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Autore: altaira    11/10/2015    1 recensioni
Odiavo l'idea che dovessi seguire qualcuno passo passo mentre imparava il mio mestiere, e soprattutto di notte. Eppoi anche il suo nome, Olivia, mi fece pensare immediatamente ad una donna smilza ed occhialuta, pignola e un po' rompipalle, sempre pronta a dare la propria opinione e a fare precisazioni di continuo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Olivia è bellissima, tornavo a casa e non riuscivo a pensare a nient'altro se non a lei. Vivere con Eliana non era più bello come prima. Non riuscivo più a fare l'amore con mia se non pensavo ai seni di Olivia, o alle sue labbra carnose. Non era facile nascondere che mi stavo pian piano innamorando di un'altra. Eliana dal canto suo era insopportabile, avevo cominciato a vedere tutti i suoi difetti ed avevo l'impressione che stessero diventando soffocanti. La sua ossessione per la casa pulita, la sua mania per il cibo sano, ma più di tutto odiavo i sabati. Interi pomeriggi passati in un centro commerciale del cazzo affollato e rumoroso.

- Amore, ti prego, cambiamo meta!- le chiedevo disperato. Ma lei insisteva finché non cedevo. Ed io pian piano iniziavo a cedere anche ad un'altra donna. Olivia era adorabile. Eravamo riusciti a stabilire una relazione amichevole bellissima. Lei mi raccontó tutto di se. Era una ragazza di Napoli, i suoi genitori avevano divorziato da poco, dopo 30 anni di matrimonio, lei era stata messa alle strette ed aveva cambiato casa, andando a vivere con un'amica vicino a via Marina, poco distante dall'hotel. Non aveva mai considerato di diventare una concierge, ma ora le piaceva. Adorava ascoltarmi leggere, adorava le storie in generale. Passavamo quasi ogni notte a leggere e chiacchierare. Era una donna molto simpatica, le piaceva da morire prendermi in giro per la mia serietà, mi faceva ridere di continuo.

Una notte, lei era stanchissima, notai verso le 3 che si era addormentata su un divano nella hall. Mi ricordai che l' 8° piano era chiuso ai clienti per ristrutturazioni, presi la prima chiave che avevo a tiro e la presi in braccio. Non era proprio una piuma, ma mi venne da stringerla più forte per il dolcissimo profumo alla vaniglia che aveva addosso. Ad un certo punto lei aprì lievemente gli occhi e mi allungò le braccia al collo come per tenersi più stretta, ed affondò la sua testa nel mio petto. La guardai in viso. Era una delle cose più belle che avessi mai visto. Il mio cuore perse un battito, ma riuscì comunque ad adagiarla sull'enorme letto della suite 823 e dopo una leggera carezza sul viso la lasciai risposare tranquilla e tornai nella hall. Erano le 3 e mezza del mattino.

Verso le 6 quando mancavano ancora un paio d'ore alla fine del turno decisi di andare a controllare se era tutto apposto. Salii all' 8° piano e avvicinandomi alla camera sentii alcuni rumori all'interno. Entrai. E notai che Olivia non era a letto. Poi sentii il rumore della doccia che si spegneva, e quello della chiave che girava nella toppa. "Oddio!" pensai "E ora dove vado?". Ma non ci fu tempo di riflettere perché lei era già uscita dal bagno. Avvolta in un accappatoio bianco.

-Ehi!- mi salutó. -Grazie per avermi fatto recuperare qualche ora di sonno.-

-Non c'è problema, basta che non ne fai parola con nessuno, perché abbiamo violato una regola importantissima del nostro lavoro. È vietato per noi accedere alle camere per usarle.- le dissi seriamente.

-Mauro, ma posso chiederti una cosa?- mi domandó avvicinandosi a me. -Tu non provi per me la stessa attrazione che io ho per te?-

Io credo di essere sbiancato in quel momento. -Ehm...di cosa parli?- le chiesi balbettando.

- Da un pó di tempo a questa parte ogni volta che. Mi leggi qualcosa io ho bisogno di starti un pó distante, perché provo un forte desiderio di baciarti, e non ho ancora capito se lo provi anche tu.-

Le presi le mani e le sorrisi. Ero al settimo cielo, ma poi in un lampo pensai ad Eliana, e diventai serio.

-Olivia, voglio essere molto chiaro con te. Io non voglio altro che fare l'amore con te da quando ti ho conosciuta, non vedo altro che i tuoi occhi, e non sento altro che il tuo profumo...- lei mi guardava fisso, e sorrideva -...ma sono sposato.- dissi, ed ebbi l'impressione di averle fatto cadere il mondo addosso. Tornò seria, lasciò le mie mani e si voltò dandomi le spalle.

-Ok! Dimentica quello che ho detto!- disse.

- Oliva, come posso dimenticare che tu mi desideri, se è quello che provo anche io? Da quando ho conosciuto te non riesco più a vivere con mia moglie. All’inizio avevo deciso di prendere le distanze, ma non ci sono riuscito.- continuai cercando di trattenerla per una mano.

- Ti prego, lasciami andare…- mi chiese con la voce rotta, ed io mi resi conto che stava piangendo. Non resistetti ancora, la tirai verso di me e la bloccai tra le mie braccia.

-No che non ti lascio andare.- le sussurrai mentre lei nascondeva la testa sul mio petto. Le sollevai la testa dolcemente con un indice. La guardai negli occhi, erano ancora più verdi in quel mare di lacrime. Crollai. Ciò che desideravo da un pò di tempo stava per diventare realtà. Il suo profumo era diventato più forte che mai, il calore della sua pelle era qualcosa di magico. Appoggiai le mie labbra sulle sue quasi con delicatezza, come se avessi paura di romperla. Lei mi rispose con tutta la passione che poteva. Mi abbracciò stretto, mi baciò forte. L’accappatoio le scivolò da dosso ed io potei ammirarla in tutta la sua bellezza. Allungai le braccia verso di lei, e potei finalmente sentire la consistenza della sua morbida pelle ambrata. Sentii il mio membro indurirsi quasi all’istante. Lei mi sorrise, intuendo i miei pensieri. Cominciò a svestirmi lentamente. Mi sciolse la cravatta, mi sbottonò la camicia, con voluttuosità mi calò il pantalone sfiorandomi delicatamente con le labbra. Stavo per impazzire. La sollevai e la distesi sul letto sotto di me. Le entrai dentro con un unico scatto forte, e lei sospirò di piacere inarcando la schiena. Cominciai a muovermi sopra di lei, e lei avvolse le sue gambe alle mie. Mi accarezzava il petto con entrambe le mani, come se volesse trattenermi vicino a se.

Dopo un pò lei venne, ed a me bastò quello per scoppiare di piacere. Mi accasciai al suo fianco, rilassato, e lei cominciò ad accarezzarmi dolcemente il viso. Le sorrisi felice finalmente di averla. Passammo una decina di minuti così, nudi ed avvinghiati l’uno all’altra. Poi ci rendemmo conto che il sole era già sorto, e fummo costretti a rivesirci velocemente. Il nostro turno era quasi finito e se non ci avessero trovato al nostro posto avremmo avuto delle gravi ripercussioni. Corremmo nella hall e ci sedemmo alla nostra postazione dietro la grande scrivania affannati ed un pò tremanti. Qualche istante dopo entrò il primo cameriere del turno di mattina. Lei mi guardò e mi sorrise, io le sfiorai un ginocchio, ed ammicai. Non vedevo l’ora di rifare l’amore con lei.
  
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