Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Segui la storia  |       
Autore: Dante Vail 1911    11/10/2015    1 recensioni
Preparatevi ad immergervi in questo mondo di intrighi e misteri in una pericolosa missione per salvare una landa leggendaria sull'orlo della guerra.
La costa della spada è in crisi, orde di nemici vi si aggirano indisturbati, e un sanguinoso conflitto si avvicina.
Solo una puledra ha il potere per fermare tutto questo, ma da sola non riuscirà mai a compiere il suo destino, anche se il circondarsi di alleati potrebbe portare più problemi che altro...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
My little pony: The Baldur’s Gate chronicles
Capitolo 1
Tutorial e nemico principale
Le leggende narrano di un tempo di battaglie e magie, un tempo di eroi e di rinnegati, un tempo di guerre e un tempo di pace, un tempo di oro e ricchezze. Tutti ricordano quei tempi, i tempi in cui la storia si scrisse. La nostra storia comincia in una piccola cittadina della costa della spada, una rocca abbarbicata sul mare, una cittadella di nome Ponyville, precisamente in una stanza del palazzo…
“Signorina?” disse una voce da fuori dalla porta prima che bussasse nuovamente per la terza volta, “signorina, è sveglia?” chiese nuovamente la voce bussando più forte. Le coperte blu con sopra ricamate decine di stelline argentee si scossero, “uh…” disse lievemente una voce molto assonnata da sotto di esse, “signorina si svegli, suo padre la vuole vedere” continuò la voce. Una figura si alzò da sotto le coperte sollevandole, poi esse scivolarono via dal suo volto mostrando il giovanile muso di una unicorno dal manto mora pallido con la criniera blu zaffiro solcata da due meche violetto e rosa brillante. Sbadigliò vistosamente chiudendo gli splendidi occhi viola. “signorina, si sente bene?” chiese la voce insistente, “si… si arrivo” disse lei sbadigliando e alzandosi dal letto. Arrivò fino allo specchio di camera sua trascinando la zampa posteriore destra completamente atrofizzata che si trascinò dietro le coperte. Si sedette su uno sgabello davanti ad esso e si guardò. Aveva la criniera tutta rialzata da un lato per averci dormito sopra, e due tremende borse sotto agli occhi. Si massaggiò la testa con lo zoccolo. Era stata una notte orrenda, solcata da incubi riguardanti tremende battaglie e massacri finiti sempre nel modo più truce, uno di essi era stato tremendo. Uno scontro tra un pony con una possente e paurosa armatura nera e un soldato semplice di un esercito di cui non conosceva le insegne. Lo scontro era stato impari fin dall’inizio, alla fine il soldato era stato messo all’angolo sulla cima di una torre, ferito e stanco. Il pony in armatura lo aveva sollevato e poi lo aveva lanciato giù dalla guglia su cui erano saliti facendolo schiantare al suolo. Per un qualche motivo le sembrava di conoscere quel pony in armatura, ma la puledra scacciò in fretta quel pensiero dalla testa. Doveva prepararsi, suo padre la aspettava. Si pettinò i crini con un pettine e si diresse verso l’attaccapanni prendendo il vecchio mantello viola che ci stava sopra, lo prese usando la magia e se lo mise al collo. Tempo tre secondi e l’allacciatura metallica dell’indumento si ruppe facendolo cadere a terra. La puledra sospirò sollevandolo nuovamente con la magia e guardandolo, “era un bel mantello” disse ricordando da quanto ce lo aveva, ma senza la chiusura la intralciava soltanto, quindi lo ripiegò e lo mise sul letto che aveva iniziato a rifarsi da solo per magia. La giovane unicorno si apprestò ad uscire, ma notò che appoggiato alla porta vi era un lungo bastone di legno