Ringrazio come sempre Sousuke
Sagara che segue questa fiction e anche la mia cara amica Winry *-* questo
capitolo ha fruttato due commentozzi e spero che
aumentino!Buona lettura!
Capitolo 3
I due ragazzi rientrarono a casa ma
era ancora vuota. Posarono i giubbini all’ingresso e si accomodarono sul
divano accendendo un po’ di televisione. Myka si accoccolò tra le
braccia di Eichy, ormai ciò che era successo il giorno prima era
già acqua passata. Bastava stare un po’ con lui per scordarsi
tutte le cose brutte che le accadevano.
- come sto bene in questo momento.
– mormorò lei
- io non mi stancherei mai di
restare così, amore mio! – disse lui poggiando la testa su quella
della ragazza.
In quel momento la porta di casa
si spalancò facendo largo ai due coinquilini.
- Yuuki adesso basta, se non stai zitto ti ammazzo! – era la voce arrabbiata
di May
- eh no carina qui l’unico che può arrabbiarsi sono io non
tu. Non girarti le carte in tavola! – sbottò lui
- ma cosa vuoi da me non posso farci nulla. E poi che è successo
di così scandaloso?
- e’ successo quello che anche tu sai!
- mi ha solo offerto un caffè. Tra colleghi queste cose si fanno, stupido!
- quindi è normale anche che ti chieda il numero di telefono?
- se hai sentito non gli e lo dato, gli ho detto che ero fidanzata con un
troglodita!
- anche troglodita?
- si!Troglodita geloso, che non si fida della sua ragazza dopo anni di
fidanzamento. E ora levati dai piedi che voglio stare da sola! – May sbattè la porta e solo allora Yuuki si accorse che
c’erano anche Myka e Eichy in salotto.
- ragazzi ci siete anche voi.
– disse imbarazzato – quindi avete ascoltato tutto.
- scusa Yuuki-kun so che non
avremmo dovuto ma… - iniziò Myka
- non scusatevi, questi sono gli
inconvenienti di abitare insieme. – sbuffò il ragazzo gettandosi
sulla poltrona.
- Yuuki-kun posso sapere che
è successo??Sai che con me puoi parlare no?
- Myka, succede che da una parte
mi sento un idiota ma da una parte sento di non avere sbagliato.
- da ciò che ho capito centra
un ragazzo vero?
- esatto. Sono andato a prendere
May dopo il lavoro e l’ho trovata con un tipo tutto laccato e ben vestito
e le ha chiesto il numero di telefono. Ora, sarebbe tutto normale se non avesse
la faccia da allupato e ti assicuro che ce l’aveva. Naturalmente non
potevo starmene zitto e gli e ne ho dette quattro. A quel punto lei si è
offesa!ma io che altro potevo fare?
- beh Yuuki-kun io ti capisco ma
sai che May ci tiene a stare tranquilla con tutti all’università.
- ma nessuno si mette nei miei
panni??Cioè io… - ma venne interrotto.
- mi ci metto io che sono esperto
di gelosia – interruppe Eichy
- tu esperto?Da quando? –
domandò incredula Myka.
- tesoro quando stavi con quel tipo
prima di me rodevo dalla mattina alla sera e non sai quante volte gli avrei
volentieri spaccato la faccia.
- ma non lo hai mai fatto!!
- appunto. Io so controllarmi.
Vedi Yuuki, se pensi che la tua ragazza dopo potrebbe star male come ora
riuscirai a tenere di sicuro a freno la rabbia. Perché tu odi vedere
May-chan così abbattuta vero??
- certo che odio vederla
così.
- allora sfonda la porta e
chiedile scusa. Vedrai che alla fine capirà.
- perché sfondare quando
può semplicemente bussare? – domandò la ragazza.
- gergo da ragazzi amore. Non
farci caso.
- voi razza maschile siete sempre
più strana, parola di scout.
- allora vado. Auguratemi in bocca
al lupo.
- buona fortuna! – dissero i
due ragazzi all’unisono dopo essersi guardati in faccia e scoppiati a
ridere.
- idioti, buona fortuna porta sfortuna!
- noi perciò te lo abbiamo
detto. Ora vattene che ci stai disturbando. – ribattè
Myka.
- te la farò pagare, Myka.
- e io sequestro tutta la nutella
di casa.
- ….volevo dire che ti
adorerò fino a che morte non ci separi.
- ehi, vabbeh che so controllarmi
ma posso sempre perdere la pazienza una volta nella vita. Quella frase deve
sentirla solo da me. – intervenne Eichy
- ho capito, me la filo. A dopo.
– il ragazzo si allontanò proseguendo verso la stanza della sua
ragazza.
- Myka senti…siccome so che
quei due dopo aver fatto pace festeggeranno alla grande, che ne dici di un
gelato?
