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Autore: LiliFantasy    02/10/2015    1 recensioni
[ATTENZIONE: FIC IN COMPLETA E RADICALE RIVISITAZIONE]
Dal prologo:
Angeli. Creature potenti e misteriose. Buone e generose. Alcuni timidi...altri piú estroversi.
Diciamo che sono permessi i matrimoni tra angeli, c'è uno ad esempio che mi fa il filo da quando quella stupida di Eva mangió la mela...
Ma, amore tra mortali e angeli...mhm...
...L'ultima volta che degli angeli si sono innamorati degli umani decidendo di aiutarli, sono stati scagliati giú dal cielo... 
***
Ogni persona ha un angelo custode. Gli angeli sono creature misteriose che vivono tra di noi sotto forma di umano, facendo di tutto per aiutare il proprio protetto.
La regola principale?
Non innamorarsi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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// CAPITOLO ANCORA NON REVISIONATO \\






CAPITOLO 9

BIBLIOTECARIA NATA



La scuola era quasi del tutto deserta. Le porte erano chiuse e gli alunni che restavano gironzolavano per le classi, per poi superarmi ed uscire dal portone per tornarsene a casa...
Solo tre domande continuavano a gironzolarmi in testa...insieme a parziali risposte...PARZIALI:

1) Perché ho difeso quell’arancia???? Probabilmente senso di giustizia.
2) Dove diavolo si è cacciato quel maniaco???? Presumibilmente dove riesce meglio a recar danno alla gente.
3) Dove mi trovo ora?????!!! Appunto...a questo non ci sono ancora arrivata...

Continuai a girare di corridoio in corridoio, dimenticandomi – come sempre – da quale angolo ero venuta...per cui...sì, mi ero persa...di nuovo.
-Come mai sei qui, pivellina?- ghignò qualcuno da dietro di me.
-Non è giornata...per cui ti prego di lasciarmi in pace- risposi voltandomi verso il “Trio delle Starnazzanti”.
-Sarà sempre giornata, per noi...quindi- si avvicinò pericolosamente al mio viso con l’intento di spaventarmi...
-Hey...io non sono il tuo tipo Oca Regina...sai, sono più propensa per il genere maschile...ma con questo non intendo dire che ci sia nulla di male, non preoccuparti...custodirò con cura questo piccolo segreto...- risposi riferendomi al fatto che si era avvicinata a me...o più precisamente alle mie labbra.
...Per cui...no, non mi aveva affatto spaventata...
Si allontanò di scatto diventando rossa di rabbia -Cosa stai insinuando???- ringhiò lei.
-Non ti sei accorta che prima ti eri avvicinata...un po’ troppo? Oh...allora devo piacerti davvero tanto per scatenare in te tutta questa voglia e-
Il mio discorso fu interrotto da una risata molto acuta...proveniente dal lato destro di Ambra...
-LI’! SMETTILA IMMEDIATAMENTE DI RIDERE!!!!- tuonò la bionda.
-Oh...ehm...A-ambra...s-scusami...io-
-NEANCHE UNA PAROLA DI PIU’!!!- poi si voltò verso di me, puntandomi contro un’unghia smaltata -Con te farò i conti più tardi...-
-Oh...sei più vogliosa di quanto immaginassi!-
-NIENTE DI QUELLO CHE TU DICI E’ VERO!!- urlò prima di allontanarsi definitivamente.
In effetti aveva ragione...ma volevo farla arrabbiare un po’...me lo posso permettere ogni tanto, vero?
Stavo per ricominciare a cercare di ritrovare la strada, quando qualcuno (o più precisamente una chioma rossa e cretina) sbucò da dietro un angolo...
-Wow...ne hai di fantasia nana- ghignò lui.
-Cioè?-
-Ho assistito a tutta la scena-
-E la cosa dovrebbe suscitare in me un qualche genere di interesse?-
-Oh...giusto...a te interessa solo quello che faccio e chi incontro- rispose ricordandosi la domanda poco opportuna che gli avevo fatto quella mattina.
-Per niente...ma volevo chiederti una cosa...-
Lui sorrise beffardo aspettando che continuassi.
-Sai...oggi devo scontare una specie di punizione...- cominciai a dire.
-E così la nana è diventata una bulla! Un po’ me lo aspettavo...-
-MA IO HO SOLO DIFESO UN’ARANCIA, MALEDIZIONE!-
Mi guardò perplesso, ma decisi di lasciarlo nel dubbio più assoluto...
-Per cui...io in teoria dovrei riordinare i libri della biblioteca per colore e in ordine alfabetico...e mi chiedevo...- mi sporsi verso di lui facendogli occhi dolci -Mi potresti aiutare??- passarono venti secondi...e poi si decise a rispondermi.
-Beh...non saprei...-
-Ti prego!-
-Teoricamente potrei aiutarti...-
-Ti prego!!!-
-Considerando che per qualche ora non ho nulla da fare...-
-TI PREGO!!-
-Direi che potrei fare uno strappo alla regola e dirti...
Trattenni il respiro -Sì...?-
-...No!-
Spalancai la bocca -C-come n-no...?-
-No-
-Come no??-
-No-
-Come no???!!!-
-Noo-
-COME NOOOO?????!!!!-
Lo afferrai per le spalle cominciando a scuoterlo -No!! Io non ce la farò mai da sola!-