perfettamente dritto con un foglietto legato sopra. Snodò il foglietto e lo lesse #un piccolo regalo per cominciare al meglio# firmato Gorion. La puledra sorrise e si legò il bastone alla groppa tramite un pratico fodero di cuoio aperto da entrambi i lati, era poco più lungo di lei. I bastoni erano effettivamente l’unica arma corpo a corpo che sapesse utilizzare, era decisamente più abile con la magia. Aprì la porta della camera trovandosi davanti un pony di terra marrone con la criniera marrone più scuro che indossava una tunica verde con cappuccio, “oh, signorina Twiligth. Finalmente. Suo padre la sta aspettando. Ma vuole venire senza vestiti?” chiese. Non era obbligatorio che i pony girassero con i vestiti, ma era solito che i reali lo facessero, “l’unico mantello che mi piace si è rotto. È li sul letto, prendilo e portalo da una sartoria, lo riprenderò al mio ritorno” disse Twiligth indicando il mantello, “signorina, suo padre vuole che partiate subito, ma è stato previdente…” e passò un sacchetto alla ragazza, lei lo aprì vedendo che conteneva delle monete d’oro, “… sono per il suo nuovo equipaggiamento, si può rifornire alla locanda, penso che sappia dove si trova”, “si, grazie” disse lei legando il sacchetto al fodero del bastone e allontanandosi. Uscì dal castello guardandosi in giro, era una splendida giornata, inspirò a pieni polmoni ascoltando gli uccellini che cantavano, “ma guarda chi si fa vedere”, Twiligth si girò di scatto sentendo quella voce dietro di lei. Appesa a testa in giù su un cornicione del palazzo si trovava una puledra unicorno, il manto era di un grigio molto chiaro, la criniera indaco era raccolta a formare un ricciolo laterale così come la coda, indossava una tuta piuttosto aderente nera orlata d’oro che terminava con un cappuccio che le copriva la testa, ma che non impediva di vedere il suo splendido viso e gli occhi azzurri, “Rarity, che ci fai qui? Lo sai che i servi si spaventano a vedere una ladra per i giardini del castello” disse Twiligth avvicinandosi a lei e parlando sottovoce, “oh, non essere così tragica” disse lei staccandosi dal cornicione e riatterrando a terra senza perdere l’equilibrio, si sistemò la faretra e l’arco corto che portava sulla groppa e si voltò verso Twiligth, “comunque, io vengo con te” disse, Twiligth alzò un sopracciglio, “ehm… come?” chiese, “io vengo con te. Credi che lascerei la mia migliore amica a girovagare per tutta Equestria da sola?” continuò lei, “ehm… Rarity, io non capisco, so che mio padre voleva partire in fretta per un viaggio, ma non credo che starò via per così tanto”, l’altro unicorno si sorprese, “oh, quindi non ti ha ancora detto niente” disse passandosi uno zoccolo sul collo, “dirmi cosa?” chiese ancora più confusa Twiligth, “e tu come fai a sapere che devo partire?” chiese poi, “bhe… ecco, potremmo dire che, casualmente, girando di soppiatto nelle stanze di tuo padre mi sia imbattuta in una lettera e abbia scoperto qualcosa di poco importante…” disse Rarity tracciando dei cerchi sul terreno con lo zoccolo, “ti sei intrufolata di nascosto nel castello?” chiese Twiligth, “bhe… ecco… io… GUARDA LA!!!” disse la puledra indicando dietro a Twiligth, lei si voltò, ma non vedendo niente si girò nuovamente verso Rarity, ma lei era già sparita. Twiligth sbuffò delusa. Sapeva come si comportava Rarity, era agile e silenziosa, una ladra perfetta. Adorava immischiarsi negli affari degli altri di nascosto. Non era ben voluta in città, ma a lei non interessava, lei e Twiligth si erano conosciute da piccole ed erano diventate amiche, lei sembrava l’unica a sopportare le continue rubacchierie della puledra.
