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Autore: kamy    02/10/2015    2 recensioni
Sul pianeta Vegeta ormai la guerra civile e fratricida tra Saiyan e Tsufuru imperversa. Viene perciò deciso il fidanzamento tra Reghina e il principino Vegeta, per riunire i due popoli. Questa è la storia della piccola principessa Reghina.
[Fa parte di DBNA].
Il personaggio mi è stato prestato da Vegeta4ever.
Genere: Avventura, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Adventures '
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Cap.12 Reghina Vs Veki

Napa spinse Reghina in avanti, la bambina gonfiò le guance facendo un passo di lato.
“Non voglio allenarmi”.
Veki sogghignò guardandola dall'alto in basso, roteò gli occhi e incrociò le braccia.
“È troppo piccola per combattere… E poi non sa farlo”.
Reghina aprì la bocca, Napa le mise una mano sulla spalliera rosa e sorrise.
“Non potete continuare a litigare. È un anno che andate avanti così. Un bello scontro risolverà la cosa una volta per tutte”.
Reghina dimenò la coda lunga quattro volte lei, scosse ripetutamente il capo.
“La mia mamma non vuole che combatta”.
Veki ridacchiò, si chinò con il capo verso Lory e socchiuse gli occhi scuri.
“Questo perché gli tsufuru non sanno farlo” sussurrò.
Lory arrossì abbassando il capo, intrecciò le mani tra loro deglutendo.
“No-non è cor-corte-cortese” balbettò.
Reghina strinse i pugni, si morse il labbro e grugnì sbuffando.
“Poi però non piangere da tuo padre!”.
Veki si legò la coda attorno alla vita, tolse i guanti e li lanciò a Lory, ghignò.
“Solo se tu non vai a piangere dalla mammina”.
Reghina lasciò cadere il mantello rosa in terra, sfilò gli stivaletti rosa, e Napa la lasciò.
“Niente sfere d'energia. Dev'essere uno scontro alla pari”.
Indietreggiò, si accostò alla parete di fianco alla porta aperta ed incrociò le braccia.
< Così forse quella donna smetterà di ossessionare il Re > si disse.
Reghina balzò in avanti, Veki schivò il colpo abbassandosi e Reghina le atterrò alle spalle acquattata; colpì il calcagno di Veki con un calcio a piedi uniti, Veki scivolò in avanti e Reghina balzò nuovamente all'indietro.
“Vuoi aiuto dalla tua serva per stare in piedi, principessa?” chiese.
Veki si voltò di scatto tirando un pugno, Reghina spostò il capo e le ruotò attorno.
“Un po' più a destra” suggerì.
Veki sfregò i denti tra loro, prese a tirare una serie di pugni ripetutamente.
“Non fare l'arrogante con me, bambinetta!”.
Reghina si muoveva a destra e sinistra schivando, molleggiava sulle punte dei piedi nudi oscillando il capo. Saltò, mise la mano aperta sul capo di Veki e spinse con tutto il peso. Veki strillò cadendo in terra, Lory urlò coprendosi la bocca e Napa si scostò dal muro. Reghina atterrò sulle punte dei piedi, sorrise e intrecciò le mani dietro la schiena.
“Bada a come parli tu…”, ghignò, “schiava”.
Veki si mise in ginocchio e le tirò una serie di sfere di energia formando una nube di fumo. Napa corse in avanti, afferrò Veki per le spalle.
“Siete impazzita?” urlò.
Lory corse verso la porta.
“Chiamo Bardack!” esclamò.
Uscì, Napa lasciò Veki e Veki ansimò stringendo i pugni.

La nube si diradò, Reghina scosse il capo facendo ondeggiare i lunghi capelli blu notte, le iridi le scintillavano dello stesso colore.
“Ora sono arrabbiata” sibilò.
Napa sgranò occhi e bocca, indietreggiò deglutendo ed il sudore gli scese lungo il volto. Veki sentiva i muscoli tesi, le gambe le tremavano e percepiva il battito accelerato.

Reghina avanzò, udì un tonfo e alzò il capo.

Vegeta sgranò gli occhi, raccolse Asperigus da terra e corse via.

Reghina rilassò le spalle, le iridi e i capelli tornano neri e lei corse nel corridoio.
“Vegeta!”.
Il bambino strinse a sé il peluche avvicinandosi al bordo delle scale, incassò il capo tra le spalle e gonfiò le guance.
“Non avvicinarti!” esclamò.
Reghina si morse il labbro, dondolò sul posto mugolando.
“Anche la mamma non vuole che lo faccio”, mormorò, “… però è stata Veki. È sempre Veki”.
Vegeta si sedette sul gradino stringendo al petto il peluche, sporse le labbra ondeggiando la coda.
“Anche con me è cattiva” ammise.
Reghina avanzò, sciolse la coda dalla vita e l'allungò fino al volto del bambino carezzandogli la guancia.
“Ti ho fatto paura?”.
Vegeta le schiaffeggiò la coda, gonfiò le guance e scosse il capo.
“Il principe dei Saiyan non ha paura” dichiarò.
Reghina ritirò la coda, sorrise, piegando il capo.
“Quindi non gli serve andare dalla mamma?”.
Vegeta alzò il capo di scatto dilatando gli occhi, si mise in piedi e la guardò.
“Puoi?”.
Reghina annuì, dimenò la coda e si leccò le labbra.
“Però non essere arrabbiato”.
Vegeta mugugnò, annuì e strinse Asperigus con entrambe le manine.
“…E tu però non combattere più in quel modo!” ordinò.
Reghina gli afferrò il polso con la coda, lo tirò verso di sé e sorrise prendendogli la mano.
“La prossima volta la uccido solo ad insulti, promesso!”.
Vegeta sbuffò, le strinse la mano tenendo Asperigus con l'altra.
“Non intendevo proprio quello” borbottò.

  
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