POV CASTIEL
Sobbalzai quando lei si accasciò a terra -Hey...che hai?- le chiesi cominciando a preoccuparmi.
Sentii che stava tremando. Mi accucciai su di lei sollevandole il viso.
Le mi stava guardando in silenzio senza emettere rumore...dai suoi occhi uscivano lacrime a fiotti.
Ero davvero preoccupato...lei non era un tipo che si mette a piangere per queste cose...è piuttosto simile a me...ed io non piango mai!...Beh...apparte quella volta...
...Però quel bambino era davvero cattivo! Come facevo a non piangere???? Ed avevo solo 9 anni!!
...Quel giorno stavo beatamente mangiando le mie adorate caramelle, aspettando serenamente che le carie sopraggiungessero felici...quando...

INIZIO FLASHBACK
____________________________________________________________
-Hey- alzai lo sguardo: un bambino con un’aria da bullo mi si presentò davanti.
-Cosa c’è?- chiesi innocentemente.
-Quelle che hai in mano sono le Sweet Goodness*?-
Abbassai lo sguardo verso il sacchetto di caramelle che tenevo in mano -Esatto-
-Che ne dici di darmele?-
Il mio sguardo si indurì -Me ne sono rimaste poche...e voglio che le ultime siano solo per me!-
Sì...all’epoca ero proprio un bravo bambino...talmente altruista e generoso...!
Il bambino di fronte a me mi si avvicinò sorridendo -Oh...ma io le voglio davvero tanto...-
-Cosa? No! Non ti azzardare a-
In un microsecondo aveva già afferrato il sacchetto, togliendomelo dalle mani.
E, così come era arrivato, sparì nel nulla...
-No...le mie caramelle- singhiozzai -L-le mie caramelle- un altro singhiozzo -L-le m-mie...- una lacrima mi attraversò la guancia.
Sollevai le braccia al cielo -NOOOOOOOOOOOO!!!!!-
________________________________________________________________
FINE FLASHBACK

Da quel giorno non uscii più a guardare in faccia una caramella...
Mi rinchiusi nella mia camera...mi sentivo solo ed escluso...il mondo mi era crollato addosso...
Tutti mi chiamavano “quello che si è lasciato fregare le caramelle”...ed io senza quei dolciumi ero perso...
Solo un giorno smisi di piangere ed uscii dalla mia camera.
Solo quel giorno accesi la luce.
Solo quel giorno decisi finalmente di voler ricominciare da capo.
Era arrivato Halloween.

