato. La storia è così tanto intricata che va oltre la loro storia, che rimane però protagonista.

Anyway, spero il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima (prestissimo)!

Love you.
-fedah

 
  
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