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Autore: AndreMCPro    10/10/2015    2 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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 Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.3 Fulmine Rosso
 
Ci sono tante cose belle nella vita. Una partita a bliardino, o magari a calcetto, fare una scampagnata in montagna, il bagno di mezzanotte a ferragosto… no, quello no, almeno non per me… O anche una festa… Ma viaggiare verso Enderia con mio fratello che canticchia facendo a pezzi QUALSIASI canzone canti… ed essere consapevole che ti resta ancora un intero giorno da passare in quelle condizioni… beh, è una cosa che non augurerei neppure al mio peggior nemico. Non che ne abbia, sia chiaro, ma era giusto per intenderci.
«Dai, Andrea, canta con me!»
«Scordatelo» Rispondo secco, guardandomi in giro. «A-ah! Una grotta!»
Mi infilo dentro, trovando alcuni pezzi di carbone e niente di più. Esco fuori deluso.
«Ehi, ottavo nano, che hai trovato?»
Ignoro la presa in giro e gli mostro il carbone con aria avvilita.
«Almeno i nani trovavano pietre preziose!»
«Ne riparliamo quando ti servono le torce» Rispondo, buttando gli oggetti nell’Inventario.
«Va beh…» Conclude. E poi riparte a cantare. Ora basta, non ne posso più! Lo minaccio con la spada
«No» Dico semplicemente.
«Ehi, sto cantando canzoni normali stavolta!»
«Non m’interessa» Rispondo, la Spada puntata verso di lui. «Cinque minuti di silenzio. Non chiedo altro»
Mi guarda perplesso, e poi riprende a camminare. E dopo cinque… PASSI, inizia a fischiettare. Sospiro esasperato, ma almeno così non spara cavolate o canta canzoni strane…
Passa il tempo e, superata la foresta e un deserto, arriviamo al tramonto in una steppa. Mio fratello, come previsto, dopo i cinque minuti è tornato a cantare e parlare a ruota libera senza mai fermarsi. Non riuscivo a capire perché non riuscisse a stare zitto per più di mezzo secondo…
Un ragno ci attacca in mezzo alla steppa. Io mi metto in posizione di difesa, pronto a riceverlo, ma Massimo lo assale colpendolo con così tanta forza da spezzare la Spada di Pietra. Il ragno gli salta addosso, ma lui con un pugno in piena pancia lo fa volare fino contro un albero, al contatto con il quale si dissolve lasciando un occhio come misero drop.
Ok… ora è chiaro perché non smette un momento di parlare: definirlo furioso è un eufemismo. E sappiamo benissimo anche con chi ce l’ha…
«Massi…» Mormoro richiamandolo. Lui si volta sorridendo, come se nulla fosse: «Che ci fai lì impalato? Andiamo!»
«Si sta facendo notte»
«E quindi?»
«Non hai un’arma…» Come se ne avesse bisogno… «Meglio se ci fermiamo»
«Ok, vediamo un po’…» Inizia a guardarsi in giro. Io invece prendo i blocchi di legno dall’Inventario.
«Che ne dici di quella grotta?»
Ecco, questa è una di quelle cose che mi fa davvero cadere le braccia.
«Dai, non guardarmi così, magari troviamo anche del carbone, o un po’ di ferro…»
Non ha tutti i torti in fondo…
«D’accordo…» Rispondo scocciato rimettendo i blocchi nell’Inventario. «Poi se ci attaccano sono problemi tuoi, eh»
«Non ti preoccupare» Risponde con nonchalance.
Raggiungiamo la grotta e la illuminiamo con delle torce. Scavo un po’ di carbone, poi inizio ad esplorarla un po’ più in profondità e trovo un filone di Ferro da 8 blocchi. Lo riporto su e chiudo il passaggio dietro di me.
«Allora? Trovato qualcosa?»
Per tutta risposta piazzo la fornace e metto il Ferro dentro, insieme a un pezzo di Carbone.
«Ottimo!»
Craftiamo una spada di ferro ognuno e poi faccio anche due Scudi come quelli degli ultimi snapshot della 1.9, infine chiudiamo il passaggio anche davanti a noi.
Mi sdraio, usando lo scudo come scomodissimo cuscino. Massimo invece lo poggia su una parete e si sdraia sulla nuda roccia.
«Buonanotte» Gli dico. Se è ancora nervoso…
«’notte chicco»
Ecco, decisamente è ancora nervoso. Meglio dormire e lasciarlo in pace.
 
