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Autore: paperbones_    07/10/2015    3 recensioni
"Hai 90 giorni di tempo per sedurmi. Da domani, 3 marzo, fino al 3 giugno. Devi farmi innamorare di te. Se ci riuscirai, potrai avermi, in qualsiasi modo". James si avvicina e mi posa le mani sui fianchi.
"Ho detto da domani, emerito idiota" sibilo. Lui fa un passo indietro, divertito.
"E poi non ho ancora finito. Ci saranno un divieto, un obbligo e una tua condizione. Divieto: le tue mani staranno nelle tue tasche e, solo in casi strettamente necessari, sui miei fianchi o nelle mie mani. Obbligo: voglio che questi giorni siano divertenti e romantici allo stesso tempo. Quindi niente porcherie!"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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90 DAYS

Day 1

(sabato 3 marzo)




I raggi del sole mi baciano la pelle.

No, che cavolo dico?

Mi stanno ustionando.

Apro gli occhi, ma me ne pento subito. Me li copro con una mano e poi mi metto a sedere. C'è un caldo opprimente e le finestre sono tutte chiuse. Guardo i letti delle mie compagne di stanza: sono tutti vuoti.

Allora decido di alzarmi in piedi e di dirigermi verso il calendario.

Sabato 3 marzo.

I miei occhi si spalancano per lo stupore: c'è l'uscita ad Hogsmeade!

Lo stupore diventa rabbia in pochi secondi.

L'uscita con Potter.

La testa comincia a girare vorticosamente e sono obbligata a sedermi, se non voglio cadere. Come ho fatto a dimenticarmene? Ripenso alla giornata di ieri e all'origine della mia follia: far impazzire Potter.

Un sorriso malefico spunta sul mio viso.

Farò dannare Potter e lo farò pentire di aver accettato la richiesta.

Con Lily Evans non si scherza.

Mi cambio e scendo in Sala Grande: Potter è seduto e fa colazione, vicino a lui ci sono i suoi tre amichetti: Sirius, Peter e il povero Remus.

Mi avvicino a quest'ultimo e gli scocco un bacio sulla guancia.

<< Buongiorno, lupacchiotto >> gli sussurro all'orecchio. Le sue guance si tingono di rosso, ma mi sorride lo stesso.

<< Come mai di buonumore, Evans? Non sarà, per caso, perché devi uscire con me? >> mi chiede a voce un po' troppo acuta James.

<< Oh sì tesorino, non ho dormito la notte sapendo che dovrò uscire con te >> rispondo sarcastica.

<< Ah sì? E sentiamo, cosa avresti fatto di bello invece che dormire? >>

<< Ho vomitato >> ribatto.

I tre Malandrini ridono, mentre James si limita a guardarmi storto.

Poverino, c'è rimasto male.

Non può ancora sapere che quello è soltanto l'inizio.


**


Finito di mangiare, salgo nel mio dormitorio. Mi posiziono davanti all'armadio, lo apro e mi imbatto in quella che sarà una dolorosa guerra nel cercare i vestiti adatti.

Dopo circa un'ora, sono pronta.

Indosso un maglione azzurro e dei leggins neri. I capelli sono raccolti in una coda di cavallo molto alta, ma che lascia ricadere alcune ciocche davanti. Di trucco ho molto poco, solo un ombretto azzurro chiaro.

Quando esco dal dormitorio e vado in Sala Comune, James è già lì.

Indossa dei jeans e una camicia a quadri. Starebbe bene, se non avesse quel sorrisino da ebete imbecille stampato sul volto.

<< Possiamo andare? >> chiede lui.

<< No, aspettiamo che ci portino fuori di forza >> rispondo sarcastica. Se lui c'è rimasto male, è molto bravo a nasconderlo.

La vicinanza tra me e lui è troppo poca, ma d'altronde non posso allontanarmi.

<< Allora – rompo il silenzio – dove andiamo? >> chiedo.

