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Autore: NeroNoctis    08/10/2015    1 recensioni
[Sequel di Nergal: Il Dragon Lord Dimenticato]
Atreia, il mondo dei Daeva in continua lotta tra loro e i Balaur. Ma i tempi stanno per cambiare e si respira aria di pace, almeno fin quando i Lost Masters non avranno nulla da ridire e getteranno la loro ombra e dominio sul mondo intero.
Fyeran, mondo oscuro e ignoto persino ai signori dell'Empireo e i Dragon Lord. Luogo dove sorgeva la prigione abissale, cella di uno dei Lost Master. La dimensione alternativa di Atreia nasconde un segreto capace di far collassare le due dimensioni in un unico piano.
Dove gli oscuri signori iniziano la loro manipolazione, Lord Beritra getta le basi per un oscuro piano e dimensioni alternative danneggiano la realtà, riusciranno i Daeva a credere in loro stessi o cadranno vittime delle loro scelte sbagliate?
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'War of Gods'
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La situazione a Sanctum si era leggermente calmata, e ormai le truppe Elisiane avevano costruito basi a Signia ad una velocità impressionante. La legione del nuovo inizio faceva da coordinatore per ogni singola operazione, e i Daeva più esperti insieme ai novellini esploravano quelle terre che lasciavano senza fiato. 
Sembrava una terra uscita da una fiaba, ma era reale. Bellissimi colori, bellissimi paesaggi, aria fresca. Ma piena anche di minacce, come le truppe di Beritra che di tanto in tanto si intravedevano tra un scorcio idilliaco e l'altro, ma furono ben presto abbattuti, nonostante spuntassero sempre come funghi.
Erano tutti d'accordo che Beritra stava pianificando altro, ma non avevano ancora trovato il momento giusto per contrattaccare, anche se alcuni della legione individuarono un luogo sigillato dove si pensava si nascondesse il Dragon Lord, ma entrare era impossibile, almeno per il momento.
Dall'altro lato, gli Asmodiani di Vengar fecero esattamente le stesse cose, costruendo basi e esplorando il territorio, facendo attenzione a respingere gli attacchi Elisiani, arrivati nella loro terra tramite dei portali di collegamento che si manifestavano ad intervalli regolari.
Era ormai una guerra su diversi fronti: Elisiani contro Asmodiani. Daeva contro Balaur. Lost Masters contro... qualcosa? Qualcuno? Erano i soli che non avevano ancora rilevato i loro piani, nonostante fossero creduti morti nella catastrofe, ma Enlil e Ninlil erano la prova che non era affatti così.
 
✽✽✽

La presa del Lost Master sulla chioma di Ninlil era sempre più stretta, mentre lei si dimenava. Era completamente nuda, ma ad Enlil non sembrava importare molto. La guardava come si guarda un maiale prima di essere ucciso per farne un banchetto, e in quello sguardo c'era anche una strana sfumatura, sfumatura che Ninlil conosceva fin troppo bene, ma non riusciva mai a decifrare del tutto.
– Lasciami andare. – disse lei in un sussurro colmo di rabbia, odio, disperazione. 
Ma lui non voleva saperne, anzi, continuava a fissarla, adesso quasi con disprezzo.
– Dove sei stata tutto questo tempo? – sibilò lui, con un tono di un serpente che sputava veleno. I suoi occhi analizzarono adesso ogni dettaglio del suo corpo nudo, e le sue labbra si incurvarono leggermente in un sorriso. – Questi corpi sono davvero così belli... – continuò lui, mentre lo sguardo dorato di lei brillò, e smise di dimenarsi. 
Il livello dell'acqua si alzò, inghiottendo i due in una gabbia bagnata. L'acqua si avvolse intorno al corpo di Ninlil, divenendo pura armatura acquatica, coprendola allo stesso tempo.
Ninlil scomparve, e si rimaterializzò proprio sopra la gabbia, mentre Ninlil indietreggiava per osservare il territorio intorno a lei.
– Dovresti smetterla di essere così. Tu mi appartieni. E devi fare quello che dico io. E dovrai darmi piacere come voglio io, soprattutto ora che ti ritrovi questo corpicino niente male.
– Non sono il tuo giocattolo Enlil. Non lo sarò mai. Il tempo in cui mi tenevi in pugno è finito!
– Oh... – sorrise lui – la tua convinzione è solo un'illusione. Non ti sbarazzerai mai di me. 
Ninlil portò le mani in avanti, e dalle acqua sbucarono delle lame di pietra, mentre le radici degli alberi si allungarono a dismisura fino a bloccare il Lost Master in quella posizione. Le lame di terra lo colpirono dal basso verso l'alto, perforandolo in diverse parti del corpo, successivamente Ninlil creò una frusta fatta interamente d'acqua, e strangolò il malcapitato.
– Sei prevedibile. E debole.
Enlil era dietro di lei, che ghignava, e lì Ninlil capì che stava attaccando solo un'illusione.
Era sempre stato così: il Lost Master delle Illusioni aveva sempre tutto calcolato nei minimi dettagli, e lei lo sapeva bene. Ma non poteva affrontarlo ora, doveva fare altro prima, e poi la sua presenza la inquietava... la terrorizzava. Anche se non lo dava a vedere. Enlil si avvicinò di scatto, ma lei si immerse in acqua, svanendo in una miriade di bollicine.
– Tsk. – Enlil si voltò, fissando il panorama davanti a se, e ripensando a quanto fosse banale quella ragazza in quelle occasioni. Ma lei gli apparteneva. E non l'avrebbe mai lasciata in pace.
✽✽✽

