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Autore: Neflehim    05/10/2015    4 recensioni
"Anche se é patetico dirlo dopo tutto questo tempo, mi dispiace Tetsu."
Il ragazzo lo fissò senza espressione, sembrava gli stesse scavando dentro, come se volesse capire se fosse sincero oppure no, stavolta.
" E' vero, é patetico Aomine-kun."
[...]
“Tu invece?”
Tetsu lo fissò “Io cosa?”
“Non fare il finto tonto! Che succede con Kagami?”
[...]
Se Taiga ci avrebbe davvero, messo un secolo prima di dichiararsi, allora era il caso che un esterno si intromettesse. E chi meglio di lui di cui Kagami era già geloso?
[AoKuro, Aokise,Kagakuro, Kurokise. Altri pairing nel corso dei capitoli.]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise, Satsuki Momoi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nella vita bisogna sapersi difendere.
Ma la cosa peggiore,
é doversi difendere da chi mai avresti pensato potesse ferirti.”






Taiga sospirò sorseggiando lo schifoso caffè delle macchinette.
Appoggiò la testa al muro e chiuse gli occhi doloranti.
Quella situazione era assurdamente insostenibile. Ormai non dormiva più bene non sapeva neppure da quanti giorni. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva Tetsuya steso su quel lettino, il corpo coperto da fasciature e aghi infilati nelle vene.
Il petto che si alzava a malapena gli faceva ricordare costantemente che quello stesso busto era stato trapassato da proiettili d'accaio e che ogni secondo che passava il cuore di quell'esile corpo poteva smettere di battere da un momento all'altro.
Ogni volta che entrava in quella stanza d'ospedale, che varcava la soglia di quella camera sterilizzata, il timore di vedere il letto circondato dai medici per una qualche complicazione gli attanagliava il petto, togliendogli il fiato e impedendogli di respirare.
Allo stesso tempo però lo pervadeva anche la speranza di vederlo finalmente aprire gli occhi.
Erano passate due settimane ma non era ancora successo.
Schiacciò il bicchiere di plastica delle macchinette e, incurante dei rivoli del caffè che gli colavano tra le dita rendendole appiccicose, fece canestro nel cestino per poi avviarsi lungo il corridoio che portava a quella stanza che tanto aveva iniziato ad odiare.
Entrò e la prima cosa su cui si catalizzarono i suoi occhi fu, come sempre, la persona stesa in stato vegetativo su quel lettino e subito dopo sulla seconda persona addormentata su una sedia con le braccia sul materasso accanto alle spalla di Tetsuya e il capo su di esse.
La madre di Kuroko era arrivata dall'Inghilterra qualche giorno dopo l'incidente e il rispettivo ricovero e da quel momento si era rifiutata categoricamente di lasciare quella stanza fino a quando il figlio non si fosse svegliato o... Taiga scosse la testa.
Non voleva neppure pensarci a una cosa del genere.
Spostò lo sguardo sul resto della stanza e di nuovo si fermò su un punto preciso da cui proveniva una leggera e fioca luce: accanto al letto di Tetsuya i medici, grazie soprattutto alle pesanti pressioni di Akashi, erano stati costretti a dover mettere altri tre lettini in quanto i bambini di Kuroko, si erano rifiutati anche loro di lasciare il fianco del ragazzo.
Puntò gli occhi sul lettino da cui proveniva l'unica fonte di luce : solo due stavano riposando; il terzo era seduto sul letto, con la schiena tenuta dritta dal cuscino , le gambe piegate e un libro tra le mani.
" Yuichiro..." mormorò per non svegliare gli altri .
Il bambino alzò lo sguardo su di lui" Taiga-nii... " mormorò assonnato.
"E' tardi ... " disse sfilandogli il libro dalle mani e poggiandolo poco più in là.
Yuichiro non protestò e si mise meglio tra le coperte lasciando che il rosso gliele rimboccasse, ma non chiuse gli occhi.
Gli prese la mano e gliela strinse.
"Non voglio dormire da solo."
Taiga sorrise leggermente " Rimango qui fino a quando non ti addormenti."
