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Autore: Daniel_san    03/10/2015    1 recensioni
...Tutto iniziò una mattina quando venne chiesto a Castiel di andare all’inferno a recuperare l’anima di un essere umano...salve! Prima ff su supernatural! >__<
Ho pensato che sarebbe stato bellino raccontare la storia tra i miei personaggi preferiti da un punto di vista esterno.. non sono brava nelle introduzioni XD Se vi va di darci un'occhiata, prego, il sipario è aperto!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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< // Sono tornata! Lo so, sono parecchio lenta, sia dal punto di vista della tempistica che della destiel! Ma da questo capitolo sarà parecchio esplicita *_* Quindi, buona lettura XD
 

Esiste un detto nella terra. “Hai il prosciutto negli occhi”.
Come modo di dire è seriamente orribile lo so e anche poco elegante, ma a me piace, un po’ perché adoro il prosciutto e un po’ perché è così modesto… il prosciutto intendo.
Quindi arriva quel giorno, in cui le fette di prosciutto cadono dagli occhi e lasciano finalmente spazio alla luce del sole, alla chiarezza.
Mio fratello Castiel, orsù oramai lo conoscete, grandi occhi azzurri, un bastone su per il… poco propenso alle emozioni, al sesso e rock and roll, si insomma un guastafeste. Ebbene al tempo, cui oggi vi voglio narrare, non conosceva ancora bene il suo protetto, o il genere umano in generale, *rimanga tra noi*…
Perciò quando sentii per la prima volta certe emozioni, bè il nostro angioletto si spaventò. Eccome se si fece sotto dalla paura!
Parliamo della volta in cui lui e quel simpaticone di Uriel davano la caccia alla mia amabile sorella, Anna, caduta dal paradiso.
Non del tutto umana, si bè insomma quasi.
Era perplesso, mi confidò, riguardo a quella scelta.
<< Processare un angelo solo perché ha osato pensare con la sua testa? Perché devo uccidere un mio simile? >> e queste belle domande si insinuarono nel suo pensiero. Decise tuttavia di ignorare il suo grillo parlante e di eseguire gli ordini.
Ma li avvenne, in quell’istante esplosero le urla nelle sue cervella.
Anna era particolarmente vicina a Dean, “Lui non vuole, sai, per loro è importante lo spazio personale”, avrebbe voluto dire..
ma restò in silenzio, perché Dean non si stava lamentando, perché a lei era permesso, questo e anche altro.
E assistete inerte alla scena seguente.
Le labbra di Anna si unirono a quelle morbide e arrossate del suo protetto. Castiel iniziò ad avvertire un nuovo fastidio nello stomaco.
Un dolore lancinante irradiarsi in tutto il corpo e una sensazione sgradevole nella gola e nel cuore.
E’ forse odio? Odio per sua sorella? Odio per una persona che può permettersi non solo di bacialo, ma di aver il libero arbitrio,
cosa che a lui non è minimamente concessa.
Quel sentimento negativo s’impossesso di lui, per colpa di un semplice bacio e un angelo rosso.
Cercò di riprendersi, di muovere un muscolo almeno, ma non ci riusciva era troppo paralizzato da tutto ciò che sentiva.
Troppo forte, troppo violento, in tanti secoli non aveva mai provato nulla del genere. Un sentimento cosi irrazionale.
Forse l’istinto, si, gli permise di lottare successivamente. Iniziò un combattimento, non capi granché di ciò che stava succedendo ormai la sua mente era altrove.
Quindi combatte meccanicamente, uccidendo e sterminando demoni. Anna a quanto pare riuscì a recuperare la sua grazia,
Uriel scomparve imprecando in enochiano, Sam e Ruby uscirono dalla stanza.
Era come se il tempo si fosse fermato. Tutto si muoveva ma non lui.
Perciò si rese conto poco più tardi di uno sguardo puntato sulla sua testa, come a volergliela strappare.
Ecco, riuscì a riconoscere almeno un’emozione. Era furioso, furioso per tutto e per niente.
Anna li aveva ingannati, era fuggita, in salvo per il momento, non poteva più giustiziarla
quindi il problema del giusto e del sbagliato era ormai catalogato.
Eppure non riusciva a scrollarsi di dosso il peso che portava.
Il silenzio, e il suo pensiero, furono interrotti da una voce a lui famigliare.
<< Come hai potuto? Figlio di puttana>> il tono di voce era palesemente accusatorio e sinistro…
mio fratello alzò lo sguardo verso il suo interlocutore e fece quell’espressione.
Ormai la conoscete tutti no? Fronte aggrottata, occhi socchiusi, testa leggermente inclinata e un’innocenza tipica di un bambino.
<< Cosa intendi Dean?>> il suo tono era mononota?!
Cercava di mantenerlo il più invariato possibile per non destare sospetti riguardo al suo stato interiore.
Dean invece non disdegnava nel rendere palese la sua rabbia. Avanzava con grandi passi nella sua direzione, ma lentamente, minaccioso.
<< Mi stai prendendo per il culo Cass? Seriamente? >> più parlava, più la voce aumentava di volume e d’intensità.
<< Mi hai costretto a scegliere tra Anna e mio fratello!>> il suo gridò vibrò in tutta la stanza, e nel cuore dell’angelo.
<< Ha disobbedito, non c’è altro da dire >> la risposta fu tagliente e precisa.
<< Secondo te questa è una valida motivazione? >> il viso del cacciatore era tirato in un’espressione al limite della perplessità.
<< Si Dean >> oh, il mio fratellino sempre incapace di leggere tra le righe e rispondere a domande retoriche.
Dean scuoteva la testa, e chiuse le mani in due pugni, avrebbe tanto voluto lanciargliene uno in faccia e spaccare quel cipiglio di superiorità che caratterizzava il suo angioletto.

