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Autore: ineedofthem    09/10/2015    7 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 11
RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 11


Cristina mi scruta preoccupata facendomi segno di seguirla fino alla sua auto parcheggiata poco più in là, le quattro frecce lampeggiano davanti ai miei occhi.
Cammino in silenzio, le mani nelle tasche del giubbino, le gambe che improvvisamente sembra siano diventate di gelatina.
Salgo in auto con una flemma che  non mi si addice e incrocio le braccia al petto. Prima che la mia amica possa solo dire qualcosa, non riesco a tenere più a freno la lingua e le parole escono libere. Cristina quasi sobbalza per questa mia improvvisa spigliatezza.
Raccontare quello che è appena successo mi dà la possibilità di metabolizzare le parole che sono uscite dalla sua bocca. E' proprio in quel momento che vacillo e la forza mi abbandona, poi quando arriviamo a casa scorgere una nostra foto sul mobile dell'ingresso mi dà il colpo di grazia e mi chiudo a riccio.
Cristina mi fa sedere sul divano, poi si dirige in cucina per prepararmi una camomilla e la scorgo armeggiare con il cellulare, starà sicuramente avvertendo le altre. Il silenzio che aleggia nella mia stanza interrotto dal ticchettio dei miei stivaletti mi fa stringere il cuore.
Per quanto io avessi cercato di autoconvincermi spinta da Cristina che Nicola fosse innamorato di me sentire quelle parole che confermavano la nostra tesi mi ha spiazzata. Ho sempre visto la sua figura come quella di un amico, di un fratello ben lontana da quella di un possibile fidanzato. Come potrei negare davanti all'evidenza? L'ipotesi che la nostra amicizia se ancora si possa definire tale possa venir rovinata così, mi spaventa tantissimo.
Prima che me ne possa accorgere la mia amica mi porge la tazza fumante sorridendo incerta e io l'afferro avvicinandola alla bocca.
Cristina si siede al mio fianco scrutando tutti i miei movimenti e la sua mano si appoggia sulla mia spalla. Non dice nulla e io so che anche se non parlandole apertamente ha capito benissimo come io mi senta in questo momento. Vuole che sia io ad aprirmi prendendomi i miei tempi e spazi e gliene sono grata.
Il campanello suona poco dopo e lei si alza sospirando per andar ad aprire. Carlotta e Giulia si fanno spazio in casa, quest' ultima indossa un vestitino con le maniche a tre quarti viola, delle calze nere e un paio di francesine diversamente dai suoi maglioni e i suoi jeans, il suo viso è più truccato del solito e i capelli lisci le incorniciano il viso tondo. Spero di non aver rovinato i suoi piani.
Mi sorridono entrambe e io ricambio incerta apprestandomi a bere un sorso della mia bevanda. Lottie si siede sulla poltrona mentre le altre due mie amiche vengono a sedersi al mio fianco sul divano. Sento i loro sguardi puntati addosso ma oso rispondere a tutta la curiosità celata dai loro occhi, quindi lascio che sia Cris a spiegare la situazione.
"Nicola ha vuotato il sacco, ragazze!"esclama lei lasciandole basite e poi prende a spiegare la situazione nei dettagli.
Carlotta ha sempre sperato infondo che la nostra amica si sbagliasse come anche io, ma per due motivi diversi. Io per quelli già citati e beh lei per la cotta che si era presa per lui. Sono sicura che se la cosa fosse successa un pò di tempo prima le sarebbe pesata molto di più, ma da quando Federico è rientrato nella sua vita è come se Nicola fosse passato in secondo piano, nemmeno ci pensa più, e non so se sia un bene o un male dopo i trascorsi.
Giulia si porta una mano sotto al meno. "Wow, bella situazione"parla scuotendo la testa.
Carlotta accenna ad un sorriso. "E' riuscito ad ammetterlo, ti sei tolta il dubbio, no?"cerca di sdrammatizzare la cosa.
Alzo lo sguardo finalmente e le mie labbra si spalancano, un verso strozzato esce da esse.
"Avevo sperato fin all'ultimo che lui provasse solo un profondo senso di protezione nei miei confronti e che il suo atteggiamento fosse causato dai trascorsi tra me e Luca, tutto qui. E adesso la paura che la nostra amicizia si possa interrompere mi attanaglia"riesco finalmente a prendere parola mentre le mie dita ticchettano nervose sulla tazza.
"E cosa vuoi fare?"chiede incuriosita Cristina al mio fianco.