L’unicorno smise di pensare alla sua amica, era arrivata davanti alla locanda, vi entrò aprendo la porta di legno. In giro vi erano le solite persone, pony che bazzicavano le locande in cerca di alcool e basta, altri ricconi che si strafogavano solo in donne e pomposi discorsi con altre persone della loro categoria, un grasso pony stava dietro al bancone e puliva alcune pinte da birra vuote, “ma guarda chi si vede, Twiligth Sparkle, lo sai che per le belle puledre c’è una tassa di 50 monete da pagare?” disse l’oste allungando uno zoccolo come se si aspettasse dei soldi, Twiligth sorrise e scansò il suo zoccolo, “ogni volta che vengo qui cerchi di fregarmi in questo modo, sai che non ci casco più da quando ero una puledrina” disse sedendosi su una sedia, “ahahaha. Ma sai che non smetterò di provarci. Allora cosa ti serve?” chiese, “il mio mantello si è rotto, Gorion vuole partire subito, e me ne servirebbe uno nuovo” disse, “ho qualcosa di meglio” disse l’oste per poi piegarsi sotto al bancone, uscendone poi con una tunica completa azzurra con ricamate sopra tante stelle argentate, “ooooohhh, è magnifica” disse lei osservando la tunica, “è adatta per la migliore maga che conosco” disse l’oste, “la prendo” disse Twiligth mettendo il sacchetto di monete sul bancone, “sicura di non volere una di queste?” chiese l’oste mettendo sul tavolo una spada bastarda e una spada lunga, “no, sai che non le so usare”, “e questo? È l’ultima novità” continuò tirando fuori un mazzafrusto con la palla chiodata e la catena argentate, “credo di non essere nemmeno in grado di sollevarlo”, “e allora questo” disse il pony gemendo nel sollevare un pesante maglio da guerra, “ancora peggio”, ma prima che il pony potesse tornare sotto il bancone fu fermato da Twiligth, “il mio bastone va più che bene, tanto se proprio dovessi combattere potrei usare la magia”, “sicura di non preferire questa?” chiese infine l’oste negoziante mettendo sul bancone una katana, “ammetto che è magnifica, ma non la so usare, e non ho abbastanza oro per comprarla” disse Twiligth infilandosi la sua tunica da mago, “fai attenzione la fuori” disse l’oste mentre lei usciva dalla locanda. La puledra uscì dalla porta. La tunica era comoda e calda, fatta con un ottimo tessuto. “Sei tu Twiligth Sparkle?” chiese una voce affianco alla ragazza, lei si girò notando un pony con un'armatura di cuoio che la osservava, “si, sono io, chi vuole saperlo?” chiese gentilmente, il pony estrasse la spada lunga che aveva al fianco con i denti, e disse con la spada fra i denti, “questo è l’ultimo dei tuoi problemi” tirando poi un fendente verso di lei. L’unicorno riuscì a spostarsi, “EHY MA CHE TI PRENDE?!?!?!” chiese l’unicorno, l’altro sferrò un fendente discendente, la puledra si spostò di lato e la spada colpì il terreno, Twiligth estrasse il bastone dal fodero con la magia, l’avversario cercò il fendente, ma la puledra riuscì a bloccare la sua spada con il bastone, quindi lo fece roteare allontanando il pony, “perché mi attacchi? Non ti ho fatto nulla” disse Twiligth, “la tua testa vale troppo per non cercare di tagliartela” disse il pony correndo verso di lei, allora l’unicorno illuminò maggiormente il corno, da cui partì un dardo incantato, o meglio, quattro sfere rosse che si allargarono per poi chiudersi sul pony colpendolo al petto come quattro frecce, lui fece alcuni passi poi cadde a terra mentre una pozza di sangue si allargava sotto di lui. La puledra si avvicinò al corpo e lo punzecchiò con il bastone per vedere se reagiva, accertatasi che fosse morto decise di vedere se nelle sue tasche c’era qualcosa che lasciasse intendere perché l’avesse attaccata, e li si accorse dello zaino che portava sulla schiena il pony. Era uno zaino magico che aveva iniziato a girare per Equestria. Era incantato