<< Non hai ancora capito… >> abbassò la voce, il che lo rendeva forse più pericoloso.
<< Hai detto che sei un angelo e non Dio, allora chi ti da il potere ti punire qualcuno al suo posto o in suo nome? >>.. Ci fu un attimo di pausa, poi riprese.
<< Mi hai detto che non sei un burattino, e io, io ci stavo credendo anzi volevo crederci disperatamente, ma tu…
tu sei come un bambino, hai paura che il tuo caro paparino ti metta in castigo. Bravo, bravo bambino Castiel >>… e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Castiel taglio definitivamente la distanza tra i due, si ergeva potente e furioso a pochi centimetri dal viso di Dean.
Entrambi potevano sentire il respiro dell'altro, il suo era particolarmente agitato.
P.s vedere il mio fratellino incazzato fa tremare anche me…figuriamoci ad una scimmia evoluta come Dean.

Il cacciatore cominciò a dare segni d’insicurezza, forse era meglio abbassare i toni, ma ahimè il caro ragazzo non ha tanta capacità di controllo.
<< Ti sei preso un pezzo di paradiso >> dichiarò Castiel utilizzando le stesse parole di Uriel.
<< Hai contaminato con la tua umanità Anna, le hai spezzato le ali, tu e la tua gente. Lei verrà bandita e cacciata a per il resto della sua vita, come un cane.
Questo Dean, come ti fa sentire? Tu uomo senza peccato! >>…Ebbene si, dalla sua bocca uscirono queste parole intrise di veleno e di “aprite le orecchie” SARCASMO!
Dean si fece sfuggire una risata amara.
Alzò la maglietta e lasciò libera la testimonianza della sua liberazione nella spalla. Senza pensarci due volte, strinse in una presa violenta la mano di Castiel, e la portò a toccare la sua stessa impronta.
Avvicinò ancora di più il viso a quello dell’angelo, e con una voce grossolana e arrocchita dalla rabbia disse:
<< Ti ho già corrotto Castiel >>…
L’aria era elettrica e quella che c’era tra loro due, stava schizzando scintille.
Erano troppo vicini, troppo arrabbiati, e nonostante questo nessuno dei due riscriva a staccarsi dall’altro, a spezzare quell’incantesimo.
Il cuore di Castiel ormai era partito, quasi spaccava lo sterno, e le costole.
Il sangue circolava all’impazzata, e per un angelo le particelle del proprio corpo sono vive, percettibili.
Immaginate allora quello che poteva sentire ora, con un corpo in preda alle emozioni più intense.
Il tempo si era fermato un’altra volta, ma in realtà scorreva veloce, i loro respiri erano affannati, gli sguardi inchiodati.
<< Dean? >> il cacciatore si scosse all’improvviso, come se si fosse appena svegliato.
Lascio cadere malamente la mano di Castiel, interrompendo bruscamente il contatto visivo e fisico.
Si volto rosso in viso, con la testa abbassata per non farsi vedere dal fratello.

<< Stai bene? >> chiese Sam perplesso, guardando prima uno poi l’altro e cercando di capire cosa fosse successo in quel posto.
<< Sto bene >> borbotto il biondo, lasciando la stanza a grandi passi, spedito verso l’esterno.
<< Cass vieni? >> chiese Sam all’altro. Ma quello scuoteva la testa e riuscì a blaterare un no biascicato.
Perciò rimase solo. In uno stato confusionale, con dei cadaveri alle spalle, e un’erezione nei pantaloni.

   
 
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