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Autore: Lia483    10/10/2015    4 recensioni
[ColdFlash - Leonard Snart x Barry Allen]
La prima cosa che notò, quando finalmente fu fermo e ben visibile, fu che era giovane. Non era facile capirlo, con il viso coperto per metà da una maschera, ma fu la prima impressione che ebbe di lui. Impressione ulteriormente confermata quando lo vide sorridere alla propria battuta.
"Non ti avevo visto, prima. Tua mamma lo sa che sei a spasso oltre l'ora della nanna?"
Aveva un sorriso dolce, innocente, che indicava la sua giovane età all'istante, a chi sapeva osservare. Era qualcosa che neanche la maschera poteva nascondere a Leonard Snart.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Barry Allen, Cisco Ramon, Leonard Snart, Lisa Snart
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avvertenze sulla fanfic: Questa storia è dedicata alla ship ColdFlash: Leonard Snart x Barry Allen. Se non ti piace, non ti consiglio di proseguire con la lettura.
Questo capitolo, al contrario dei precedenti, non segue nessuna puntata del telefilm e, nonostante il periodo in cui è ambientato, non ha riferimenti a quello che sarà il reale andamento della seconda stagione. E' una specie di What if, per intenderci.
Il nome di questo capitolo è una frase detta da Joe West nella 1x22.
Buona lettura <3





 

Diciamo addio al lato oscuro


C'era una frase che quel giorno continuava a saltare in testa a Barry Allen. Erano le parole del suo secondo papà, come gli piaceva chiamarlo recentemente, quelle che gli aveva detto il giorno in cui aveva chiesto aiuto a Leonard Snart ed egli l'aveva fregato alla grande, facendo scappare i metaumani che avevano cercato di portare in salvo e di rinchiudere nella prigione segreta di Oliver.
"Diciamo addio al lato oscuro, Barry. D'accordo?"
E Barry aveva annuito, promettendo di non cercare più nel lato oscuro l'aiuto e le risposte di cui aveva bisogno.
Eppure, l'appuntamento verso cui stava correndo aveva tutto di oscuro.
La chiamata che aveva ricevuto quel mattino l'aveva più che sconvolto. Erano stati mesi difficili, dopo la singolarità che aveva colpito Central City, aveva avuto tanto da fare, tanto di cui occuparsi, sia come Barry Allen che come Flash, ma c'erano sempre stati dei piccoli momenti in cui, quando era da solo, si era permesso di ripensare a quel piccolo bacio scambiato con Leonard Snart. Ce l'aveva messa tutta perché non succedesse, ma più cercava di non pensarci, più si ritrovava a fantasticarci sopra ad occhi aperti, come se quel bacio avesse toccato un lato di sé che non conosceva, ma che non voleva più tornare da dove era venuto.
Così, si era lasciato andare, aveva ragionato un po' su quanto accaduto, arrivando alla conclusione che sì, era un poco attratto da Captain Cold, ma che questo non poteva e non doveva andare oltre. Lui era un eroe, o così lo considerava Central City, e Cold era un antieroe, un criminale. Era tutto sbagliato.
La chiamata l'aveva quindi preso in un momento in cui si trovava in bilico tra l'attrazione che provava per Snart e le mille e uno motivazioni contrarie che aveva cercato.
Cold gli aveva chiesto di incontrarsi, senza fare promesse di cui Barry non si sarebbe fidato, ma solo di presentarsi in quel posto fuori città e abbastanza isolato, nel caso qualcuno li vedesse. Era un cantiere abbandonato, o comunque vuoto in quel momento, e si fermò al centro di esso, per cercare l'oggetto dei propri pensieri.
"Barry Allen" si sentì chiamare all'improvviso. "Sei in ritardo."
Voltandosi, vide Leonard Snart appoggiato contro un muro, il suo inseparabile giaccone blu addosso e la pistola assicurata alla vita, che si intravedeva dalla giacca aperta. Gli occhiali protettivi erano appesi al collo, comodamente.
Per la prima volta di fronte ad un nemico, Barry fece un passo indietro, sospettoso, ma allo stesso tempo guardandolo con un'attenzione che non gli aveva mai dedicato prima. "Non sei il primo che me lo dice."
"Come fai ad essere il ragazzo più veloce del mondo e arrivare in ritardo agli appuntamenti?" fu la retorica domanda di Snart, mentre faceva un passo avanti ogni volta che Barry ne faceva uno indietro.
