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Autore: mrsSalvatore    08/10/2015    1 recensioni
Alison ha appena otto anni quando incontra Luke Hemmings, un ragazzino di un anno più grande di lei, antipatico e pieno di sé, con cui proprio non riesce ad andare d'accordo; e sebbene i due trascorrano di lì in avanti quasi tutte le giornate insieme, entrambi continueranno ad insistere sul fatto che non sono assolutamente, per niente, mai e poi mai nella vita, amici.
Ma se Alison, bambina viziata e strafottente, è sicura di questo, come mai per lei Luke e una semplice altalena in legno diventeranno le fondamenta della sua infanzia?
“La verità è che il mondo sarebbe migliore se tutti quanti almeno una volta al giorno andassero su un’altalena. Di sicuro sorriderebbero un po’ di più.”
Storia pubblicata anche su Wattpad
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota: anticipo dicendo che ho tanta, tanta pressione addosso,
e spero davvero di non aver deluso qualcuno con questo capitolo.
Qualcosa potrebbe sembrare scontato
ma sono sicura di averci messo quel qualcosa di mio
che lo renderà diverso.
O perlomeno spero.
 

E’ il 2003, e Alison sta terminando le superiori. E’ il ventuno marzo, un venerdì, e quella sera andrà ad un locale con Ashton. Lui ha già finito il liceo, ma i due sono rimasti insieme ormai da quattro anni. Così ora si sta provando un abito blu notte senza spalline e sua madre le sorride dall’altro capo della stanza, con la sua sorellina in braccio. Chloè ha appena un mese, e sua madre non fa che vezzeggiarla. Alison la adora, le dispiace solo che l’anno prossimo andrà al college, e non avrà modo di vederla crescere.
-Io vado mamma.- dice –Ashton è sotto casa che mi aspetta.- Quella è una delle sue prime uscite, e anche se sua madre non voleva lasciarla andare, suo padre era stranamente intervenuto a suo favore. I due cercavano sempre di non litigare e non creare tensioni, così Alison si era sentita in colpa, ma alla fine sua madre aveva acconsentito e così adesso poteva uscire senza tanti rimorsi.
Scende le scale e Ashton è sul vialetto di casa seduto nella sua nuova auto rossa. I suoi genitori gliel’hanno regalata per il diploma, e lui non fa che vantarsene.
-Ciao.- esclama Alison sedendosi affianco a lui, poi gli dà un leggero bacio sulle labbra e gli sorride –Andiamo?- domanda, mentre lui mette in moto l’auto e parte.
Quando arrivano il locale è pieno di gente. La festa è per i ragazzi più grandi, ed Alison è un’eccezione, eppure si sente a suo agio ed entra senza farsi scrupoli. Ha promesso a suo padre che non berrà, ma ad ogni modo passerà la notte da Ashton, quindi ha deciso di fare uno strappo alla regola. Nel locale fa caldo, è pieno di fumo e di calca, e in un secondo ha già perso di vista Ashton.
-Ash!- chiama –Ash dove sei?!- sbuffa sonoramente ma poi decide che è venuta qui per divertirsi, ed è ciò che farà. Cerca di farsi spazio tra la gente all’entrata e arriva in pista. In sottofondo c’è una musica tecno, che non ha mai sentito, ma non le importa. Prende un bicchiere su un tavolino e senza sapere cosa c’è dentro lo butta giù tutto d’un fiato. Sente un improvviso calore allo stomaco, e un attimo dopo diventa felice. Urla ridendo e si mette a ballare, mentre attorno la gente si muove indistintamente. Continua a gridare e a cantare quella canzone che non conosce, e qualcuno ride, qualcun altro fischia, ma Alison ormai non capisce più niente. Non sa se sono passati appena dieci minuti o quattro ore, quando una mano la afferra.
-Ahia.- esclama –Che cosa vuoi?!- chiede, e poi si accorge che si tratta di Ashton.
-Ehi Ash!- dice, prima di baciarlo. Lui la scosta e la trascina con sé. La porta lontano dalla pista e la fa sedere su un divanetto.
-Stai qui.- le ordina –Vado a prenderti dell’acqua, tu non fare cazzate.- Alison lo guarda imbronciata, prima di sorridere e annuire. Non capisce perché sia così arrabbiato. Di solito è uno che si diverte, lo ricorda ancora da quando erano bambini. Diceva sempre che lei faceva schifo perché era un femmina. Alison si mette a ridere da sola, e poi si accorge di avere le scarpe slacciate. Ha deciso di mettere le scarpe da ginnastica, perché i tacchi le fanno male ai piedi. Si china per allacciare i nastri ma non riesce a capire dove inizia l’uno o l’altro.
-Ciao. Posso offrirti qualcosa?- chiede una voce, mentre lei scuote la testa.
-Ho il ragazzo.- biascica, prima di voltarsi. Quando si trova davanti il ragazzo che ha parlato rimane a bocca aperta.
-Alison?!- esclama lui, e prima che lei possa rispondere, gli vomita addosso.
 