POV ANGEL
Sono sempre stata una brava attrice...ed era facile fingere di piangere...
Castiel si accucciò su di me ed io attuai la parte 2 del mio malefico piano.
Mi lasciai sollevare il viso e lo guardai facendomi uscire altre lacrime.
Poi vidi il suo sguardo perdersi le vuoto “Le mie caramelle” lo sentii sbiascicare in una specie di sussurro o imprecazione...dipende dai punti di vista...
Abbassai la testa singhiozzando un po’ più forte e, come mi aspettavo, si risvegliò da quello stato di trans...
-Perché piangi?-
Sollevai nuovamente il viso e lo afferrai per le spalle -Non riuscirò mai a riordinare la biblioteca da sola...tu...tu eri la mia ultima speranza...p-però adesso- mi interruppi per concedermi un ultimo, teatralissimo singhiozzo -...Però adesso non ho più speranze...- appoggiai le mani sul mio viso ricominciando a piangere.
-Aspetta...ok...ti aiuterò a riordinare la biblioteca-
-Veramente?- chiesi guardandolo.
Lui sospirò -Sì-
-Me lo prometti??- chiesi ancora.
-Sì...te lo prometto...-
Io mi alzai di scatto, prendendolo talmente di sorpresa da farlo cadere all’indietro.
Mi asciugai gli occhi dalle finte lacrime e gli sorrisi compiaciuta.
-Cosa?- sgranò gli occhi -Quindi tu...stavi solo...-
-Facendo finta...esatto- lo presi per la manica, tirandolo in piedi.
-Quindi io...-
-Tu hai promesso di aiutarmi...quindi mi aiuti!-
Lo trascinai in un angolo -E mi aiuti cominciando con l’indicarmi la direzione della biblioteca!-
Sulla sua faccia si formò un ghigno -Sicura che non è perché vuoi passare più tempo con lo strafigo che ti ritrovi davanti?-
-Quale? Sicuro che questo strafigo non sia diventato trasparente? Perché...non lo vedo...-
Lui scoppiò a ridere mi superò, prendendo a camminare attraverso un corridoio.
Poi, vedendo che non gli andavo dietro, si voltò verso di me
-Non vuoi più andare in biblioteca?- mi chiese sorridendo.
Io sbuffai e cominciai a seguirlo.
Superammo svariate classi che non avevo mai visto prima...e ci addentrammo nel cuore del labirinto.
Lui se ne stava a fischiettare in tutta calma, mani in tanca e la tipica espressione da “io sono figo e me la tiro”...
Mentre io...beh...mi ero già persa nei miei pensieri, ossia nel vuoto più totale.
Stavo osservando il susseguirsi di quelle ombre...quelle ai nostri piedi, esatto...
Potrò sembrare un’idiota senza speranze – e probabilmente è così – ma ne ero rimasta affascinata...non avevo mai fatto caso alle ombre...non ne avevo mai vista una in Paradiso...per me erano una novitá...
Le ombre erano ovunque.
Sotto un tavolo, dietro uno scaffale...
...NO SERIAMENTE...MA A COSA DIAVOLO MI SONO MESSA A PENSARE??? ALLORA SONO PROPRIO RIMBAMBITA!
E intanto lui camminava...e camminava...
Chissà se era vero che mi stava portando in biblioteca...ma poi...
QUANTO PUO’ ESSERE GRANDE QUESTA SCUOLA?? HO CAPITO CHE E’ UN LICEO DI FIGLI DI PAPA’ E GENTE RICCA O QUASI...MA C’E’ UN LIMITE!      
