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Autore: Onaila    11/10/2015    1 recensioni
Qualcosa di nuovo crebbe dentro di lei, niente che avesse a che fare con l'amore.
Non provava tenerezza nel vederlo e come poteva?
Non era il suo bambino. Era il figlio di sua sorella, Zelena.
Solo al pensiero di quel nome riuscì a identificare il sentimento che le stava ribollendo dentro: Invidia.
Le sue mani cominciarono a tremare.
Era gelosa?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11
 

<< Annabelle, concentrati! >>  << Ci sto provando! >>  gridò la ragazza guardando la madre << Permettimi di dissentire >>  con un gesto della mano creò un cerchio di fiamme che circondarono immediatamente la giovane << Mamma! >>  esclamò l'altra imprecando poco dopo vedendo la spaccatura sotto i suoi piedi << Concentrati o verrai divorata >>  Roland trattene una risata beffandosi di lei << Lo trovi divertente? >>  fece lanciandoli un occhiata di sfuggita << Non badare a lui o... >>  Regina non riuscì a concludere la frase che le fiamme avvolsero la ragazza che sprofondò nel terreno << ...Fallirai >>  continuò aiutandola a liberarsi << La prossima volta non userò del fuoco fatuo >>  avvisò ripulendola dalla sabbia con un gesto della mano << Non è colpa mia è Roland che continua a distrarmi >>  il ragazzo divenne serio immediatamente quando la matrigna guardò la sorellastra << Cosa? >>  << E' la verità! Perché deve presenziare ad ogni mio allenamento? >>  Regina si inumidì le labbra dando tempo alla figlia di realizzare cosa le avesse appena detto, ma invano << Pensi che durante una battaglia non ci saranno distrazioni? Roland presenzia ad ogni tuo allenamento perché sa bene come farti irritare, ma tu devi ignorarlo >>  le spiegò ancora un po' adirata << Devi imparare a focalizzare il problema e dimenticare tutto ciò che ti circonda altrimenti finirai >>  << Ricoperta di sabbia e cenere >>  concluse il fratello e lei di risposta gli sferrò un pugno che lui deviò senza alcuna fatica << Annabelle! >>  chiamò la madre immobilizzando entrambi << Roland puoi pure andare >>  fece abbracciandolo prima di vederlo incamminarsi verso i suoi compagni << Non puoi continuare a cedere alle sue provocazioni, ormai sei abbastanza grande per capire che lo fa di proposito >>   continuò avvicinandosi alla figlia che scalciava il terreno per la frustrazione << Allora perché non lo fai smettere?A te da sempre retta >>  << Non posso impedirgli di essere tuo fratello >>  spiegò incamminandosi insieme a lei verso la macchina << Qual'è il tuo trucco? Come fai a non distrarti? >>  chiese dopo un lungo silenzio parandosi davanti alla madre, ma continuando a camminare << Finirai per inciampare se non guardi la strada, Annabelle >>  avvisò Regina nel guardare la figlia << Rispondimi! >>  << Non c'è nessun trucco, solo concentrazione >>  rispose sorridendo all'ingenuità della ragazza << Non ci credo, non puoi essere sempre concentrata! >>  la madre alzò gli occhi al cielo, prima di distruggere con una palla di fuoco il piccolo folletto di legno alle sue spalle << Se ti impegnassi così tanto anche con le lezioni, non perderemmo tutto questo tempo >>  fece nel guardare il volto sconvolto della figlia sorpassandola << Non è possibile! Come hai fatto ha vederlo? >>  chiese affiancando la madre nuovamente << Non l'ho visto, l'ho sentito, Annabelle >>  << Non c'è stato nessun rumore >>  Regina rise nuovamente << Non con l'udito >>  le diede un buffetto alle orecchie prima di prenderle le mani << La magia scorre ovunque e se ti concentri abbastanza la puoi percepire in ogni cosa, dagli alberi alle foglie che stiamo calpestando adesso. Ora la senti, non è vero? >>  delle forte vibrazioni partirono dai guanti della madre per raggiungere le mani della figlia, che venne avvolta da un forte calore che la portò a sorridere dalla sorpresa << Un giorno non avrai bisogno di me per sentirla >>  continuò togliendogli una foglia incastrata trai capelli << Devo solo concentrarmi per sentire questo? >>  << Per te sembra essere un grosso problema >>  canzonò estraendo dalla tasca le chiavi della Mercedes << La prossima volta ci riuscirò, vedrai >>  era riuscita a motivarla, anzi la magia era riuscita a farlo << Ma ricordati la magia >>  << Ha sempre un prezzo >>  concluse Annabelle distrattamente, prima di montare in auto imitata dalla madre.