Dieci minuti dopo Alison è ancora un po’ intontita, ma si sente meglio. E’ seduta su un muretto accanto a Luke. Ancora non riesce a crederci, le sembra tutto frutto della sua immaginazione. Perché Luke è in California, e quello che ha affianco è tutto tranne che il bambino che una volta conosceva.
-Tu…- mormora –Sei Luke. Luke Hemmings, proprio tu.- ripete per la decima volta.
-Si Alison, sono io.- risponde ancora lui lasciandosi sfuggire un sorriso.
-Sei diversa.- constata. E’ l’esatto opposto della bambina che andava sull’altalena una decina di anni prima. Questa qui è una ragazza, una ragazza che lui non credeva che avrebbe mai più rivisto.
-Anche tu.- risponde lei. Poi rimane in silenzio per qualche istante, prima di riprendere la parola –Sono passati nove anni, Luke. Nove anni in cui continuavo a pensare a te ogni volta che c’era qualcosa di divertente, o triste, o pauroso. Ho pensato a te un sacco di volte, e tu non mi avevi detto niente.-
Luke aggrotta la fronte e sorride di nuovo, così Alison nota un piercing nero che porta al labbro.
-Cos’è quel coso?- chiede facendo una faccia disgustata. Lui ride e dice che non è cambiata poi così tanto, mentre lei vuole di nuovo sapere come mai se n’è andato senza dire nulla.
-Davvero Alison? Avevo appena undici anni, ti aspettavi che prendessi l’aereo e tornassi da te con un mazzo di fiori?!- domanda sarcastico. La ragazza abbassa la testa. Sa che Luke ha ragione, ma a lei comunque dispiace.
-Lo so.- acconsente –Ma eri il mio migliore amico, il fratello che non avevo mai avuto, ed una mattina mi alzo e tu non ci sei più. E’ stato bruttissimo.- mormora.
-Ali mi dispiace.- dice lui, mentre lei rabbrividisce appena dopo aver sentito il suo soprannome.
-Perché sei qui?- gli chiede ancora.
-Sono qui solo di passaggio. Lunedì riparto.- Luke la guarda.
-E perché sei qui di passaggio?- domanda Alison. Lui ride e le dice che aveva quasi dimenticato il suo modo di voler sempre avere una risposta.
-Sei del tutto cambiato.- nota lei.
-Ed è un male?-
Alison scuote la testa –Non sempre, ma a me piacevi di più prima.-
-Forse dimentichi che prima avevo undici anni, mentre ora ne ho ventuno.-
-Cosa me ne frega di quanti anni hai adesso? Una volta mi piacevi di più punto e basta.- esclama lei spazientita. Luke ride ancora, quando si rende conto che quello è lo stesso giorno in cui tanti anni prima si sono incontrati. La guarda, ha la fronte aggrottata per la rabbia che ancora prova. E’ proprio buffa e carina, con i capelli biondi legati sulla testa. Non ha idea di cosa gli prende quando decide di fare ciò che sta per fare. Si avvicina piano a lei, mentre Alison strizza gli occhi senza capire cosa sta per fare Luke. Il suo viso è sempre più vicino e prima che Alison se ne renda conto lui ha posato le sue labbra sulle sue.
Improvvisamente Luke si porta la mano al viso, sentendo un dolore alla guancia senza capirne il motivo.