Il bambino ricambiò il sorriso e gli passò il libro che aveva prima tra le mani "Me ne leggi un po'?”
Kagami non ebbe cuore di rifiutare “ Va bene...”
Lo aprì e strabuzzò gli occhi “ La guerra d'Indipendenza cubana 1895-1898?! Ma che razza di libri leggi?!”
Le guance di Yuichiro si arrossarono “ Non c'erano molte storie all'orfanotrofio che potessero aiutarmi a trovare un lavoro nel mio futuro.”
Taiga alzò un sopracciglio e sospirò.
Quel bambino era troppo, davvero troppo maturo per la sua età.
Domani ti porto storie più adatte a te.”
Iniziò a leggere ma diciamo che smise di pensare a quello che stava leggendo quasi subito.
Poco dopo il bambino si assopì tranquillo.
Stava per poggiare il libro sul comodino quando improvvisamente la sua mente si catalizzò su un movimento accanto al letto dove erano loro due.
Akio si era svegliato di soprassalto, con il volto rigato dalle lacrime e il respiro spezzato.
Taiga, terrorizzato da quella reazione gli si avvicinò sedendosi accanto a lui e se lo strinse istintivamente al petto per tranquillizzarlo.
Il suo cuore si scaldò sentendo le piccole braccia stringergli spasmodicamente la maglia come se fosse l'unico appiglio in mezzo a quell'incubo.
Dopo pochi minuti, Akio si spostò leggermente e fissò i suoi occhi liquidi in quelli di Taiga in una muta domanda che il ragazzo colse al volo.
" Si sveglierà Akio... non gli permetterò di portarcelo via... te lo prometto!"
Gli occhi del bambino s'illuminarono di fiducia a quelle parole che riuscirono a strappargli anche un minuscolo sorriso.
Sapeva di star facendo un errore promettendo una cosa su cui non aveva controllo, ma era certo che Tetsuya non si sarebbe mai arreso e avrebbe continuato a combattere per la sua vita proprio come faceva ogni volta in campo.
Sentì una mano poggiarglisi sulla spalla e alzò lo sguardo incrociando quello di una donna che gli sorrideva in modo dolce.
Silenziosamente gli tese le braccia e Taiga gli passò il bambino che lei abilmente cullò tra le braccia, nonostante non fosse poi così piccolo.
Dieci minuti dopo Akio aveva chiuso gli occhi assopito.
La signora Hanako ridistese con delicatezza il bambino tra le coperte e lo ricoprì carezzandogli i capelli.
Taiga-kun … Chihiro vorrebbe parlare a te e agli altri ragazzi...” abbassò lo sguardo la donna “probabilmente di quel... del mio ex marito. Quando arriveranno porterò i bambini in un altra stanza.”
La rabbia e l'odio che poteva scorgere negli occhi della signora Hanako lo spaventò, incitandolo ad uscire.
Si accostò al lettino di Tetsuya,rimanendo per un attimo a fissarlo e sfiorandogli la gota con dita impalpabili.
La pelle del ragazzo era così fredda da far spavento.
Non un guizzò o un battito di ciglia.
Sembrava... scosse la testa.
Non doveva pensarci.
Tornerò presto...” mormorò al vuoto prima di lasciare la stanza.

Atsushi...”
Murasakibara si voltò verso di lui e li rivolse uno sguardo gelido “ Ora non mi va di parlare con te Muro-chin.”
Tatsuya fece un passo indietro. Non si aspettava un tono del genere da lui.
Non si aspettava di essere trattato in quel modo.
Poteva sentire l'angoscia che pervadeva il compagno e poteva anche capirla.
Uno dei suoi più cari amici era in pericolo di vita.
Eppure fece male lo stesso.
Atsushi sembrava avvolto in una dimensione privata. Un posto a cui solo una cerchia ristretta poteva entrare. E per lui era divieto di accesso. Totale divieto di accesso.
Una mano si poggiò sulla spalla del ragazzo più alto.
Tatsuya alzò lo sguardo e dentro di se sospirò: ecco una delle persone che aveva invece un accesso illimitato a quella zona off limits.
Una delle persone che più lo facevano rabbrividire.
Seijuro Akashi.