Un’esplosione ci sveglia. Pezzi di Assi volano contro la parete dietro di noi mentre ci ripariamo dietro gli scudi. O meglio, lui, dato che il mio è rimasto bloccato sotto un’Asse.
«Ma che diavolo è successo?» Grida Massimo. «Possibile che i Creeper non ci lascino mai in pace?»
«I creeper non scoppiano senza motivo…» Rispondo osservando la nube di detriti che si è formata davanti a noi.
«Infatti…»
«Chi diavolo è adesso?» Domanda mi fratello afferrando la spada. Io faccio lo stesso. «Da quando in qua i Mob parlano?»
«Che affronto… paragonarmi ad uno stupido mostro…»
In mezzo alla nube si accesero due luci bianche.
«Herobrine…» Mormoro spaventato. La spada mi trema tra le mani per un momento.
«Herobrine?» Chiede Massimo allibito. Poi alza spada e scudo e continua, a denti stretti. «Oggi non è giornata…»
«Peno che vi dovrei ringraziare per avermi liberato…» Ci dice la creatura mentre la nebbia ci permetteva di distinguere la sua sagoma. Aveva alzato un braccio e lo puntava verso di noi. «Ma ora mi causate solo problemi»
Il braccio si sposta. Sta puntando verso di me. Non ho speranze… La spada mi scivola dalle mani… e l’ultima cosa che sento è il grido di mio fratello.
 
 
 
Un fulmine parte dal braccio di Herobrine e colpisce mio fratello. Guardo allibito la scena, e un attimo dopo mi volto verso il nemico. Non doveva farlo. Sento la rabbia che esplode dentro di me. Senza neppure pensare a cosa sto facendo, prendo lo scudo e lo lancio come fosse un boomerang. Herobrine si sposta all’ultimo, evitandolo, ma io gli sono già addosso, e sto per colpirlo con la Spada.
La afferra come se nulla fosse e la spezza. La mia spada nuova è in frantumi davanti a me… ma non importa. Gli sferro un pugno con tutta la forza che ho, e lo colpisco in pieno volto. Lui però non si è mosso e, raddrizzata la testa, ghigna e sbarra gli occhi, sbalzandomi contro la parete della grotta.
Porto istintivamente le mani alla cintura e afferro la prima cosa che trovo, la Canna da Pesca. Lui mi guarda confuso, ma io lo intrappolo facendo avvolgere la lenza attorno a lui e lo colpisco con un secondo pugno, stavolta facendolo cadere. Mi piazzo sopra di lui pronto a colpirlo ancora.
«Adesso la paghi!»
Calo un pugno, ma Herobrine spezza la lenza e mi spinge via prima che il colpo possa andare a segno. Mi schianto contro il soffitto della grotta e ricado a terra, senza fiato. Quando riapro gli occhi lui è davanti a me con il braccio puntato contro la mia testa.
«Muori»
«NO!»
Una improvvisa luce rossa mi acceca. Non capisco cosa stia succedendo. Riaprendo gli occhi mi rendo conto che davanti a me c’è solo una lieve nube bianca. Ai piedi di una parete c’è il corpo di Herobrine, che prende fuoco davanti ai miei occhi e scompare in pochi secondi. Dall’altra parte Andrea, a terra e privo di sensi. Il suo corpo è attraversato da delle scariche rosse. Qualunque cosa gli stia succedendo, sarà meglio che mi dia una mossa a portarlo in città. In una qualsiasi.
 