in modo che potesse contenere fino a 20 oggetti, di qualunque dimensione, a svariare dalle armature alle picche, dentro ci stava di tutto, solo se si trattava di frecce, quadrelli, proiettili, coltelli o dardi se ne potevano mettere dentro fino ad 80 prima che fossero considerati come oggetti diversi. Era veramente un bello zaino, -bhe, tanto a lui non serve più- pensò la puledra togliendogli lo zaino dalle spalle e indossandolo lei stessa per vedere se le andava bene, constatato ciò se lo tolse per vedervi dentro, il problema dello zaino era che non poteva rimuovere il peso degli oggetti al suo interno, quindi infilarci dentro 10 armature di piastre sarebbe stato abbastanza complicato a meno che il possessore non fosse stato un orco. Fortunatamente per lei non era pieno di armature, dentro lo zaino trovò un po’ d’oro, delle frecce, un arco corto,una collana di scarso valore e un foglietto. Buttò a terra l’arco e le frecce, non li sapeva usare, si mise la collana al collo per non occupare uno spazio dentro lo zaino, e poi prese il foglio, lo srotolò e rimase di sasso per ciò che c’era sopra. Sul foglio palesava una sua caricatura in carboncino anche piuttosto somigliante sotto la scritta di “ricercato” e una taglia di 10000 monete. Squadrò sconcertata il foglio cercando di capire chi avesse messo una taglia sulla sua testa, ma non era scritto, decise quindi che non era il caso di restare li per scoprirlo e arrotolò il foglio infilandolo nello zaino, “questa storia mi puzza” disse mentre si dirigeva verso il castello. Entrò nei giardini notando subito in lontananza il pony che teneva di più a lei, colui che l’aveva accudita fin da quando era una puledrina, “GORION!” gridò la ragazza correndogli incontro. Gorion, un unicorno dal pelo grigio e i crini grigio più chiaro quasi bianco che indossava una vistosa tunica da mago marrone, si girò verso di lei, “Twiligth, ce ne hai messo di tempo” disse. Nonostante Twiligth lo definisse ormai come tale e anche gli altri lo facessero, Gorion non era il padre di Twiligth, di lui non si sapeva niente, nessuno lo aveva mai visto o ne aveva mai sentito parlare. L’unica pony che lo conosceva, era morta dopo aver dato la luce a sua figlia. Gorion fu il primo a decidere di accudire la piccola. La allevò come sua figlia insegnandole tutto ciò che sapeva lui, e lui era bravo, uno dei migliori maghi di Equestria. Twiligth non era alla sua altezza, ma tutti sapevano che grazie alla sua passione per lo studio sarebbe riuscita a superarlo, un giorno.
“Perché mi avete fatto chiamare?” chiese Twiligth, “dobbiamo intraprendere un viaggio, non c’è tempo per spiegare adesso, ma ti prometto che lo farò a tempo debito, noto che ti sei già preparata…” poi notò lo zaino, “… quelli però non li vendono alla locanda” disse indicandolo, “emh… ecco… io…” disse sconnessamente, stava cercando un modo per non dire che lo aveva preso ad un cacciatore di taglie che voleva la sua testa, “stabiliremo in seguito come tu ne sia entrata in possesso” disse Gorion, “ora dobbiamo muoverci, dobbiamo raggiungere la locanda della zampa amica, e in fretta” disse poi, “ma perché? Posso saperne il motivo?” chiese Twiligth, “ti spiegherò tutto quando saremo arrivati. Hai preso ciò che ti serve?” disse Gorion, “emh… si, credo di aver preso il necessario, al massimo se non avrò qualcosa potrò sempre tornare indietro…” la puledra fu interrotta, “Twiligth, potrebbe volerci molto prima che torneremo qui, hai preso tutto o no?” chiese Gorion, Twiligth rimase un attimo spiazzata da quella notizia, ma poi si riprese, “si… credo di aver preso tutto” disse. Così i due s'incamminarono lasciando le alte mura di Ponyville, Twiligth non immaginava quanto tempo sarebbe trascorso prima che potesse finalmente ritornare nella città che chiamava casa.
