Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: cassiana    15/02/2009    5 recensioni
“Ricordasempre, Faramir non riesce a pensare a consolazione migliore o maledizione peggiore di quella. Condannato al ricordo e al tormento, struggersi nella nostalgia fino a desiderare una liberazione che verrà solo quando anche lui potrà posare il capo e riposare per sempre” [Storia scritta per il Chocolate Trilogy Fest]
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Some day one day'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
nevermore

Disclaimer:  I personaggi non mi appartengono. Questa storia è scritta per puro divertimento e senza scopo di lucro.


Storia scritta per il Chocolate Trilogy Fest




Nevermore*

                Fiori bianchi ondeggiano tra l’erba alta e verdissima. Li chiamano simbelmynë o Ricordasempre. Una figura è inginocchiata davanti al tumulo. Il vento fa ondeggiare anche il suo mantello e i capelli, un tempo scuri come l’ala di un corvo, ora striati di grigio. Le spalle dell’uomo sono curve, il volto una maschera di dolore. Allunga una mano a sfiorare uno dei fiorellini, i petali delicati e bianchi come la sua pelle. Faramir chiude gli occhi, desideroso di poter sentire ancora sotto le dita il calore del volto della sua sposa. Toccarla, solo per un attimo, per una volta ancora. Solo una volta in tutta l’eternità. Ma Eowyn non c’è più, sepolta sotto quella coltre di fiori bianchi, aspetta il suo sposo. Il Principe dell’Ithilien si rialza a fatica, ormai le ginocchia sentono il peso degli anni e di quel rituale. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, Faramir s’inginocchia sulla tomba della bellissima moglie e piange la sua morte. Si era spenta a poco a poco lottando come una leonessa contro il male che la consumava dall’interno e lui aveva potuto solo guardare impotente. A nulla erano valse medicine e decotti, neanche Elassar giunto ad Emyn Arnen con le sue mani miracolose aveva potuto far niente. Alla Nera Signora perfino gli elfi devono chinare il capo.
               Ricordasempre, Faramir non riesce a pensare a consolazione migliore o maledizione peggiore di quella. Condannato al ricordo e al tormento, struggersi nella nostalgia fino a desiderare una liberazione che verrà solo quando anche lui potrà posare il capo e riposare per sempre. Ma Faramir non vuole ricalcare i passi di Denethor, chiusosi in un lutto che al fine lo ha portato alla follia. Anche se soltanto ora riesce a comprenderne appieno lo strazio. A volte a Faramir viene da domandarsi se questo sia il prezzo da pagare per un amore felice e perfetto. Si, perfetto è la parola giusta. Nulla era più perfetto del sorriso di Eowyn, quando lo accoglieva sulla porta e come una marea i ricordi vengono a sommergerlo dolorosi quanto un singulto a lungo represso e così dolci da stringergli il cuore. La prima volta che l’ha vista alle Case di Guarigione, così triste e bella, il primo bacio sui bastioni di Minas Tirith. A Faramir sfugge un sorriso, era così stupidamente e incredibilmente felice che si era dimenticato di tutto, delle convenienze, del decoro, solo avere lei tra le braccia. La mano poggiata sul ventre teso, una carezza lieve e un piccolo sobbalzo in risposta. Eowyn accoccolata sul suo grembo per sentirlo leggere ad alta voce. E poi il suo volto sudato e pallido, gli occhi un tempo brillanti velati di sofferenza.
Ciò che strazia il cuore di Faramir è sapere che non potrà più vedere il volto di Eowyn, un’intera esistenza di solitudine senza poter più assaggiare le sue labbra, solo con se stesso, solo con l’unica compagnia dei ricordi agrodolci.
            Il cielo illividisce a poco a poco, il vento soffia più prepotente, rendendo la coltre dei simbelmynë una mareggiata spumeggiante. Faramir volta le spalle alla tomba di Eowyn, pago per il momento perché lei, nonostante a dividerli ci siano eoni di spazio e immensità di tempo, è vicina. Così vicina che basta allungare la mano e carezzare uno di quei fiorellini bianchi per sentirla sotto le dita. Ricordasempre, li chiamano. E Faramir non avrebbe dimenticato mai.



* Queen - Nevermore


Note: i titoli di questa raccolta sono stati tratti da altrettante canzoni dei Queen tutte facenti parte dello stesso album, Queen II. Sembra che nel comporle siano stati ispirati dalla lettura del Signore degli Anelli. Così, tutto torna!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: cassiana