Per cui, io, presa nel profondo da questi miei saggi pensieri, non mi accorsi che il “non-mio Non-Cavaliere Rosso” si era già fermato davanti ad una porta, lasciando me che, con un’indecifrabile espressione sul volto e una mano sotto il mento in stile “Il pensatore idiota”, continuavo a camminare superando di svariati metri la destinazione.
E mentre io, come  una deficiente, proseguivo il mio cammino lento e costante...il Non-Cavaliere Rosso osservava con aria divertita tutta la scena...
“Ok...aspetta un attimo...perché mi sento così sola??” cominciai a rendermi finalmente conto che qualcosa non andava “Mi sento come se stessi camminando...da sola, verso...non so dove...”
Tolsi la mano da sotto il mento e, voltandomi lentamente verso l’individuo che ora stava ridendo come un matto, spalancai la bocca.
Ero arrivata alla fine del corridoio...per quanto avrò camminato? 50 m in più del necessario?...Cosa c’è da ridere eh??
Lasciai le braccia penzoloni ai lati della vita e, facendole dondolare in modo poco elegante, lo raggiunsi a passo di elefante.
Emisi una specie di mugolio, che poteva essere simile ad un grugnito o ad un “Arrrrggh” di un pirata...
Sospirai ed entrai nella biblioteca tenendo lo sguardo basso.
Come prima cosa restai colpita dalla altezza del soffitto...potrà sembrarvi un dettaglio insignificante...ma, parola mia, quello era davvero uno dei soffitti più in alto che avessi mai visto...credo che si piazzerà......al 122° posto, subito dopo quello del salone utilizzato per allestire il “Festival delle Polpette” in Paradiso.
Poi cominciai a ispezionare più accuratamente il luogo...il tetto era alto sì, ma l’ambiente non era molto vasto...c’erano sì e no sui 15 scaffali.
Ne ho viste di biblioteche io...ce n’era una a via San Michele Arcangelo (ovviamente sto parlando del Paradiso) che era veramente enorme...
Ma non fraintendete...MI VA ASSOLUTAMENTE BENE COSI’...se fosse stata più grande sarei andata direttamente a buttarmi da un ponte.
I libri erano riposti in modo disordinati negli scaffali.
Alcuni erano rimasti appoggiati sui tavoli in modo scomposto, alcune pagine di non so quale libro erano state strappate e gettate a terra.
-MA QUALE RAZZA DI INCIVILE LASCIA UN BIBLIOTECA IN QUESTO STATO???-
Potete rompere qualsiasi cosa, ridurre in cenere un banco o lasciare escrementi di cane sul pavimento...ma non dovete trattare male un libro.
Perché sono così ferma e decisa nel dire questo?
Semplice...
Perché io ho passato i primi 5 milioni di anni della mia vita a scrivere ispirazioni destinate all’uso degli umani...
Già, perché le ispirazioni che sopraggiungono nella testa di voi mortali mentre state comodamente sdraiati sul letto, o seduti su una scrivania, a cliccare i tasti del vostro computer...da dove verranno mai??
Ma che domande!...Dalla sempre gentile disponibile Angel, che si spezza la schiena per farvi venire un’idea!
Avete capito?...No?
...Mi spiego meglio...
HO PASSATO I MIGLIORI ANNI DELLA MIA VITA PIEGATA SU UN BANCO DELLA SACRED ACCADEMY A SCRIVERE ISPIRAZIONI DI OGNI GENERE PER ORDINE DEGLI ARCANGELI...
POI, VENGO SAPERE CHE QUALCUNO DISTRUGGE LE CREAZIONI CHE SONO STATE STAMPATE DA ME NEI VOSTRI CERVELLINI E LE RIDUCE IN UNA POLTIGLIA SPIACCICATA SUL PAVIMENTO DI UNA STANZA CON UN SOFFITTO MOLTO ALTO (dettaglio insignificante)...
