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Autore: Broken_Wings    03/10/2015    1 recensioni
"Un paio di gambe snelle avvolte da dei jeans alquanto stretti mi si pararono davanti al naso. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo piuttosto alto che mi guardava tra il curioso e il divertito.
La prima cosa che notai furono le sue braccia interamente ricoperte di tatuaggi, erano davvero magnifici. Pensai di averli già visti da qualche parte ma in quel momento la mia mente era decisamente offuscata."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Oh no.

 La sveglia suonò col suo solito tintinnio di merda.  Allungai la mano sul comodino  e con gli occhi ancora socchiusi la lanciai.. si. Quella mattina non avevo voglia di fare nulla.
Con la stessa enfasi di uno zombie mi alzai dal letto per andare al bagno. Mi guardai allo specchio: ero una ragazza di media statura, magra, con occhi celesti e capelli lisci di color turchese.
Mi avvicinai per osservare meglio il mio viso “Dio Karma hai un aspetto atroce” pensai massaggiandomi le guance.
Quel giorno dopo il lavoro, avevo in programma di passare al Black Stabbath  Tattoo per  prendere un appuntamento.
Eh si, volevo il mio terzo tatuaggio. Un bel mandala.
Il primo tatuaggio che feci fu a 18 anni, una rosa all’interno del braccio sinistro. Pochi mesi dopo mi tatuai il dorso della mano destra con dei motivi floreogemotrici e ora ne volevo un terzo.
Una volta uscita dalla doccia ecco che ricominciava il classico quanto odioso rito del “che cosa mi metto”
Scelsi dei pantaloni neri strappati, una canotta con la scritta “You suck”  e miei soliti immancabili anfibi.
Stranamente ero già in ritardo, quindi presi al volo una merendina e uscii di casa.
Lavoravo in un modesto negozio di cd nel cuore di Sheffield.
Era ben fornito nonostante fosse piccino. Avevamo molti clienti abituali con i quali ormai mi soffermavo spesso a parlare.
Entrai e il campanello posto  al di sopra della porta risuonò.
Phil, il proprietario del negozio nonché mio capo, si girò verso di me alzando un braccio in cenno di saluto.
“Hey Karma buongiorno!”
“Ciao Phil”
Rise. Il fatto che io fossi sempre fredda e distaccata lo divertiva parecchio, infatti non perdeva occasione per punzecchiarmi. Dannato. Ma essendo il mio capo ovvio non potevo mandarcelo a cagare. Infondo infondo lo trovavo simpatico… e carino anche.
“Allora.. che mansioni mi spettano oggi capo?” dissi stizzita.
Phil si guardò intorno, ancora il negozio era vuoto. Posò lo sguardo sul magazzino e con un sorrisetto piuttosto sadico mi disse “Nel magazzino sono arrivati dei nuovi cd.. vai a prenderli e sistemali in bella vista grazie”
Detto ciò tornò a sedersi alla cassa sfogliando una chissà quale rivista.
Feci un bel rispiro e mi addentrai in quel posto piuttosto angusto.
Presi il primo scatolone e mi diressi verso i banchi di esposizione. Aprii e trovai un sacco di nuovi cd che per giunta avrei anche voluto compare.
Notai The Book of Souls degli Iron Maiden, Cauterize di Tremonti… “Cazzo questo lo devo avere” pensai  e rovistando verso il fondo ne trovai un terzo che attirò la mia attenzione.
Aveva una copertina nera, semplice, lo girai e lessi in piccolino “That’s The Spirit”
Sgranai gli occhi e inevitabilmente mi sentii avvampare. Sembravo una stupida insomma, chi cazzo arrossiva per un cd. No, io il motivo lo sapevo eccome, solo che mi rifiutavo di ammetterlo. Pensai nuovamente a quello scontro con un ragazzo del quale mi ero ormai autoconvinta fosse Oliver Sykes.
“Karma sei una stupida” sussurrai.
