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Autore: maavors    11/10/2015    0 recensioni
I suoi occhi vagarono finché non incrociarono un altro paio di occhi. Occhi conosciuti. Occhi che cercavano. Occhi che avevano appena trovato. Nel momento in cui i loro sguardi si incontrarono tutto passò. L'anno che li divise volò via. Le lacrime si asciugarono. Il dolore svanì. Le parole se le portò via il vento. In quel momento solo un sorriso si stampò sui loro volti e tutto il resto non contava più.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Kodaline – High Hopes
 
 
10/08/2015
 
Il risveglio quella mattina non fu così tragico – c’era qualcosa nell’aria, qualcosa di diverso – quindi, quando alle dieci in punto la sveglia suonò, sul volto di Ali non si formò la solita espressione di disgusto.
Si alzò dal letto con un sorriso che le scopriva tutti i denti, era incredibilmente e inconsciamente felice.
“Buongiorno” disse ad alta voce, ma Olive, come sempre, dormiva. “Oh non puoi dormire! Andiamo al mare!” disse ancora più forte Ali, questa volta facendo muovere l’amica che a differenza sua si svegliò con la faccia imbronciata. “E togliti quel sorriso da ebete dalla faccia che è l’alba” disse Olive mettendo la testa sotto il cuscino. “Di che parli?” Ali tolse il cuscino da sopra l’amica, che riluttante si mise seduta. “Allora le domande le faccio io. Uno: ti ho perso di vista ieri sera, l’ultima volta che ti ho visto stavi a braccetto con Nicholas – e non provare a negare perché vi ho scattato una foto – e due: che diavolo è successo?”
 
12 ore prima
 
“Dai sediamoci lì” Nicholas puntò il dito verso un tavolino in mezzo alla piazza, grande abbastanza per far sedere tutti. Ali si sentiva incredibilmente bene, come se conoscesse quelle persone da una vita, come se fossero amici da sempre. Olive e gli altri li seguirono e si misero seduti al tavolo.
“Tu sei di Roma vero?” chiese Nicholas guardando Ali, “Sì… però non proprio Roma centro” rispose lei. C’era una strana complicità tra quei due, qualcosa che gli altri non potevano capire. Era come quando non entri in mare da un anno, e hai sempre paura di affogare, che ti sei dimenticato come si fa a stare a galla, però poi non ti devi neanche sforzare di ricordare, perché ti viene naturale. Ecco, erano così quei due, erano naturali.
Il cameriere arrivò poco dopo con il block-notes in mano “Ciao ragazzi, che prendete?” chiese a nessuno in particolare e uno a uno iniziarono a ordinare. “Tu che prendi?” chiese Nicholas “Mah, non lo so, non mi va niente” rispose Ali.
“No, dai, niente no. Una brasilena?”
“Oddio no, odio quella roba. Qui ne vanno tutti pazzi, ma a me fa proprio schifo”
“Oh meno male, pensavo di essere l’unico. Fa proprio ribrezzo” risero entrambi e non si accorsero che era il loro turno di ordinare.
“Scusali, sono in luna di miele” disse l’altro Nicholas, facendo ridere tutti.
“Eh allora che ci si prende cara? Facciamo due estathè?”
Passarono così la successiva ora, tra una risata e un sorso di thè. Olive guardava da lontano l’amica. Non l’aveva mai vista così, e non perché non l’aveva mai vista in compagnia di un ragazzo che le interessasse davvero, ma perché c’era qualcosa di diverso in quel toscano biondo. Le ci volle meno di un’ora per capire che era lui.
“Vabbè insomma vogliamo andare da qualche parte?” chiese Will. “Andiamo ai castelli” disse Olive. “Ovunque tu voglia andare” rispose Will facendo ridere Ali.
“Io non posso muovermi” disse Nicholas, “devo aspettare qui Antonio.”
“Intanto noi andiamo, poi se volete ci raggiungete”
“Non prima di esserci fatti una foto!” disse energica Olive che nel frattempo aveva già preso il telefono. “Dai avvicinatevi voi due che non vi prendo” disse all’amica che si avvicinò a Will. Nicholas invece si alzò direttamente dal tavolo e si andò a mettere dietro Ali.
 