Atsushi... andiamo. Chihiro ci vuole con sé.”
Murasakibara obbedì e si alzò docilmente.
Il cuore di Tatsuya si strinse.
Lui non era invitato.
Si sbagliava di grosso.
Himuro-san? A Chihiro farebbe piacere che venissi anche tu.”
Tatsuya sgranò gli occhi sorpreso.
Non pensava davvero di rientrare nelle persone a cui era permesso ascoltare.
Non pensava neppure che lo avessero mai considerato altro se non il vecchio amico di Taiga.
Li seguì in silenzio con negli occhi l'immagine della schiena di quei due che proseguivano.
Continuò per tutto il tempo a sentirsi escluso.
Cos'altro poteva essere per Atsushi oltre ad un semplice tutore-amico?
Nulla probabilmente.
Strinse i pugni fino a farli sbiancare.
Si sentì impotente.
Per non poter avere Atsushi.
Per non essere abbastanza per la ristretta cerchia della Generazione dei Miracoli.
Per non essere all'altezza del suo migliore amico fraterno.
Per non poter far nulla per aiutare il suddetto amico fraterno ora in crisi perché innamorato di un ragazzo che poteva cessare di respirare da un momento all'altro .
Per non poter far nulla per Kuroko-kun che rischiava di cessare di respirare da un momento all'altro.
In poche parole impotente.

Era imbarazzante in tutta quella situazione.
Decisamente imbarazzante.
Non si vedevano da mesi e nessuno dei due aveva pensato che il loro incontro sarebbe avvenuto così.
Era difficile anche solo guardarsi negli occhi.
Il moro sospirò.
Era decisamente stupido pensare a quello mentre Tetsu lottava per la sua vita.
Con la coda dell'occhio vide Shintaro passarsi una mano tra i capelli, mentre con lo sguardo continuava ad andare senza accorgersene al punto in cui era la camera di Tetsuya.
Non poteva lasciarlo ad affogare nella disperazione.
Si sedette accanto a lui e Midorima alzò lo sguardo.
Tetsu è forte Shin-chan... Non smetterebbe mai di lottare.”
Il ragazzo annuì ma sembrava solo cercare di auto convincersi.
Doveva riuscire a distrarlo e magari distrarre se stesso.
Come era il Kanto?”
Ci riuscì. Shintaro lo fissò e i suoi occhi brillarono.
Non male. A parte la squadra di basket... fa schifo lì.”
Kazunari ridacchiò.
Sei sempre così selettivo!”
Midorima abbassò lo sguardo ma sulle labbra gli spuntò un sorrisetto “Pretendo solo il meglio.. e loro non lo sono.”

Lo fissò mentre diceva le ultime parole.
Non riuscì a non arrossire Takao.
Come al solito, la guardia tiratrice aveva detto qualcosa che nascondeva le sue vere dichiarazioni.
Sorrise sollevato che Shin-chan non fosse cambiato per nulla e lui sapeva perfettamente come prenderlo.
Hai visitato qualche luogo interessante? I combini di lì ti hanno soddisfatto?”
Per la prima volta sentì Shintaro ridere.
Si... ho fatto un buon rifornimento!”
Fu strano.
Di solito quando si parlava di Oha Asa, Shin-chan era sempre serissimo.
Anzi... Shin-chan era sempre serissimo.
Stava cambiando?
No... piuttosto stava maturando.
Aveva iniziato a capire quanto le sue ossessioni fossero divertenti o assurde talvolta.
Era un bel passo avanti.
Il Museo d'arte Moderna di Saitama è piuttosto interessante.”
Takao lo fissò perplesso, ma sotto sotto credeva di aver capito che intendeva e decise comunque di non chiedere direttamente ma di farlo dire a lui per una volta.
Quindi?”
Murasakibara si rigirò tra le mani lo strano oggetto che secondo l'oroscopo di Kuroko era quello fortunato.
E' un bel posto da visitare.”
Takao scosse la testa sorridendo “ Non ce la fai proprio a chiedere senza che siano gli altri a dare le risposte che non sai pronunciare?”
Shintaro arrossì “ Mi conosci abbastanza bene... sei tu che di solito traduci agli altri quello che mi passa per la testa.”