Passarono alcune ore, ormai il sole era tramontato e i due camminavano ancora in un sentiero in mezzo alla foresta, “non possiamo accamparci? Non ho paura del buio, ma non mi piace girare di notte” disse Twiligth, “no, è pericoloso fermarci, dobbiamo raggiungere la locanda” disse Gorion, “però io sono stanca”, “quando arriveremo alla locanda ci riposeremo, ora non…” si fermò girandosi prontamente verso dei cespugli gridando “GHIONE BOCTION TEN!” e puntando i cespugli con uno zoccolo, una serie di monoliti di pietra proruppe dal terreno formando una barriera impenetrabile davanti ai due pony, giusto in tempo per fermare una palla di fuoco che si schiantò contro i monoliti lanciando lapilli e lingue di fuoco in ogni direzione e dando fuoco a parti della foresta, “COSA SUCCEDE?!?!?” gridò Twiligth, “SCAPPA!!! NASCONDITI ADESSO!!!” gridò Gorion alla puledra. I monoliti crollarono mostrando dietro di loro alcune figure che uscivano dalla boscaglia nella radura, tre camminavano su due zampe, il quarto su quattro. Due erano alti almeno due metri e mezzo, la pelle era verde, le teste pelate incorniciavano dei volti grotteschi con le zanne che spuntavano dalla bocca, uno teneva la sua mazza di legno sulla spalla dell’armatura di cuoio, l’altro trascinava a terra un mazzafrusto. In mezzo fra i due orchi vi era una donna, un'umana, vestita con una lunga tunica rosso sangue, teneva in mano un lungo bastone di legno. Ma fra tutti quello che spaventò di più Twiligth fu sicuramente il quarto essere. Era un pony, racchiuso dentro una possente armatura di piastre completa e totalmente nera, l’elmo aveva innestate due corna paurose e aveva un apertura per far uscire la bocca del pony al suo interno, la suddetta apertura era una bocca irta di denti. Per il buio Twiligth non riuscì a vedere il colore del manto di quel pony, ma non le servì, riconobbe immediatamente quell’armatura, l’aveva già vista, nei suoi sogni, e non era mai finita bene.
Anche Gorion notò il gruppo, e poi si voltò verso Twiligth, “raggiungi la locanda della zampa amica, a qualunque costo. Li ci sono due miei amici, ti aiuteranno se farai il mio nome, tranquilla, li riconoscerai” disse, “no, io rimango qui ad affrontarli con te” disse Twiligth, “la mia non era una richiesta” disse Gorion poi il suo corno si illuminò, “RESI ALIA VECUM!” gridò e dal suo corno partì un raggio che colpì in pieno Twiligth smaterializzando il suo corpo.
“PRENDETE LA RAGAZZA!!!” gridò il pony in armatura con una grande voce cavernosa, i due ogre si mossero, ma improvvisamente un fulmine discese dal cielo colpendo uno dei due che cadde a terra morto. “Dovrete passare su di me” disse Gorion puntando con lo zoccolo il pony in armatura, “sei sempre stato un intralcio vecchio. Uccidetelo” disse lui. L’ogre rimasto si mise a correre pesantemente verso Gorion per poi cercare di colpirlo con il mazzafrusto, lui si spostò di lato evitando il colpo, “fiamma scorticatrice di Agazzanor” disse Gorion, poi dal suo corno partì una scia di fuoco che colpì in pieno petto l’ogre che iniziò a bruciare all’istante contorcendosi e dimenandosi.