...COME LA DOVREI PRENDERE???
-Cominciamo a mettere a posto?- chiesi al rosso, cercando di riprendere il controllo di me stessa...
Lui annuì poco convinto e mi si avvicinò.
Cominciai a raccogliere tutte quelle pagine sparpagliate per terra e, accartocciandole, le buttai nel cestino.
Mi stavo innervosendo...e quando mi innervosisco non finisce mai bene...
Una volta ripulito il pavimento passai agli scaffali.
Li contai velocemente: in tutto erano 16...mi auguravo fossero di meno...
-Hey- esclamai. Castiel si voltò verso di me -Che ne dici di prendere tutti i libri poggiati sul quel tavolo?- mi ricordavo infatti, che su un tavolo in fondo alla stanza erano poggiati tre o quattro libri...
Lui sembrò pensarci un attimo -Uhm...no-
Ma...che cosa...?
-Castiel! Prendi quei libri-
-Non mi va-
Cominciai a massaggiarmi le tempie -Castiel- replicai lentamente -Potresti per piacere prendere quei libri e darmeli? Grazie...-
-Perché non lo fai tu?-
-Perché sono occupata, come vedi, a riordinare i libri superstiti di tutto il casino che avete fatto in questa povera biblioteca!-
-Ahah...”avete”?? Chi ti dice che sono stato anche io??-
-Perché tu, con la grazia da bisonte che ti ritrovi, combini sempre macelli!-
-Senti chi parla...- cominciò a sghignazzare.
-Cosa ti sarebbe costato prendere quei quattro libri sul tavolo e darmeli??-
-Niente...ma non sarebbe stato divertente- ghignò lui.
-Castiel, sei un cafone!-
-Wow...come siamo nervose oggi...-
Feci un profondo respiro e mi avviai verso il tavolo dove mi ricordavo ci fossero quei famosi quattro libri.
 Ma con tutta la mia sorpresa non li trovai.
Cercai ovunque: sotto al tavolo, nella zona intorno...niente.
Stavo per convincermi ad visitare uno studio psichiatrico per una terapia...quando qualcosa attirò la mia attenzione: qualcuno stava battendo qualcosa su un banco...e siccome siamo in due nella stanza, quel qualcuno era Castiel...
-Cerchi questi?- chiese con la sua solita sfrontatezza.
Mi voltai verso di lui.
Avevo già i nervi a fior di pelle...metaforicamente parlando, a questo punto dovevano aver già bucato il derma...
Considerando che ero stanca e sapendo che l’esaurimento nervoso era abbastanza vicino mi chiesi se non fosse più conveniente uscire da quella gabbia di matti, consumare un’abbondante e costosa cena nel migliore ristorante di Parigi e, subito dopo, fare una bella nuotatina nella Senna, indossando uno dei completini da notte di Rosa...
-Tu sei...sei...UNO STUPIDO CRETINOOO!!-
-Hey hey...calma nana- sollevò i quattro libri che teneva in mano -In teoria ti avrei fatto un favore...sei in debito con me, piccola-
Cominciai a emettere dei piccoli grugniti, poi iniziai a curvarmi e a tremare e, come se un mostro sputa fuoco stesse per fuoriuscire dalla mia bocca, sollevai il viso ed urlai.
Quando ebbi finito di sfogarmi, con molta calma, mi avvicinai a Castiel e gli schiacciai un piede con nonchalance.
-Ahia!- mi guardò stranito -Ma sei pazza??-
Gli sorrisi -Uhm...sì...credo proprio di sì...-