10 ore prima
 
Will guidava, Nicholas seduto accanto a lui, Ali e Olive dietro. “Ti stai divertendo?” chiese Olive, Ali annuì sorridendo. In meno di venti minuti arrivarono ai castelli.
Will ci provava spudoratamente con Olive, facendo divertire Ali, perché lei sapeva che, povero, non aveva alcuna chance. Mentre Nicholas, faceva da gentiluomo e si teneva lontano da Ali. Nicholas e Will vinsero due peluches per Olive e Ali che ringraziarono gentilmente.
Quando arrivarono davanti il castello principale Ali sentì una voce familiare chiamarli. Prima sentì il pugno che le colpì lo stomaco in pieno, poi si voltò e con grande sorpresa vide Nicholas – che con le braccia aperte si dirigeva proprio verso di lei. “Cara! Come mi sei mancata!” disse con il suo accento toscano che lo rendeva ancora più elegante. Ali sorrise e inaspettatamente si trovò rinchiusa tra le braccia di Nicholas che la stavano cingendo in un abbraccio.
Con lui arrivarono anche il cugino Antonio e due suoi amici, Matteo e Alessandro.
Tutti insieme iniziarono a camminare senza una meta precisa.
“Ma che hai fatto alla gamba?” chiese Ali guardando Nicholas zoppicare.
“Lascia stare. Pomeriggio ho giocato a calcio e mi hanno fatto fallo” Ali scoppiò in una fragorosa risata “Perché ridi?” chiese lui “Perché sei proprio un bischero!”
“Invece di ridere, fai il dovere di moglie” disse Nicholas porgendo il braccio ad Ali. “Ma non dovrebbe essere il contrario?” “Sì, ma quando il marito è infortunato tocca alla moglie” Ali sorrise e prese sotto braccio quel ragazzo così diverso dagli altri.
Nel momento in cui Ali sorrise Nicholas scoprì che quella ragazza così semplice aveva un potere immenso, aveva un sorriso potentissimo. Gli bastò un sorriso, uno solo. Sorrise anche lui, ma senza farsi vedere, il suo di sorriso doveva restare nascosto.
 
Parlarono molto, chiesero molto, erano curiosi di sapere tutto dell’altro. “Che fai a Roma?” chiese Nicholas “A ottobre inizio l’università” rispose Ali “E tu, che fai a Firenze? Oltre a fare il bischero, dico”
“Io devo ancora finire il liceo”
“Ma è il primo anno che vieni qui?” domandò il ragazzo “No, è il secondo”
“Non ti ho visto l’anno scorso” disse ad alta voce lui, quasi fosse un pensiero che sarebbe dovuto rimanere nella testa. “Nemmeno io” disse Ali accennando un sorriso. “Che fai domani sera?” chiese Nicholas. Ali lo guardò perplessa “È san Lorenzo” aggiunse il ragazzo, “Ah, per San Lorenzo dici. Ci hanno invitate da diverse parti ma credo faremo le vagabonde” rispose Ali divertita, senza dare peso alle parole “In che senso?”
“Nel senso che ora siamo qui e dopo non si sa” ma visto che Nicholas aveva ancora un punto interrogativo stampato sulla faccia aggiunse “Senti non lo so. Olive voleva venire qui, c’è non qui ai castelli, in città, solo che lì ci sta Phil, uno con cui si sente e poi mi lascia sola con quelli del suo gruppo, e sono tutti mezzi drogati e non mi piacciono per niente.” Non sapeva perché stava dicendo i fatti suoi a uno che aveva conosciuto due ore prima, ma sentiva che poteva farlo. “Wow” rispose Nicholas che nel frattempo si era fermato per ascoltarla. “Scusa e qual è il problema? Lei mandala da codesto Phil, e tu stai con noi”
“Vi conosco appena”
“Conosci me”
Erano uno di fronte all’altro. Nicholas era circa 20 centimetri più alto di Ali e da lontano erano troppo buffi, pensò Olive, che finalmente dopo mezz’ora rivide l’amica. Sembrava stessero parlando, ma in realtà non si stavano dicendo niente, era come se stessero comunicando con lo sguardo.
“Oh eccoli” disse Will interrompendo quella complicità che si era instaurata tra quei due, così distanti eppure così vicini “pensavamo non vi avremmo ritrovato più” continuò scherzando, dando una leggera gomitata a Olive che sorprendentemente era in imbarazzo.
 
 
 
“E niente. È finita lì” Ali finì di raccontare i momenti trascorsi col suo nuovo amico. Dentro di sé provava uno strano senso di felicità, forse perché era la prima volta che passava del tempo con qualcuno che non fosse uno scarto di Olive. Qualcuno che non dovesse stare con lei perché doveva aspettare che l’amico finisse di flirtare con Olive. Qualcuno che tra lei e Olive aveva scelto lei.
“Okay, ti perdono il fatto che hai spifferato la mia vita privata a un perfetto sconosciuto solo se stasera ci esci, con lo sconosciuto” Olive guardava l’amica sapendo che tanto quella sera ci starebbe uscita lo stesso.
  
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