<< Ai Tre Manici di Scopa >> risponde.

<< Così potremo parlare un po' di questa scommessa che vincerò >> dico, fiera di me stessa.

<< Per favore Evans! Stai parlando con James Potter! James Potter non perde una scommessa da... mai! >> rido.

Lui si ferma e mi guarda negli occhi.

<< Che c'è? >> chiedo, un po' scontrosa.

<< Ammiravo i tuoi occhi >>

Sbuffo. Pensa davvero che per conquistarmi basterà ripetere qualche frase che sicuramente gli avrà consigliato Sirius? Patetico.

<< Va bene, ma ora smettila perché sei inquietante >> rispondo.

Dopo dieci minuti di soffocante silenzio, arriviamo davanti al locale. James apre la porta e mi fa passare.

<< Prima le signore >> dice.

<< Per favore >> sbuffo di nuovo.

Ci sediamo in un tavolo lontano da orecchie indiscrete.

Madama Rosmerta arriva e ci sorride amabilmente.

<< Cosa posso portarvi, ragazzi? >>

<< Per me una Burrobirra, grazie >> dico, senza pensare.

<< Oh, anche per me >> si aggiunge James.

La penna magica di madama Rosmerta segna tutto su un blocchetto e poi la donna se ne va. Ritorna qualche minuto dopo, con due Burrobirre fumanti.

<< Allora Potter, cosa non ti è chiaro della scommessa? >> chiedo, mentre bevo un sorso della bevanda.

<< Se perdo, cosa succederà? >>

Mi fermo. Non avevo minimamente pensato a cosa potrei fargli se dovesse perdere, cosa abbastanza sicura.

<< Non ho ancora deciso, ma sicuramente niente di bello >> dico sorridendo.

Lui ricambia il sorriso e poi posa l'attenzione sulla Burrobirra.

<< Quando dovrò... ecco... baciarti? >> chiedo, imbarazzata.

<< Quando voglio io. Ma, siccome questo mese sono buono, ti dirò quando ci sarà il bacio alla francese. Prova ad indovinare >>

Ci penso su. Il bacio alla francese è importante, quindi deve essere un giorno speciale.

<< Il tuo compleanno >> dico. Lui annuisce e sorride.

Il 27 marzo è il suo compleanno ed io dovrò baciarlo.

Un bacio vero.

<< Scusa, vado in bagno >>

Mi alzo e mi dirigo verso i servizi. Ho bisogno di stare un po' da sola. Chiudo la porta a chiave e mi guardo allo specchio: sono sbiancata e sento il vomito salirmi.

Non voglio baciare Potter.

Non perché ho paura.

Solo perché è Potter.

Dopo dieci minuti buoni, passati a valutare i pro ed i contro di quel bacio, esco e torno da James, che appena mi vede mi sorride.

<< Sei andata in bagno ad esultare perché sai che il 27 marzo mi dovrai baciare? >> mi chiede divertito.

<< Veramente sono andata a specchiarmi >> dico, ed è la verità.

<< Non hai bisogno di uno specchio. Sei bellissima e, per una volta, fidati di me >> replica.

Sento che sono arrossita. Potter che fa il tenero? Nah, madama Rosmerta deve aver messo qualcosa nella Burrobirra.

Poi mi ritorna in mente qualcosa che ho detto io: i novanta giorni dovranno essere divertenti e romantici.

Che schifo.

<< Grazie >> gli dico sorridendo timidamente.

<< Andiamo? Devo farti vedere un po' di cose >> mi sorride. È un sorriso vero, sincero.

Ci alziamo e andiamo alla cassa. Sto per tirare fuori due galeoni, ma James mi ferma.

<< Offro io >> mi dice.

Dopo aver pagato, James mi offre il suo braccio e io lo prendo. Quando usciamo sento l'aria pungermi il naso. Dannazione, fa ancora troppo freddo per essere marzo!

Passiamo la giornata a girare per i negozi. James fa battute veramente stupide, ma io non posso fare a meno di ridere, perché sono carine.