 Mi limito a scrollare le spalle. "Prendermi del tempo per pensare"rispondo.
Loro annuiscono comprensive. "Forse non è tutto ancora perduto, no?"sorride incerta Carlotta per rassicurarmi ma sono sicura che non ci creda nemmeno lei stessa. Sappiamo tutti come sia fatto Nicola.
La stessa ragazza cambia subito argomento soffermandosi sull'altro ragazzo citato nel discorso e decantandone la sua dolcezza. Ripenso a Luca, al suo sorrise gentile, le nostre mani strette e il mio cuore inizia a battere forte.
La suoneria Drag me down dei 1D del cellulare di Giulia mi riporta alla realtà. La ragazza ha una passione spropositata per il gruppo citato influenzata dalle chiacchiere e dal canticchiare le loro canzoni delle sue piccole alunne. Ricordo che per un periodo di tempo si era presa una cotta per il bel Liam Payne del gruppo decantandone bellezza e dolcezza e immaginando una loro impossibile relazione e poi era arrivato Emiliano, che da quando aveva scoperto la cosa non faceva altro che prenderla in giro. E lei si imbronciava, faceva finta che si fosse arrabbiata seriamente da non rivolgergli più la parola ma bastava che lui le sorridesse per farla sciogliere.
Giulia si alza frettolosa dal divano iniziando la chiamata. "Ciao Emiliano"esclama arrossendo.
Poso lo sguardo su Cristina e Carlotta che cercano di trapelare qualcosa dalla conversazione della nostra amica, invano. Infatti lei si è allontanata in modo tale che le impiccione non possano sentirla.
"A proposito di telefonate..."lascio la frase in sospeso incatenando gli occhi di Cristina, che deglutisce preoccupata.
Lottie sorride divertita. "L'hai più chiamato Edo?"lei mi fissa mentre abbassa lo sguardo colpevole.
Carlotta scuote la testa rassegnata. "Perchè non lo fai?Stai sprecando un'occasione"per quanto il suo sembri un rimprovero, il tono con cui le parla invece è dolce.
"Non ti costringerò a fare una cosa che non vuoi, perchè devi esserne convinta e appunto l'iniziativa deve partire da te, ma dovresti farlo sai?"replico io cercando di incrociare il suo sguardo.
Lei alza di scatto la testa. "Ook...lo farò"ammette scrollando le spalle.
"Cris..."tento ma la sua voce sovrasta la mia. "Nono ne sono convinta, davvero".
Le sue dita cercano tremanti il cellulare nella tasca dei pantaloni, sbloccandone successivamente lo schermo.
Mi sporgo per guardare ma lei si ritrae subito inconsapevole che io sia riuscita a vedere come abbia salvato il suo nome in rubrica: Edo affiancato da un cuoricino.
Carlotta batte le mani eccitata mentre le chiede di mettere in vivavoce e i tututu della chiamata rimbombano nella stanza. Cristina è quasi rassegnata a mettere giù e io la guardo indicandole di non demordere, infatti proprio quando fosse sicura di riattaccare la voce strascicata di Edoardo rimbomba forte nelle nostre orecchie.
La linea è disturbata e lui parla forte per sovrastare la musica. "Chi...è?domanda incerto.
"Ehm..."la mia amica tentenna e noi la incitiamo a continuare. "Sono Cristina, ricordi?".
Silenzio. Sembra che Edoardo abbia perso la voce e che tutto si sia bloccato, perchè la musica non si sente più.
"Cristina, ciao! Che bello sentirti! Scusa è che mia sorella festeggia gli anni ed eravamo in un locale ma adesso mi sono spostato. Dimmi tutto"la sua voce allegra risuona subito dopo attraverso l'apparecchio e lui appare logorroico mentre tenta quasi di giustificarsi.
Cristina tira un sospiro profondo. "Volevo dirti che se vuoi possiamo vederci un giorno di questi...e intendo fuori dall'ospedale"dice mentre Carlotta trattiene una risatina notando la sua espressione buffa.
Edoardo non può vederla ma compie lo stesso gesto e Cristina è quasi offesa sentendosi derisa.
"Ne sono contento Cristina, davvero. Scegli tu il giorno"le si rivolge subito dopo.
Passano il resto della telefonata accordandosi sul martedì sera. Quando la nostra amica termina la chiamata ha un sorriso stampato in faccia.
Ah l'amouuur!.
