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Autore: Onaila    11/10/2015    2 recensioni
Qualcosa di nuovo crebbe dentro di lei, niente che avesse a che fare con l'amore.
Non provava tenerezza nel vederlo e come poteva?
Non era il suo bambino. Era il figlio di sua sorella, Zelena.
Solo al pensiero di quel nome riuscì a identificare il sentimento che le stava ribollendo dentro: Invidia.
Le sue mani cominciarono a tremare.
Era gelosa?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12
 

Ancora non capiva perché dovesse farlo.
Fingere di volerle bene, quando in realtà era lei la causa di tutto << Ne vuoi ancora Gabriel? >>  chiese la donna << No, grazie >>  la verità è che tutti fingevano in quella stanza.
L'unica che si salvava in quella famiglia era sua sorella Annabelle, a lei voleva bene davvero l'unico legame sincero di cui si poteva vantare.
Anche ora mentre gli raccontava di come avevano trascorso la giornata a scuola, non tralasciava alcun dettaglio << Gabriel raccontagli dello scherzo alla Fata Turchina! >>  fece lei richiamandolo dai suoi pensieri << Non credo sia furbo parlarne davanti al Preside in persona >>  suppose indicando Regina a capo tavola mentre si puliva con il tovagliolo << Almeno uno dei due è intelligente >>  commentò lei alzando un sopracciglio nel guardare la figlia << Ma mamma! Ora non stai lavorando! >>  esclamò la figlia alzando le mani al cielo << Davvero? Perché io e il collegio degli insegnanti stiamo ancora cercando il colpevole. Voi per caso ne sapete niente? >>  i due ragazzi si scambiarono alcune occhiate d'intesa prima di tornare a guardare la donna << No >>  esclamarono all'unisono scuotendo al testa << Meglio >>  fece sorridendo e guardandoli ancora con sospetto prima di rivolgere il suo sguardo a Roland << Te invece che hai fatto oggi? >>  chiese prendendo un sorso di vino rosso dal proprio bicchiere, dando così il tempo al figliastro di riordinare le idee << Niente di particolare, abbiamo solo beccato qualcuno a scassinare la porta del Banco dei pegni  >>  rispose sogghignando alla ragazza che rimase a bocca aperta, come ferita nel profondo << Maledetto! Avevi promesso di tenere la bocca chiusa! >>  lo colpì ad una spalla, ma il giovane non si diede nemmeno la pena di schivarlo, sapendo bene che la propria corporatura avrebbe attutito il colpo e ferito la sorella << Annabelle! >>  esclamò la Strega indignata sbattendo le mani sul tavolo << Mamma! >>  fece lei imitando la madre e la donna rimase un attimo stordita, così come tutti i presenti, tranne Robin che quasi scoppiò a ridere nel vedere la scena, ormai troppo abituato ai litigi tra le due << Cosa avresti fatto se ti avesse scoperto Tremotino? >>  la ragazza finse di pensarci un attimo << Semplice: gli avrei ricordato come tu gli hai salvato la vita molto tempo fa >>  rispose con un alzata di spalle e la donna rimase sconvolta di quella rivelazione << Henry! >>  esclamò  attirando l'attenzione del figlio  in cerca di spiegazioni, così che potesse farle comprendere il perché sua figlia sapesse eventi del passato che doveva conoscere solo l'Autore << E-ecco, sì? >>  fece atteggiandosi da persona ignara << Davvero ragazzi? >>  l'avrebbero portata ad un esaurimento nervoso, ne era certa.
Tirò un lungo sospiro prima di tornare a sedersi << Siete in punizione per una settimana >>  informò e Roland scoppiò a ridere << Anche tu >>  aggiunse e stavolta toccò agli altri due ridere  << Visto? Il lieto fine c'è sempre >>  commentò Annabelle dando pacche sulla spalla al fratello << E te invece Gabriel? Ti prego dimmi che non sei un delinquente >>  fece Regina guardando il ragazzo con sguardo speranzoso.
Fingeva.
In realtà non gli importava niente né di lui né della sua giornata, doveva solo fare bella figura davanti al marito adorato << Niente di particolare, ho passato solo la giornata in biblioteca a leggere insieme a Belle >>  mentiva.
In realtà era andato da sua madre, ma nessuno badava al piccolo figlio di Zelena e questo giocava a suo favore << Bene, almeno uno che sa come passare il tempo senza finire nei guai >>  criticò la Strega guardando la figlia con tanto d'occhi.
Gli odiava, la odiava.
 