Ovviamente il velocista non rispose, limitandosi a guardarlo e ad indietreggiare, finché non decise di farsi coraggio e si fermò di colpo, con decisione. "Perché hai voluto che ci incontrassimo, Snart?"
Il supercattivo scrollò le spalle, ricambiando lo sguardo di Barry con curiosità. "Tu perché sei venuto qui invece?"
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda."
Lui fece un sorrisetto appena accennato. "Per parlare, visto che l'ultima volta non ne abbiamo avuto il tempo e poi tu hai avuto tante cose da fare, come ho potuto notare in questi mesi. Ora rispondi."
Barry sospirò, giocherellando con la maschera che finalmente abbassò, rivelando la sua espressione decisa ma allo stesso tempo imbarazzata e preoccupata. "Per capire... non so neanche io cosa... ma volevo vederti..." Rendendosi conto della propria frase, arrossì tutto e portò le mani avanti. "Cioé, dovevo vederti! Tu potevi mettere chiarezza nei miei pensieri."
"Felice di averti messo così in crisi, Barry..." commentò, ridendo, l'altro, trovandolo buffo nel suo modo di correggersi che invece sfornava ancora più dettagli. No, non era solo buffo, doveva ammetterlo, era adorabile.
Il ragazzino sbuffò sonoramente, mentre il suo sguardo restava fisso nel suo. "Lo immagino..."
Leonard decise di interromperlo con una domanda veloce, quasi a trabocchetto, per prendere il velocista in fallo. "Ti è piaciuto il bacio, Barry?"
"Sì" rispose l'altro, istintivamente, prima di rendersene conto e impappinarsi nuovamente nelle proprie frasi. "Volevo dire no! No, non mi è piaciuto!" Le risate di Leonard lo raggiunsero subito, facendolo zittire nel rendersi conto di aver peggiorato la propria situazione. Non poteva negare qualcosa che aveva già precedentemente affermato. E poi... non poteva neanche negare che fosse la verità...
"La prima risposta è quella che conta, Barry. Ora devi solo ammettere l'attrazione che c'è tra di noi."
"E quando l'avrò ammessa, cosa cambierà? Tutto questo è... maledettamente sbagliato, Snart. Ammetterlo non cambierà il fatto che io sono Flash e tu sei un supercriminale, uno dei miei più importanti Nemici."
Solo troppo tardi Barry si accorse che Leonard aveva fatto altri passi in avanti, bloccandolo con il corpo più massiccio contro un muro. Sapeva che avrebbe potuto fuggire in un attimo, il problema era che non voleva. Voleva capire cosa provava per Captain Cold. Non gli era mai successo prima di provare attrazione per una persona dello stesso sesso e ciò lo rendeva ancora più confuso e preoccupato, come se già non bastasse il fatto che fosse un Nemico di Flash e che l'avesse tradito dopo aver dato la sua parola.
"Pensi troppo, Barry."
"Con te devo farlo sempre. Non vorrei che finisse come qualche mese fa..."
"Pensi davvero che il mio piano sia di conquistare la tua fiducia attraverso questo metodo e poi pugnalarti nuovamente alle spalle? Non sei invincibile, Barry, farei molto prima a congelarti e poi ucciderti. Mi risparmierei un sacco di problemi."
Barry rimase appoggiato al muro con la schiena, lasciando le braccia morbide lungo il corpo, in modo da mantenersi ancora il più lontano possibile da Snart, con una mano alla parete sopra la spalla del velocista. "E allora perché questo?" Indicò loro due.
"Perché è mia abitudine prendermi tutto ciò che voglio e in questo momento, quello che voglio sei tu, Barry."
Se non l'avesse guardato in viso mentre lo diceva, Barry non ci avrebbe mai creduto. Lo fissò sconvolto e cercando di dare un senso a quella affermazione, prima di arrendersi. "Io... non so cosa dire."
"Ammetti di essere attratto da me quanto lo sono io da te?"
"Lo ammetto, ma... questo non cambia nulla... Noi non..."
L'uomo non lo lasciò finire, piegando il braccio per avvicinarsi al velocista e aderire con il proprio corpo al suo. Nello stesso tempo, andò a cercare le sue labbra con le proprie, forzandole con la lingua perché le aprisse. Le loro lingue si scontrarono subito e Barry era sicuro di non aver mai dato un bacio più eccitante di quello, che in pochi attimi gli tolse il fiato, tanto che quando si staccarono, minuti dopo, rimase con la testa contro il muro, boccheggiante. Ma ciò non durò a lungo.