Giulia saltella fino a noi cercando di non inciampare nei lacci della scarpa sinistra che le si sono slacciati. "Mi sono persa qualcosa?"domanda portandosi la mano ai fianchi e guardandoci curiosa.
"Ho un appuntamento con Edo, martedì!Si ho un appuntamento con lui!"ammette allegra la nostra amica e sembra quasi che ripeterlo come un mantra le faccia realizzare che sia la realtà.
Giulia esulta gesticolando. "Ah!"si batte una mano in fronte. "Emiliano sarà qui a momenti, avevamo un appuntamento stasera"ci spiega.
Arriccio le labbra in una smorfia. "Non c'era bisogno che tu venissi se dovevi uscire Giuls"ammetto abbassando lo sguardo.
Lei mi fa segno con la mano di non preoccuparmi. "Abbiamo rimandato solo di un'ora e tu sei pur sempre la mia migliore amica"sorride lei rassicurante.
Il campanello di casa mia la fa sobbalzare e si affretta a sistemarsi il vestito mentre io la accompagno alla porta.
Emiliano sorride imbarazzato salutandola mentre lei si avvicina per stampargli un bacio sulla guancia e lui tentenna un pò prima di stringere un braccio attorno al suo busto. Il suo sguardo si posa poco dopo su di me e mi sembra che si irrigidisca quasi come se si sentisse a disagio, probabilmente Nicola gli ha raccontato del nostro litigio.
Sorrido per stemperare la situazione e li incito ad andar via e passare una bella serata. L'unica cosa che sento prima di chiudermi la porta alle spalle sono le loro risate.
Quando torno in salotto noto le mie due amiche occupate in una fitta conversazione.
"Ma voi due di cosa inciuciate, esattamente?"domando divertita portandomi le mani ai fianchi, un cipiglio sul volto.
Cristina mi guarda, le braccia sospesa a mezz'aria. "Di quell' idiota di Federico Bianchi! Vuoi sapere che ha fatto?"mi chiede indispettita.
Alzo solo le sopracciglia sorpresa mentre Carlotta abbassa lo sguardo. "Ci ha provato con me l'altro giorno e io ovviamente gli ho risposto tra le righe perchè come ho già detto non voglio cascarci ma mi ero sentita in qualche modo importante lo stesso e pensavo che fosse davvero interessato un pò a me e poi l'ho visto filtrare con quella di storia, bello stronzo!" ammette sbuffando.
Ok abbiamo decisamente bisogno di un pò di gelato.

E' domenica e come di consueto c'è il pranzo dai miei, è tradizione passare questo giorno tutti insieme in famiglia. E' mio padre ad aprirmi. Alfonso, mio papà, è un uomo pacato e silenzioso.
Capelli brizzolati e occhi verdi che nessuno di noi due figli ha ereditato, nascosti da occhiali da vista e un sorriso gentile.
Non manifesta molto i suoi sentimenti apertamente e spesso si nasconde dietro un'aria da finta burbero che non gli si addice, ma nonostante ciò sappiamo quanto sia legato a noi.
E' un pò metodico nelle sue cose, ad esempio la mattina beve solo caffè amaro, non salta nemmeno una partita dell'Inter e ama leggere il giornale seduto in poltrona.
Sorride felice di vedermi mentre io mi avvicino per stampargli due baci sulle guance e lui mi pizzica una guancia.
Sbuffo infastidita, ha lo stesso vizio da quando ero solo una bambina.
Mi levo il giubbotto appendendolo. "La mamma?"domando sfregando le mani.
Lui indica la cucina con la testa. "All'opera con il pranzo"mi spiega mentre ritorna a leggere il suo giornale in tranquillità.
Mia madre Elisa è molto più espansiva di mio padre infatti non appena si accorge della mia presenza corre ad abbracciarmi tempestandomi le guance di baci.
"Ti vedo stanca e sciupata, ma stai mangiando?" chiede lei apprensiva.
Elisa, mia madre. Capelli castani con delle meches più chiare tagliati in un caschetto e dolci occhi castani. Un mix di allegria e caparbietà.
Mi limito ad appoggiarle le mani sulle spalle e nonostante io voglia sembrargli offesa dalla sua insinuazione che non mangi come si deve, un sorriso si fa spazio sul mio volto. "Sì mamma, è stata solo una settimana un pò movimentata"le spiego.
Lei tira un sospiro di sollievo baciandomi la fronte mentre si allontana per continuare a mescolare il ragù sul fuoco.
"Quella piccolina come sta?"domanda fissandomi coi suoi occhi castani.