 

*

 

Si svegliò di soprassalto, dirigendosi in bagno frettolosamente.
Le nausee stavano divenendo sempre più frequenti e i mal di testa non avevano intenzione di scomparire, causati probabilmente dalla sempre più continua crescita della magia dentro di lei, che diveniva incontrollabile ogni giorno di più.
Con la testa ancora pulsante si appoggiò alla vasca, cercando di riprendere il controllo del proprio corpo.
Aveva promesso ad Annabelle di aiutarla, ma in quello stato non ci sarebbe riuscita.
Si passò una mano tra i capelli, sospirando anche per il mancato sonno, ormai erano giorni che non riusciva a dormire come si deve.
<< Regina? >>  sentì la voce di Robin prima che aprisse la porta << Tesoro va tutto bene? >>  chiese preoccupato nel vederla rannicchiata a terra mentre si affrettava a raggiungerla << No... >>  mormorò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio << Volete che chiami il dottor Wahle? >>  la donna scosse la testa mentre appoggiava la fronte contro il petto del marito << Sono solo stanca tutto qui >>  fece abbandonandosi completamente a lui << Non deve essere facile >>  << Biancaneve sembrava portata >>  commentò un poco irritata ricordandosi come la  gravidanza non le avesse causato alcun problema, ma quei pensieri vennero sconvolti da un altro conato.
Regina fece appena in tempo a scostare Robin perché non si sporcasse e quest'ultimo invece si affrettò a tenerle la fronte, cercando in qualche modo di aiutarla.
Alla fine di quella notte si sentiva esausta, come svuotata, e priva di ogni forza si era completamente appoggiata a Robin, che con delicatezza le tamponava la fronte con un asciugamano bagnato << Tesoro state tremando >>  le fece notare lui che la sollevò dal pavimento, dirigendosi in camera per poi adagiarla sul letto, aiutandola con le coperte e i cuscini << Dovete riposare >>  la ammonì sedendosi sul bordo del letto, ma Robin sapeva che se la moglie avesse potuto non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.
La vide chiudere gli occhi mentre cercava di reprimere un altro brivido di freddo << Provo a ravvivare il fuoco >>  informò dirigendosi al camino nella speranza di portarle conforto.
Si sentiva così impotente.
La sua Regina era sempre parsa così forte, indistruttibile eppure adesso...
Che cosa poteva fare?
<< Robin? >>  si massaggiò gli occhi prima di tornare a guardarla << Sì, avete bisogno di qualcosa? >>  notò che finalmente aveva smesso di tremare e poté tirare un sospirò di sollievo << Dovresti dormire >>  fece lei tornando a sdraiarsi << Dormirò quando voi dormirete >>  la sentì ridere e le si avvicinò vedendo il sorriso impresso sul suo volto, ora pallido << Non preoccuparti >>  rassicurò riaprendo gli occhi per poter vedere il volto dell'amato << Come posso non esserlo? >>  Regina tese una mano fino a toccare le guance rosse di lui per poi sorridere << Penso di amarti >>  comunicò e l'uomo quasi scoppiò a ridere a quelle parole << Ti faccio ridere? >>  sembrava arrabbiata, adorava quando si arrabbiava << No, solo non pensate sia un po' tardi per scoprirlo? >>  risero insieme stavolta << Secondo te perché l'abbiamo chiamata Annabelle? >>  chiese la Strega mentre lo vedeva tornare a stendersi affianco a lei << Mia nonna si chiamava così >>  le disse lui mentre lei posava la testa sul suo petto << Tua nonna? Se abbiamo dato il suo nome ha questa piccoletta deve essere davvero speciale >>  sorrise nel portarsi una mano al ventre imitata poco dopo da Robin << Praticamente è stata lei ad allevarmi dopo la morte di mia madre >>  spiegò depositando un piccolo bacio sull'addome della moglie << Ti amo >>  si ripeté Regina accarezzandone i capelli  e stupendo nuovamente l'uomo << Oggi siete in vena di coccole >>  fece scherzoso per poi avvicinare il proprio volto a quello di lei, per poterla baciare.
Niente a che vedere con i soliti baci che si concedevano, questa volta fu un bacio quasi casto, delicato, come se l'uno temesse lo spezzarsi dell'altro.
Solo quando poterono guardarsi nuovamente e condividere la stessa aria che lei si accorse degli occhi lucidi di lui << Non smettere di amarmi >>  intimò prendendole le mani e portandole alle labbra per depositarvi dei piccoli baci << Non scomparire fino a che non mi sarò saziato completamente di te >>  aggiunse con la voce un poco tremante, ma Regina sapeva che si rivolgeva così a lei solo quando era troppo emozionato o aveva paura << Robin non smetterò di amarti e non scomparirò, te lo prometto >>  gli ultimi avvenimenti l'avevano terrorizzato.
Ma come biasimarlo?
Lei stessa cominciava a temere per se stessa, sopratutto perché in quello stato non era pienamente convinta di riuscire a difendersi.
L'ombra e la preoccupazione non scomparvero dai suoi occhi e Regina se ne rammaricò, poiché tra i due era lui quello con pensieri positivi.
Prese il volto dell'amato tra le mani e Robin non osò respingerla, si lasciò cullare del suo profumo, delle labbra morbide di lei che sfioravano le sue, delle ciocche di capelli che gli accarezzavano le guance e in un attimo capì che non poteva mostrarsi debole, non doveva esserlo.
L'avrebbe protetta da chiunque, anche se quel qualcuno aveva la magia o era più potente di lui e in quel momento non gli importava del dolore che avrebbe potuto sentire o del timore di spezzarsi perché il terrore di non poter più vedere quegli occhi lo paralizzava << Supereremo insieme anche questo >>  fece sorridendo allo sguardo di lui privo di incertezze adesso << Ti amo Regina >>  ci fu un ultimo bacio prima che le luci dell'alba cominciassero ad entrare nella stanza, annunciando l'inizio di una nuova giornata.

   
 
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