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Autore: nancy    15/02/2009    1 recensioni
Ecco il primo attesissimo capitolo del mio romanzo ispirato al manga di One Piece,vi avviso sono presenti personaggi e fatti che nella vera storia non esistono quindi fate attenzione. La storia narra di Nancy,una ragazza dalle mille sfacettature che cerca di trovare giustizia per la sua famiglie e riconquistare un amico perduto. Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'One Piece - Nancy's Saga'
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Capitolo 5

                                                       Un triste passato.                                                                    

 

-E quale sarebbe il vostro affare?-  disse la madre di Nancy.

-Vi offro tanto oro in cambio di vostra figlia…-

-MAI!- rispose Paul brandendo la spada.

-Va bene…vorrà dire che me la prenderò con la forza!-

-Dovrai passare sul mio cadavere prima!-

-Ti accontento subito Susan…- fece comparire una spada dietro la schiena della donna e la trafisse senza pietà.

Nancy sentì il trambusto dalla sua cameretta e uscì di corsa vedendo sua madre riversa in un lago di sangue.

-         MAMMA!COSA SUCCEDE?-

-         NANCY VAI VIA DA QUI!- esclamò il padre mentre che combatteva contro Lord Darcy che si fermò e sollevando la bambina per un braccio disse:

-         Guarda,guarda…Ho trovato quello che cercavo. Hai salvato tuo padre!-

-         Mettimi giù!Lasciami subito!-

-         NANCY!- Il padre si scaglò con violenza contro Lord Darcy che estrasse una pistola e lo freddò con un colpo in fronte.

-         PAPA!NOO!- urlò la bambina per la disperazione mentre Lord Darcy ruppe una lampada per dare fuoco all’abitazione.

-         LASCIAMI!- Nancy emise una luce accecante che scaraventò Lord Darcy contro una pietra facendogli perdere i sensi.

La piccola cominciò a correre senza sosta attraverso il bosco, dove si nascose per tutta la notte a piangere per la scomparsa dei suoi genitori. La mattina seguente avrebbe raggiunto i suoi nonni e sarebbe andata dal re per avvertirlo di cosa era successo veramente,ma non fece in tempo perché alle prime luci dell’alba Lord Darcy che nel frattempo aveva ripreso conoscenza, salvandosi dall’incendio che lui stesso aveva appiccato,sguinzagliò i suoi uomini. Nancy fu svegliata da una visione premonitrice e sentì in lontananza il calpestio degli zoccoli dei cavalli che si avvicinava con ritmo sempre più incalzante,sempre più veloce. Nancy si alzò e riprese a correre attraverso il bosco, inciampando più volte tra la vegetazione ma riprendeva subito a correre nonostante non avesse più fiato ed energie. Nancy corse fino ad arrivare alla città creando un grande trambusto. Cominciò a piovere a dirotto e ben presto nelle strade si formarono delle pozzanghere, enormi e insidiose per una bambina.

Si confuse tra la folla, riuscendo ad eludere lo sguardo degli uomini di Darcy il tanto per nascondersi dentro ad una cassa che poco dopo venne caricata su una nave mercantile diretta nel mare Orientale. Nancy si sentì finalmente al sicuro e si addormentò stremata dalla fatica.

Quando Nancy si svegliò, si accorse di essere capitata in una nave ma ormai era troppo tardi, la nave era in mare ormai da due giorni e si era scatenata una tempesta si abbatteva violenta sull’imbarcazione.

Il silenzio che aveva permesso a Nancy di dormire sino a quel momento fu interrotto dal frastuono delle onde e del vento. La nave affondò e la cassa si infranse negli scogli, Nancy cercò di nuotare per quel poco che sapeva fare ma veniva trascinata dalla corrente e travolta dalle onde. Nel tentativo di nuotare verso riva, una gamba le rimase incastrata fra gli scogli e si ruppe. Il dolore fu lancinante e Nancy svenì, abbandonandosi al suo destino di morte certa.

Un gruppo di delfini la riportò a riva salvandola da un gruppo di squali, le onde fecero il resto, deposero quel corpo ormai senza forze e quasi esanime sulla spiaggia in cui,la mattina successiva, fu ritrovato da un gruppo di ragazzini.

-         Secondo te è viva?- disse Zoro toccando Nancy con un bastoncino.

-         Smettila!Andiamo a chiamare mio padre,forse è ancora viva!- disse Kuina osservando la bambina.

Nancy non sapeva più cosa le fosse capitato e se fosse ancora viva, sentiva solo un forte dolore alla gamba destra e non riusciva ad aprire gli occhi per la stanchezza e la febbre alta.

Intorno a se sentiva solo due voci, ronzavano e rimbombavano nella sua testa, alla due se ne aggiunse una terza,più cupa, più profonda, sicuramente era la voce di un adulto.

Si sentì sollevare dalla sabbia in cui era capitata dopo un paio di giorni dal naufragio. Era molto lontana da casa e sentiva che qualcuno la stava trasportando in luogo forse più sicuro.

Il maestro infatti, aveva raggiunto Kuina e Zoro alla spiaggia e aveva portato Nancy al villaggio per farla visitare da un dottore.

Trascorsero due settimane quando la bambina riaprì gli occhi. La prima cosa che vide fu uno strano ragazzino dai capelli verdi che faceva flessioni con un braccio solo.

-         Dove sono?- disse con un filo di voce.

-         Sei al villaggio di Shimosuki, a casa del mio maestro di kendo,ti abbiamo trovato nella spiaggia.-

-         Chi sei?- chiese cercando di alzarsi per mettersi in guardia ma cadendo rovinosamente dal letto.