Mi appoggio all'angolo cottura incrociando le braccia al petto. " Fortunatamente sta meglio, adesso è ritornata in stanza"replico con un sorriso.
Lei lascia cadere il mestolo, lasciando che del sugo sporchi il fornello e porta le braccia al cielo."Grazie a Dio! Sono proprio contenta che quell'angioletto stia bene".
Annuisco ridendo mentre mi accingo a sbirciare il contenuto della pentola, pronta a farci la scarpetta con un pezzo di pane quando la sua mano si infrange sulla mia facendomi sobbalzare per il dolore. Sono i momenti come questi che mi fanno ritornar bambina, quando mi facevo beccare in flagrante.
Lei sorride divertita, poi si batte una mano in fronte. "Sai, stamattina io e tuo padre abbiamo incontrato la madre di Nicola in Chiesa, non mi aspettavo che aveste litigato"parla lei portandosi un'altra mano questa volta al cuore.
Mi soffermo sulle sue parole pensando che sicuramente il mio amico se lo sia lasciato scappare per caso perchè lui non è certo il tipo che racconta della sua vita alla madre. Poi penso alla mia di madre, a quanto ci sia rimasta perchè in tanti anni di amicizia non c'è stato mai un battibecco che potesse essere definito degno di nota. I miei sono sempre stati molto affezionati a Nicola, mio padre commercialista lo vedeva già praticante nel suo studio ma lui l'università a stento l'ha cominciata e poi mia madre lo considerava quasi un figlio adottativo, lo riempiva di complimenti e cercava in tutti i modi di farlo rimanere a pranzo o cena ogni volta che Nic passasse il tempo a casa nostra. Provava simpatia nei suoi confronti ma lo faceva anche perchè mio fratello Marco era partito per il servizio militare e in qualche modo era come se il mio amico glielo ricordasse.
"Ci sono rimasta di stucco, dopo tanti anni di amicizia e mai un litigio tra voi..."pronuncia lei sconfortata.
Come volevasi dimostrare...
Punto lo sguardo su qualsiasi cosa che non sia mia madre e scopro che vicino al frigo SIA stata aggiunta una nuova calamita, e che le fughe del pavimento siano più bianche, segno delle pulizie generali di mia madre.
"Sì andava tutto bene finchè non sono subbentrati nuovi sentimenti"parlo sovrappensiero lasciandola sorpresa.
A quel punto incomincio a raccontarle la vicenda, dal ritorno di Luca, la gelosia di Nicola, fino al suo amore nei miei confronti.
"Oh Gesù!"esclama sorpresa mia madre e io sono tentata dal dirgli che sia stata quella mattina in Chiesa ma mi astengo e aspetto che lei continui. "Questo mi lascia ancora più sconvonta, Nicola innamorato te! E poi Luca Franzese è di nuovo qui? La tua vecchia fiamma?!".
Abbasso lo sguardo in imbarazzo alle sue parole.
Proprio mentre mia madre è alle prese con il suo sproloquio, mio fratello maggiore Marco entra in cucina di soppiatto.
Marco Castalo, arruolato in Aeronautica Militare e dal carattere decisamente bipolare. Burbero ed elige al lavoro in caserma, eterno bambino in casa.
Abbiamo i tratti del viso simili se non fosse per la barba e le sopracciglia folte che gli donano mascolinità. Da bambini complice la stessa altezza, il nostro modo di parlare talvolta contemporaneamente e le mimiche facciali quasi programmate qualcuno aveva addirittura pensato che fossimo gemelli. Poi durante l'adolescenza qualcosa era cambiato, lui soprattutto era cresciuto d'altezza e si era inserito benissimo nel ruolo di fratello maggiore geloso.
Per i primi due anni di liceo ero conosciuta come la sorella di Marco Castaldo il bellissimo rappresentante di istituto ambito da tutte le ragazze. Lui però non aveva mai risposto alle avances di nessuna di loro troppo innamorato di Sabrina, la timida ragazza della 5 C. Ce ne aveva messo di tempo per conquistarla, più che altro perchè Sabri si portava dietro un brutto passato. Aveva perso i genitori quando aveva solo 12 anni e da allora si era chiuso a guscio. Marco al contrario era spigliato e aveva una bella famiglia, non poteva capire come lei si sentisse a detta della ragazza. Ma si sa gli opposti si attraggono, no?.
"Nicola innamorato di te, che sorpresa! Madre ti conviene preparare i soldi"sorride divertito lui porgendo una mano a nostra mamma.
