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Autore: Asantesana    03/10/2015    1 recensioni
Una nuova piaga affligge Panem, eventi misteriosi accadono a Capitol City e gli unici che possono risolverli sono coloro che hanno vissuto in condizioni estreme, coloro che hanno dovuto lottare per sopravvivere... Solo queste persone saranno in grado di impedire che Panem venga nuovamente devastato e che giovani vite vengano spezzate.
Tre ragazzi uniti dal destino, combatteranno fianco a fianco, si proteggeranno, punteranno alla sopravvivenza.
Amicizia, amore, paura, ideali, affetti familiari... ora è tutto in gioco!
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La campanella suonò segnando la fine di un’altra giornata scolastica, tutt’altro che lentamente gli studenti uscirono dall’istituto riversandosi in strada, tutti erano concentrati sui preparativi del ballo “Sarà l’evento dell’anno” si vociferava tra i corridoi “Una vera festa in stile Capitol City” dicevano altri, tutti meno tre ragazzi che invece di recarsi alle rispettive case decisero di dedicarsi a preparativi diverisi.

“Hai detto che dovevi parlarmi, che era importante, eppure eccoti qui con un quarto d’ora di ritardo Wilhiem!”  disse Myriam, la ragazza era seduta sugli spalti della palestra, gambe accavallate, capelli raccolti e sguardo severo, teneva gli occhi fissi sul ragazzo dai capelli biondo genere che si avvicinava a lei, era talmente concentrata a sgridarlo da non rendersi conto che era seguito da un secondo ragazzo, di poco più basso, forse più piccolo dai capelli biondi e gli occhi grigi “Tranquillizzati Myriam, che ti importa di fare un po’ di ritardo sapendo che non hai nessuno che ti aspetta a casa?” disse Wilhiem con il solito tono sprezzante, “Sei sempre il solito stronzo” rispose lei più acida, “Sei consapevole di essere seguito vero?!” chiese poi retoricamente, Wilhiem rise di gusto “Grazie per l’informazione rossa…” disse ironico e poi continuò “Permettimi di presentarti Heat Mellark” indicando il ragazzo che fino a quel momento era rimasto nell’ombra, sentitosi chiamare Heat fece un passo avanti, Myriam guardò incredula prima lui e poi il suo amico “Mellark? Mellark come quelli del 12?”, prima che Wilhiem rispondesse per lui , Heat disse “Proprio loro”, aveva lo sguardo serio ed i nervi tesi, “E cosa ci fa qui un ragazzino come te?” la ragazza si stava avvicinando con passo felino al biondo del distretto 12, lo raggiunse e gli girò attorno come se ne stesse valutando il prezzo, “…Allora? Non rispondi?” lo punzecchiò, Heat deglutì un po’ troppo rumorosamente, suscitando le risate degli altri due ragazzi, “Voglio partecipare ai giochi” disse poi cercando di apparire risoluto,  Wilhiem e Myriam si guardarono, il ragazzo era compiaciuto, lei era stupita e divertita, “Wilhiem ti ha spiegato cosa significa partecipare ai giochi ragazzino?” la rossa aveva raggiunto il suo amico e come lui non distoglieva lo sguardo da Heat, “Si, so tutto e non sono un ragazzino”, “Lo vedremo…” disse lei e si voltò per andarsene “Dovreste smetterla di sottovalutarmi, tutti voi!” Myriam sorrise di nascosto mentre si allontanava, “Fidati, noi abbiamo capito di che pasta sei fatto!” gli disse Wilhiem “Ora vieni qui” continuò dopo mentre si frugava nelle tasche, dove trovò un oggettino dorato che porse ad Heat, il ragazzo lo prese e lo ispezionò era una spilla circolare a cui interno era raffigurato un arco “Mettila quando inizieranno i giochi” gli spiegò Wilhiem e fece per uscire dalla palestra “Ah Mellark…” disse poi “Possa la fortuna essere sempre a tuo favore!”
 
***
 
Sono andata all’ospedale da Ty,
ti aspetto lì!  -K
PS: Grazie, davvero.
 
Chris aveva appena lasciato l’infermeria della scuola, subito dopo aver letto il biglietto che gli aveva lasciato Kayleen si era alzato, sistemato un po’ capelli e vestiti ed era uscito di corsa dall’istituto dirigendosi verso l’ospedale, non era sicuro di trovarla ancora lì ad aspettare, dopotutto aveva dormito per quasi tutto il giorno, ma tentare non costava nulla e poi parlare con Tyler sarebbe servito anche lui, doveva capire se il ragazzo lo incolpasse dell’accaduto o no.