Gli strappai dalle mani i libri.
Quel deficiente aveva preso, senza che me ne accorgessi, i quattro libri da quel tavolo e, sicuramente con lo scopo di farmi arrabbiare, li aveva nascosti...
...MA VI SEMBRA UN COMPORTAMENTO DI UNA PERSONA MENTALMENTE NORMALE???!!!
“Ok ragazza...calma...ricordati di essere un angelo” e, proprio l’individuo che si trovava all’ultimo posto nella mia lista delle persone che volevo sentire in quel momento, irruppe nella mia testa.
“Devi stare calma...sei un angelo e devi essere misericordiosa...anche se non potrai esserlo, ovviamente, più del sottoscritto...”
-ANGELO UN CORNO!- gridai senza rendermene conto.
Castiel si girò di scatto, guardandomi come se la mia pazzia stesse cominciando a manifestarsi in tutto il suo splendore proprio in quel momento...
Divenni tutta rossa dall’imbarazzo e cominciai a balbettare frasi senza senso, prima che la mia GRANDISSIMA fantasia venisse in mio soccorso.
-Ehm...uhm...ah...ah, ah, ahahaha!!- cominciai a ridere nervosamente -Il fatto è che...ahah...proprio adesso mi è venuta in mente una canzone...ehm...simpatica...fa così...-
Cominciai ad agitare le braccia in aria -Aaaaangeeeeeloooo...un corno! Ange ange angelo un corno! Un corno un coooornooo...Aaaaaaangelo uuuuun coooornoooo oh oh oh ooooh...-
Castiel continuava a fissarmi con gli occhi sgranati.
Ero diventata ancora più rossa di prima -Facciamo come se non fosse successo nulla, ok?-
Lui annuì e, ancora shockato, ritornò sui libri.
Dopo qualche minuto di silenzio, scoppiò nella risata più sonora che abbia mai sentito.
-Sei proprio divertente, nana!- esclamò.
Io cominciai a dare capocciate ad uno scaffale.
“Smettila di cercare di spaccarti la testa e chiedigli ciò che sto per dirti...”
Mi allontanai in fretta da Castiel -Come scusa??-
“Devi chiedergli una cosa da parte degli Arcangeli...”
-Mamma mia...ancora loro...- mi girai per controllare se il rosso mi aveva seguita -E poi non puoi fargli tipo un’apparizione...mentre dorme?-
“No che non posso!”
-Come no! La Madonna sai quante ne ha fatte??-
“Quali?!”
-Ehm...Fatima!-
“...Vabbé, solo quella...”
-Lourdes...!-
“Ok ok...ma non posso lo stesso...”
-Uffaaaa...- sospirai -Cosa gli devo chiedere?-
“Eh...beh...”
Mi sussurrò l’intera frase che dovevo dire, come fosse un copione da imparare a memoria...
Era strano. Come facevo a chiedergli una cosa del genere?? Sarei sembrata più pazza di quanto già immaginava...ma cosa mi tocca fare!
Mi avvicinai alla chioma fiammeggiante che si intravedeva da dietro i libri.
-Cass- richiamai la sua attenzione.
Lui si voltò verso di me.
-Ehm...so che può sembrarti strano...ma un’amica un po’ pazza mi ha chiesto di domandarti una cosa-
La sua bocca si aprì nel suo solito sorrisetto -Cosa?-
-Quando ti fai la doccia...perché ti sarai fatto la doccia ultimamente, spero...- scossi la testa, imbarazzata soprattutto dalla sua espressione perplessa -...Hai mai notato un...non so’...un segno...una specie di livido fatto a forma di- deglutii -Di una croce sottosopra...??-
Sbarrò gli occhi -Cosa??-

