A dozen roses~
葵 x 麗
La prima
apparve sul divano.
Uruha smise di
camminare alla vista di una singola rosa che giaceva sui
morbidi cuscini, il suo piccolo bocciolo leggermente schiuso e
perfettamente
tondeggiante. Guardò cautamente per tutta la stanza, ma come
sospettava, erano
tutti spariti non appena Kai aveva dichiarato l'ora di pausa. Doveva
essere il
primo di ritorno.
"Per
chi sarà?" Il
divano si affossò leggermente quando Uruha si sedette sul
lato libero, facendo
scivolare il fiore, che si appoggiò lievemente sulla sua
coscia. E' stato in
quel momento che Uruha si accorse di un bigliettino attaccato allo
stelo.
Allungò la mano verso la rosa ma la bloccò a
mezz'aria.
"No,
non guardare."
Disse a sé stesso mentre deglutiva rumorosamente, guardando
in direzione della
porta e iniziando a giocherellare con i pollici, sperando
silenziosamente che
gli altri si sbrigassero a tornare così da non cedere alla
tentazione di dare
una sbirciatina al biglietto. Non gli era mai piaciuto ficcare il naso
negli
affari altrui e fu estremamente felice quando la porta si
aprì e il suo amico
chitarrista entrò nella stanza.
Aoi
alzò lo sguardo dal suo caffè e gli sorrise
gentilmente; il piccolo
gesto bastò a farlo arrossire, formandogli un enorme nodo
alla gola che gli
impediva qualsiasi abilità di formare periodi di senso
compiuto. Si sorprese
quando riuscì a sollevare una mano e fare un cenno al moro
di avvicinarsi.
Uruha non riusciva a ricordare da quando aveva iniziato a sentirsi
così nervoso
nei confronti del suo caro amico. Di solito era sempre rilassato, ma la
sola
presenza di Aoi in una stanza lo faceva agitare e divagare e-
«Ehi
Uru.» Lo salutò l’altro, facendo per
mettersi a sedere di fianco a
lui sul divano quando notò la rosa. Per un minuto Uruha
andò nel panico. E se
la rosa fosse proprio per Aoi? «Oh, chi è il
fortunato?» Proseguì l’altro
con un’espressione leggermente corrucciata.
Uruha
tirò un sospiro di sollievo e si sistemò meglio
sul divano. «Non
è per me.» Rispose mentre il moro si sedeva
accanto a lui e si accingeva ad
aprire il bigliettino allegato.
«Quindi
è evidente che non hai letto il biglietto.» Disse
Aoi, facendo
vedere al biondo il suo nome scritto all’interno del
foglietto; Uruha rimase a
bocca aperta e afferrò velocemente la rosa dalle mani
dell’altro, leggendo
velocemente il contenuto del biglietto.
Caro
Uru-chan,
Buon
San Valentino.
Vorrei
chiederti di passare questo giorno insieme a me,
ma non credo tu sappia chi sono…
Perciò
ti lascerò qualche indizio da seguire.
Ho
nascosto dodici rose per rappresentare dodici motivi
per i quali ti amo.
E
forse quando arriverai agli ultimi indizi capirai chi
sono.
Quindi,
per cominciare…
1)
Ti amo perché hai un animo gentilissimo. Tutti noi ci
sentiamo estremamente fortunati ad averti come amico, e sono sicuro che
chiunque ti abbia incontrato si sia sentito onorato di aver potuto
incrociare
la sua strada con un simile angelo.
Mentre leggeva
per la seconda volta quelle parole, Uruha si sentì
avvampare. «Ho un ammiratore segreto.»
Sussurrò mentre fissava quella prima
motivazione; rimase imbambolato a guardare la rosa che aveva tra le
mani, anche
dopo che Aoi aveva staccato il biglietto per esaminare attentamente la
calligrafia. Tracciò il profilo del delicato fiore, sentendo
i petali setosi
che sfioravano le punte delle sue dita e sorrise tra sé e
sé.
“Angelo…”
Spostò
lo sguardo verso l’altro chitarrista, mordendosi il labbro
inferiore
pensieroso.
“E
se…”
Aoi
sgranò gli occhi dopo aver letto il piccolo paragrafo.
«Pare
proprio di sì.» Mormorò, girando il
biglietto. Uruha rimase un po’ deluso dalla
misera risposta del suo bandmate, quindi cercò di metterlo
all’angolo, sperando
che fosse proprio lui l’ammiratore segreto in questione.
«E’
nella band.»