Twiligth si ricreò a mezzo metro da terra cadendo pesantemente a terra, si alzò massaggiandosi la testa, poi si guardò in giro. Era stata teletrasportata a pochi metri di distanza dietro alle frasche, da dove poteva vedere bene il combattimento che si stava svolgendo.
Il corpo carbonizzato dell’ogre cadde a terra, Gorion si voltò verso gli ultimi due rimasti, giusto in tempo per ricevere una palla di fuoco. La donna umana sorrise guardando la nube di fumo, ma il suo sorriso morì quando il fumo si diradò mostrando Gorion intatto dietro ad una barriera azzurra semi trasparente. La donna digrignò i denti e allungò il bastone verso l’unicorno, “ARON POTENTIS ORON” gridò scagliando una scarica di fulmini verso Gorion. “VITAS MORTIS ARENT” disse Gorion passando uno zoccolo sul terreno davanti a lui, da cui proruppe una colonna di terra che bloccò i fulmini per poi ricadere nel sottosuolo, l’umana cercò di reagire, ma Gorion fu più veloce di lei e gridò, “INFERIS ROCT NEFT” inquadrando con lo sguardo la donna, lei cercò di spostarsi, ma si accorse che le sue gambe non le rispondevano, guardò in basso notando con orrore che dalla vita in giù era rimasta pietrificata nel vero senso della parola, e la patina di pietra stava continuando a risalirle il corpo fino a che della donna non rimase altro che una statua fissa in un'espressione di terrore. “Meteore di Melf” disse Gorion e una serie di meteore infuocate colpirono la statua distruggendola. Anche il pony in armatura digrignò i denti, quindi un grosso spadone a due mani estremamente elaborato iniziò a fluttuare affianco a lui. Twiligth dedusse che doveva essere un unicorno. “Sono passati anni dall’ultima volta, non è vero Gorion?” disse il pony in armatura mentre la spada roteava al suo fianco, “e andrà a finire come l’ultima volta, te lo assicuro” disse Gorion illuminando il corno, “non esserne così sicuro” disse l’altro iniziando a caricarlo. Gorion illuminò maggiormente il corno da cui scaturì un dardo incantato, le quattro sfere andarono a colpire l’avversario, tre colpirono l’armatura senza causare danni, la quarta riuscì ad insediarsi nel’apertura sotto la zampa anteriore sinistra colpendo il pony, che a malapena se ne accorse e continuò la sua corsa. Gorion quindi lanciò un altro incantesimo, una freccia di fuoco partì dal suo corno, essendo magica, la freccia attraversò l’armatura dell’avversario colpendolo al petto, lui tentennò per un istante, cosa che diede il tempo a Gorion di evocare una colonna di fuoco che precipitò dal cielo sopra al pony in armatura. Twiligth gioì per il colpo letale che aveva appena sferrato Gorion, ma la sua gioia morì tutta in una volta quando vide il pony in armatura uscire dalla colonna di fiamme che ancora imperversava sul terreno. La sua armatura era chiaramente rovente e fumava della grossa, ma lui era ancora in piedi. Non si sa chi fosse più sorpreso tra Gorion e Twiligth. “Tutto qui quello che sai fare?” chiese il pony con la sua solita voce cavernosa, e corse nuovamente verso Gorion. Lui si riprese ed illuminò il corno, una spada bastarda arancione e con la lama avvolta dalle fiamme comparve a mezz’aria giusto in tempo per parare un devastante fendente portato dalla spada avversaria, e quindi le due lame iniziarono a scambiarsi fendenti a vicenda. Il pony in armatura superò le due armi e continuò la sua carica verso Gorion, che nel frattempo si era premunito tramite l’incantesimo pelli di ferro, ed