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Autore: Miha    14/02/2009    3 recensioni
Si può amare qualcuno così tanto da considerarlo una parte di te?E se lui ti lascia per un altra, cosa potrebbe risarvare il destino?Il destino...lui gioca sempre con i nostri sentimenti e anche questa volta non ha risparmiato nessuno.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio come sempre Sousuke Sagara che segue questa fiction e anche la mia cara amica Winry *-* questo capitolo ha fruttato due commentozzi e spero che aumentino

Ringrazio come sempre Sousuke Sagara che segue questa fiction e anche la mia cara amica Winry *-* questo capitolo ha fruttato due commentozzi e spero che aumentino!Buona lettura!

 

Capitolo 3

 

I due ragazzi rientrarono a casa ma era ancora vuota. Posarono i giubbini all’ingresso e si accomodarono sul divano accendendo un po’ di televisione. Myka si accoccolò tra le braccia di Eichy, ormai ciò che era successo il giorno prima era già acqua passata. Bastava stare un po’ con lui per scordarsi tutte le cose brutte che le accadevano.

- come sto bene in questo momento. – mormorò lei

- io non mi stancherei mai di restare così, amore mio! – disse lui poggiando la testa su quella della ragazza.

In quel momento la porta di casa si spalancò facendo largo ai due coinquilini.

- Yuuki adesso basta, se non stai zitto ti ammazzo! – era la voce arrabbiata di May

- eh no carina qui l’unico che può arrabbiarsi sono io non tu. Non girarti le carte in tavola! – sbottò lui

- ma cosa vuoi da me non posso farci nulla. E poi che è successo di così scandaloso?

- e’ successo quello che anche tu sai!

- mi ha solo offerto un caffè. Tra colleghi queste cose si fanno, stupido!

- quindi è normale anche che ti chieda il numero di telefono?

- se hai sentito non gli e lo dato, gli ho detto che ero fidanzata con un troglodita!

- anche troglodita?

- si!Troglodita geloso, che non si fida della sua ragazza dopo anni di fidanzamento. E ora levati dai piedi che voglio stare da sola! – May sbattè la porta e solo allora Yuuki si accorse che c’erano anche Myka e Eichy in salotto.

- ragazzi ci siete anche voi. – disse imbarazzato – quindi avete ascoltato tutto.

- scusa Yuuki-kun so che non avremmo dovuto ma… - iniziò Myka

- non scusatevi, questi sono gli inconvenienti di abitare insieme. – sbuffò il ragazzo gettandosi sulla poltrona.

- Yuuki-kun posso sapere che è successo??Sai che con me puoi parlare no?

- Myka, succede che da una parte mi sento un idiota ma da una parte sento di non avere sbagliato.

- da ciò che ho capito centra un ragazzo vero?

- esatto. Sono andato a prendere May dopo il lavoro e l’ho trovata con un tipo tutto laccato e ben vestito e le ha chiesto il numero di telefono. Ora, sarebbe tutto normale se non avesse la faccia da allupato e ti assicuro che ce l’aveva. Naturalmente non potevo starmene zitto e gli e ne ho dette quattro. A quel punto lei si è offesa!ma io che altro potevo fare?

- beh Yuuki-kun io ti capisco ma sai che May ci tiene a stare tranquilla con tutti all’università.

- ma nessuno si mette nei miei panni??Cioè io… - ma venne interrotto.

- mi ci metto io che sono esperto di gelosia – interruppe Eichy

- tu esperto?Da quando? – domandò incredula Myka.

- tesoro quando stavi con quel tipo prima di me rodevo dalla mattina alla sera e non sai quante volte gli avrei volentieri spaccato la faccia.

- ma non lo hai mai fatto!!

- appunto. Io so controllarmi. Vedi Yuuki, se pensi che la tua ragazza dopo potrebbe star male come ora riuscirai a tenere di sicuro a freno la rabbia. Perché tu odi vedere May-chan così abbattuta vero??

- certo che odio vederla così.

- allora sfonda la porta e chiedile scusa. Vedrai che alla fine capirà.

- perché sfondare quando può semplicemente bussare? – domandò la ragazza.

- gergo da ragazzi amore. Non farci caso.

- voi razza maschile siete sempre più strana, parola di scout.

- allora vado. Auguratemi in bocca al lupo.

- buona fortuna! – dissero i due ragazzi all’unisono dopo essersi guardati in faccia e scoppiati a ridere.

- idioti, buona fortuna porta sfortuna!

- noi perciò te lo abbiamo detto. Ora vattene che ci stai disturbando. – ribattè Myka.

- te la farò pagare, Myka.

- e io sequestro tutta la nutella di casa.

- ….volevo dire che ti adorerò fino a che morte non ci separi.

- ehi, vabbeh che so controllarmi ma posso sempre perdere la pazienza una volta nella vita. Quella frase deve sentirla solo da me. – intervenne Eichy

- ho capito, me la filo. A dopo. – il ragazzo si allontanò proseguendo verso la stanza della sua ragazza.