Arrivato a destinazione chiese ad un infermiera quale fosse la stanza di Tyler, “Ho avuto l’ordine di non fornire questo genere di informazioni a chiunque, mi dispiace ma non posso aiutarla”, Chris le sorrise ammaliante “Andiamo, non deve dirmi nulla, può anche semplicemente guardare in direzione della stanza”, “Non posso” l’infermiera tentò di allontanarsi ma Chris le si parò davanti “E’ su questo piano?”, l’infermiera non rispose, ma guardò il  ragazzo torva “Mi faccia passare”, “Lo farò, se risponderà alla domanda”, la donna riprovò a superare il ragazzo, di nuovo senza successo “Senta sto lavorando, non ho tempo per questi giochetti”, il castano sospirò, si strinse nelle spalle e si fece da parte, “347” disse poi passando l’infermiera.

Stranamente la stanza di Tyler non era sorvegliata da nessuno, Chris si fermò davanti alla porta, prese fiato e coraggio e la aprì, dentro la stanza vi trovò anche Kay, ci mise qualche istante per capire che i due si stavano baciando, “Oh scusate” disse resosi conto della situazione ed istintivamente richiuse la porta lasciando i due ragazzi nuovamente soli, si voltò e vide due uomini, militari o comunque agenti delle forze dell’ordine che si stavano avvicinando, capì che dovevano essere coloro che erano stati incaricati di proteggere Tyler, probabilmente se l’avessero trovato lì si sarebbero potuti insospettire, cosi tra lo stare li fuori e destare sospetti ed rientrare nella stanza, scelse la seconda opzione.
“Vi chiedo di nuovo scusa… non dovrei essere qui …” disse il ragazzo visibilmente imbarazzato “Già…” concordò Tyler che era sbiancato, “Tyler che hai?!” gli chiese Kayleen preoccupata, ma lui parve non sentirla “Mi dispiace, ma non sei riuscito a farmi fuori Odair” disse poi cercando di ostentare una sicurezza che non aveva, “Tyler devi ascoltarmi io non c’entro niente” disse Chris agitato, “SO COSA HO VISTO, SO CHE ERI LI’, HO RICONOSCIUTO LA SPILLA!” urlò, Kay, che era ancora seduta vicino a lui, gli prese il volto tra le mani “Ty ascoltami, non è stato lui”, “Lo difendi anche tu? Ho visto la sua fottuta spilla con il tridente!” guardò Kay incredulo, poi si rivolse a Chris “Era l’arma di tuo padre vero?”, “Te l’ho detto Wright, non c’entro nulla!” Chris stava perdendo la pazienza, stringeva i punti “Te l’ho detto Odair, so cosa ho visto!” rispose Tyler quasi più nervoso, “Smettetela tutti e due, Tyler, Chris era con me quando sei stato aggredito e Chris come diavolo hai fatto ad entrare?” Kay si alzò dal letto cercando di frapporsi tra i due ragazzi, che la guardavano allibiti, fu il moro il primo a parlare “Era con te… ed è qui per te…” sospirò “…Lasciatemi solo!”, “Tyler…” Kay fece per parlare ma quest’ultimo la fulminò con uno sguardo per poi voltarsi e guardare fuori dalla finestra, “Ci sono le guardie fuori non possiamo uscire e basta” osservò Chris, Kay guardò il moro che aveva lo sguardo assente, non riusciva ad immaginare che pensieri gli frullassero per la testa, poi si voltò verso l’altro “Esco io, le distraggo, esci tu”, si avvicinò alla porta, per poi tornare indietro e baciare Tyler sulla fronte “Prova a crederci…” gli sussurrò ed uscì dalla stanza lasciando la porta aperta, si intrattenne a parlare con i due uomini di guardia giusto il tempo necessario per far si che Chris uscisse dalla stanza e si allontanasse, dopo poco lei lo segui.
 
***
 
La strada verso casa sembrava più lunga di quanto in realtà non fosse, il silenzio era opprimente per entrambi ma nessuno dei due ragazzi aveva il coraggio di romperlo e di parlare di ciò che era successo, “Non dovevi mentire per me” disse Chris dopo un pò, “Certo che dovevo, forse almeno a me crederà” gli rispose Kayleen più per convincere se stessa che il ragazzo che le camminava affianco, “E se non lo facesse? Se parlasse con quelli fuori dalla sua stanza e gli dicesse che io sono il motivo per cui lui è in ospedale e che tu sei mia complice?” continuò lui, “Non lo farà!” disse convinta Kay, “E perché non dovrebbe? Credi di baciare tanto bene da fargli scordare di avermi visto?!” Chris non riusciva a credere come Kay potesse essere cosi ingenua, la ragazza arrossì e abbassò lo sguardo “Gli parlerò di nuovo, se vuoi…” disse, “Cerca di essere più convincente di quanto non sia stata oggi…” la sgridò ancora il castano “…Eri quasi patetica, che cercavi di fare? Gli prendevi il viso, gli hai baciato la fronte…”, “Cercavo di calmarlo!” rispose Kay “Sto solo cercando di fare la cosa migliore per tutti” continuò quando si rese conto di non dovere a Chris nessun tipo di spiegazione, il ragazzo aveva le mani in tasca, lo sguardo forzatamente puntato verso la strada, non voleva incontrare gli occhi di Kay, non sapeva perchè ma era infuriato con lei, con Tyler, con tutti, accelerò il passo “Stammi alla larga per un po’ ragazzina” disse alla bruna senza voltarsi, e con passo spedito si diresse all’ex-centro d’addestramento.
 