-         Mi chiamo Zoro e sono il miglior allievo di questo dojio!- rispose, gettandola sul sacco come un sacco di patate e dopo averla guardata con aria di sufficienza.

Nancy si girò dall’altra parte e non disse nulla per giorni e giorni.

Si ristabilì molto lentamente,il maestro cercava di farla mangiare e si occupava di lei come se fosse sua figlia, quella figlia che aveva perso da una settima a causa di un tragico incidente. Una mattina Nancy si svegliò e grazie all’uso delle stampelle riuscì ad alzarsi per andare a prendere un po’ di aria in giardino.

Si affacciò e vide Zoro che si allenava con le sue katane senza fermarsi mai. Lo guardava incuriosita. Aveva sempre visto i soldati allenarsi con ogni genere di armi,spade,fioretti,alabarde,asce,balestre,archi ma mai aveva visto nessuno,tanto meno un bambino,allenarsi con tre spade.

Era affascinata dalla resistenza e dalla tenacia di quel ragazzino, ogni tentativo di recuperare la memoria cessava perchè si sentiva sicura. Col tempo Nancy guarì e fece amicizia con Zoro nonostante fosse molto diffidente e preso dai suoi innumerevoli allenamenti. Riuscirono a legare dopo che Nancy curò un taglia di Zoro grazie al suo potere lenitivo capace di curare piccole ferite.

Piano piano divennero amici e condivisero tante cose, a cominciare dal kendo, Nancy si univa agli alunni del dojio per imparare ad usare la spada e spesso si scontrava con Zoro che perennemente la batteva. Diventavano entrambi più forti e si allenavano insieme. Nancy aveva ripreso consapevolezza dei suoi poteri e aveva incominciato ad esercitarsi suscitando lo scalpore di tutti gli abitanti del villaggi,agli occhi di tutti veniva considerata una strega e dal momento che nemmeno lei ricordava da dove fosse venuta ne chi fosse veniva emarginata dagli tutti tranne che da Zoro e il suo maestro. Per mezzo dei suoi poteri riusciva a potenziare gli allenamenti di Zoro, in cambio Zoro le insegnava a combattere e a difendersi dagli altri.

Erano inseparabili, Zoro stava riuscendo a superare la mancanza di Kuina, così come Nancy riuscì a colmare quella sensazione di angoscia e di paura che ogni tanto pervadeva i suoi pensieri e i suoi ricordi sempre più sbiaditi e tormentati.

Quella pace e quell’armonia non durò a lungo,tre anni dopo una carrozza arrivò al villaggio. Lord Darcy era tornato.

Aveva cercato Nancy in tutto il Mare Orientale e in quello Occidentale. Dopo la scomparsa di Nancy era riuscita nel suo colpo di stato e aveva ucciso il re e tutta la sua famiglia, soggiogando la popolazione e ciò che c’era di più bella nell’Isla de Luz.

Andò dal maestro dicendo di essere lo zio di Nancy e di averla cercata a lungo dopo aver appreso lo notizia della scomparsa dei suoi genitori durante un viaggio in mare.

Nancy non ricordava nulla e il maestro si fidò di Lord Darcy perché gli mostrò lo stemma presente sul ciondolo di Nancy spacciandolo per uno stemma di famiglia.

La bambina non voleva lasciare tutto ciò quello per stare con uno sconosciuto che promise di trasformarla in una vera principessa. Non voleva assolutamente lasciare Zoro, era il suo migliore amico e fu costretta a lasciarlo insieme al maestro,al kendo, al villaggio e a tutto ciò che aveva avuto in quegli anni.

-         E cosa vai via…-

-         Si, tornerò con mio zio nella mia isola…Diventerò una principessa perché lui è re…-

-         Tornerai?-

-         Non lo so…Io non vorrei partire…-

-         Non farlo!Ti proteggerò io!Scappa con me!Devi aiutarmi a diventare lo spadaccino più forte del mondo!-

-         Non è possibile… Io non ricordo nulla della mia famiglia,né del mio passato,questa è l’unica possibilità che ho di scoprire chi sono veramente.-

-         Ti prego non lasciarmi anche tu…-

-         Mi dispiace,ma siamo soltanto dei bambini e hanno deciso per noi.Non possiamo farci nulla.- disse Nancy chiudendo la sua valigia.Zoro non disse nulla e si chiuse nel suo solito broncio.

-         Facciamoci una promessa – disse Nancy togliendosi un orecchio e porgendolo a Zoro – porta questo orecchino,sarà come essere sempre insieme.-

-         Va bene…Promettimi che se non ti piace stare li scapperai e tornerai qui…-

-         Lo prometto!- disse Nancy abbracciando Zoro che rimase impassibile come sempre.

Nancy era abituata al fatto che Zoro non mostrasse mai i suoi sentimenti a nessuno e si avviò all’imbarcazione con gli occhi lucidi. Sorrise a lungo per non mostrare la sua tristezza all’amico.

Zoro la salutò dal porto agitando la mano tante volte.

-         Ciao Zoro!Ti scriverò!Non dimenticarmi!-

-         Addio Nancy!- urlò a squarciagola per soffocare le lacrime mentre vedeva la nave di Nancy che si allontanava.

Nancy guardò quella che sino a quel momento era stata la sua casa, stava lasciando tutto ciò a malincuore per tornare all’Isla de Luz con quell’uomo misterioso dagli occhi di ghiaccio.

   
 
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