Captain Cold gli passò le braccia intorno ai fianchi, tornando a baciarlo con ancora più passione mentre Barry si ritrovava a posargli le mani sul petto per tenersi in piedi e ricambiare quel nuovo bacio che gli portava via l'ossigeno e anche una bella fetta di quoziente intellettivo data la propria incapacità di fare pensieri coerenti mentre le fredde labbra dell'altro tenevano catturate le sue.
No, davvero sensazioni più forti di quelle non ne aveva mai provate prima...
Tornò con i piedi per terra solo quando i tocchi di Snart si fecero più audaci, sfiorandogli con le mani la curva del sedere. Arrossì e si tirò indietro, allontanandolo.
"No, Snart..."
"Penso che, dopo quanto accaduto, tu possa chiamarmi per nome, Barry..."
La voce lievemente roca dell'altro gli provocò un brivido lungo la schiena, ma Barry annuì, prima di continuare:"...Leonard..." Era maledettamente intimo chiamarlo per nome, ma dato che Leonard non si era mai fatto quel problema nel chiamarlo Barry, decise di fare lo stesso, continuando a parlare. "Penso che non dovremmo andare oltre questo bacio..."
L'uomo rimase impassibile, incrociando le braccia. "Quando ho detto che ti voglio, Barry, spero avessi capito che intendevo fisicamente. Ti voglio, anche adesso."
Il ragazzino trattenne il fiato, ma cercò di non farlo notare. "Io... non avevo ben capito, in effetti, ma non sarebbe cambiata la mia risposta. Io non sono tipo da... incontri occasionali..."
Leonard alzò un sopracciglio, fissandolo. "Non dirmi che ti aspetti che io ti inviti ad un appuntamento come due innamorati e che non provi a toccarti mai a parte qualche bacetto?"
Flash arrossì, passandosi le mani tra i capelli e abbassando lo sguardo. "Non mi sono sembrati proprio dei bacetti quelli di poco fa... e comunque... sì?" rispose alla sua domanda, lasciandola in sospeso per vedere cosa avrebbe detto.
I freddi occhi azzurri di Captain Cold rimasero puntati nei suoi e Barry non riusciva proprio a leggerci dentro, per quanto ci provasse. Erano insondabili, mentre lo scrutavano da capo a piedi, come se si stesse chiedendo quanto ne valesse la pena di fare una cosa del genere. Il velocista invece, mentre era sotto esame, si chiedeva se avesse davvero proposto a Leonard Snart di uscire con lui. Doveva essere impazzito, dato che neanche pochi minuti prima gli aveva detto che tra di loro non poteva esserci assolutamente niente.
Stava per correggersi, dire che stava scherzando e che non dovevano fare niente insieme, quando Leonard scrollò le spalle. "E sia, un'uscita insieme, se ti renderebbe più disponibile nei miei confronti."
Barry strinse le labbra, poi annuì, non sapendo se essere riconoscente di tanta gentilezza o meno. Pensava anche al fatto che Snart lo faceva per sé stesso, non per lui, quindi non c'era niente da ringraziare. "Va bene. Quando e dove?"
Gli diede un indirizzo, di una strada verso la periferia di Central City. "Immagino che non vorrai essere visto in giro con me, Barry. Quindi andiamo fuori città, per questa piccola uscita. Domani sera, alle 8. Non tardare"
Annuì di nuovo, scambiandosi un altro sguardo con Leonard, prima di allontanarsi da lui velocemente, da quel muro e dalla tentazione di baciarlo di nuovo. Però, prima di andare via, si fermò per salutarlo. "Non tarderò. A domani sera, allora, ...Leonard."
E scomparve, lasciando dietro di sé una scia di vento.




Per tutta la notte e poi per l'intera giornata successiva, Barry fu più distratto e più maldestro del solito, mentre lavorava in centrale per alcuni casi in cui doveva analizzare le prove. Si fece, come al solito, dire di tutto dal capitano Singh per il ritardo di alcuni rapporti e per lo strano e acre odore che proveniva dal suo laboratorio e che sembrava appestare l'intero dipartimento di polizia.