Disse, voltandosi verso Aoi con un sorriso
felice. «Ha
detto “tutti noi”».
Il moro emise
un grugnito in risposta, evidentemente non molto
interessato alla rivelazione del biondo. «Però non
ha menzionato nulla riguardo
alla band.» Disse restituendogli la rosa, e Uruha
accentuò ulteriormente il
broncio.
«L’ammiratore
ti ha lasciato una piccola indicazione.» Continuò
con tono
secco Aoi, dopodiché si alzò dal divano; Uruha
non fece altro che guardarlo
mentre usciva dalla stanza, lasciando persino il suo caffè.
Sospirò.
Quindi non era Aoi. Ma comunque, perché era così
arrabbiato? “L’ammiratore
ha lasciato una piccola
indicazione…” Rigirò il
biglietto tra le dita, scovando una piccola nota in
un angolo.
Guarda
nella custodia della tua chitarra.
Uruha
alzò un sopracciglio nel leggere l’istruzione, e
posò lo sguardo
in direzione del suddetto oggetto, che giaceva a terra, a qualche metro
da lui.
Sorrise entusiasta, stringendo la presa sulla rosa ed alzandosi dal
divano per
andare a inginocchiarsi vicino alla sua adorata chitarra.
Aprì in fretta la zip
e con mani tremanti sollevò la custodia. Senza alcun dubbio,
c’era un’altra
rosa, il cui rosso vivo creava un affascinante contrasto con il nero
lucido dello
strumento.
Prese il fiore
tra le dita, sollevandolo per aspirarne il dolce profumo,
dopodiché estrasse il secondo biglietto e lesse curioso.
2)
Ti amo per il tuo talento e la tua devozione. Stupisci
sempre tutti con i tuoi regali e lavori sempre duramente per
raggiungere i tuoi
obiettivi. Non smetti mai di sorprendermi. È indescrivibile,
ciò che mi fai
provare quando componi musica e la scintilla che pervade i tuoi occhi.
Spero
continuerai sempre ad impegnarti in quest’aspetto.
Guarda
nella custodia del microfono di Ruki.
Uruha
sgranò gli occhi all’istruzione successiva, e
guardò oltre la sua
spalla alla piccola scatola nera che giaceva sotto al microfono del
piccolo
vocalist. Il suo ammiratore segreto voleva forse ammazzarlo? Tutti
sapevano che
Ruki scannava sistematicamente chiunque toccasse il suo prezioso
microfono, sin
da quando Reita aveva involontariamente rigato uno dei suoi
‘bambini’.
Il biondo
chiuse distrattamente la custodia, raccogliendo le due rose in
una mano e mettendo i due biglietti in tasca, per poi avvicinarsi al
microfono
di Ruki. Guardandosi prima intorno per assicurarsi che nessuno potesse
vederlo e
poi raccontare tutto al loro piccolo vocalist attaccabrighe, Uruha si
inginocchiò e aprì la custodia il più
velocemente possibile. Questa terza rosa
era leggermente schiacciata, a causa del modo in cui era stata
costretta nella
scatola, ma i suoi petali rimasero comunque intatti; il biondo si
sbrigò ad
estrarla e a chiudere in tutta fretta la custodia, come se da un
momento
all’altro questa potesse prendere vita e morderlo. Non appena
fu convinto che
l’oggetto non fosse in qualche modo posseduto,
staccò il nuovo biglietto dal
fiore e lesse il messaggio.
3)
Ti amo per la tua capacità di prendere tutto così
come
viene. Anche quando ci sono periodi difficili per la band e ci facciamo
prendere tutti dallo stress. Certo, sai essere davvero testardo a
volte, è difficile
farti cambiare idea…Ma ammiro che tu difenda chi ami e
ciò in cui credi.
Guarda
nella custodia della chitarra di Aoi.
Uruha si mise
quasi a correre e aprì disperatamente la custodia del
secondo chitarrista. Aveva sempre ammirato quella chitarra nera e
liscia:
splendeva fiera, Aoi se ne prendeva sempre una gran cura. Aveva un
proprietario
molto premuroso e si sentiva un po’ invidioso a riguardo. Ma
ricordandosi del
perché aveva aperto la custodia di quella chitarra, sorrise
compiaciuto. C’era
qualcuno che si prendeva cura di lui. Afferrò la rosa e
aprì il foglietto.
