Remake
di sunglasses
of
dissension.
Scritta
sentendo "Sta
Passando Novembre", Eros Ramazzotti
Cap.9 Ti amo, traditore
“Ace,
posso entrare?”
chiese Sabo. Ace aprì la porta della cabina ed
annuì.
“Certo”
mormorò. Sabo
corrugò la fronte e aggrottò le sopracciglia.
“Robin,
la nakama di nostro fratello, dice
che
secondo lei sei qui per un motivo. In che guaio vuoi
metterti?” chiese. Ace
chiuse la porta dietro le spalle del rivoluzionario.
“Voglio
solo evitare gli
succeda qualcosa a opera di un pazzo di nome Barbanera”
spiegò, scrollando le
spalle. Avanzò di un paio di passi, raggiunse il letto e vi
si sedette.
“Io
oggi me ne devo
andare, sono stato richiamato dal capo dei rivoluzionari. Voglio che
non vi
succeda niente mentre sono via” disse Sabo. Raggiunse a sua
volta il letto e si
sedette sul letto davanti al moro.
“E
tu obbedisci subito
come un bravo cagnolino?” chiese Ace. Gli spintonò
la spalla con la mano. Sabo
gli afferrò il polso della mano con la propria.
“Parli
tu che sei diventato
il cagnolino di Barbabianca?” chiese. Con l’altra
mano sbatté Ace contro la
parete della cabina e mise il proprio viso davanti a quello
dell’altro.
“Pensi
che io non abbia
notato com’è cambiato il tuo sguardo? Sembri un
altro … sembra che la tua
fiamma si sia spenta” sussurrò. Il battito
cardiaco di Ace accelerò, mentre il
corpo del biondo lo premeva contro la parete.
“Ed
è anche cambiato il
modo in cui guardi me”. Aggiunse Sabo e passò
l’indice sotto il mento di Ace a
cui uscì un verso gutturale. Il figlio di Roger
voltò la testa avvampando. Sabo
gli mise una mano sulla guancia e gli voltò la testa,
piegò la propria e lo
baciò.
Ace
gorgogliò, sporse il capo in avanti, chiuse le gambe e
socchiuse le gambe. Sabo
si staccò da lui e gli accarezzò il viso.
“Tornerò”
sussurrò. Si alzò dal letto facendolo cigolare,
si girò e si diresse verso la
porta.
“Sabo”
mugolò Ace. Un rivolo di sudore scese lungo le sue guance
rosse, su cui
risaltavano le efelidi nere. Sabo si voltò verso di lui.
“Sì?”
chiese. Ace deglutì a vuoto, strinse i pugni e conficca il
capo tra le spalle.
“Ti
amo, traditore” ammise. Sabo ghignò, si
voltò e aprì la porta, uscì e la
richiuse alle sue spalle. Ace ringhiò e si nascose il viso
tra le mani.