Joe lo raggiunse subito, trovandolo con i capelli scarmigliati e l'espressione sconvolta a fissare uno dei suoi strani composti da piccolo chimico, come in trance. "Barry!"
"Joe! Dimmi, scusa, ero distratto!" si affrettò ad esclamare il ragazzo quando si accorse di lui, passandosi una mano sul viso.
"Barry, oggi sei più strano del solito. Vuoi dirmi cosa succede?" L'uomo incrociò le braccia sulla camicia bianca che indossava, fissando il suo figlioccio con espressione sinceramente preoccupata. Non l'aveva mai visto in uno stato del genere.
Barry scosse la testa, facendo un sorriso in cui si leggeva bene la sua agitazione. "Niente, Joe, davvero, ma credo di dover staccare. Puoi dare tu questi rapporti al capitano Singh? Li ho ricontrollati più volte, sono sicuro di non aver scritto cavolate."
"Sì, certo. Ma sei sicuro di stare bene? Non dovresti più ammalarti grazie al tuo metabolismo, no?"
Barry scosse la testa e andò a prendere la giacca, muovendosi a velocità normale. "No, no, non credo sia quello. Ah Joe, stasera io devo uscire, cercherò di non disturbarti quando rientro..."
Il detective sollevò entrambe le sopracciglia, mentre cominciava a fare due più due. "Uscire?"
"Sì, ho un... appuntamento." Barry ricambiò il sorriso che Joe gli fece un secondo dopo, lasciando che credesse quello che voleva sulla situazione. "Allora a domani, Joe. Grazie." Chiuse tutta la conversazione molto in fretta, deciso a non ricevere altre domande, ben sapendo di non essere per niente in grado di mentire, soprattutto a Joe, e andò via, sperando che una lunga doccia gli avrebbe schiarito le idee.




La doccia non era servita a molto, ma almeno l'aveva calmato quanto bastava per riuscire a vestirsi in modo normale e senza magari cercare di infilare le gambe nelle maniche della camicia. Non si sa mai, era abbastanza confuso.
Ci mise un po' a decidere che cosa indossare, ma alla fine optò per un look assolutamente normale. Era sicuro che Leonard non si sarebbe vestito in chissà che modo. Forse si sarebbe messo il suo inseparabile giaccone...
Indossò una maglietta rossa e dei jeans, poi trovò una camicia bianca da mettere sopra a maniche lunghe e non troppo stropicciata e per ultime le sue converse rosse preferite. Recuperata la giacca nera a vento di sempre, guardò l'ora, notando che mancavano 30 secondi alle 8 e aveva promesso di non tardare.
Si lanciò fuori dalla porta, con un saluto frettoloso a Joe che rientrava in quel momento, e raggiunse il luogo dell'appuntamento in un lampo, fermandosi sul bordo della strada davanti al numero che Snart gli aveva indicato con l'indirizzo.
Alle 8 in punto, pochi secondi dopo, la moto di Captain Cold si fermò di fronte a lui e il conducente lo guardò da sotto in sù, prima di fermarsi sul suo viso. "Barry. Quasi in anticipo." Non aveva il giaccone blu, ma una giacca blu scuro più lunga ed elegante, oltre che una camicia dello stesso colore sotto di essa, che Barry non poteva negare gli stesse molto bene. Ricordava quell'abbigliamento, della prima volta che si erano incontrati in quel teatro. Si chiese se Leonard l'avesse fatto apposta, ma non pensava che quel momento fosse stato così importante da rimanere nella mente di Leonard persino sull'abbigliamento. In quel caso, sarebbe bastato dirlo e avrebbe risolto il problema del look, indossando la tuta di Flash.
Il ragazzo fece un cenno, indeciso su come salutarlo, prima di ritrovarsi tra le mani un casco.
"La sicurezza prima di tutto, Barry. Mettilo e sali."
Quello che era praticamente un ordine non gli piacque granché, ma lasciò correre, facendo come aveva detto, per poi salire goffamente sulla moto. "Non sono mai andato in moto."
"Davvero? C'è sempre una prima volta con me, a quanto pare.."
Barry sentì una strana sensazione di calore, ma cercò di non pensarci mentre gli passava le braccia intorno alla vita per tenersi e l'altro metteva in moto, dirigendosi fuori città.
Provando a non pensare alla loro vicinanza in quel momento, Barry cercò di godersi il viaggio, con un sorriso allegro sulle labbra. "Uhm, non è male come mezzo di trasporto, anche se si va un po' piano..."