Kazunari annuì “ Si ma sono un po' arrugginito … quindi se vuoi dire qualcosa fallo e basta.”
Rimase un attimo in silenzio e si tirò su gli occhiali come faceva sempre quando era nervoso o esaltato.
Non c'era dubbio su cosa fosse in quel momento.
Potremmo andarci qualche volta.”
Takao sorrise “ Beh in realtà sarei io che ti dovrei venire a trovare lì...”
Midorima scosse la testa “No... non tornerò nel Kanto.”
Quello lo stupì.
Tanto.
E qualcosa si smosse dentro di lui.
Speranza forse...
Ah no?”
No... appena sapremo qualcosa di certo su Kuroko farò domanda di ritrasferimento qui.”
Stentò un sorriso Takao.
La felicità in quel momento non era appropriata così non la sentì, ma era qualcosa che vi andava molto vicino.
Kazunari?”
Alzarono entrambi lo sguardo trovandosi davanti alla figura leggermente incurvata di Chihiro.
Ah ecco Midorima... Venite un attimo ? Vi devo parlare di … beh lo sapete di che vi devo parlare.”
Entrambi annuirono ma si voltarono all'unisono verso la camera di Tetsuya e Chihiro seguì il loro sguardo.
Non voglio stare lontano... quindi ci vediamo dentro la sua stanza. ”
Takao asserì.


Se tra Midorima e Takao era stato imbarazzante loro nell'imbarazzo ci affogavano.
Ryouta guardò di sottecchi il moro accanto a lui che fissava ostinatamente il muro davanti a sé.
Poteva sentire la rabbia repressa che sfociava dal corpo.
Sobbalzò quando la voce aspra gli arrivò alle orecchie.
Perché?”
Alzò gli occhi verso di lui ma Daiki non lo guardava, tenendo i pugni stretti fino a farli sbiancare.
Rimase in silenzio Kise aspettando che specificasse.
Tetsu non mi avrebbe mai mentito di proposito se non fossi stato tu a chiedergli di farlo.”
Si ritrovò all'improvviso lo sguardo tenebroso ed irato dritto negli occhi e il suo cuore vacillò.
Perché?”
Sospirò.
Era il momento della resa dei conti.
Aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe accaduto ma se l'era immaginato diverso.
In un posto diverso.
In una situazione diversa soprattutto.
Non con Kurokocchi che respirava con una macchina poco più in là.
La nostra partita... te la ricordi?”
Aomine annuì.
Mi infortunai in quella partita. “
Rimase in silenzio perché quello non era nulla di nuovo per il moro.
Non ancora.
Pensai che non fosse nulla così continuai a giocare nella Winter Cup nonostante la gamba mi facesse davvero male.”
Ancora nessuna reazione da parte dell'altro ma poteva vedere una vena di timore nei suoi occhi.
Sbagliai. Nella partita contro Kurokocchi diedi tutto me stesso e come si dice : raccogli quel che semini.”
Dilatò le pupille Daiki. Non voleva credere a quello che poteva star per dire il biondo.
Aggravai tanto il mio infortunio che ho rischiato seriamente di non poter più camminare.”
Nonostante la sua carnagione fosse molto scura, Kise fu sicuro di vederlo impallidire.
Kurokocchi fu l'unico che capì che nonostante tutto le cose non andavano... Sono un bravo attore, ma lui capisce le persone meglio di chiunque altro.”
Aomine annuì come un automa.
Non riusciva davvero a concretizzare il pensiero di un possibile Kise impossibilitato ad usare le gambe.
Impossibilitato a giocare.
Mi é stato accanto in questi mesi... si é preso cura di me ed é rimasto con me quando ho avuto bisogno di lui.”
Incassò la testa Aomine, sentendosi assurdamente in colpa per non aver indagato o capito che dietro al comportamento anomalo dell'ombra ci fosse qualcosa di grave.
Era con me quando dovetti decidere se operarmi con la concreta possibilità di non poter più camminare, oppure fare fisioterapia e rinunciare per sempre al basket.”
Daiki strinse i pugni.
Non riusciva neppure ad immaginare come sarebbe stata la sua vita senza il basket.