4)
Ti amo per la tua risata. Il modo in cui tiri indietro
la testa, e lasci uscire quel suono melodioso dalle tue
labbra…Il modo in cui
all’improvviso ti ricordi delle tue buone maniere e ti copri
la bocca cercando
di calmarti. È assolutamente adorabile e contagioso. Potrei ascoltarla per il
resto della mia vita
e non stancarmene mai.
Guarda
nella custodia del basso di Reita.
Saltò
in piedi, quasi inciampando mentre si avvicinava al basso del suo
migliore amico, aprendo la custodia e trovando quasi
all’istante un’altra,
bellissima rosa ad attenderlo. Aggiungendola alla sua collezione,
sorrise
mentre leggeva…
5)
Ti amo per il tuo sorriso. Potrei essere nel peggiore
degli umori, ma con un solo flash di quel sorriso, riesco a sentire le
mie
labbra curvarsi istintivamente all’insù. Dimentico
all’istante cos’è che mi
aveva reso così arrabbiato e tutto ciò a cui
riesco a pensare è la tua
felicità. Farei qualsiasi cosa pur di vederti sempre
sorridente.
Uruha era sul
punto di squittire, ma si trattenne giusto in caso
qualcuno dei suoi amici tornasse nella stanza proprio in quel momento.
Ansioso
di scoprire chi fosse il suo ammiratore, lesse velocemente
l’indicazione
successiva.
Guarda
dentro il tamburo della batteria di Kai.
Richiudendo il
biglietto, chiuse la custodia del basso di Reita e lo
mosse leggermente così che stesse nella stessa posizione di
prima; corse dietro
la batteria del leader e si inginocchiò, guardando nella
cavità del tamburo.
Dopo aver scorto il verde stelo, Uruha infilò la mano e
tirò fuori
delicatamente la sesta rosa. “Siamo
a
metà strada!” pensò
vittorioso, e aprì il nuovo biglietto.
6)
Ti amo per i tuoi occhi. Di solito sei sempre così calmo e
pacato, ma i tuoi occhi racchiudono le tue vere emozioni. Sono
completamente ipnotici.
Se è vero che gli occhi sono lo specchio
dell’anima, allora la tua anima deve
essere meravigliosa. Anche quando sei arrabbiato, anche quando
piangi…Sei
sempre e comunque affascinante.
Guarda
fuori della porta.
Seguendo
l’istruzione
successiva, Uruha si allontanò dalla batteria di Kai e si
diresse verso la
porta. La aprì e guardò attentamente tutto il
corridoio, senza però trovare
nessuna rosa. Tuttavia, abbassando lo sguardo a terra, ne
trovò una appoggiata
al muro proprio vicino ai suoi piedi; la raccolse e prese il nuovo
foglietto
per leggerlo.
7)
Ti amo per la tua compassione. So che ti prendi molta cura
della tua famiglia; e so che Reita, tra tutti noi, è quasi
come un fratello per
te. Mi meraviglia quanto tu possa essere altruista, anche mentre soffri
tu
stesso. Voglio solo farti sapere che anche tu puoi contare sugli altri,
e spero
che mi permetterai di esserci per te, per asciugare le tue lacrime e
offrirti
il conforto che tu doni generosamente a tutti noi.
Cerca
il nostro batterista.
Uruha
sospirò. E così il
suo ammiratore segreto non era Kai. E nemmeno Reita (che sollievo! Il
pensiero
di Reita nudo lo aveva fatto leggermente rabbrividire...).
Si
scervellò per
ricordare dove Kai aveva detto che sarebbe andato, e quando gli
tornò in mente
si lanciò verso l’ascensore, premendo
disperatamente quasi tutti i bottoni e
guardando la sua immagine un po’ scompigliata attraverso le
porte a specchio.
Inspirando profondamente, il biondo chiuse gli occhi e
indietreggiò per
appoggiarsi alla parete; udì il campanello che segnalava la
fermata ad un piano
precedente al suo, ma non si disturbò minimamente ad aprire
gli occhi per
vedere chi fosse entrato nell’ascensore.
«Dove
vai Uruha-kun? Tra
cinque minuti ricominciano le prove.»
Gli occhi di
Uruha si
aprirono all’istante al suono dell’allegra voce di
Kai e guardò alla sua
sinistra al suddetto batterista: stava sorseggiando beatamente il succo
di
frutta che aveva comprato al distributore piazzato giù in
strada, mentre il
pollice e l’indice dell’altra mano giocherellavano
con una rosa. Sentiva lo
sguardo di Uruha su di sé, così si
voltò verso il chitarrista e, notando la sua
espressione sbalordita, sorrise e gli porse la rosa.