***
 
Per tutto il ritorno verso casa Heat non fece altro che rigirarsi tra le mani la spilla che gli aveva dato Wilhiem, l’arco che vi era raffigurato era identico a quello che aveva sua madre, quello stesso arco grazie al quale lui aveva imparato a scoccare frecce contro le cortecce degli alberi del 12, gli sembrava tutto cosi lontano ora, cosi distante, il suo distretto, la sua vecchia vita… “Dove l’hai presa?” la voce di Chris lo riportò a Capitol City, il castano stava guardano la spilla incuriosito chiedendosi se non fosse simile a quella di cui appena un oretta prima Tyler gli aveva parlato , “Non sono affari tuoi” i due ragazzi erano fermi davanti la loro residenza, il biondo alternava lo sguardo tra l’altro,la spilla e l’ex-centro di addrestramento , “Rispondimi Heat, potresti non sapere ciò in cui ti sei immischiato!” Chris gli mise una mano sulla spalla, ma il ragazzo se la scrollò via di dosso “Ho detto che non sono affari tuoi, fammi passare ora…” disse poi spingendo il castano e superandolo, “CI TIENI COSI’ TANTO A MORIRE?” gli urlò contro Chris, Heat si fermò di scatto, strinse nel pugno la spilla, poi si voltò verso il castano, e come se si fossero letti nel pensiero i due si avvicinarono l’uno all’altro,   “No, anzi ne sono terrorizzato, ma mio padre e mia madre hanno bisogno di aiuto se vogliono scoprire quello che sta succedendo in questa feccia di città e anche se sarà rischioso sarò proprio io ad offrirglielo!” spiegò Heat, Chris sorrise, un sorriso fiero, forse uno dei pochi sinceri della serata “Hai fegato Mellark!” osservò poi “Ma non basterà per distruggere il meccanismo dei giochi…” gli cinse le spalle con un braccio “…Avrai bisogno di un alleato per farlo!” Heat gli sorrisse, per tutta la giornata si era sentito solo e tradito da coloro a cui voleva più bene, ma ora vedeva in Chris non  solo un alleato, ma anche un amico sincero pronto a rischiare per lui e con lui “Mi aiuterai quindi?” gli chiese, i due si incamminarono verso la residenza “Non ho mai conosciuto nessuno deciso a rischiare tanto per aiutare il prossimo come stai facendo tu, credo che sia giusto che qualcuno rischi altrettanto per te!”  
 
***
 
La casa era deserta come aveva profetizzato Wilhiem, nessuno la stava aspettando, nessuno le aveva preparato la cena o le avrebbe chiesto come era stata la sua giornata, Myriam abitava nella zona residenziale di Capitol City, lei era una Capitolina da parte di padre, mentre sua madre proveniva dal distretto 5, nessuno le aveva mai raccontato la storia di come si erano incontrati i suoi genitori, al contrario conosceva bene la storia riguardante il suo abbandono, un giorno la madre si era stancata di Capitol City, della sua vita li e forse anche di sua figlia, l’aveva lasciata lì con un padre assente ed era tornata nel suo distretto d’origine, nessuno aveva avuto più avuto suo notizie, Myriam non ricordava nemmeno più il suo volto, la sua voce, “Ma dopotutto è meglio cosi” si ripeteva.
Prese una mela dal frigorifero e fece per andare in camera sua, ma si trovò un uomo davanti, dallo spavento la mela le cadde, “Dio Evan! Se volevi uccidermi potevi farlo con la tua pistola d’ordinanza!” il colonello Evan Walker si di chinò a raccoglierla, “Ho altri piani per te lo sai…” disse poi e continuò “Tuo padre non verrà nemmeno questa sera…”, le porse la mela, la rossa l’afferrò con irruenza “Sai che me ne importa! Che ci fai tu qui?”, “Mi stavo chiedendo come stesse andando la tua campagna di reclutamento per i giochi…” , “Bene, Heat Mellark si è unito a noi, e credo che domani farà lo stesso anche Chris Odair, non so perchè ma si sente stranamente egato ai fratelli Mellark… I giochi continueranno a vivere grazie a noi, non temere Evan”, l’uomo le sorrise compiaciuto “Ottimo lavoro Myriam”, “Sai gia dov’è la porta…” disse lei e senza aspettare che Evan se ne fosse andato si rintanò nella sua stanza.
   
 
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