Lei si batte una mano in fronte e scuote la testa mentre io alterno lo sguardo dall'uno all'alta.
Poi mi viene sbiegato diligentemente da mio fratello che hanno fatto una scommessa su me e Nicola, lui decisamente convinto che non potesse esserci amicizia tra uomo e donna aveva detto che il mio amico o io saremmo finiti per innamorarci dell'altro, nei migliori dei casi anche ricambiati, mentre mia madre affermava che non potesse esserci altro che amicizia tra noi. Marco ha vinto.
"Una scommessa, ma davvero?!"gesticolo nervosa mentre mio fratello annuisce divertito circondandomi le spalle.
"Dai sorellina l'importante è che io abbia vinto" lancia un'occhiata di vittoria a mia madre che lo fulmina con lo sguardo.
"Ah"il suo sguardo si posa su di me. "E questo Franzese chi è ?"domanda divertito mentre io roteo gli occhi al cielo.
"Oh Marco una vecchia fiamma di tua sorella"sorride mia madre complice mentre lui sogghigna scuotendo la testa.
La mia bocca si spalanca mentre batto il piede a terra come una bambina. "Mammaaa!"mi lamento.
"Amoree lascia stare tua sorella!" mia cognata Sabrina entra in cucina mantenendosi il pancione.
Sabrina Castelli, grandi occhi azzurri e capelli biondi legati in una treccia. Di lei posso dire che sia estremamente dolce e romanticona.
Sul mio volto appare un sorriso. "Sabrii!"corro a salutarla abbracciandola per quanto sia possibile, poi passo ad accarezzarle l'addome tondo. "Come sta la mia Agnese, eh?"mi rivolgo alla sua pancia come se la bimba mi potesse sentire.
Un sorriso divertito si fa spazio sul mio viso mentre ripenso alla scelta del suo nome. Le proposte molteplici ci hanno tenuti impegnati per numerosi giorni e nomi come Francesca, Martina, Rebecca e altri venivano proposti. Rebecca soprattutto da me era stato scartato a priori perchè era il nome della bambina che era solita tirarmi le treccine all'asilo, anche quello di una bambina che mi aveva rovesciato del succo sul camice i primi tempi di specializzazione per il semplice fatto che odiasse l'ospedale e i medici e soprattutto era il nome della ragazza che Luca aveva osato baciare davanti ai miei occhi.
Beh tutti questi nomi e molti ancora, per un motivo o un altro, erano stati scartati lasciando il posto ad Agnese apprezzato da tutti. Questa bambina che non vedeva l'ora di venire al mondo avrebbe portata tanta gioia nelle nostre vite.
Un singhiozzo mi porta alla realtà e noto Sabrina portarsi una mano alla bocca emozionata.
"Ha scalciato!Ha scalciato!L'hai sentito anche tu, vero Anita?"domanda mentre una lacrima sfugge al suo controllo.
Proprio mentre sto per dirle qualcosa un nuovo calcio lo avverto anche io e sorrido commossa mentre lei incita mio fratello a raggiungerci. Lascio che prenda il mio posto, che le accarezzi la pancia tenendo le loro mani una sopra l'altra e che la stringa al suo di petto commosso.
Io e mia madre ci guardiamo sorridendo. Piacerebbe anche a me un giorno creare una famiglia e non so per quale motivo ma istintivamente penso a Luca e Lucia.

Angolo autrice:
Dopo una settimana rieccomi! Scrivere questo capitolo è stato molto difficile nonostante poi non è che succeda qualcosa di così eclatante, ce l'avevo in mente da qualche giorno ma si è risultato un pò complicato trascriverlo ahah! La prima parte soprattutto non ne sono molto soddisfatta ma finalmente novità ci sono e Cris ha chiamato Edooo!
La seconda invece mi è piaciuta tanto scriverla e ho voluto presentarvi la stravagante famiglia di Anita che personalmente adoro ahaha e la scommessa, poi? E' un'idea che avevo in mente da un pò ahah!
Mi scuso personalmente a nome di Anita lol se qualcuno che dovesse leggere la storia si chiamasse Rebecca, bellissimo nome!
E niente vedrò di cominciare a scrivere qualcosa al più presto sperando che il blocco passi :(
Ringrazio le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, chi l'ha inserita tra le preferite/ricordate/seguite e i lettori silenziosi <3
Spero vi piaccia e aspetto i vostri pareri :)
Alla prossima!Bacioni :*

  
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