«Il
tuo ammiratore voleva
ti dessi questa.»
Il biondo lo
ringraziò
con un filo di voce mentre prendeva la rosa, leggendo
l’ottavo messaggio.
8)
Ti amo perché sei meraviglioso. Non solo carino o
bello, ma meraviglioso. Penso tu sia una delle poche persone che possa
risplendere con i capelli biondi. Pelle bianca come una perla e labbra
morbide
da baciare…Il tuo aspetto rispecchia appieno la tua
personalità. Gentile e
premuroso come sempre.
Uruha
sospirò e si
riappoggiò alla parete. «E’
incredibile.» Disse, in parte per lo sconcerto e in
parte per la frustrazione. Stava iniziando a spazientirsi, e voleva
sapere chi
c’era dietro a tutto ciò.
«Concordo.»
Rispose
ridendo Kai.
Uruha gli
lanciò uno
sguardo interrogativo ma lui non fece altro che sorridergli.
«Fidati, alla fine
ti renderai conto che ne sarà valsa la pena.»
Disse poi, mentre l’ascensore si
fermò e le porte si aprirono. «Dove devi andare
adesso?»
Guarda
nei bagni.
«AAAAHHHHH!!!!»
«Che
cazzo ci fai tu qui?»
Urlò Reita, rizzando in piedi dal lavandino contro cui era
appoggiato.
«Dovrei
chiedervi lo
stesso!» Si lamentò Uruha, puntando un dito
accusatorio verso il bassista e il
vocalist.
«Beh,
stavamo pomiciando
prima che arrivassi tu a rovinare l’atmosfera.»
Grugnì Ruki, abbracciando di nuovo Reita e rannicchiandosi
possessivamente a
lui. Uruha non poté far altro che rimanere a bocca aperta
nel vedere i suoi due
migliori amici mentre ridacchiavano sommessamente e si baciavano con
dolcezza;
roteò gli occhi e sbuffò prima di girarsi e
iniziare a controllare le toilette,
alla ricerca della prossima rosa. Non nella prima, non nella
seconda...E
nemmeno nella terza. Ma che diavolo…?
«Non
avete visto una rosa da queste parti, vero?» Chiese mentre
usciva dall’ultima
porta, grattandosi la nuca per l’imbarazzo.
«Allora
ecco perché hai tutte quelle…» Disse il
vocalist, guardando il mazzo di rose
che il chitarrista biondo teneva in mano; nel frattempo Reita
continuava
imperterrito il suo assalto al collo di Ruki. Uruha arrossì
mentre l’altro
continuava a parlare.
«Hai
controllato sul retro delle porte?»
Così,
cercando di ignorare i gemiti e le risatine – il che
risultò parecchio
difficile, dato che quei rumori facevano eco per tutto il bagno
– Uruha corse
di nuovo in ogni cubicolo, e sull’appendiabiti della porta
del primo di questi
trovò la sua rosa. Afferrandola in fretta, lesse il
contenuto del nuovo
bigliettino.
9)
Ti amo perché c’è sempre
qualcosa in più, perché ogni giorno imparo un
nuovo dettaglio su di te. Per
esempio, ieri ho visto che hai una macchiolina proprio sotto il tuo
orecchio
sinistro.
Smise
per un momento di leggere e corse di nuovo fuori per guardarsi allo
specchio,
ignorando i due piccioncini accanto a lui; dopo aver tirato
all’indietro i
capelli ed esaminato la sua pelle, trovò proprio un piccolo
bacio che il sole
aveva stampato dove il biglietto indicava. Per lo shock emise un
gridolino, il
quale provocò un sospiro esasperato da parte del bassista,
costretto ad
interrompere di nuovo le effusioni che stava scambiando con Ruki.
«Ti
dispiace?» Sibilò Reita.
«Scusate.
Continuate pure.» Rispose Uruha, per poi concentrarsi di
nuovo sulla nota.
Adesso
ti prego, non farti
un’idea sbagliata. Quello che intendo è che
c’è sempre qualcosa di nuovo da
scoprire; non sei mai noioso, bensì un continuo enigma
impossibile da
risolvere. Spero tu possa capire quanto sei unico e quanto io ti adori
per
questo.
Torna
in sala prove.
Letta
la nuova indicazione, Uruha passò velocemente accanto al
bassista e al
vocalist, ancora impegnati in qualche sorta di attività a
cui preferiva con
tutto il cuore non assistere. «Pervertiti.»
