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Autore: Malanova    05/10/2015    1 recensioni
Come non detto... HO MODIFICATO LEGGERMENTE LA STORIA!
Ebbene si... perennemente insoddisfatta, ho deciso di fare altre piccole modifiche e cercare di migliorare la storia ed il suo contenuto, grazie anche all'aiuto di Felinala che, con la pazienza di una santa, mi aiuta con la grammatica e mi da qualche spunto XP.
Questa storia narra di Piccolo, figlio del Grande Mago che tenne sotto il suo giogo il mondo per oltre trecento anni, e di Lyrica, la bellissima e alquanto misteriosa fanciulla apparsa dal nulla costretta a prestare servizio alla Famiglia Demoniaca in cambio della sua vita. Sperando di non aver creato un ulteriore pasticcio, vi auguro buona lettura!
P.S. La storia segue la trama dell'opera di Toriyama... se ci sono spazi vuoti vuol dire che la storia è rimasta inalterata
P.P.S Dedico questa storia ad una ragazza molto speciale, di cui non ricordo il nickname (Malanova sei una cretina) che leggeva questa storia, anni fa, ad un gruppo di ragazzini molto speciali... Perdonatemi se vi ho fatto aspettare, non vi ho dimenticati, spero che questa revisione vi piaccia perché grazie a voi che c'è ancora!
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lyrica guardò l’incontro rimanendo senza parole: a parte Goku, non aveva mai visto nessuno che sapesse resistere e reagire agli attacchi di Piccolo! E si era preoccupata parecchio quando il giovane demone si era posizionato alle sue spalle con la tecnica dell’immagine residua e lo aveva colpito violentemente alla base del collo. La forza del colpo fu tale da farlo precipitare a terra come una bomba e creare un considerevole buco sulle piastrelle bianche del ring. Se non l’aveva ucciso, doveva aver certamente subito un gravissimo danno cerebrale. Però, contro ogni aspettativa sia del pubblico che del suo stesso avversario, il diciannovenne si era rialzato e dichiarò la sua resa. Si mise ad applaudirlo con le lacrime agli occhi mentre la folla lo elogiava. Quel ragazzo era stato eccezionale nonostante tutto. Poi il suo sguardo finì su Piccolo. Egli la fissava, con un sorriso da sbruffone stampato sulla faccia ed incrociando le braccia al petto. Sembrava in attesa. “Non crederà, ora, che lo elogi per la sua vittoria…” pensò scettica. Così ad alta voce si mise a gridare “Bravo Crilin!”.

Sia il pelato che Goku, che era salito sul ring per aiutarlo a raggiungere le quinte, si voltarono verso il pubblico. Lei agitò la mano verso il moro “Ehi!”. Goku le sorrise, raggiante, e la salutò a sua volta. “Accidenti! Ma com’è che conosci tutte queste ragazze carine?” sbuffò Crilin, un po’ invidioso “Non mi dire che hai promesso anche a lei di sposartela…” “No!” esclamò l’altro, diventando rosso, portandolo dall’altra parte “Io e Lyrica ci siamo conosciuti tre anni fa, prima dello scorso torneo… Ci siamo soltanto scambiati un paio di baci… niente di più se…” “SOLTANTO UN PAIO?!? DAI GOKU! NON TI FACEVO COSI’ INTRAPRENDENTE!” urlò Crilin, divertito, ma il moro gli tappò la bocca prima che Chichi potesse sentire qualcosa “IH! Ma che te urli?!? Mi vuoi far passare dei guai?!?” e indicò con un cenno della testa la sua novella fidanzata, che si era girata verso di loro e lo guardava stranita, rispondendole con un sorriso forzato e con un cenno della mano.

All’improvviso i ragazzi sentirono dietro alle loro spalle una potente aura minacciosa: Piccolo squadrava il moro con occhi iniettati di sangue. I due si voltarono e lo fissarono a loro volta. Dopo qualche secondo, il demone si girò dall’altra parte e si allontanò velocemente. Crilin borbottò “Quello lì deve avere qualche rotella fuori posto… Ti guarda male da quando ci siamo incrociati alle eliminatorie…” “…”.