Sentì l'altro ridere appena, mentre accelerava. "Se volevi andare più veloce, andavi a piedi, Barry."
"Va bene, scusa per la frase, ma non volevo fare una critica. Questo viaggetto in moto non mi dispiace."
"Mi fa piacere."
Una piccola tensione che si era accumulata durante la giornata si sciolse con quelle chiacchiere semplici e rilassate. Forse si era agitato troppo per quell'uscita. Certo, per un buon motivo, dopotutto Leonard Snart era un criminale, un ladro e anche un assassino, e se l'avesse scoperto Joe, sarebbe stato un gran casino, ma magari in quella situazione non sarebbe stato troppo male.
Si fermarono ad un ristorante in un paesino ad un paio di chilometri da Central City, che offriva cucina italiana. Barry sollevò un sopracciglio, trovandola una scelta interessante, mentre scendeva e aspettava che Snart posteggiasse la moto non molto lontana e mettesse i caschi nei bauletti laterali.
"Ti piace la cucina italiana?" chiese, illogicamente.
Infatti Leonard lo guardò perplesso. "Ovvio. Altrimenti qui non ti ci avrei portato. Prego, entra."
Il ragazzo entrò, subito seguito dall'altro, che disse al cameriere la propria prenotazione, a nome.. Allen.
Alzò un sopracciglio, confuso. "Perché con il mio cognome?"
L'uomo aspettò che fossero seduti a tavola, in una zona anche piuttosto riservata, prima di rispondere, dopo essersi tolti la giacca. "L'ultima volta che mia sorella è venuta qui, aveva dato il nostro cognome ed è andata via senza pagare. Non volevo che mi facessero pagare anche il suo conto."
Barry spalancò la bocca. "Senza pagare? Ma non si fa!"
"Non fare quella faccia, piccolo eroe. Succede a tutti di farlo almeno una volta."
"Io non l'ho mai fatto."
"Chi ti dice che stasera non si faccia così?" chiese l'uomo, piegandosi in avanti con il busto mentre parlavano e osservandolo divertito.
Senza accorgersene, Barry aveva fatto lo stesso, piegando il busto in avanti e incrociando le braccia sul tavolo. "Spero che tu non abbia deciso, al nostro primo appuntamento, di farmi già infrangere la legge."
Cold scrollò le spalle, con un mezzo sorriso. "Cos'è la vita senza qualche rischio?"
Quando portarono loro i menù, Barry si rese conto di avere davvero molta fame e, controllando i prezzi, fu tranquillo sul fatto che avrebbe potuto prendere un piatto di più. Quel giorno non aveva mangiato niente per la tensione e di colpo sembrava che nel suo stomaco si fosse aperta una voragine.
Date le ordinazioni sia di un primo che di un secondo -non aveva capito bene i nomi, ma gli ingredienti sembravano promettenti-, rimase in silenzio a guardare l'altro, che ricambiò lo sguardo con intensità.
Ecco quello che l'aveva preoccupato, il silenzio e l'imbarazzo, il disagio di non sapere cosa dire e quindi come rendere quella serata bella e magari da...ripetere? Si sarebbe dato una pacca sulla fronte, al rendersi conto di pensare già ad un secondo appuntamento. Aveva davvero lo shock da fulmine inventato da Caitlin.
Meglio pensare prima a quello che stava vivendo.
"Beh, non so cosa dire..."
Leonard continuò a guardarlo, tranquillo. "Sei tu che hai voluto un'uscita. Io ho messo il posto e il passaggio. Penso che tu debba proprio mettere le chiacchiere."
"Detto così, sembra che io ti abbia costretto ad uscire. Potevi dire di no" commentò, leggermente piccato.
"Sai perché ho detto di sì."
"Non so se devo sentirmi lusingato da questa tua voglia di...trascinarmi a letto oppure preoccupato." Ce la mise tutta, ma nella parte sul "trascinarmi a letto" il suo viso prese un bel colore imbarazzato, che fece sorridere l'altro. Si leggeva forse sul suo viso che era totalmente inesperto?
Forse no, ma sicuramente Snart l'aveva capito comunque e poteva essere un'altra delle motivazioni per cui aveva accettato prima una semplice uscita.
Era qualcosa su cui ragionare, ma ci avrebbe pensato più tardi.
"Direi che... dovremmo conoscerci meglio, non credi?"