Non sarebbe stato più nessuno.
Forse sarebbe stato nella stessa situazione di Kise s e quel giorno Satsuki non gli avesse impedito di giocare.
Il sospiro del biondo lo riportò sulla terra “ Come vedi mi sono operato e fortunatamente é andato tutto per il meglio...” Non pareva aver finito per questo Aomine non disse nulla, non sospettasse che le successive parole avrebbero fatto così male “ Credo che non ce l'avrei fatta ad andare avanti se non ci fosse stato lui.”
Il tono che aveva usato Ryouta era stato così dolce da fare male.
La domanda sorse spontanea: che Kise amasse Tetsu?
Il cuore gli si stinse a quel pensiero.
Ti piace Tetsu?”
Non sapeva come era riuscito a sputare fuori quelle parole ma ce l'aveva fatta.
Kise sorrise entusiasta “ Certo che mi piace Kurokocchi!”
Daiki chiuse gli occhi.
Questo faceva male e si sentì una merda ad essere geloso dell'amico fraterno attaccato ad un respiratore.
Ryouta non capì subito la strana espressione dell'altro, ma quando lo fece gli prese una strana ilarità.
Scoppiò a ridere attirando lo sguardo irato di Aomine “ Che cazzo ridi?!”
E' esilarante che tu pensi che io sia innamorato di Kurokocchi... Aominecchi!”
Gli parve che un grosso peso volasse via a quelle parole.
Non lo sei?”
Kise si portò un dito sotto il mento pensieroso e solo in quel momento Aomine si rese conto di quanto davvero fosse sexy quel dannato modello.
Strinse i pugni cercando di trattenersi dal non mettergli le mani addosso in modi che decisamente non erano né puri né innocenti.
Le unghie perforarono i palmi ed il dolore riportò i suoi istinti nei ranghi.
Direi di si … alle medie.”
Fu di nuovo un brutto colpo.
Kurokocchi mi ha sempre affascinato … fin da quando é diventato il mio senpai... e dopo anche di più.”
Incassò le spalle Aomine, mentre quelle parole lo ferivano in un modo che non aveva mai provato.
Ma è passato in fretta alla fine … solo due anni, che sarà mai!”
Il suo tono trasudava d'ironia.
Mi sono anche dichiarato sai?”
Ecco quello era un colpo anche più forte degli altri.
E Tetsu?”
Kise sospirò “ Mi ha rifiutato é ovvio … hai dimenticato che stava con Ogiwara-kun a quel tempo?”
Aomine sospirò dandosi dell'idiota per averlo dimenticato.
Non ricordo imbarazzo tra voi anzi...”
In effetti ad un certo punto l'amicizia tra Kise e Tetsu si era approfondita.
Non se ne era accorto prima ma ora lo ricordava meglio.
Perché Tetsu mi fece capire che era solo ammirazione e semplice affetto... così....mmm … mi sono messo l'anima in pace e ho deciso che la cosa migliore era comportarmi come sempre.
Sono un buon attore, lo sai . Far finta che andasse tutto bene fu una specie di gioco da ragazzi per me. Almeno fino a quando non mi passò.”
Aomine si passò una mano tra i capelli.
Non se l'era aspettata, una cosa del genere.
Non aveva mai sospettato che potesse esserci qualcosa tra Tetsu e Kise.
Neppure un qualcosa di minimo.
Ora era tutto più chiaro e nonostante gli pesasse quella piccola macchia poteva mettersi il cuore in pace.
Almeno per qualcosa.
Perché diavolo hai chiesto a Tetsu di mentirmi?!” sbottò alla fine.
Kise sbuffò ridacchiando allo stesso tempo.
Ti conosco Aominecchi... sapendo che era successo alla partita, per quanto tu possa mentire anche a te stesso... ti saresti sentito in colpa. Perché mi sono infortunato giocando contro di te.”
Daiki incassò le spalle.
Nessuno poteva batterlo nel mentire a se stesso, ma non era il momento di farlo.
Kise aveva ragione: si sentiva in colpa anche ora, nonostante sapesse che era andato tutto bene.