 
 
Mi ha colpito… mi ha colpito e di questo sono sicuro. Ho di certo perso i sensi, ma non so se sono morto o sono ancora in vita. Mi trovo in un luogo totalmente buio e non vedo niente al di fuori di me stesso. Ricordandomi della scena in cui Sam è stato appena ucciso da una Endersoul guardo in alto e poi in basso. Niente di niente. Non sono tra i due strati di Bedrock. Ma allora che mi sta succedendo?
- Lo sapevo… Mio fratello è troppo impulsivo…
Mi guardo intorno. Non sono stato io a parlare. Ma ci sono solo io qui… o forse c’è qualcun altro?
- Non c’è niente di cui preoccuparsi. Guardami.
Una figura appare a miei occhi. Calvo, con una barba nera di media lunghezza, vestito di una maglia a maniche corte marrone chiaro e pantaloni grigio chiaro. Perfettamente uguale alla sua skin, ma con sembianze realistiche: davanti a me c’è Notch, il creatore di Minecraft.
«Tu… sei…?»
Lui annuisce.
«Come ho detto, mio fratello è troppo impulsivo. Non capisce che eliminandovi non farà altro che rendere permanente la distorsione spaziotemporale da voi causata»
È vero! La nostra presenza causa Distorsione! Come ho fatto a non pensarci? È così che Herobrine si è liberato!
«Fermalo. Usa i suoi stessi poteri contro di lui e sconfiggilo… prima che tuo fratello soccomba»
Annuisco con decisione. Un risucchio verso il basso, e poi il buio.
 
Riapro gli occhi con estrema lentezza. Mi fa male tutto… e a tratti mi sento come se stessi per esplodere. Davanti a me c’è la mia spada, con la mia mano al suo fianco. Muovermi mi costa una fatica immane ma riesco ad afferrarla.
Un rumore attira la mia attenzione e alzo lo sguardo. Mio fratello è stato sbattuto a terra e Herobrine è davanti a lui. Devo salvarlo. Cerco di alzarmi ma non riesco a muovere le gambe…
Herobrine alza il braccio. Sta per colpirlo. Non posso permettere che accada! Senza nemmeno pensare a cosa sto facendo alzo il braccio puntando la spada contro di lui.
«NO!»
Un dolore indescrivibile pervade il mio braccio e da lì si propaga all’intero corpo. Un fulmine rosso parte dalla spada colpendo in pieno Herobrine… ma poi si fa tutto rosso acceso e non riesco più  capire cosa stia accadendo. Ricado a terra e chiudo gli occhi.
Li riapro, e vedo mio fratello sopra di me. Alla cintura porta la mia Spada di Ferro, e mi sta caricando sulle sue spalle. Lo sento parlare, ma l’unica parola che riesco a riconoscere è il mio nome. Dal suo volto però capisco che è terribilmente preoccupato. In effetti il braccio mi fa malissimo, e il resto del corpo non è in condizioni migliori. Una fitta di dolore alla schiena mi fa chiudere gli occhi.
Li riapro di nuovo, e stavolta mi ritrovo legato alla schiena di mio fratello. Massimo sta cavalcando uno stallone bianco che galoppa alla massima velocità. È notte fonda e lui tiene la spada ben stretta tra una mano, pronto a falciare qualsiasi cosa si metta in mezzo. Il dolore però è ancora più forte di prima… Mi sembra come se qualcosa mi stesse corrodendo dall’interno. Si volta verso di me e mi chiede qualcosa, ma non riesco a sentire niente. Non… non riesco nemmeno a… pensare… Le palpebre… si fanno di nuovo pesanti… Ma… che mi sta succedendo…?
 
Mi riprendo non so quanto dopo. Massimo mi sta di nuovo portando in spalla e siamo in un villaggio, ma stavolta mi sento meglio delle altre volte. Riesco anche a sentire mio fratello che grida: «Dottore!»
A quell’urlo mi sento la testa esplodere e di nuovo non sento più niente. Si avvicinano alcuni Villici che si mettono a parlare con lui.
Una fitta improvvisa alla tempia. Poi al braccio e al torace. Sento qualcosa che si propaga nel mio corpo, e poi come se mi stessi gonfiando… Tiro un pugno sulla spalla di mio fratello. Poi un altro. Fa per mettermi a terra e io lo spingo via gridando. Non so cosa abbia sentito, ma io volevo che si allontanassero tutti. La mia vista si annebbia e diventa tutto rosso. Non seno più il terreno sotto ai miei piedi. Un dolore lancinante a braccia e gambe, poi un attimo di quiete. E poi, il nulla.
  
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