"Va bene" rispose l'altro, laconico. Però, nonostante fosse stretto di parole, sembrava non perdersi un secondo di quello che stavano dicendo né di una qualsiasi espressione che Barry faceva.
"Ok... allora, di solito si comincia da domande su di noi, come... qual è il tuo colore preferito?"
L'espressione di Leonard fu tutto un programma quando si rese conto che Barry faceva sul serio e lo guardò esasperato, prima di rispondere. "Questa è una domanda troppo romantica, persino per te, Barry."
"Non è romantica. E' una domanda legittima tra persone che si conoscono."
"Scommetto che non sai i colori preferiti di Cisco e Caitlin."
Barry lo guardò prima di continuare. "C'è davvero bisogno di sottolineare che nessuno dei due mi ha baciato?"
"Sei solito fare queste domande a tutti quelli che ti baciano?"
"Sì! Cioé no! Era solo per... oh, lascia perdere la domanda sui colori, ok..?"
Leonard rimase in silenzio per qualche secondo, prima di rispondere, a sorpresa.. "Azzurro."
Barry gli fece un sorriso di ringraziamento. "Avrei dovuto capirlo..."
"Non era così scontato. Altrimenti il tuo quale sarebbe, il rosso?" Indicò la maglietta che aveva sotto la camicia bianca e sicuramente aveva notato le converse rosse.
"Sì, è il rosso, ma non per il motivo che credi tu..." Il ragazzo fece un sorriso più dolce e triste, prima di abbassare lo sguardo sulle mani che teneva sul tavolo. "Era il colore dei capelli di mia madre, mi ha sempre fatto bene tenermelo intorno e anche quando il dolore è diventato un po' meno forte, ormai faceva parte della mia abitudine. E' stato un caso che Cisco mi abbia fatto una tuta rossa, ma anche una coincidenza fortunata."
Leonard Snart non doveva essere bravo a consolare gli altri su certi dolorosi argomenti e non gli chiese cosa fosse successo, forse già lo sapeva dato che si era sicuramente informato su di lui e sulla sua famiglia, ma, con sorpresa di Barry, allungò la propria mano per sfiorare le sue in una carezza leggera prima di ritirarla. Il velocista apprezzò il gesto silenzioso, prima di cambiare argomento con uno più leggero.
"Va bene, quindi ora so il tuo colore preferito. Cosa potrei chiederti ora?"
"Hai altre domande stupide?"
Il ragazzo lo guardò male. "Potrei continuare tutta la notte."
"Fortunatamente, sta arrivando il primo" rispose l'altro, forse sollevato -era difficile capirlo con quell'espressione così insondabile-, mentre si tirava indietro per lasciare che il cameriere posasse i piatti di fronte a loro.
Barry lasciò correre e si concentrò sul suo piatto di ravioli. Non li aveva mai mangiati prima e li divorò in velocissimi bocconi, dato che erano in una zona più appartata poteva muoversi più in fretta senza dare nell'occhio, finché non vide l'espressione di Leonard, che gli fece ricordare che lui non sapeva di certi aspetti della sua velocità.
Osservò il suo piatto ancora all'inizio e arrossì, ridacchiando. "Ops..."
"Mi sembra di capire che non solo corri veloce."
"No, tutto in me è più veloce, soprattutto il mio organismo. Ho infatti bisogno di mangiare di più e più spesso del normale."
"Capisco" commentò l'altro, portandosi una forchettata di taglierini alla bocca e masticandoli lentamente, come a compensare la velocità eccessiva dell'altro. Barry fissò il piatto con una certa fame e Leonard se ne accorse. "Prendi un altro piatto, Barry."
"No, non importa..."
"Tanto offro io, prendi quello che vuoi."
Il velocista si segnò di dover parlare a Leonard dei suoi continui toni da comando, se mai ce ne fosse stata l'occasione, prima di fermare il cameriere e ordinare un secondo piatto di ravioli.



Erano ormai verso la fine del secondo -e fino a quel momento la cena era anche andata piuttosto bene e Barry poteva dire che si trovava bene lì con Leonard-, quando un gruppo di uomini circondò il tavolo, tutti rivolti verso il criminale seduto di fronte a lui, con espressioni minacciose. Barry si sentì un poco invisibile, mentre si accorgeva del fatto che gli uomini erano tutti armati. Non era facile capirlo, dato che gli uomini non volevano attirare l'attenzione di altri clienti, ma aver vissuto per più di 10 anni con un padre poliziotto aveva reso Barry piuttosto attento.