 

Sorrise allo specchio nel non riconoscersi.
L'incantesimo di trasmutazione lo sbalordiva ogni volta, ma cominciava a stancarsi di quel corpo mingherlino e privo di forza, però doveva ammettere che era una perfetta copertura, nessuno avrebbe mai sospettato di lui, del gentile dottor Hopper.
Sospirò nell'indossare il soprabito prima di guardarsi un'ultima volta allo specchio.
Non era stato facile sbarazzarsi del corpo, se l'avesse nascosto, prima o poi l'avrebbero scoperto, ma distruggendolo aveva risolto il problema una volta per tutte, nessuno si sarebbe accorto della sua morte, figurarsi della sostituzione.
Aveva scelto il Grillo per un motivo ben preciso, oltre a Regina e Robin, era l'unica altra persona che poteva far visita a lei senza suscitare alcun sospetto.
Aprì l'ombrello quando fu finalmente fuori da quella minuscola casa e si diresse all'ospedale, salutando le persone di passaggio, molte delle quali frequentavano assiduamente l'ufficio del dottor Hopper.
Era sconvolto di quanti segreti oscuri sapevano nascondere quelle facce sorridenti.
Con passo deciso si incamminò nel sotterraneo dell'edificio, con un sorriso docile salutò la guardiana di quel posto senza tempo e infine dritto verso la cella << Mi sono concesso il permesso di portarti del caffè >>  disse non appena fu al suo interno << Non ho bisogno del caffè >>  fece l'altra alzando le mani al cielo << Ma di uscire da qui >>  continuò strattonandosi il polsino di cuoio << Se è quello che vuoi, lo farò, ma devi pazientare ancora un po' >>   spiegò il Grillo chiudendo la porta alle sue spalle << Per quanto tempo ancora? >>  << Il tempo sufficiente per sistemarli una volta per tutte >>  lei fece un lungo sospiro prima di abbracciarlo << Ti farò uscire di qui te lo prometto mamma >> .

 

 

*

 