Mormorò, sbattendo la porta del
bagno dietro di sé.
«Non
sono un pervertito!» Gli urlò dietro Reita.
«Sì
che lo sei…» Disse Ruki con un tono serio, per poi
riavvicinare la testa
dell’altro alla sua utilizzando i lembi della sua nose-band e
coinvolgerlo in
un bacio travolgente, che lo lasciò completamente senza
fiato.
D’altro
canto, Uruha era senza fiato per un motivo completamente diverso. La
realizzazione stava finalmente facendo effetto su di lui, dopo essere
entrato
nella sala prove ed aver letto il biglietto numero 10, le cui parole
continuavano a ripetersi nella sua testa come un mantra.
10)
Ti amo perché per me ci sei
sempre. Nessuno di noi ha avuto vita facile da quando sono nati i the
GazettE…Da quando abbiamo iniziato a sognare di diventare
musicisti. Sarò anche
il più vecchio tra tutti noi, ma la tua maturità
può competere facilmente con
la mia. Mi fido di te, e spero tu possa fare lo stesso con me. Penso
che se sei
arrivato a leggere questo biglietto, devi fidarti di me già
istintivamente. Non
pensi sia una cosa rara? Speciale?...
Torna
al punto di partenza.
“Sarò
anche il più vecchio-”
«Uruha?»
Il
biondo uscì dal suo momentaneo stato di trance nel sentirsi
chiamare da Kai,
che faceva cenno col capo in direzione del divano, dove c’era
un’altra rosa,
nella stessa collocazione della prima: mentre si avvicinava ad essa
rivisse le
sensazioni di qualche ora prima, solo che in quel momento erano
decisamente più
intense e travolgenti. Rimase in piedi per qualche minuto, non facendo
altro
che fissare la rossa corolla, finché il batterista
interruppe di nuovo i suoi
pensieri.
«Sbrigati!
Mica ti mangia!»
La
battuta gli fece guadagnare un’occhiataccia dal chitarrista
biondo, che lo fece
ridere. Tuttavia, Uruha raccolse finalmente la rosa, aprendo il
biglietto.
11)
Ti amo per i tuoi baci. Ok,
è solo parte del fan service, ma mi hai stregato fin dalla
prima volta che le
nostre labbra si sono incontrate. Quei piccoli momenti di
intimità che
condividiamo…Sono inebrianti. Diciamo che avevo un
po’ paura di fartelo sapere
in precedenza, ero preoccupato che potessi approfittare del potere che
hai su
di me per…Non so. Semplicemente, non volevo essere uno con
cui divertirti per
poi venire gettato via. Ma ho sempre creduto che non sei quel tipo di
persona. Se
non ricordo male, in un’intervista non avevi detto che quando
sei innamorato, sei
davvero felice? Voglio essere io a procurarti quella
felicità…Se me lo
permetterai.
Con
la coda dell’occhio, Uruha scorse le ciocche bionde di Reita
e subito dopo
quelle ramate di Ruki: gli sorridevano in un modo tale da renderlo
ancora più
nervoso, e continuavano a fare cenni con la testa e gesti che gridavano
di fare
una sola cosa. Il suo cervello gli stava gridando la stessa istruzione.
Ma
era come paralizzato.
Aveva
capito tutto sin da quando aveva messo piede nella sala prove.
Il
suo ammiratore segreto non era Kai. Non era Reita. E non era nemmeno
Ruki.
E
fu l’ultima istruzione trascritta sul foglietto, anche se con
l’inconfondibile
calligrafia del batterista, a spronarlo a fare la prossima mossa.
Girati.
Uruha
inghiottì, prima di girare lentamente sui talloni. Il suo
cuore perse un
battito alla vista del chitarrista moro, in piedi davanti a lui con un
sorriso
amorevole e una rosa rossa completamente fiorita in mano.
«Etoo…»
Aoi abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo e farlo incontrare
con quello di
Uruha. Sul suo viso si fece strada un timido sorriso.
«Ho
organizzato tutto io.» Continuò mormorando.
«Ho scritto le note, facendole poi
riscrivere a Kai così che non potessi riconoscere la mia
calligrafia. Avevo
l’intenzione di nasconderle e fartele trovare una per
una…Ma ci ho ripensato
all’ultimo minuto.» Spiegò facendo un
passo avanti, mentre nella stanza cadde
il più assoluto silenzio.