"Captain Cold, coraggioso a venire qui da solo. Non sei il benvenuto."
L'espressione di Leonard Snart rimase impassibile e ironica come sempre, mentre ingoiava il boccone che aveva in bocca e alzava lo sguardo verso quello che aveva parlato, il portavoce del gruppo. "Dovevo proprio passare, dopotutto anche questa zona fa parte del mio territorio, se non vi è giunta voce."
Barry vide la mano di Leonard scendere piano alla gamba, dove con tutta probabilità aveva assicurata la pistola congelante, mentre anche gli altri facevano lo stesso lentamente verso le pistole nelle fondine sotto la giacca.
Ebbe solo pochi millesimi di secondo per capire che, se avesse permesso loro di estrarre le armi, avrebbero messo in pericolo i clienti e le altre persone innocenti all'interno del ristorante e lu, Flash, non poteva di certo permettere una tale carneficina. Così Barry si mosse. In altri millesimi di secondo, tolse ad ognuno degli uomini le armi e se ne liberò nell'acquario del ristorante, il primo posto inusuale che gli era venuto in mente e dove non avrebbero subito pensato di guardare, per poi risedersi a tavola. Non aveva toccato la pistola di Leonard e non era sicuro di aver fatto la scelta giusta, ma si preparò ad intervenire se avesse fatto male i propri calcoli.
Quando il tempo sembrò riprendere a scorrere normalmente, gli uomini finirono il loro gesto di prendere le armi, trovando le fondine vuote e guardandosi intorno storditi. L'unico che non sembrava sorpreso era Leonard, il quale spostò per un secondo lo sguardo verso il velocista dall'altra parte del tavolo, prima di sorridere in modo sadico e alzarsi in piedi di fronte agli uomini, la mano sulla pistola congelante, pronta ad estrarla. Prese il portavoce del gruppo per il bavero della giacca, continuando a sorridere. "Poiché stasera sono gentile, vi lascio la possibilità di levarvi dai piedi e di lasciare questo posto. Quello che prima era il territorio della famiglia Santini adesso è mio e se non volete seguire il boss nella tomba, meglio che ve ne andiate."
Lasciò andare l'uomo, quasi buttandolo a terra, e in pochi attimi, il gruppo si disperse. Leonard si voltò in modo da nascondere la pistola congelante a chi avesse potuto notarla e indossò la giacca che la copriva perfettamente. Poi guardò il ragazzo, impietrito e ancora seduto. "Credo che il dolce dovremo prenderlo da un'altra parte, Barry. Andiamo."
Barry si alzò, spazzolando velocissimo ciò che rimaneva nel suo piatto, prima di seguire Leonard fuori dal ristorante, ovviamente senza pagare, come Cold aveva previsto all'inizio della cena.
Non appena fuori, Barry prese il criminale per le spalle e lo spinse contro un muro a tutta velocità. L'altro fece una piccola smorfia di dolore, ma non fiatò, guardandolo semplicemente in viso con espressione divertita.
"Mi hai portato nell'unico ristorante vicino alla città dove c'erano ancora degli uomini dei Santini. Ecco perché non hai dato il cognome per prenotare."
"Già, Barry."
"E sapevi che sarei intervenuto per non permettervi di fare una carneficina in mezzo a persone innocenti."
"E' andato tutto secondo i piani, Barry" rispose tranquillo, senza fare una piega.
"Mi hai usato. Di nuovo."
"Sì e tu me l'hai lasciato fare."
Barry si scostò, lasciando andare la giacca che aveva tenuto fino a quel momento, guardandolo con delusione. "Lo sapevo che di te non ci si poteva fidare. Sai raccontare solo inganni che ti fanno comodo." Fece per allontanarsi, sentendo una strana sensazione di dispiacere, come se avesse davvero cominciato a pensare a tutto quello seriamente invece che come un fatto passeggero e presto dimenticato.
Ma si sentì prendere per una mano e tirare indietro, colto di sorpresa, e la cosa ancora più sorprendente fu che Barry lo lasciò fare. Si lasciò riattirare contro il suo corpo più muscoloso fino a tornare a guardarlo negli occhi. Erano sempre seri, ma sembravano così... sinceri.