Nonostante sapesse tutto questo, la rabbia montò lo stesso perché se c'era una cosa che non sopportava era proprio quando le persone gli mentivano.
Ancora peggio quando chiedevano ad altri di mentirgli per lui.
Lo prese per il colletto, l'ira che gli invadeva lo sguardo “ Come cazzo hai potuto coinvolgere Tetsu?!”
Kise cercò di allontanarsi ma aveva sempre saputo che l'altro era più forte di lui.
Non lo ho costretto Aominecchi! Glielo ho chiesto e lui mi ha detto che l'avrebbe fatto!”
E secondo te che avrebbe dovuto fare ?! Rischiavi di perdere l'uso di una gamba è ovvio che avrebbe acconsentito!”
Ora l'ira aveva invaso anche il suo animo “ Esatto! Stavo perdendo l'uso della gamba e per una volta ho voluto essere egoista! E' così brutto?! Sono così orribile?!”
Fu puro istinto ciò che lo portò ad agire come fece.
Vedere il biondo così disperato per colpa sua lo aveva fatto uscire di testa.
Premette le labbra su quelle di Kise e afferrò il colletto della sua camicia, attendendo.
Un pugno?
Che rispondesse?

Il suo cuore inizialmente sprofondò quando lo sentì immobile, come gelido, ma tornò al suo posto per poi toccare le stelle quando il biondo lo spinse contro il muro e sfiorò con la lingua le sue labbra.
Sciolse la presa sul colletto e gli afferrò le spalle saldamente, spingendolo verso di lui.
Saggiò il suo sapere e gli girò la testa.
Voleva di più.
Gli sfiorò il volto e immerse le dita nei suoi capelli.
Alla fine dovettero staccarsi per mancanza d'ossigeno, ma Aomine non distolse lo sguardo nonostante l'imbarazzo avesse ormai pervaso le sue guance.
Se l'avesse fatto avrebbe voluto dire che si era pentito e non era così, anzi.
Era la cosa migliore che avesse fatto assieme ad aver ritrovato l'amicizia di Tetsu.
Kise sorrise leggermente “ Cavolo Aominecchi... non diventerai mai un politico!” gli sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra.
Daiki esultò internamente e ricambiò un mezzo sorriso “ Infatti gioco a basket... la testa non serve poi molto lì”
Un risata sommessa.
Kise si avvicinò di nuovo ma dei passi lo costrinsero ad allontanarsi.
Aomine non se la prese, dopotutto si erano appena baciati... c'era un divario enorme tra quello e dirlo al mondo.
Akashi si fermò davanti a loro.
Non fece domande sulla posizione equivoca in cui i due si ritrovavano.
Chihiro vuole dirci cosa é successo. Dobbiamo andare nella stanza di Tetsu.”
Entrambi si alzarono di scatto, completamente dimentichi di quello che era successo poco prima, sostituito dall'assoluto bisogno di sapere.

Si ritrovarono tutti nella stanza di Tetsuya.
Una bella folla di persone che speravano sinceramente di non essere sbattuti fuori dalle infermiere.
Taiga rimase accanto a Tetsuya senza muoversi di un centimetro.
Chihiro era dall'altro lato e teneva leggermente la mano senza flebo del fratello.
Quindi?”mormorò Aomine senza riuscire a distogliere lo sguardo dal corpo che pareva esanime.
Stava per parlare quando la porta della stanza si aprì e la madre di Kuroko entrò.
Mamma...”
La donna sorrise dolcemente e sfiorò la fronte di Tetsuya, scostandogli i capelli e baciandogli la pelle scoperta.
Si rialzò rivolgendosi a Chihiro “ Tesoro... credo sia il caso che racconti io come andò quel giorno … tu non eri lì Chihiro.”
Il ragazzo abbassò lo sguardo ma la madre gli carezzò il volto “ Non é stata colpa tua...”
“ Sarei dovuto restare con voi.”

La donna scosse la testa.
Poco dopo si voltò verso gli altri “ Sarò io a raccontarvi come andarono le cose.”
Aspettarono in silenzio, in quanto pareva essere un ricordo doloroso.