- accetto volentieri amore mio!
– i due si apprestarono a prendere i nuovo i giacconi, lasciando in
intimità i due coinquilini.
Yuuki si era fermato dinnanzi alla
porta della loro camera con la mano alzata pronta a bussare ma stava titubando.
Sentiva singhiozzare dall’interno della stanza, singhiozzi soffocati,
lacrime che non volevano essere scoperte. Il ragazzo, già felicemente in
colpa, sentendo tutto ciò si rattristò ancora di più. Dopo
una decina di minuti decise di entrare senza bussare. La stanza era buia e si
poteva scorgere la sagoma della ragazza rannicchiata sul letto. Lui le si
avvicinò cautamente e si sedette sul letto poggiando una mano sulla sua
guancia cercando di arrestare quelle lacrime tanto amare.
- May tesoro…mi dispiace, ho
sbagliato. Ecco io….ho paura di perdenti perciò sono geloso. Mi
fido di te ma non mi fido di me stesso. Ho sempre il terrore che un giorno tu ti
stanche di come io sia e cercassi di meglio. So che sono insopportabile, che
divoro tutta la nutella che c’è in giro, sono disordinato e
smemorato però….io ti amo, sei una cosa importantissima per me.
- Yuuki io…non ce l’ho
con te. So che mi ami e che ti fidi…ma alle volte i tuoi atteggiamenti
sembrano soffocarmi. Devi sempre pensare che io amo solo te e mai, mai nella
vita, io ti tradirò. Hai capito?
- ora si. Ho rischiato di perderti
e ho capito che se mi lasci io sono un uomo finito. Quindi ti darò tutta
la fiducia che vuoi, amore mio!
- grazie. Ti amo Yuuki!
- anche io ti amo, May!
Si scambiarono un bacio di
perdono, uno di entusiasmo, uno di passione. Alla fine Eichy e Myka avevano fatto
bene a lasciarli da soli. Nel frattempo i due erano in una gelateria poco
lontana da casa.
- che buona la fragola –
accentuò la ragazza.
- ne vai pazza. Anche se credevo
che avresti messo anche la panna.
- no a quest’ora rimane
sullo stomaco. E poi se dopo voglio stare da sola con te come faccio se mi
sento come una balena?
- pervertita – ribattè lui quando gli squillò il cellulare
– tesoro scusami un secondo – disse allontanandosi. Intanto la
ragazza continuava a mangiare il gelato ma il suo sguardo cadde sulla strada
fuori il locale. Un’anziana signora era caduta a terra e non riusciva a
rialzarsi. Myka corse subito fuori per aiutarla.
- signora, si sente bene? –
domandò all’anziana signora aiutandola ad alzarsi.
- oh grazie figliola. Sto bene ma
riesco a camminare poco. E le buste della spesa poi…
- lasci stare, se mi dice dove
abita l’accompagno io. Meglio che prenda un taxi, il suo ginocchio si sta
gonfiando. Andiamo al pronto soccorso…
- figliola tranquilla.
Accettò però se mi aiuta a portare le buste, da sola non ce la
faccio, ma cammino a piedi – disse l’anziana signora.
- Myka allora sei qui. Che
succede? – domandò trafelato il ragazzo.
- Eichy la signora è
caduta. Le ho promesso che l’avrei aiutata fino a casa. Ma lei non vuole
prendere un taxi.
- se ce la fa a
camminare…signora se vuole può appoggiarsi a me e ci indica la
strada per casa sua. – propose Eichy porgendo il braccio
all’anziana donna.
- grazie giovanotto ma io abito
qui vicino. Arriviamo in cinque minuti. – il trio si avviò verso casa
della signora, in effetti abitava in un palazzetto poco distante al terzo
piano. Presero l’ascensore facendo accomodare la signora sulla poltrona
di casa sua, mentre Myka sistemava la spesa.
- siete due angeli. Giovani come
voi oggi come oggi non si trovano.
- si figuri signora. Eravate li a
terra, non potevamo non aiutarvi. E poi noi veniamo da un piccolo paese, da noi
si usa così! – ribattè la ragazza
- siete sicura di non voler
chiamare il pronto soccorso?Il ginocchio è molto gonfiò. –
domandò Eichy.
- un po’ di pomata e passa
tutto. Se vuoi prenderla in bagno mi faresti un piacere. – mentre il
ragazzo si fionda in bagno, suona il campanello – per favore figliola
puoi aprire tu?Sarà di sicuro il giovanotto che abita al piano di sopra
che mi è venuto a controllare.
- certo, vado io stia tranquilla
– Myka si avviò verso la porta ma quando aprì e vide chi
c’era sull’uscio stava per crollare.
- ah… - disse la figura alla
porta.
- K…Koiji. –
riuscì a dire lei.
To be continued….