Feci un bel respiro e  riacquistato il controllo mi misi a sistemare tutte quelle copie.
Dopo poco il campanello sulla porta suonò, avvisando dell’ingresso di un cliente. Non ci badai e continuai il mio lavoro.
“Umh..si certo, vada pure a chiedere alla ragazza di la, sarà lieta di darle una mano” sentii Phil boffonchiare.
Alzai gli occhi e continuai a sistemare. Poco dopo senti uno schiarirsi di voce come per attirare la mia attenzione.
“si?” esordii senza girarmi.
“Salve, vorrei sapere se per caso avete dei  vinili.. che so.. Toto, Boston, Pink Floyd..”
Ci pensai su un attimo..”Si dovemmo avere qualcosa, mi dia un second..” feci per alzarmi ma data la mia scarsa atleticità inciampai facendo volare quella mole di cd che tenevo in mano.
“Secondo round vai” boffonchiai .
Il cliente davanti a me si chinò per prendere i cd rimanenti per poi porgermi la mano. Alzai lo sguardo su di essa e ne riconobbi i numerosi tatuaggi.. con tanto di scritta “High Five” sul palmo di quest’ultima.
Solo una persona aveva quel cazzo di tatuaggio..OH NO!
Mi girai di scatto dandogli le spalle e lo sentì ridere.   “Non credevo di essere cosi brutto”
Ero ancora a gattoni per terra quando poi finalmente riuscii ad alzarmi. Sicuro sarà stata una scena atroce da vedere.
“No cioè..è che io.. emh” farfugliai talmente velocemente che vidi Oliver inarcare un sopracciglio in un espressione interrogativa.
Mi guardò con attenzione…”Aspetta un momento… ma io ti ho già vista da qualche parte..Ecco ci sono! Eri sempre messa a 90 per terra! MI hai praticamente investito per strada” sentenziò alla fine  ridendo piano.
Lo fulminai con lo sguardo .
Stavo per chiedergli scusa ma dopo la pessima battutaccia mi era passata la voglia. Mi limitai quindi a prendere i cd dalle sue mani.
“Ma dai scherzo!”  si morse il labbro inferiore per poi aggiungere“Ah comunque io sono Oliver.. ma devo dedurre che tu sappia già chi io sia visto il tuo ciondolo con il simbolo di Sempiternal.. è piuttosto carino”
Abbassai lo sguardo sulla collana. Stavo diventando paonazza ma dovevo mantenere il mio autocontrollo. “Gia, gran bell’album” feci spallucce. “Comunque i vinili che cerchi son di qua”
“bene grazie” disse infine per poi andare a rovistare tra quelli.
Feci un bel respiro e tornai a sistemare quei dannati cd. Phil era uscito a prendersi un caffè lasciandomi il negozio.
“Ecco prendo questi” disse infine dirigendosi verso la cassa. Lo raggiunsi e dissi “ Sono35£”.
Oliver sganciò i soldi, stava per andarsene quando d’un tratto si girò “Hey.. ancora non so il tuo nome, posso saperlo di grazia?”
Lo guardai per poi rispondere con un sussurro “Karma”
Non so neanche il perché gli risposi, cioè cosa poteva fregargliene di come mi chiamavo. Tutte queste attenzioni mi spaesavano.
“Sveglia Karma.. si chiama educazione.” Già… la voce che riecheggiò nella mia testa aveva ragione, non si trattava di nient’altro.
Sykes sorrise e tornò ad avvicinarsi a me “Allora Karma.. dato che avantieri mi ero offerto di accompagnarti ma tu avevi rifiutato.. sappi che mi devi un’uscita”
COSA?! Sgranai gli occhi e vidi quelli di Oliver brillare di una strana luce.. “Ci si vede” disse per poi scomparire da quella famigerata porta.
Non mi diete nemmeno il tempo di ribattere.
“Ho bisogno di alcool” sussurrai sul finire.
  
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