I suoi genitori erano usciti molto presto quella mattina e poco dopo anche Henry e Roland, così alla fine era rimasta sola a casa.
Regina le aveva severamente vietato di uscire e Annabelle non aveva alcuna intenzione di disobbedirle, non voleva farla arrabbiare, sopratutto non dopo aver visto lo stato in cui era.
Si sentiva in parte in colpa per quello che le stava accadendo e non sapeva come portarle sollievo.
Quando le aveva raccontato della sua gravidanza aveva riso e scherzato, però mai l'aveva sentita parlare di quanto fosse stato difficile per lei.
Non avere controllo sulla propria magia doveva essere doloroso e Annabelle rabbrividiva solo al pensiero.
Posò il libro che stava leggendo, lasciandosi sfuggire un sorriso nel vedere le mele rosse che ornavano il tavolo da cucina mentre ne prelevava una, ricordandosi le miriadi di volte in cui aveva fatto lo stesso gesto, ma con meno coscienza di quanto fosse importante.
Nel dare un morso alla frutta sentì la porta principale aprirsi << Annabelle sei qui? >>  la voce di Marymargaret risuonò nell'atrio della casa mentre la ragazza si dirigeva da lei << Tutto bene? >>  chiese a sua volta preoccupata << Sì, sì va tutto bene. Regina mi ha chiesto di rimanere qui fino al suo ritorno. Sai con Gabriel a piede libero non è l'ideale lasciarti sola >>  << Certo >>  fece facendola accomodare nel salotto insieme al piccolo Neal << Com'è piccolo >>  commentò nel vedere il neonato in fasce << Immagino che è la prima volta che lo vedi così >>  la ragazza annuì freneticamente << Almeno dal vivo, l'ho visto solo in alcune sue foto >>  spiegò sedendosi vicino alla donna per poter vedere meglio il piccolo ancora dormiente << Davvero, e com'è? >>  la ragazza si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio completamente persa nel vedere il bambino << Di aspetto? Molto simile al padre, ma ha i tuoi occhi, limpidi e chiari. E' una persona buona e come non esserlo con dei genitori come voi? Ama la compagnia e molto spesso a scuola è circondato di persone, ma a lui non dispiace. E' sempre disposto ad aiutare il prossimo anche se molte delle volte si ritrova nei guai >>  sorrise ripensando ad un aneddoto << Sembra che tu lo conosca molto bene >>  commentò Biancaneve meravigliandosi di come i loro figli avessero preso molto da loro eppure così poco << Sì, esce sempre con noi >>  << Con noi? >>  Annabelle annuì << Con me, Darell, Phillip e Alexandra >>  rispose distrattamente accarezzando delicatamente la testa di Neal << Conosco Phillip e Alexandra, ma Darell? >>  la giovane si morse un labbro lasciando trasparire di aver parlato più di quanto dovuto << Sapete mantenere un segreto? >>  << Ti posso assicurare che non ne è capace >>  la voce di Regina arrivò alle orecchie della figlia che si voltò all'istante, seguita dallo sguardo sconcertato di Marymargaret << Credo che Emma voglia parlarti >>  comunicò la Strega togliendosi i guanti mentre Robin entrava con alcune buste della spesa << Allora vi saluto. Annabelle spero che potremmo continuare un altro giorno >>  fece sorridendo alla ragazza e salutando i coniugi prima di uscire << Allora di quale segreto parlavi? >>  chiese sedendosi dove prima vi era Biancaneve << Niente di importante >>  la donna alzò un sopracciglio prima di sorriderle << Ti è più facile parlarne con Marymargaret? >>  doveva ammetterlo le dava fastidio che potesse avere più confidenza con lei << Ho solo parlato troppo >>  disse Annabelle alzandosi in piedi << In realtà non so se posso parlarne >>  continuò alzando le mani al cielo << Che intendi? >>  sembrava turbata << Se parlandone ne cambio il futuro? >>  la Strega si alzò per poter vedere meglio la figlia << Non puoi cambiare qualcosa che è già scritto, puoi provarci certo, niente ti impedisce di farlo, ma difficilmente è possibile >>  Robin tornò in salotto dopo aver sistemato la spesa << L'unica cosa che puoi fare è modificare leggermente gli avvenimenti, come un porta gioie invece di un sasso. Guarda me e tuo padre, quel giorno alla taverna ero fuggita, mi sono allontanata dal mio destino, ma quando mi sono voltata l'ho trovato proprio dietro di me >>  l'uomo sorrise per niente imbarazzato dalle parole della moglie << Quindi secondo te, non mi è possibile cambiare il futuro? >>  << Forse alcune cose, come cerca del resto di fare Gabriel, ma non potrete mai cambiarlo del tutto >>  la ragazza sembrò riflettere sulle parole della madre << Che ne dici se mentre ci pensi, mi aiuti a cucinare qualcosa? >>  fece dirigendosi in cucina << Io vado a prendere Henry e Roland >>  informò Robin mentre la vedeva incamminarsi << Apriti con lei Annabelle, non aver timore di rivelarle i tuoi segreti anche quelli più oscuri, perché sarà forse l'unica a non giudicarti, te lo posso assicurare >>  le sussurrò il padre prima di lasciarla andare.
Lo sapeva, almeno nel futuro era sempre pronta a confidarsi con lei e molto spesso finivano col litigare, ma aveva il terrore di cambiare le cose.
Anche la Salvatrice gli aveva detto le stesse parole e lei aveva viaggiato indietro nel tempo << Che cosa ti va per pranzo? >>  Annabelle rimase a fissarla cercando di memorizzare il più possibile di quell'immagine << Non ho preferenze >>  fece poi sedendosi in una delle sedie dell'isola << D'accordo >>  prese degli ingredienti dal frigorifero e dalle credenze, per poi sistemarli sul piano << Che cosa credi che stia facendo Gabriel adesso? >>  << Non lo so, probabilmente starà ideando un nuovo piano, se non l'ha già fatto >>  la vide pulirsi le mani bagnate sul grembiule prima di prendere delle patate e cominciare a pelarle << Pensi che vincerà? >>  la donna rise a quella domanda << No >>  anche se le stava dando le spalle sapeva che non c'era alcuna incertezza nei suoi occhi << Perché ne sei così convinta? >>  << Perché so che il bene vince sempre e grazie al cielo tu sei il bene per il momento >>  << Sembra un discorso più di Biancaneve che tuo >>  la Strega si voltò a guardarla divertita << Forse perché l'ho sentito troppe volte nella mia vita per poterlo dimenticare >>  << E com'era essere cattiva? >>  quella domanda gliela aveva già fatta in passato, ma non le aveva risposto << Gratificante >>  commentò appoggiandosi con i gomiti sul ripiano di marmo per poter vedere la figlia negli occhi << Era questa la risposta che volevi? >>  aveva intuito e Annabelle distorse lo sguardo un po' imbarazzata << Alle volte, ma per la maggior parte del tempo era devastante >>  << Devastante? >>  la donna annuì prima di tornare a cucinare << Certo, alla fine la mia vendetta non si era trasformata in nient'altro che un modo per essere amata. Cercavo di riempire quel vuoto lasciatomi da Daniel e da mia madre, ma non è facile quando tutto ciò che ti circonda non ha più senso per te, tutto ti sembra privo di vita quando perdi la persona che ami più di te stessa >>  la vide infornare il pollo e togliersi il grembiule << Ed è stato grazie a papà che tu... >>  la donna scosse la testa << No, non solo grazie a lui, ma ad Henry, Emma e la stessa Biancaneve. Sono stati dei piccoli gesti, forse insignificanti per alcuni, ma preziosi per me >>  << Quindi per superare l'odio c'è bisogno ancora di più amore? >>  che domanda strana pensò Regina mentre prendeva posto affianco a lei << Questo non te lo so dire, di certo l'amore è un fattore importante, ma mai quanto il perdono, solo se sei in grado di concedere quest'ultimo, ti sarà possibile continuare >>  spiegò nel modo migliore in cui le era possibile << Annabelle te odi Gabriel? >>  la ragazza sussultò un attimo prima di guardare la madre << Non lo so, probabilmente >>  i suoi occhi si incupirono al ricordo del sangue tra le mani << Che cosa ti ha fatto? >>  fece la madre riportandola al presente << Io... >>  delle lacrime copiose cominciarono a bagnarle le guance e Regina non riuscì a rimanere immobile di fronte a quella scena: l'attirò a sé cullandola in quel tenero abbraccio, cercando in qualche modo di consolarla.
La sentì singhiozzare contro il suo petto e chiedere scusa più volte, sembrava che cercasse perdono, voleva essere perdonata per qualcosa che aveva commesso, ma cosa poteva mai aver fatto di così grave da divorarla così?

   
 
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