Insensibile
Non vedeva l’ora.
Era entusiasta e non era l’unica. Leggeva negli occhi delle
altre ragazze attorno a lei, sugli spalti, il medesimo entusiasmo.
E, dagli striscioni che spiccavano qui e là, tifavano tutte
per la sua squadra. Proprio come lei.
Era eccitatissima, non aspettava altro che l’entrata dei
giocatori; non stava più nella pelle.
«Calmati un po’. È solo una partita
del campionato scolastico, mica la finale del Mondo!»
Ino Yamanaka,
sua compagna di classe e amica, non viveva lo sport nella stessa maniera
intensa in cui lo faceva lei.
Era tifosa della sua stessa squadra, perché ci giocava Shikamaru Nara, suo fidanzato.
Ma, a suo parere, veniva anche perché c’era lui, in fondo – molto tempo prima –
anche lei era stata ammagliata e catturata dal suo fascino. Come tutte le ragazze della scuola – eccetto Hinata che aveva occhi solo per Naruto.
«Ha ragione lei, Racchia!» s’intromise la fastidiosa voce di Suigetsu Hozuki, suo acerrimo
nemico, che frequentava la stessa classe e, per ragioni a lei ignote, si
trovava sempre intorno, a infastidirla.
«Zitto tu! Non ne capisci niente, di sport!»
Non era vero, in realtà. Anche Suigetsu
faceva parte della squadra di football della scuola, ma si era infortunato, per
questo non aveva preso parte alla partita.
«Come ti permetti, brutt-»
«Shh, stanno entrando!» la sua voce
si era alzata di un’ottava e aveva puntato i suoi occhi sul campo,
riempiendoseli con la sua immagine.
Sasuke Uchiha,
capitano della squadra, mise piede in campo, accolto da applausi, incitamenti e
grida femminili.
Karin sospirò, sognante.
Ino si mise le mani davanti alla bocca
per nascondere un risolino.
E pensare che anche lei si era comportata così. Che sciocca
era stata.
Vicino a loro, Suigetsu scuoteva la
testa, sconfortato.
Diresse lo sguardo sul campo, concentrando la propria
attenzione al gioco. Si augurò che i compagni vincessero il match.
E così iniziò la partita.
Ad ogni azione portata a termine da Sasuke
o semplicemente quando prendeva palla, Karin non si dimenticava mai di
elogiarlo, commentando «quanto fosse bravo», «a come avrebbe fatto la squadra
senza di lui» oppure semplicemente sussurrava, ammirata, il suo nome.
E Suigetsu l’aveva sopportata per
tutto il primo tempo, poi non c’aveva visto più e, all’ennesimo «Oh Sasuke-kun», aveva sbottato. Semplicemente.
«E basta! Non ne posso più di sentirti dire il nome di Sasuke come una cagna in calore! Tanto non ti si fila
nemmeno di striscio; ha occhi solo per Sakura!» le urlò, alzandosi in piedi,
incurante di aver attirato l’attenzione su di sé.
Karin lo guardò, finalmente, da prima sorpresa, poi
infastidita e infine infuriata.
«Si può sapere che razza di problema hai, Merluzzo?» gli
rispose, con lo stesso tono.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Con un moto di stizza, il ragazzo se ne andò, lasciandosi
alle spalle Karin e la partita.
Non ne poteva davvero più.
«Ma, seriamente, qual è il suo problema?» domandò, ignara,
girandosi verso Ino.
«Ma dai! Non lo sai?»
Era esterrefatta: come era possibile che non ci fosse
arrivata? Era così lampante.
Era proprio vero: l’amore rende ciechi.
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Ciao! ^^
Sorprendentemente, mi ritrovo a
pubblicare un’altra flash SuiKa, la quarta per la
Corsa delle 48 ore indetta da Torre di Carta.
Non so, si vede che questa coppia
mi ha ispirata particolarmente. :D
In questo caso, è un Au
Scolastica, sì, scontato, però che volete farci se il prompt
e la mia mente hanno deciso di optare per questa scelta? XD
Mi piace un sacco l’idea di Ino e Karin amiche. E ho voluto infilarci un lievissimo
accenno ShikaIno. C:
Che altro dire?
Spero possa piacere, almeno un
po’. ^^
Mi farebbe piacere sapere cosa ne
pensate.
Grazie per l’attenzione. :)
Alla prossima! ;)
Selly