- Myka senti…siccome so che quei due dopo aver fatto pace festeggeranno alla grande, che ne dici di un gelato?

- accetto volentieri amore mio! – i due si apprestarono a prendere i nuovo i giacconi, lasciando in intimità i due coinquilini.

 

Yuuki si era fermato dinnanzi alla porta della loro camera con la mano alzata pronta a bussare ma stava titubando. Sentiva singhiozzare dall’interno della stanza, singhiozzi soffocati, lacrime che non volevano essere scoperte. Il ragazzo, già felicemente in colpa, sentendo tutto ciò si rattristò ancora di più. Dopo una decina di minuti decise di entrare senza bussare. La stanza era buia e si poteva scorgere la sagoma della ragazza rannicchiata sul letto. Lui le si avvicinò cautamente e si sedette sul letto poggiando una mano sulla sua guancia cercando di arrestare quelle lacrime tanto amare.

 

- May tesoro…mi dispiace, ho sbagliato. Ecco io….ho paura di perdenti perciò sono geloso. Mi fido di te ma non mi fido di me stesso. Ho sempre il terrore che un giorno tu ti stanche di come io sia e cercassi di meglio. So che sono insopportabile, che divoro tutta la nutella che c’è in giro, sono disordinato e smemorato però….io ti amo, sei una cosa importantissima per me.

- Yuuki io…non ce l’ho con te. So che mi ami e che ti fidi…ma alle volte i tuoi atteggiamenti sembrano soffocarmi. Devi sempre pensare che io amo solo te e mai, mai nella vita, io ti tradirò. Hai capito?

- ora si. Ho rischiato di perderti e ho capito che se mi lasci io sono un uomo finito. Quindi ti darò tutta la fiducia che vuoi, amore mio!

- grazie. Ti amo Yuuki!

- anche io ti amo, May!

 

Si scambiarono un bacio di perdono, uno di entusiasmo, uno di passione. Alla fine Eichy e Myka avevano fatto bene a lasciarli da soli. Nel frattempo i due erano in una gelateria poco lontana da casa.

 

- che buona la fragola – accentuò la ragazza.

- ne vai pazza. Anche se credevo che avresti messo anche la panna.

- no a quest’ora rimane sullo stomaco. E poi se dopo voglio stare da sola con te come faccio se mi sento come una balena?

- pervertita – ribattè lui quando gli squillò il cellulare – tesoro scusami un secondo – disse allontanandosi. Intanto la ragazza continuava a mangiare il gelato ma il suo sguardo cadde sulla strada fuori il locale. Un’anziana signora era caduta a terra e non riusciva a rialzarsi. Myka corse subito fuori per aiutarla.

- signora, si sente bene? – domandò all’anziana signora aiutandola ad alzarsi.

- oh grazie figliola. Sto bene ma riesco a camminare poco. E le buste della spesa poi…

- lasci stare, se mi dice dove abita l’accompagno io. Meglio che prenda un taxi, il suo ginocchio si sta gonfiando. Andiamo al pronto soccorso…

- figliola tranquilla. Accettò però se mi aiuta a portare le buste, da sola non ce la faccio, ma cammino a piedi – disse l’anziana signora.

- Myka allora sei qui. Che succede? – domandò trafelato il ragazzo.

- Eichy la signora è caduta. Le ho promesso che l’avrei aiutata fino a casa. Ma lei non vuole prendere un taxi.

- se ce la fa a camminare…signora se vuole può appoggiarsi a me e ci indica la strada per casa sua. – propose Eichy porgendo il braccio all’anziana donna.

- grazie giovanotto ma io abito qui vicino. Arriviamo in cinque minuti. – il trio si avviò verso casa della signora, in effetti abitava in un palazzetto poco distante al terzo piano. Presero l’ascensore facendo accomodare la signora sulla poltrona di casa sua, mentre Myka sistemava la spesa.

- siete due angeli. Giovani come voi oggi come oggi non si trovano.

- si figuri signora. Eravate li a terra, non potevamo non aiutarvi. E poi noi veniamo da un piccolo paese, da noi si usa così! – ribattè la ragazza

- siete sicura di non voler chiamare il pronto soccorso?Il ginocchio è molto gonfiò. – domandò Eichy.

- un po’ di pomata e passa tutto. Se vuoi prenderla in bagno mi faresti un piacere. – mentre il ragazzo si fionda in bagno, suona il campanello – per favore figliola puoi aprire tu?Sarà di sicuro il giovanotto che abita al piano di sopra che mi è venuto a controllare.

- certo, vado io stia tranquilla – Myka si avviò verso la porta ma quando aprì e vide chi c’era sull’uscio stava per crollare.

- ah… - disse la figura alla porta.

- K…Koiji. – riuscì a dire lei.

 

To be continued….

 

 

  
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