«Però
Kai l’ha fatto comunque e senza dirmi niente, così
non ho avuto scelta. È per
questo che ero un…un po’ arrabbiato
all’inizio.» Uruha si lasciò scappare
una
lieve risata nel vedere Aoi che guardava malissimo in direzione del
batterista,
che iniziò a dirigersi verso l’uscita,
fischiettando qualcosa di vagamente
simile a Guren.
«Ma
so che l’ha fatto con buone intenzioni.»
Continuò il moro sorridendo
leggermente. «Quindi…»
Iniziò, facendo un altro passo verso Uruha per porgergli
la rosa e dargli un piccolo bacio sulla guancia, sulla quale persisteva
un
lieve rossore. «Scusami. Buon San Valentino.»
Il
chitarrista biondo arrossì violentemente e annuì,
raccogliendo tutte le rose
accumulate in una mano sola e usando l’altra per aprire
l’ultimo biglietto
datogli da Aoi.
Ruki
afferrò d’impulso il braccio di Reita e Kai
iniziò a picchiettare nervosamente
le dita lungo le gambe, mentre Uruha leggeva la nota una, due, tre
volte…Per
poi rialzare lo sguardo e posarlo su Aoi.
Gli
ci volle meno di un secondo per stringergli le braccia al collo e
premere le
sue labbra contro quelle del moro in un bacio intenso. Aoi
sgranò gli occhi per
la sorpresa, ma poi sorrise e abbracciò Uruha, chiudendo gli
occhi estasiato.
Era forte, appassionato, tutto ciò che attendeva ormai da
tempo…
Ma
proprio quando il biondo schiuse la bocca per approfondire il contatto
tra le
loro labbra…
«Ehi,
EHI! Nessuno qui ha chiesto del porno gratuito, grazie tante!»
Grugnendo
per il disappunto, Uruha si staccò malvolentieri dal moro
per lanciare uno
sguardo torvo al suo migliore amico.
«Ci
stiamo solamente baciando! Io mi sono dovuto sorbire le vostre
disgustose
dimostrazioni d’affetto!» Urlò,
indicando Reita e Ruki. «Me lo dovete, brutti
bastardi!»
Alla
risposta del biondo, i due interpellati borbottarono e si incamminarono
verso
l’uscita, seguiti da un Kai particolarmente sorridente (come
se avesse appena
trovato una compromettente foto di Reita senza fascia sul naso da usare
come
perenne ricatto nei suoi confronti, per intenderci), lasciando da soli
i due
chitarristi.
Aoi
riportò la sua attenzione al biondo davanti a lui, che lo
attirò a sé per
catturare di nuovo le sue labbra per un lungo e dolce bacio.
Fu
di nuovo Uruha a staccarsi per primo.
«Ti
amo.» La sua voce tremava leggermente a causa della poca aria
rimastagli nei
polmoni, ed Aoi sorrise.
«Ti
amo anche io.» Rispose con tono fermo, avvicinandosi ad Uruha
per baciarlo di
nuovo, ma il loro momento idilliaco fu di nuovo interrotto.
«EHI
VOI, STUPIDI PICCIONCINI! AVETE OSATO TOCCARE I MIEI
MICROFONI!»
Entrambi
scoppiarono a ridere, ignorando le imprecazioni del loro vocalist;
Uruha
appoggiò la testa sulla spalla di Aoi, strofinando il naso
sul collo del moro e
respirando il suo squisito profumo. Mentre sentiva le sue labbra baciargli
delicatamente la testa, sollevò di nuovo la rosa e
aprì il biglietto.
12)
Non mi vengono più in mente
altre motivazioni. Semplicemente, ti amo oltre qualsiasi
perché.
~~~~~
A/N: Okkei,
anche se detesto San Valentino in
quanto la ritengo una festività prettamente inutile, avevo
voglia di tradurvi
questa fic che a mio avviso è troppo carina <3 Ogni
volta che la rileggo mi
sciolgo, quindi spero faccia lo stesso effetto anche a voi!
°°
Oh, e
l’autrice non è la solita che traduco. Si
tratta di fraud_lover, altra valida autrice su LiveJournal, quindi i
vari
complimenti andranno rigirati tutti a lei!
Un grazie in
anticipo a chi recensirà, e anche a
chi leggerà senza recensire u.u
Ps. Quando
avrò tempo di rimettermi a tradurre
periodicamente, ho una nuova autrice da sottoporvi. Dire che
è brava è dire
poco, e non vedo l’ora di farvi leggere le sue mitiche
oneshot. <333
Ja ne~