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Autore: Blacket    03/10/2015    1 recensioni
Fermo, lettore, non andar così veloce! Ho qui in grembo un' anfora di ricordi e digrignare di denti, di quel vecchio uomo che visse fra le foreste e si sfamò del buio e degli echi lontani delle vittorie, che strinse in mano saette e che teneva più ad un albero che un uomo, che era onorevole e che era ignorante, che era freddo ed un focolare acceso nella notte.
Magari lascio al Signor Magna Germania le mie parole, la mia raccolta ed un augurio di buona sorte, giacché Gilbert è più un magnitudo forza nove che un bambino.
[...] -il vecchio aveva mani grandi quanto vanghe, e spesso le usava in nome della misericordia. Divina, per carità, per Thor e Wotan, purché dessero più forza e coscienza ad ogni sberla andata a segno.[...]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Antica Roma, Germania Magna, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Erano sporchi e rozzi XVII Personaggi: Gilbert Beilschmidt (Prussia)

Erano sporchi e rozzi  -XVII-

V’era la Venere delle foreste e dell’acciaio, che era madre buona ed era priva di vizi, e portava fiori e alloro sul suo cammino e vento di ponente al suo sospiro. La chiamarono Freya, ed era fertile come la più bella delle terre, stringendo in seno frate sole e le figlie stelle.

Quando il cielo s’era fatto nero ed il vento aveva tirato forte- e quando giungevano gli ululati dei vecchi Re dei Nibelunghi dai borghi, incuneati fra le pieghe di notti più buie delle precedenti-, l’uomo bianco stringeva il cuore ed apriva di più i suoi occhi di brace, che allontanavano il lupo ed i sospiri delle foreste.
Quando cadeva il braccio di montante e le streghe si aggrappavano forti alle caviglie, al petto e alla gola secca, notava –nella sua distrazione, nella rabbia e nella sventura!- il vecchio falco del Reiks puntato sulle mura di casa, che fossero poi balaustre e guglie e cancellate, e che il tempo lo vessasse e che la pioggia ne tormentasse le piume.
Sostava facendosi curvo e adunco, vestendosi degli occhi profondi e furbi degli Elfi, lanciando di quei suoi ruggiti terribili solo se avvicinato- poiché era scuro e severo, e pareva più essere una sentinella di quel regno di nubi borbottanti e tempestose.
Il falco non aveva tempo comune ed era dissimile ad altri, era ritto e fiero e vecchio e stanco ed era un relitto dagli odori pungenti delle selve- era lo stesso rapace di Wotan, dagli artigli rugginosi e sanguinolenti.
Lo chiamarono Vati quando fu d’abitudine, e lo videro giungere in silenzio quando Signorina Sventura ballava nelle loro case e baciava mani e piedi.

-Vati!-
Gilbert si fasciò braccia e petto, trattenendo il riso ed il sangue che andava a bagnar il volto e le mani- che era suo e non solo suo, e s’avvicinò zoppicando e mostrandosi storto e scomposto.
-Vati, sei ancora qui?- si fece tanto impudente e sciocco, ed era stanco e soffiava aria con sforzo. Avvicinò una mano, come quel tale Sigfrido che aveva levato lo scudo sul drago di Brunilde, e invece della brace della bestia Gilbert avvertì una dolorosa beccata.
Un suono freddo, pulito, pieno.



Avviso: Il nome di Ariovisto, come quello di Lucio per Roma, impiegato in altre mie fanfic, non è quello ufficiale! Ho impiegato diverso tempo a sceglierlo, anni orsono, dopo essermi informata a riguardo. Terrei che prima di utilizzare i nomi in altri vostri scritti, chiedeste o avvisaste! Non avrei nulla in contrario.
Note: Non è un capitolo uniforme agli altri, ma cercavo spazio anche per questa mia ideuccia. Lascio che ovviamente sia il lettore ad interpretare come vuole l’intero capitolo, e spero che un po’ piaccia.
Non ci sono altri tipi di note, credo di aver spiegato i riferimenti alla mitologia norrena precedentemnete (nel caso qualcosa non fosse chiaro, esponete liberamente i vostri dubbi!).
Tengo a ringraziare di cuore Nordwestwinde per aver segnalato la raccolta alle scelte. Mi hai lusingato tantissimo, sono felice che quello che ho scritto ti abbia arricchito in qualche modo! Grazie infinite!
Tanti tanti grazie anche a McBlebber e Tsukiakari, che mi lasciano sempre un commentino e aiutano inconsapevolmente la raccolta ad andare avanti.
Mi scuso per i ritardi generali, ma l’inizio degli impegni da pendolare si fa sentire. Buona settimana a tutti!
Blacket.
  
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