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Autore: alessia21685    04/10/2015    2 recensioni
Quando si precipita su un isola deserta l'unica cosa che non si vorrebbe e' di finirci con la persona che piu' si odia al mondo. Lizzy e Aaron sono fratellastri e apparentemente non si sopportano. Lei crede che lui non sia altro che un bell'imbusto il cui passatempo pare essere quello di ripassarsi tutte le ragazze della scuola, dal canto suo Aaron sembra ignorare completamente la sorellastra, evitando ogni contatto che non sia strettamente necessario a causa della vita familiare.
Ma quando la tanto sognata vacanza nella casa dei loro ricchi genitori si trasforma in un incubo dopo un incidente aereo, finendo entrambi su un'isola sperduta in mezzo al mar dei Caraibi, entrambi saranno costretti a collaborare e ad appianare le rispettive divergenze se vogliono sopravvivere. Lizzy scoprira' che Aaron l'ha sempre evitata per un motivo ben preciso, un sentimento sbagliato che fra fratelli non bisognerebbe nemmeno nominare. Soprattutto quando corrisposto.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lizzy POV

Quella notte feci molta fatica ad addormentarmi. Mi limitavo a starmene rannicchiata sulla sabbia, incapace di muovere un solo muscolo sconfitta dalla stanchezza, non appena iniziavo ad assopirmi il mio sonno veniva interrotto da strani versi di uccelli e rumori provenienti dalla giungla. Il vento che soffiava dall'oceano era freddo e pungente e inoltre avevo una gran fame, considerato che erano passate circa venti ore dal mio ultimo spuntino ovvero dal muffin alla carota e cannella che mi era stato offerto su un vassoio di plastica a bordo del volo 654 da Los Angeles . Non era facile addormentarsi fra i morsi delle zanzare, quelli della fame e i brividi di freddo.Alla fine però la stanchezza doveva avere avuto la meglio perché al mio risveglio mi sentii perfettamente riposata, avvolta in una piacevole sensazione di calore che mi avvolgeva tutto il corpo. Stupidamente pensai di essere sdraiata nel mio letto avvolta da un caldo piumino imbottito. Quando però cercai di aprire gli occhi venni colpita dalla luce accecante del sole e mi resi amaramente conto di non trovarmi nella mia stanza ma in una spiaggia deserta e che la sensazione di piacevole calore che mi avvolgeva non era una soffice coperta ma il corpo di mio fratello avvolto stretto intorno al mio. Spalancai gli occhi e rimasi immobile, pietrificata. Sentivo il suo torace alzarsi e abbassarsi contro la mia schiena, le sue braccia mi stringevano intorno alla vita e il suo respiro mi faceva il solletico sul collo. Imbarazzata cercai di spostarlo per uscire dal suo abbraccio ma in quel momento Aaron emise un lamento e mi strinse di nuovo a sé . Fu allora che mi accorsi di un piccolo particolare, un particolare che mi fece arrossire fino alle punte delle orecchie. " AAron! Ma che diavolo!" Gridai alzandomi con uno scatto.
Lui mi guardo' confuso attraverso le lunghe ciglia scure e sulla sua fronte si formo' una ruga interrogativa. "Hey che succede?" Mormorò con la voce impastata dal sonno . 
"Che succede?!" esclamai con la voce tremante e il viso in fiamme mentre il mio sguardo cadeva senza volerlo sul suo basso ventre. 
"Ti sembra il caso di avere un erezione nella condizione in cui siamo?" Gridai isterica.Dannazione ero così imbarazzata. 
Lui spalancò gli occhi e arrossi' violentemente. Subito dopo però scoppio a ridere. " Che vuoi che ti dica..." borbotto'. "Stavo sognando le gemelle Kensington, sai quelle che alla festa di Halloween mi sono ritrovato nella jaccuzzi ...".
"Oh Dio mio ti prego stai zitto! " esclamai su tutte le furie. "come fai a pensare a certe cose mentre siamo qui dispersi in... in un episodio di Lost!" i miei occhi si stavano riempiendo di lacrime, sapevo di essere prossima a una crisi isterica ma non riuscivo a calmarmi. 
"e poi che ci facevi abbracciato a me come un polipo?" 
" continuavi a tremare stanotte ho pensato che abbracciandoti ti avrei riscaldata, razza di stupida!" mi grido' in faccia. " Ma non preoccuparti non succedera' piu'".
"E ora dove vai? " Gli gridai mentre si allontanava addentrandosi nella vegetazione. 
"A cercarmi un bagno. Non vorrei sconvolgere oltre la tua innocenza!" 
Mi morsi le labbra nervosamente. Anche a me scappava pipi', quindi mi incamminai nella direzione opposta a quella presa da Aaron. 
L'idea di non avere carta igienica ne' acqua corrente per darmi una sciacquata mi disgustava. Ma finché non avessimo trovato il sistema di andarcene da quella dannata spiaggia non potevo che adeguarmi. Quando tornai vidi Aaron che stava rovistando nella valigia del giapponese. "Cosa facciamo Aaron?" domandai con voce tremante mentre mi rendevo conto che non avevo la piu pallida idea sul da farsi. La mia supposizione che nella mattina la spiaggia si sarebbe riempita di turisti si era dimostrata errata. Per quello che riuscivo a vedere, sulla spiagga non c'era anima viva per chilometri, e l'unica forma di vita erano i versi di strani uccelli e animali che provenivano dalla foresta. "Non lo so. Forse dovremmo scrivere un messaggio sulla sabbia. Poi potremmo cominciare camminare in quella direzione finche' non troviamo una strada . " Annuii. Iniziammo a tracciare un sos con i piedi sulla sabbia ma ci rendemmo subito conto che non era per niente visibile. Avremmo dovuto utilizzare qualche cosa che risaltasse sul bianco della sabbia, come rami o sassi.
Aaron non mi parlava da un ora, e io l'osservavo di sottecchi mentre trascinava pesanti pezzi di tronchi lungo la spiaggia. Sembrava ancora arrabbiato. Il caldo stava cominciando a diventare soffocante e aveva dovuto togliersi la maglietta zuppa di sudore.
Per un istante osservai affascinata i suoi muscoli tendersi sotto la pelle abbronzata, mentre un ciuffo di capelli biondi gli cadeva sugli occhi e lui cercava di spostarlo soffiandolo di lato.
"Hey principessa... se non è troppo chiederle di sporcarsi le manine potrebbe darsi una mossa? " Esclamò guardandomi storto. Io arrossii e distolsi lo sguardo.
"Scusa è che sono affamata... mi gira la testa per la fame. " 
" Si anche a me." mormoro' lui lasciando a terra il ramo che aveva trascinato sulla L di HELP .
Si puli' le mani sui pantaloni e si sedette a terra scrutando il mare all'orizzonte. "cavolo cosa non darei per un french toast con la marmellata!" Esclamo' mentre il suo stomaco brontolava. "Dobbiamo trovarci qualcosa da mangiare" sentenziai. "Non andremo avanti a lungo senza cibo ne' acqua. "C'e' il cibo liofilizzato dei giapponesi " mormoro' Aaron mentre si parava gli occhi dal sole con la mano. "Ma bisogna bollirlo per renderlo commestibile." 
"Non è detto, forse basta reidratarlo!" esclamai mentre colta dall'entusiasmo andavo verso la valigia ed estraevo il contenitore di plastica con dentro dei noodles al pollo. Corsi verso il mare e una volta aperta la confezione la riempii per metà di acqua salata. Certo non sarebbero stati una bonta', ma se riuscivo almeno a renderli commestibili sarebbe stata gia' una gran cosa. 
" Lasciamoli in ammollo per un po'" mormorai tornata da Aaron. Lui mi guardava con un sorrisetto strano sulla faccia . " Se funziona" mormoro' " Sei ufficialmente la mia sorellastra preferita " si avvicinò e mi stampo' un bacio sulla guancia, ma se subito dopo si retrasse come se avessi la peste.
Io ci ero abituata, faceva sempre così, come se lo disgustasse la mia vicinanza ed era l'unico che sottolineasse sempre il termine "sorellastra". 
Io invece lo cosideravo mio fratello, e ci rimanevo male quando mi trattava come un estranea. Per questo ero rimasta così sconvolta alla rivelazione che nella notte mi aveva abbracciata per scaldarmi. La cosa mi avea fatto sentire davvero strana, e non capivo il perché.