"E' nel mio carattere sfruttare ogni cosa che mi accade per guadagnare altri vantaggi, Barry, e tu lo sai meglio di chiunque altro ormai, ma non ho mentito su quello che ti ho detto per arrivare fino a questo momento."
Il velocista ricambiò lo sguardo, mordendosi le labbra, dubbioso, ma c'era qualcosa che non gli permetteva di dire di no e chiudere la faccenda in quel momento. "Ci credo, a tutto, ma... ho bisogno di pensare, Leonard. Credo sia meglio chiudere qui questa serata, per adesso."
Leonard annuì e si diresse alla moto, dove recuperò i caschi e gliene porse uno. Barry ringraziò, prendendolo e indossandolo.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso questa volta, fino ad arrivare all'indirizzo di partenza, abbastanza lontano dalle strade principali e quindi con meno possibilità per loro di essere visti insieme. Posteggiata la moto, Leonard scese e gli si mise di fronte, con l'intenzione di dire qualcosa, quando notarono le luci della polizia dietro l'angolo.
Una macchina di pattuglia si avvicinava e tutti conoscevano Barry al dipartimento, oltre al fatto che Leonard era uno dei più famosi criminali di Central City.
Prima che Barry potesse decidersi, Leonard lo spinse nel vicolo tra due case e poi contro un muro, appoggiandosi a lui a propria volta. Barry si lasciò spostare, docile, e quando furono vicini, si accorse di aver portato le mani sul suo petto, senza capire se con l'intenzione di spingerlo via o avvicinarlo a sé. Snart girò la testa, ignorando le luci lampeggianti, che gli facevano brillare gli occhi, e la macchina che passava, per concentrarsi solo su Barry e i loro corpi schiacciati l'uno contro l'altro. Il bacio era più che atteso e finalmente, come se non avessero aspettato altro per tutta la serata, si strinsero in un focoso abbraccio, mentre le loro labbra si univano in un bacio per niente delicato. Un paio di morsi resero le labbra di Barry ancora più rosse, anche se nel buio del vicolo Leonard poteva solo immaginare che fosse così, prima di costringerlo a schiuderle e a far toccare le loro lingue. Con entrambe le mani, Barry seguì il petto di Leonard, messo in risalto dalla camicia, prima di aggrapparsi alle sue spalle e tirarlo a sé, perché fossero ancora più vicini e stretti.
Solo quando l'aria mancò del tutto dai polmoni di entrambi, Leonard gli permise di staccarsi e rimasero solo a fissarsi negli occhi, riprendendo fiato.
"Perché non hai disarmato anche me stasera, Barry?" chiese con un sussurro.
Il ragazzo rispose con lo stesso tono. "Perché mi avevi fatto la promessa di non uccidere se non fosse stato assolutamente necessario e mi sono fidato della tua parola."
"L'ho mantenuta."
"Lo so. E mi ha fatto felice." Barry si allungò in avanti e gli diede un bacio, stavolta molto casto, un semplice sfiorarsi delle loro bocche, prima di staccarsi e sorridere.
"Buonanotte, Leonard."
Di colpo, Captain Cold si ritrovò solo aria tra le braccia e fece un sorriso, dirigendosi alla moto. "Buonanotte, Barry."







Note dell'Autrice:
Buonasera, lettori e lettrici, se ancora non vi siete stufati dell'attesa.
Mi dispiace molto avervi fatto tanto aspettare per questo capitolo, non ci sono giustificazioni per il mio ritardo, solo problemi con l'andamento della storia che non mi convinceva e mi ha costretto a riscrivere il capitolo almeno tre volte.
Spero comunque che sia uscito un dignitoso lavoro finale e spero anche che mi lascerete una recensione per farmi sapere cosa ne pensate <3 Ne sarei davvero riconoscente :3
Anche se ho visto ormai il primo episodio della nuova stagione di The Flash, ho scelto di non seguirne la trama, per non esserne rallentata e perché avevo altre idee per la fine di questa fanfic.
Con il prossimo capitolo, la fanfic sarà finita <3 E avverto che potrebbe cambiare il rating, anche se non ne sono ancora del tutto sicura.

Grazie mille alla mia cara Antonella e alle due ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, siete tutte dei tesori <3 E ringrazio anche chi ha messo la mia fanfic tra le seguite, le preferite e le ricordate <3

Al prossimo capitolo!
Baciiiii
Lia Allen <3

  
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