POV CASTIEL
Come cavolo faceva a saperlo?? Già ero abbastanza confuso su quel segno spuntato all’improvviso...poi ci si metteva pure Angel???
Da quando è arrivata lei, il mondo, quello che tanto odiavo per la sua banalità, si è capovolto, sommergendomi nelle sue stranezze...

POV ANGEL
-No- rispose lui -Non so proprio di cosa tu stia parlando...- 
-Oh- dissi semplicemente, prima di tornare a riordinare alfabeticamente l’undicesimo scaffale.
Passò un’ora in cui nessuno aveva più fiatato. Io avrei fatto la stessa cosa al posto suo...
Ma infondo, cosa potevo farci se certa gente mi dava compiti talmente strani?!
Finimmo finalmente di spolverare il sedicesimo scaffale.
Sbuffai e mi accasciai a terra per la stanchezza.
Castiel mi guardò preoccupato -Ti senti male?-
Scossi la testa -No, non è niente...sono solo stanca...-
Mi alzai con un po’ di fatica e lo seguii fuori dalla biblioteca. Era già ora di cena...avevo saltato il pranzo...
-Vieni, ti riaccompagno a casa- disse lui, appena fui uscita.
-Non non devi. Ce la posso fare da sola, grazie-
Lui rise -Tu? In queste condizioni? Domani mattina ti ritroverei stesa sul marciapiede davanti al liceo a ronfare!-
-Cosa? Non è ve- fui interrotta da uno sbadiglio enorme che mi colse alla sprovvista, facendomi perdere l’equilibrio...ma come si fa a perdere l'equilibrio per uno sbadiglio??
Castiel era – fortunatamente per me e per la mia testa – agile, e mi evitò una caduta poco piacevole sul pavimento.
-Tu che ce la fai da sola?? Ti faresti investire!-
Non avevo più neanche la forza di rispondere e, sfinita, mi feci guidare fino all’uscita.
Scendemmo le scale alla lentezza di una lumaca. Se fossimo andati poco più veloci avrei rischiato di perdere le ultime forze rimaste e spiaccicarmi sull’asfalto...per cui era meglio andare lenti...
Mi accorsi troppo tardi che mi aveva fatta salire sulla sua moto. Accese il motore.
-Cosa?? NO! ASPETTA!-
Mi infilò il casco e partì. Di conseguenza, fui costretta ad aggrapparmi a lui più forte che potevo.
Sembrò esserne addirittura contento, perché lo sentii ridacchiare...
Questa sì che è gente strana...
Quando arrivò davanti al fiumiciattolo che scorreva sul limitare del bosco che ormai avevo imparato a chiamare “cortile di casa”, si fermò e mi aiutò a scendere.
Ero stanchissima...avevo bisogno urgentemente di un po’ di cibo angelico, altrimenti sarei riuscita a rimanere cosciente solo per un’altra mezzora...dopodiché sarei crollata.
Che vi devo dire ragazzi?...Le creature sacre sono cosí...
Mi prese in braccio. Non avevo la forza di protestare.
Non sembrò troppo sotto sforzo. Gli angeli sono leggerissimi.
Piuttosto, mi sembrava sorpreso del mio peso fuori dal normale...
Invece devo dire che i cherubini sono abbastanza pesanti...molto più pesanti degli angeli...sì, anche per me sembra una cosa cosa strana e difficile da credere...ma è così.
Mi portò fino davanti alla porta, che aprì in un attimo.
Ho sempre l’abitudine di lasciare la porta d’ingresso aperta...chissà perché...
Mi poggiò sul divano.
Fece per uscire, ma io lo trattenei...non mi sembrava giusto mandarlo via senza neanche ringraziarlo.
-Vuoi fermarti a cena?-
Ci pensò un attimo -Uhm...ok, basta che il cibo sia decente-
Oh...ma certo...e avrò anche modo di constatare qualcosa per conto degli Arcangeli...
-Fai come se fossi a casa tua- annunciai.
Lui sembrò sorpreso da questa frase...in effetti non avrei mai pensato di dire qualcosa del genere proprio a lui.
-Che fai lì impalato?? Vai a farti un giro o che so io!-
Dopo aver espresso la sua opinione con un sorrisetto malizioso, salì in camera mia.
E così ebbi modo di tirare fuori dal frigo il cibo angelico, che essendo fluorescente avrebbe potuto insospettirlo, e preparare qualcosa.
Quando fu tutto pronto, lo chiamai e lui scese qualche minuto dopo, sedendosi a tavola.
Mangiammo con calma. Devo dire che era venuto tutto buono.
Ora mi bastava solo inventare una scusa per verificare gli effetti...dovevo trattenerlo per altri cinque minuti per verificare la veridicità della teoria dei miei  tre mandanti.
-Cosa hai fatto in camera mia?- chiesi mentre sparecchiavamo.
-Ho gironzolato...-
-Non hai aperto nessun cassetto/ scaffale/ sportello?-
3 minuti restanti.
-Oh, ma certo che sì- sorrise.
Sollevai lo sguardo, guardandolo male -Cosa hai visto?-
Della risposta non mi importava un fico secco...non avevo nulla da nascondere in camera mia...
-Non pensavo che tu indossassi roba del genere per andare a dormire...!- sorrise malizioso.
...Maledetta Rosalya!...
-E allora?-
Lui scoppiò a ridere -Beh...questo ti rende molto più interessante ai miei occhi!-
-Cosa cavolo...? Cosa cavolo intendi dire??-
-Ahaha...niente. Ora ti saluto, nana-
Mi scompigliò i capelli e si avvicinò al mio orecchio -Ci vediamo domani!- sussurrò con voce suadente.
Arrossii dalla testa ai piedi. Come diavolo si permette?? Ah, giusto...lui è Castiel...
Lui sorrise compiaciuto e se ne uscì trionfante dalla porta di casa. Dopo qualche minuto sentii il rombo delle sua moto.
Se ne era andato senza neanche ringraziare!
Però, in compenso, erano passati cinque minuti e trenta secondi e non era morto...per cui i miei mandanti avevano ragione.
Mi diressi in camera da letto, mi misi il pigiama/creazione di Rosa e mi stesi.
Era mezzanotte, quasi l’una, quando riuscii finalmente a prendere sonno...il giorno dopo mi sarei trasformata in una mummia vivente...