ora il suo corpo sembrava fatto effettivamente di metallo. L’avversario tirò un devastante cazzotto sul muso di Gorion, che fu assorbito da una delle sette pelli create dal pony, che si staccò e cadde a terra. Tecnicamente colpire quelle pelli era come colpire un'armatura di piastre, ma il pony non sembrava averne risentito. Nel frattempo le due spade continuavano il loro combattimento personale incrociandosi e generando scintille, ma lo spadone a due mani sembrava avere la meglio, a giudicare dalle vistose ammaccature che si stavano venendo a formare sopra la lama della spada avversaria. I due pony se le stavano dando di santa ragione, Gorion portò un gancio al volto avversario che fu parato dall’elmo, l’avversario cercò di tirare un diretto a Gorion, ma lui riuscì a spostarsi, “zampe brucianti” disse Gorion e i suoi zoccoli presero fuoco, quindi colpì l’avversario in pieno petto generando una vampa che fece tentennare il pony in armatura, e quindi Gorion iniziò a tirargli una serie di zoccolate infuocate fino a che non finì l’effetto dell’incantesimo, e a quel punto si allontanò ansimante. Il pony in armatura barcollò vistosamente, ma prima di cadere a terra riuscì a puntellarsi con la zampa, quindi guardò il suo avversario con odio, iniziò a correre verso di lui alzandosi sulle zampe posteriori e unendo le anteriori fino a tirare un devastante colpo a due zoccoli a Gorion, rimuovendogli le ultime tre pelli di ferro e facendolo cadere a terra. Lo spadone a due mani diede un fendente discendente alla spada bastarda facendola cadere quasi a terra, lei si mise orizzontalmente, come se il cavaliere che la teneva fosse caduto a terra e cercasse di difendersi dagli attacchi successivi. Lo spadone iniziò a sferrare fendenti discendenti a raffica, uno più potente dell’altro piegando sempre più vistosamente la lama di fuoco, fino a quando con un ultimo colpo secco la spezzò definitivamente, i pezzi caddero a terra e poi svanirono, quindi la spada a due mani volò dal suo padrone, che aveva appena atterrato Gorion. Volò davanti al pony in armatura puntando verso il petto dell’unicorno, “ultime parole?” disse il pony in armatura mettendo gli zoccoli sopra la guardia della spada pronto a spingerla in basso. Gorion in tutta risposta sputò a terra, “saggio, come sempre” disse il pony in armatura per poi abbattere la spada con tutte le sue forze. Twiligth distolse lo sguardo e si chiuse la bocca con lo zoccolo per evitare di gridare, stava tremando. Lei non conosceva nessuno abile con la magia come Gorion, ed era stato battuto da un avversario che sembrava quasi un mostro più che un guerriero. Ed ora aveva paura che la trovasse, se ci fosse riuscito lei non avrebbe avuto la benché minima speranza, nonostante fosse appena uscito da un combattimento devastante. La puledra si girò con le lacrime agli occhi verso la radura. Il pony in armatura era ancora li. Passò uno zoccolo sopra la lama della spada togliendovi il sangue, poi la lama si rinfoderò autonomamente, quindi il pony si guardò in giro, “dannato Arpista, non riuscirò mai a trovarla in questa foresta da solo” poi notò che il sole stava per sorgere, “va bhe, non è importante, eliminarla mi avrebbe sicuramente giovato, ma si vede che gli dei non vogliono la sua morte ora. Tanto lei da sola non sarà mai in grado di fermare la rinascita del dio degli omicidi” e detto questo una porta spirituale si aprì affianco a lui, dove entrò e scomparve.
