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Autore: Romanova    02/10/2015    1 recensioni
La volontaria del Distretto Dodici si troverà a fare una scelta difficile, perchè Peeta è spacciato, ma lei deve andare avanti a combattere.
Con un insospettabile alleato.
{Catoniss dedicata a JackLoveCatonissForever, come promesso}
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cato, Katniss Everdeen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e tutti quelli che recensiranno <3.
 
La donna ride allegramente e si avvicina alla coppia con civetteria prendendo sottobraccio entrambi:”Voi due vi presenterete come giovane coppia pura, casta e soprattutto ingenua, acqua e sapone” inizia “vi farete vedere come partecipanti attivi e interessati della vita del Distretto” rimarca la parola –distretto- con un certo dubbio “e soprattutto, coppia intima ma non troppo, unita ma mai volgare e senza nulla da nascondere”.
“Quindi cosa nascondiamo?”
Cato non conosce le mezze misure, la diciottenne avrebbe dovuto appuntarselo da qualche parte per le occasioni future.
“Tutto il nostro disprezzo per i volgarotti capitolini che vi intervisteranno e per tutto ciò che succederà dopo” riassume la quarantenne “ma voi sorriderete, -vi- sorriderete, vi terrete per mano e cose del genere, e tu, ragazzo, abbraccerai Katniss in favore di telecamera”.
Katniss non è proprio d’accordo, anche se meno tocca e meno parla, per ora, con un coinquilino di cui poco sa e poco si fida, meglio sta.
E’ ancora confusa, come lo è lui, ma hanno dubbi diversi a tormentare le loro giovani menti, ad esclusione di questo: come si comporta una coppia virginalmente perfetta dal candido romanticismo richiesto da Effie?
“Haymitch verrà?”
“Se non sarà abbastanza sbronzo, verrà” risponde Trinkett per poi salutarli “domani mattina verranno le truccatrici, parrucchiere e Cinna, che vi spiegherà meglio come comportarvi e l’etichetta da seguire” fa per chiudere la porta, quando si gira verso la bruna “Katniss? Attieniti al copione”.
Il ragazzo del due è piuttosto confuso, ma va a cambiarsi e scende, così fa la giovane.
Si ritrovano sul divano, di nuovo, col Sole che tramonta fuori e nessuno che sappia cosa dire esattamente.
Dopo alcuni minuti di silenzio Cato decide:”Preparo la cena”.
“Non ho troppa fame”.
Traduzione di: sono preoccupata e con lo stomaco annodato.
“Andrai bene, sono io quello che farà figure improponibili” le assicura il ragazzo mentre fa saltare in padella delle verdure miste e vi aggiunge del pomodoro.
Quella dote del Tributo di capire certe cose al volo non è sfuggita, alla bruna.
Gli è grata, non sa bene come esprimersi davvero e il fatto che sia lui a parlare è liberatorio: chissà che si possa costruire una sorta di routine, fra loro.
“Vuoi che cucini io? Abbiamo entrambi le mani ancora ferite, se stai troppo a contatto coi manici caldi delle pentole…”
Lo sente imprecare mollando repentinamente una padella.
“Offerta accettata” sbotta bagnando la mano che ha ripreso a sanguinare.
Katniss spegne il fornello e gli pulisce la ferita riaperta con uno straccio senza dire nulla: non sa se le piace toccare Cato, sa che le dà sicurezza e non dovrebbe –come è successo nei Giochi, quando è scoppiata a piangere non appena lo ha sentito ricambiare la sua stretta tremante e incerta- ma è consapevole del fatto che lottare col suo cervello, come il discorso dei rimpianti e degli attacchi d’ansia –sono bastate le mani di Cato a riportarla indietro- è perfettamente inutile, specie se sta male.
La vede dubbiosa anche se non fa una mossa coi muscoli del viso, ma preferisce tacere sino al momento in cui gli rifà la medicazione.
“Tutto bene?”
“Tutto bene” afferma in un sommesso bisbiglio la Everdeen staccandosi subito da lui “sei strano”.
“Anche tu, sei molto diversa dalla Ragazza in Fiamme” sostiene il diciottenne “ogni tanto sorridi”.
Si becca un calcio su uno stinco.
“Sei diverso da come pensavo, lo concedo” si morde un labbro, dubbiosa e indecisa su come proseguire”sei un ottimo cuoco”.
Meglio non sbilanciarsi.
La ragazza distribuisce le verdure nei piatti e ripone la padella nella lavastoviglie, sul piano più alto.
Quando fa partire l’elettrodomestico si accorge di qualcuno che la sta abbracciando da dietro.
“Non lo dire a nessuno, ma ho paura”.