____________________________________________________________
*Le Sweet Goodness sono delle caramelle di una marca completamente inventata da me, per cui andare a cercarle in un negozio specializzato in caramelle sarebbe un po' inutile ;) 


**ANGOLO DELLA SCRITTRICE**
E ciao a tutteeee!!
Ma ciao e ancora ciao! Cosa avete fatto di bello in questo mio quasi-mese di assenza?
Io di certo l'ho passato a studiare e a maledirmi per tutto il tempo che ho impiegato a scrivere questo benedetto capitolo...
Vi chiedo davvero scusa ma c'è davvero tanto da studiare in questi giorni...comunque...

Come vi sarete resi conto (quelli che magari avevano già dato un occhiata a questo capitolo prima dell'aggiornamento) che ho tagliato tutto un pezzo finale.
Questo perché mi faceva schifo il fatto che avevo aggiunto una parte che potevo tranquillamente inserire nel capitolo successivo...
Per cui ho cercato di dare meno capocciate allo spigolo della porta possibili, perché dovevo comunque saper modificare quella mia liliata e renderla per lo meno decente...

Tornando a noi...spero comunque che questo capitolo vi piaccia...
Io mi fiondo a scrivere il prossimo, augurandomi di non metterci troppo tempo prima di pubblicarlo... Ciao!!

P.S. inutile dire che mi piacerebbe ricevere una recensione anche minima sulla storia...perché è da l'altro ieri che accedo al sito di EFP, illudendomi di ritrovare la scritta "Hai un nuovo messaggio" nella posta, quando invece non c'è anima viva.
Questo non lo dico per far vedere quanto sono patetica, perché non lo sono (invece io credo di si), ma per capire (come dico petulantemente in ogni capitolo) se la storia vi sta piacendo e anche per raggiungere al meglio il capitolo X (quello rivoluzionario)...che arriverà tra 4-5 capitoli al massimo (ci sono arrivata tramite una scaletta approssimativa e pessimista. Non giudicatemi T.T)

Per cui ripeto il "Ciao!!" aggiungendo un'altra "o" e un altro punto esclamativo...no, altri due...

Ciaoo!!!!

*Lili se ne va, continuando a domandarsi quanto è patetica da 1 a 10*

   
 
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