Lyrica raggiunse Piccolo al retro dell’edificio, scocciata. L’aveva chiamata telepaticamente e con un tono di voce così autoritario da darle subito sui nervi, le aveva ordinato di raggiungerlo immediatamente lì. Con le finali in pieno corso, quell’area era deserta. Lui camminava avanti e indietro, furioso, e smise soltanto quando sentì la voce della ragazza rimproverarlo aspramente “Si può sapere perché mi hai fatto venire qui? Per colpa tua ho perso il posto in prima fila!”. Piccolo si piazzò davanti a lei e le urlò in faccia “Dimmi un po’, sei venuta al torneo per vedere chi? Il tuo gigantesco rincoglionito, quella testa a palla di prima o Goku… Il mio nemico mortale CON CUI TI SEI SBACIUCCHIATA PER BEN DUE VOLTE?!?”.

Lyrica stava elaborando una spiegazione ma l’altro non glielo permise. La afferrò per il colletto della camicia e continuò “Tu, piccola e lurida traditrice! Scommetto che è stata una tua idea aizzare quel mostro con la faccia da bambino contro di noi tre anni fa!”. Un fortissimo schiaffo lo colpì sulla guancia con violenza tale da fargli voltare la testa. Il corpo della giovane era leggermente coperto da elettricità statica che le faceva brillare gli occhi come due soli. Portò rapidamente le mani sul petto di lui e gli diede la scossa, non troppo forte da fargli male ma quell’abbastanza da farlo retrocedere di qualche passo. Nel farlo il ragazzo perse l’equilibrio e le dita si serrarono di più sull’indumento di lei e, quando cadde a terra con un tonfo, portò con sé un pezzo di camicetta. Piccolo la guardò a bocca aperta e gli occhi sgranati. Ella stava fluttuando a pochi centimetri da terra, la chioma resa libera dalla costrizione dell’elastico e anch’essa fluttuante, gli occhi pervasi da una luce che pareva liquida. Davanti a lui c’era una creatura sconosciuta. “Io…” sibilò lei “Posso essere stata un’incompetente, maleducata, rozza schiavetta che non sapeva tenere a freno la lingua e rispettare voi pezzi di merda, ma MAI ho pensato un solo istante a tradire la famiglia Daimao! Non sputo nel piatto in cui mangio!”. Gli puntò un dito contro e lo picchiettò su una spalla, dandogli una scossa ad ogni tocco “Per cui ti conviene a ricacciare quella tua fottuta lingua in gola altrimenti te la strappo e te la ficco su per il…”.

Venne interrotta dal boato della folla e dalla voce del cronista che annunciò “E’ uscito dalla pedana! Divo ha vinto!”. L’aspetto di Lyrica tornò normale e scese a terra. Alzò lo sguardo e ringhiò, mentre si legava i capelli “Ti conviene raggiungere gli altri atleti…”. Tornò a guardare il giovane demone, che stava ancora seduto a terra e la fissava stranito. Gli rivolse un sorrisetto beffardo “Cos’è? Hai bisogno di una mano per rialzarti?”. Lui si affrettò a tornare su e ringhiò furioso “Tu… Tu… Stai giocando con il fuoco, come al solito…”. La fissò con uno sguardo omicida “Potrei ucciderti in questo istante… Non sarebbe difficile per me…”. Lyrica lo fissò, divertita “Ho sentito le tue minacce così tante volte nella mia vita e non sei riuscito mai a mantenerne nessuna! Ma se vuoi…”. Piegò la testa all’indietro e, con gli occhi socchiusi, mormorò “Fallo. Non c’è nessuno e sono così indifesa…”. Pronunciò l’ultima parola con sarcasmo.

Piccolo digrignò i denti: quella ragazza era capace di farlo impazzire. E il suo viso era così vicino… gli sarebbe bastato chinarsi un po’ per poter arrivare alla sua bocca, socchiusa in un sorrisetto malandrino… sentiva il profumo vanigliato della sua pelle… Il boato lo riportò al presente. Si allontanò bruscamente dalla ragazza e se ne andò via.

  
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