Perché deve toccare a lei il compito di tirarli fuori da tutto, di salvare entrambi? E’ solo Katniss, Katniss ha solo diciotto anni e viene dal Distretto Dodici, ha vinto la sua edizione dei Giochi e ha fatto una scelta.
Non sa se è sbagliata.
Di cosa ha bisogno Cato? Cosa avrebbe fatto Peeta? Peeta è il suo lato umano, lo è sempre stato e ora le manca.
Tutta quella fragilità improvvisa non è da lei e nemmeno da lui.
Prende delicatamente le mani del coinquilino fra le proprie, alla ricerca di un’idea, delle parole giuste.
“Domani sarà la nostra prima, piccola, importante battaglia e noi la vinceremo” inizia “noi siamo guerrieri,  e se crolliamo lo possiamo fare solo qui, fuori non è ammesso il fallimento”.
“Lo so”.
Si gira e lo abbraccia.
Che quell’abbraccio, similmente a quello frenetico e nervoso che si sono scambiati nell’Arena dopo il salvataggio del diciottenne dalla morte, sia la vera scintilla della ribellione?
Si può dare inizio alla rivoluzione col più universale gesto di pace del mondo? Lo avrebbero scoperto presto, i giorni successivi non sarebbero stati certo facili per nessuno dei due.
Mangiano in silenzio, persi nelle loro riflessioni e si separano per la notte.
Vengono bruscamente svegliati da Effie che ha la misteriosa capacità di entrare ovunque col massimo del rumore possibile, specie in casa loro.
I Vincitori si vestono velocemente e passano per le mani di truccatori e parrucchieri, le cui capacità come sempre hanno dello stupefacente dati i risultati prodotti: Katniss ha il viso fresco come una rosa,pulito, senza occhiaie o segni particolari, le sopracciglia sono leggere e ben disegnate, i capelli sono raccolti nella sua treccia acconciata poi in uno chignon rigido, potrebbe avere tre anni in meno.
Cato è stato alleggerito dai segni della stanchezza e del nervosismo, le mani di entrambi sono state medicate con i migliori farmaci della Capitale e le cicatrici sono sparite tutte, dai loro corpi, come se qualcuno ci avesse passato una gomma sopra.
Si guardano allo specchio.
“Fai strada” dice solo la Everdeen stringendo la mano del ragazzo.
Il cimitero del Distretto è un posto ben curato e verdeggiante, con siepi ordinate e alberi potati regolarmente.
Le tombe sono segnate da lapidi bianche e pulite con sopra una foto del caro defunto, il suo nome, la sua mansione, data di nascita e morte, numero di tessera e un epitaffio.
Poi c’è il cimitero dei caduti nella gloria degli Hunger Games, un mausoleo unicamente per loro che conta un numero decisamente troppo alto di tombe e loro devono entrare lì superando un cancello dipinto nei colori di Panem.
 Aprono il corteo i genitori di Clove mentre un cerimoniere canta alcune litanie funebri e le lamentazioni, i Vincitori seguono poco dopo.
Non è ammessa tristezza per una ragazza che verrà seppellita da eroina, ma nessuno riesce ad applaudire con convinzione quando viene ricordato il suo glorioso sacrificio che Panem non dimenticherà mai.
La bara bianca della giovane vittima viene calata nella fossa mentre i genitori si stringono l’uno all’altra per farsi forza, provando a mostrare un viso convinto alle telecamere che di lì a poco avrebbero trasformato la cerimonia in una farsa televisiva da pochi soldi.
“Siete orgogliosi di come vostra figlia si è comportata nei suoi Giochi?”
Ecco, Katniss vorrebbe spaccare la faccia a quel giornalista capitolino, ma sa che con Cato che la trattiene non è prudente.
Si morde a sangue l’interno della bocca, ne sente il sapore metallico sulla lingua.
Deve assistere impotente a quello scempio: a lei Clove non piaceva, l’ha considerata solo come un ostacolo che la separava da casa sua e la ragazza contraccambiava di cuore.
Poi hanno impiantato i suoi occhi su un Ibrido.
Deglutisce tentando di scacciare il ricordo e vede il ragazzo accanto a lei tremare un solo e impercettibile attimo, poi si ricompone.
Nessuno ha voglia di dire troppo, finché le telecamere toccano agli altri i due Vincitori sono amaramente felici di concederle.
I due si guardano un attimo, sono circondati da Pacificatori.
“Verrai a trovarla?”domanda la Ragazza in Fiamme.
“Il meno possibile” risponde l’altro con la bocca secca “tu andrai a trovare Il Ragazzo del Pane?”
La mora si gratta il capo rischiando di rovinare l’acconciatura: non le sarebbe stato permesso comunque se non come operazione di propaganda.
Hanno ribaltato il tavolo e ora devono assumersene i rischi.
   
 
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