Quando entriamo da Zonko, troviamo Sirius e Mary. Mi avvicino subito a lei, grata della sua presenza.

<< Aiutami! >> le sussurro. Lei si allontana da Sirius, che comincia a parlare con James. Ogni tanto mi lanciano delle occhiate penetranti ed io arrossisco.

<< Come sta andando? >> mi chiede.

<< Male, malissimo! >> dico.

<< Perché? >>

<< Perché mi sto divertendo! Potter è spiritoso e mi porta in tutti i posti che preferisco! >>

<< Ma allora è un bene! >> esclama lei tutta sorridente.

<< Non è un bene! Perché se veramente vuole portarmi in tutti i posti che preferisco, allora ne manca solo uno >> sospiro.

<< Quale? >> domanda lei curiosa.

<< La Stamberga Strillante >> rispondo sconsolata.


**


E avevo ragione.

Siamo appena entrati nella Stamberga Strillante. Siamo soli, certo, chi vuoi che ci sia!

<< Mi ha sempre affascinato questo posto >> dico, accarezzando un mobile.

<< Non ti fa paura? Terrore? >> chiede lui.

Mi giro, guardandolo negli occhi.

<< Conosco il vostro segreto, cervo >> ribatto stizzita.

Lui sbianca e posso vedere il suo petto alzarsi ed abbassarsi più velocemente rispetto a prima.

<< Co... come lo sai? >> chiede.

Rido.

<< Remus, no? È anche il mio migliore amico. Tranquillo, non lo dirò a nessuno. Poi non è stata colpa sua. Avevo una mia teoria e, quando gliel'ho riferita, lui è rimasto in silenzio. Chi tace acconsente >> dico, recitando, il proverbio dei Babbani.

<< Evans, mi stupisci ogni momento di più >> dice, tranquillizzandosi.

Mi avvicino a lui.

<< Cosa intendi? >> lui si sposta a sinistra e io faccio lo stesso. In poco meno di un secondo, stiamo girando, gli occhi fissi l'uno nell'altra.

<< Sei spiritosa, simpatica, bella >> dice. Il mio cuore accelera all'improvviso.

James si avvicina ed io, per indietreggiare, finisco addosso al muro. Lui si avvicina ancora di più, ma io non posso andare indietro.

<< Sai, non pensavo avresti resistito. Pensavo che avresti ricominciato ad urlare, prima, quando ti ho preso a braccetto >> sbuffo.

<< Non mi conosci bene, Potter >> dico.

<< Nemmeno tu, a quanto pare. Chi l'avrebbe mai detto? Lily Evans in difficoltà perché James Potter è ad un passo da sfiorarle le labbra. Si vede il tuo petto alzarsi ed abbassarsi, Evans >>

Ha ragione, mi sgrido mentalmente.

Mi sto agitando e solo perché lui è così vicino a me.

<< Non ho ancora detto quando potrò darti il mio bacio a stampo >> continua, avvicinandosi. Ora i nostri nasi si toccano appena. Mi soffia sulle labbra e sorrido, pensando che profuma di menta.

<< Ma non te lo darò ora >> dice.

Il respiro mi si mozza. Mi stavo preparando mentalmente al bacio e lui si tira indietro? Questo è giocare sporco, Potter.

Si allontana un po' e poi torna alla carica, spostandosi un po' più a destra. Mi scocca un bacio sulla guancia e poi si allontana da me.

<< Sei una continua scoperta >> mi dice, prima di uscire dalla casa. Rimango lì impalata per alcuni minuti, poi mi scuoto un po' ed esco anche io.

Arriviamo al castello, dove ci fermiamo.

<< A domani, Evans >> mi dice malizioso, prima di andarsene.

Io sbuffo e mi dirigo verso il Lago Nero.

Ho sbagliato tutto, fin dall'inizio. Pensavo di farlo impazzire.

Invece è lui che ha fatto impazzire me.







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