Guarda Alison davanti a sé, che ha ancora una mano alzata per aria: gli ha tirato uno schiaffo.
-Ahia.- dice, più per la sorpresa che per il dolore. –Perché l’hai fatto?- chiede, mentre la bionda scende dal muretto infervorata.
-Perché l’ho fatto?! Perché tu l’hai fatto?!- strilla con le guance in fiamme, mentre si guarda attorno per essere sicura che nessuno li abbia visti.
-Oh mio Dio!- grida ancora, mentre a lui viene da ridere. E lo fa di nuovo, ride felice, perché gli era mancata così tanto, e solo adesso se ne rende conto.
-Ma si può sapere cosa vuoi da me?! Tu sei pazzo.- dice lei agitata allontanandosi.
-Oh avanti.- dice Luke –E’ inutile che ti offendi, so che ti è piaciuto.-
-Io ho un ragazzo!- strilla la bionda, mentre Luke resta preso alla sprovvista, sia per ciò che lei gli appena detto, che per la persona che gli sta venendo incontro.
-Luke Hemmings?!- esclama Ashton con due bicchieri d’acqua in mano.
Alison si volta verso di lui –Ce ne hai messo di tempo!- esclama, e lui si scusa dicendo che c’era fila.
-Non ci credo, sei Luke! Il piccolo L.- ripete ancora Ashton, mentre abbraccia Luke che è ancora spaesato.
-Credevo fossi scomparso dalla faccia della terra!- scherza il moro ridendo, e Luke ridacchia.
I due parlano per un po’, mentre il biondo ripete le stesse cose che ha detto prima ad Alison. Quest’ultima li guarda in disparte cercando di capirci qualcosa. Le sembra di essere tornata alle elementari, quando lei doveva aspettare Luke che invece parlava con i suoi amici. Le pare una vita fa, e prima che possa riscuotersi dai pensieri, Ashton le mette un braccio attorno alle spalle.
-E Alison te la ricordi?- domanda a Luke, che sorride ancora –Questa tipa bellissima sta con me.- dice, e Alison abbassa il volto.
-Sono felice per voi.- risponde il biondo, lasciando trasparire una nota di disprezzo nella voce.
-Ali, direi che possiamo andarcene, ora.- riprende Ashton –Sei d’accordo?- La ragazza annuisce.
-Ciao Luke.- dice ancora il moro –E’ stato bello rincontrarsi: strano, ma bello.- Dà una pacca sulla spalla all’amico e lui e Alison si allontanano verso la macchina. Ashton le apre la portiera, e poi va a sedersi al posto del guidatore.
Luke si risiede sul muretto dal quale si era alzato per salutare l’amico d’infanzia. Guarda la macchina rossa allontanarsi velocemente. Non ne è sicuro, ma gli è parso quasi di vedere la bionda girarsi a guardarlo.


 
Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Non ho assolutamente niente da dire, se non che nei prossimi capitoli Luke farà di tutto per cercare di farsi perdonare da Alison per essersene andato senza salutare, ma quest'ultima sarà un po' restia nei suoi confronti. Spero che questa nuova versione di loro due ragazzi vi piaccia, perchè mi sento davvero sotto esame, e ho una paura  folle di aver fatto un disastro. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio,

-Sve


 
  
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