Riku si trovava negli uffici della legione, parlando con l'addetta agli stemmi. Ne aveva preparato uno nuovo, per segnare quel nuovo inizio, e staccarsi un pò dal passato. Il tradimento di Noctis l'aveva profondamente segnato, la sua lotta contro di lui, e poi sapere che era tutta una messinscena per proteggere coloro da cui si era fatto odiare. Non voleva ammetterlo, ma era contento che non era davvero un traditore. Però... non fece in tempo. Non fece in tempo a rivederlo, a parlare, ridere e scherzare con colui che riteneva come un fratello. Ormai era morto, e restavano soltanto i ricordi. Tutti pensavano che serbasse ancora rancore, ma semplicemente non voleva ammettere che Noct, beh, Noctis gli mancava, e tanto anche. Avrebbe pagato miliardi per tornare indietro e capire qualcosa in più, e sventare la sua morte, ma indietro non si torna, purtroppo.
– Ehy... – era una voce femminile a destare il ragazzo dai suoi pensieri dopo aver consegnato il nuovo stemma. Si voltò, osservando la figura davanti gli uffici: Erza. La sua espressione era seria, ed era palese che stesse nascondendo qualche preoccupazione.
– Tutto okay? – chiese lui, immaginando che ci fossero stati casini e litigi in legione, ma la risposta che ricevette era qualcosa di completamente diverso.
– Sai che Bluartemis durante la festa andò via prima, no?
– Si Tahmes, mi aveva detto che aveva trovato qualcosa di utile e la stava andando a recupare, delle scaglie se non erro.
– Hai saputo cos'è successo a Balaurea?
– Non nei dettagli... Erza, parla. E' successo qualcosa?
– Ecco... Balaurea non esiste più, non come prima. E Tahmes è stata semi distrutta.
Gli occhi di Riku si spensero, e prima che l'amica potesse dire qualcosa, lui corse via verso Polido, il teleporter, afferrandolo per la tunica.
– Portami a Signia! ORA! 
Polido eseguì, aprendo un varco, e Riku si ritrovò per la prima volta in quella nuova terra, essendo l'unico posto in cui poteva andare dopo la catastrofe. Andò dal governatore del luogo, chiedendogli informazioni.
– Tahmes? Abbiamo scoperto un passaggio che conduce lì, ma è mezza distrutta, dubito troverai qualcuno. – Il governatore indicò una mappa. – Si trova qui.
Riku aprì le ali, e successivamente montò sul suo veloscooter, sfrecciando verso quel punto della mappa. Evitò nuovi mostri, animali, balaur ed alcuni Asmodiani che riuscirono a passare qualche varco. Ricevette diversi attacchi ma a lui non importava, doveva raggiungere quel luogo. Passarono circa dieci minuti e finalmente arrivò. Di fronte a lui un portale delle armate di Beritra, ed era ovvio che le truppe del Dragon Lord erano lì dentro.
Imprecò e si lanciò in quel vortice azzurro. Si ritrovò in una Tahmes devastata, abitata da esseri redivivi e truppe di Beritra, ma il ragazzo li uccise in pochissimi colpi, sfoggiando le sue migliori tecniche. Arrivò alla fine del percorso, trovandosi di fronte un ufficiale di Beritra, che venne velocemente finito da un Balaur Seeker lanciato a pieno regime.
Si guardò intorno, era madido di sudore, ma di lei nessuna traccia. 
– Sei veloce. E anche forte.
Riku si voltò, e impallidì.
Enki era davanti a lui con lo sguardo stranamente serio, e lì Riku capì di essere in trappola.
– Cosa le hai fatto? 
– Nulla. Voglio solo darti un avvertimento, Empyrean Lord. Il tuo amico chierico, quello che sta con quella ragazza, rilegionalo. E tienilo alla larga dalle sue ricerche.
– Cosa... cosa ne sai tu?
– E' per il suo bene. Se continua a cercare il tuo amico Neronoctis, finirà nei guai.
– Noctis è... lui lo sa che è inutile.
Enki sorrise. – No, Neronoctis non è morto. Vorrei che lo fosse, ma non lo è. Evita soltanto che il tuo amico si faccia del male. E' per il bene di tutti.
Il Lost Master si voltò, fissando il vuoto di fronte a se. Successivamente aprì un portale acquatico da cui uscì Bluartemis, stranamente illesa. Era come se dormisse.
– Lei sta bene, l'ho salvata appena in tempo.
Riku non capiva, ma corse da lei, accertandosi delle sue condizioni, e il Lost Master aveva detto la verità.
– Controlla Silar. E non cercate Neronoctis. Ne vale il destino di Atreia.
Detto ciò, svanì.
   
 
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