Il mio ex marito era una persona violenta... o piuttosto lo diventò quando fu licenziato. Non riuscì a trovare un nuovo lavoro ed iniziò a bere. L'alcool lo fece diventare violento...no.”
Scosse la testa “No... lui era già un uomo violento di natura e l'alcool ha solo accentuato la cosa.”
Non parlò per cinque buoni minuti, afflitta da chissà quale dramma interiore.
Successe tutto un giorno... Tetsuya prima di Ogiwara-kun ebbe un altro bambino a cui voleva davvero bene...i primi due anni delle elementari.”
Quelle parole attirarono l'attenzione di Taiga che alzò lo sguardo, fino al allora incollato sul ragazzo esanime nel letto, sulla donna.
Quel giorno, i genitori del bambino ci chiesero di tenerlo fino al dopo cena... “ abbassò lo sguardo la donna “ il mio ex marito era uscito fuori a bere come al solito così... accettai.”
Kagami e tutti gli altri rimasero in silenzio ad aspettare.
Fu uno sbaglio.”
Trattennero il fiato.
Lui tornò mentre preparavo la cena...” Hanako si portò una mano al volto disperata “ era completamente ubriaco ed iniziò a prendersela con i bambini... li difesi ma mi spinse via, facendomi sbattere con la schiena contro il muro.
Si accanì sui bambini e … l'amico di Kuroko provò a difenderlo ma fu sbalzato via e...”
la donna strinse i pugni fino a farli sbiancare “finì contro lo spigolo del tavolo con la testa.”
Taiga perse il poco colorito che aveva.
Quel bastardo non se ne accorse neppure e continuò a picchiare Tetsuya. Non riuscivo a muovermi ma solo osservare ala scena impotente.
Poi accadde il peggio...”
Peggio di quello che già era successo?
Peggio di un bambino ferito alla testa e di un altro picchiato a sangue dal proprio padre?
Cosa poteva esserci di peggio?
Una domanda che stanziava nell'animo tremante di tutti i presenti.
Tetsuya venne sbattuto contro la macchina del gas e la pentola di olio bollente che era sul fuoco... gli cadde sulla schiena.”
D'istinto, per l'orrore, Taiga strinse la mano di Kuroko, mentre gli altri ebbero reazioni diverse: Akashi strinse i pugni con il volto irato, Murasakibara divenne pallido come la neve, Midorima chiuse gli occhi.
La reazione più strana fu quella di Aomine che abbassò semplicemente lo sguardo a terra.
Taiga ebbe abbastanza forza e coraggio da fare una domanda che premeva a tutti “ Che successe al bambino amico di Kuroko?”
Chihiro e Hanako restarono un attimo in silenzio ma comunque non furono loro a rispondere.
Morì due giorni dopo in ospedale.”
Aomine.
Era stato lui a parlare.
Chihiro sospirò “Immaginavo che Tetsuya te lo avesse raccontato.”
Silenzio ancora.
Tutti cercavano di registrare quello che avevano saputo... ma era così difficile!
Così doloroso!
Come potevano pensare che la persona a cui più volevano bene in quella stanza avesse potuto sopportare tutto quello.
La voce della signora Kuroko li riportò alla realtà “ Dopo che fu accertata la morte del bambino... fu aperta un indagine e il mio ex marito fu arrestato per omicidio e tentato omicidio. Solo che quel bastardo si era indebitato con la yakuza che non potendo più ricevere i soldi da lui,avrebbe usato noi come sostituti debitori.”
Non era finita quindi.
Per questo motivo fummo messi sotto protezione e divisi: io in Inghilterra, Chihiro a Osaka da mia sorella e Tetsuya rimase qui da altri parenti.”
Ora si spiegava come mai nessuno avesse saputo di Chihiro fino a quel momento.
Inoltre il bastardo prima di essere condannato, giurò che si sarebbe vendicato contro di noi... sporco bastardo!”
Nessuno riuscì ad avere il tempo per capire del tutto cosa quelle parole volevano dire.
I macchinari che in quel momento tenevano in vita Tetsuya iniziarono ad emettere suoni assordanti mentre il corpo del ragazzo prese a tremare preda delle convulsioni.

-“ Tetsuya!”-









   
 
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