"Diamoci da fare per l'acqua adesso" disse in tono pratico. " ci sono delle noci di cocco laggiu', cadute dalle palme " indicò il punto in cui prima era andato per fare pipì. " se le apriamo dovremmo trovare del latte di cocco."
Geniale, non ci avevo pensato. Strano che improvvisamente Aaron usasse il cervello per fare qualcosa di diverso di rimorchiare. 
" Dopo mangiato proveremo ad addentrarci nella foresta in cerca di una strada o un centro abitato" continuo' mentre si puliva il sudore dalla fronte con la maglietta. "e se non trovassimo nulla? " chiesi con un filo di voce " se fossimo finiti in un isola deserta e nessuno sapesse che siamo ancora vivi? se...se non ci trovassero e..." non riuscii a concludere la frase perché i miei occhi si stavano riempiendo di lacrime. Non volevo morire. Non ora, non qui. Aaron mi afferro' le spalle guardandomi fisso negli occhi, lo sguardo fermo e risoluto " Andrà tutto bene Liz. Te lo prometto. Io sono qui." Attraverso le lacrime guardai i suoi occhi color verde acqua stranamente seri e una strana sensazione di sicurezza mi invase. Si, sarebbe andato tutto bene, finché mio fratello fosse rimasto con me.

  
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