Twiligth rimase nascosta dietro ai cespugli fino a che il sole non sorse del tutto. A quel punto sperando di non finire in una trappola ne uscì e si avvicinò alla zona dello scontro, fino ad arrivare davanti al corpo di Gorion. Li si sedette a terra ed iniziò a piangere copiosamente. Riuscì a calmarsi solo dopo parecchi minuti, quindi decise di dare almeno una sepoltura al suo padrino, però prima controllò se addosso aveva qualcosa di utile. Sapeva che approfittare della morte in quel modo non era bello, ma non aveva scelta, se l’energumeno in armatura fosse ricomparso lei non avrebbe avuto speranze, probabilmente anche avendo la roba di Gorion, ma tanto valeva provarci. Su Gorion riuscì a trovare dell’oro, una collana e due pergamene. Non prese la sua tunica, le sembrava troppo brutto come gesto. Guardò la collana, era dorata e aveva un ciondolo che altro non era che un'ametista. Non le sembrava una collana normale, quindi illuminò il corno e anche la collana si illuminò. La puledra chiuse gli occhi, e quando gli riaprì poté vedere che attorno alla collana vorticavano una serie di lettere, che poi si andarono ad unire per fornirle una descrizione precisa di ciò che aveva nello zoccolo. Si trattava di una collana da mago, che permetteva di memorizzare più incantesimi del normale. La puledra sorrise, sapeva che l’incantesimo identificare le sarebbe tornato sempre utile, quindi si tolse la comune collana che indossava e indossò quella di Gorion, quindi guardò le due pergamene, srotolò la prima e ne lesse il contenuto, era la spiegazione di un incantesimo, pelle di pietra, uno che lei ancora non conosceva, una volta che ebbe finito di leggerla la pergamena scomparve, come tutte le pergamene magiche, tanto lei l’aveva già imparata. A quel punto srotolò l’altra pergamena, scoprendo che era un altro volantino da ricercato con la sua faccia, lo voltò e vi trovò una nota scritta a zoccolo, la nota recitava “cara Twiligth… se stai leggendo questo messaggio, significa che sono morto prima che raggiungessimo il nostro obbiettivo. Ma tu non devi fermarti. Come sai ci sono delle persone che ti danno la caccia, e se si tratta di chi credo che siano, allora temo che tu sia in grave pericolo. Devi raggiungere la Locanda della Zampa Amica e in fretta, la ci sono due miei amici. Tranquilla, li riconoscerai quando li vedrai. E un'ultima cosa, ricordati che da sola non riuscirai mai a compiere il tuo destino, i tuoi amici saranno sempre essenziali.” Twiligth sospirò e mise il foglio dentro lo zaino, quindi s'incamminò verso gli altri corpi distesi nella radura. Prima controllò gli ogre, su cui non trovò niente a parte un paio di monete d’oro, infine si mise a cercare fra i resti della donna umana. Non ne era rimasto molto a parte alcuni blocchi di pietra che ricordavano le sue parti del corpo, però riuscì a trovare il bastone della donna, era argenteo e con dei rinforzi di bronzo sulle due punte. Non le serviva identificarlo, sapeva che si trattava di un bastone rinforzato +1, tolse dal fodero il suo semplice bastone e vi mise quello nuovo, più bilanciato e resistente.
Finito di controllare in giro, raccolse delle pietre e le usò per fare un tumulo intorno al corpo di Gorion, quindi prese il suo vecchio bastone e lo piantò alla base del tumolo. Fatto ciò si voltò e continuò per la sua strada dirigendosi verso la locanda.
 
Twiligth Sparkle
La maga del crepuscolo
Razza: Pony Unicorno
Classe: Mago
Allineamento: legale buono
Forza: 10
Destrezza: 11
Costituzione: 11
Intelligenza: 18
Saggezza: 16
Carisma: 18
Incantesimi conosciuti: Armatura, pelle di pietra, dardo incantato, identificare, freccia di fuoco, freccia acida di Melf, scudo, levitazione, teletrasporto a breve distanza, silenzio nel raggio di 3,5 m, libertà di pensiero
Competenze: bastone rinforzato ++; dardo +; fionda +.

Punto 5 a 1 che ogni fan di Baldur's Gate abbia notato le decine di citazioni al gioco originale, e non preoccupatevi, più avanti potrebbero accadere cose che voi sapete e pensate
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Dante Vail 1911